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Friday, April 29, 2011

The Pipe - la Shell in Irlanda

Ecco cosa significa il petrolio in casa. Qui in Irlanda. Conobbi una ragazza attivista su questo progetto un paio di anni fa, in Sardegna, al Gsotto. Mi disse che eravamo stati bravi ad ammazzare il centro oli.

Da loro invece che l'ENI hanno la Shell. Con il loro pozzo e conseguente oleodotti gli hanno distrutto la pesca in mare, e tutto di un tratto si sono ritrovati con vite spezzate, comunita' divise, e promesse non mantenute.

Difendiamo il nostro mare fino alla fine.
I petrolieri arrivano e non se ne vanno piu'!

Tutti a Termoli il 7 Maggio!





Lista di aderenti al comunicato stampa:

Regione Puglia
Provincia di Campobasso
Provincia di Foggia
Provincia di Chieti
Comune di Foggia
Comune di Termoli (Campobasso)
Comune di Citta' Sant'Angelo (Pescara)
Comune di Vieste (Foggia)
Comune di Montesilvano (Pescara)
Comune di Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Comune di Vasto (Chieti)
Comune di Giulianova (Teramo)
Comune di Peschici (Foggia)
Comune di Lanciano (Chieti)
Comune di Serracapriola (Foggia)
Comune di Tollo (Chieti)
Comune di Pineto (Teramo)
Comune di Carpino (Foggia)
Comune di Fossacesia (Chieti)
Comune di San Nicandro (Foggia)
Comune di Torricella Peligna (Chieti)
Comune di San Severo (Foggia)
Comune di Alba Adriatica (Teramo)
Comune di San Vito Chietino (Chieti)
Comune di Miglianico (Chieti)
Comune di Manfredonia (Foggia)
Comune di Rocca San Giovanni (Chieti)
Comune di Lucera (Foggia)
Comune di Treglio (Chieti)
Comune di Rodi Garganico (Foggia)
Comune di Vico del Gargano (Foggia)
Comune di Mattinata (Foggia)
Comune di Roccamontepiano (Chieti)
Assoturismo Abruzzo
Confesercenti Abruzzo
Confesercenti Puglia
Confcommercio (Foggia)
Confcommercio (Chieti)
Camera di Commercio (Foggia)
Italia Nostra - Pescara
Italia Nostra - Foggia
Guardie Ecologiche Volontarie - Parco di Montevecchia e Val Curone (Lecco)
Comitato Difesa di Chioggia - Chioggia (Venezia)
Le Cinque Isole - Tremiti (Foggia)
Il deposito dei segni Onlus - Pescara
Confederazione Italiana Agricoltori - Vasto (Chieti)
Club Alpino Italiano - Vasto (Chieti)
Adiconsum - Foggia
Vastesi.com - Vasto (Chieti)
Arci - Vasto (Chieti)
Legambiente Italia
Legambiente - Circolo Foggia
Legambiente - Circolo "Dai Colli all'Adige", Este (Padova)
Legambiente - Circolo Setta Samoggia Reno (Bologna)
Universita' degli Studi di Foggia
Ambiente e/è vita - Roma
Rivista D'Abruzzo - Ortona (Chieti)
Associazione Molise-Europa - Termoli (Campobasso)
Marelibero Abruzzo - Pescara
Comitato Cittadini per l'Ambiente - Sasso Marconi e Marzabotto (Bologna)
Il Gargano Nuovo - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Pro Natura Abruzzo - Castel di Sangro (L'Aquila)
Gargano Libero - Foggia
Azienda di Promozione Turistica - Bari
Azienda di Promozione Turistica - Taranto
Azienda di Promozione Turistica - Brindisi
Azienda di Promozione Turistica - Foggia
Azienda di Promozione Turistica - Lecce
Comitato Appennino Salute e Territorio - Loiano Monghidoro (Bologna)
San Vito Vela - San Vito Chietino (Chieti)
Animalisti Italiani - Lanciano (Chieti)
Consorzio Operatori Turistici "Cotug" - Rodi Garganico (Foggia)
Archeoclub - San Vito Marina (Chieti)
Cogecstre - Vasto (Chieti)
Acqua Aria Terra Molise - Campobasso
Consorizio Operatori Turistici Gargano Mare - Foggia
Parco nazionale del Gargano - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Comunità del Parco - Ischitella (Foggia)
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano - Foce Varano (Foggia)
Azienda Promozione Tursitica Provinciale - Foggia
Fondo Ambiente Italiano Foggia
Fondo Ambiente Italiano Vasto (Chieti)
WWF Abruzzo
WWF Molise
HabitatLab Onlus - Pescara
Circolo SEL - Foggia
Five Festival Sud System - Foggia
Marevivo - Roma
Comunicare Turismo - Foggia
Libera Scelta - Lettomanoppello (Chieti)
Slow Food - Foggia
Giovane Italia - Foggia
Associazione guide turistiche della Puglia - Foggia
Comitato Daunia e Gargano - Ischitella (Foggia)
Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano - Teramo
Rimboschiamo Peschici - Peschici (Foggia)
Terra Nostra Onlus - Poggio Imperiale (Foggia)
Centro Studi Martella - Peschici (Foggia)
Argod - Sanicandro Garganico (Foggia)
Gruppo Archeologico Garganico S. Ferri - Vico del Gargano (Foggia)
Emergency - Foggia
CicloPazzi - Lanciano (Chieti)
Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto - Otranto (Lecce)
Puntoeacapo - Roma
Unione Nazionale pro loco d'Italia - Foggia
Confederazione italiana sindacati lavoratori - Foggia
Associazione Punto di Stella - Peschici (Foggia)
Diario Montanaro - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Liberta' di Parola - Ortona (Chieti)
Comitato Foggia Propositiva - Foggia
Unione generale del Lavoro - Foggia
Costambiente - Atessa (Chieti)
Gruppo Archeologico Dauno - Foggia
Garganistan Web- Foggia
Life in Abruzzo - Colledara (Teramo)
Fare Ambiente Puglia - Foggia
Associazione la Mejofauna - Isole Tremiti (Foggia)
Brancaleone - Roccamontepiano (Chieti)
Associazione Libera - Termoli (Campobasso)
Si energie rinnovabili, no petrolio - Monopoli (Bari)
No scorie Trisaia - Rotondella (Matera)
Organizzazione Lucana Ambientalista - Potenza
Task Force Ambientale (Teramo)
Stoppa la Piattaforma - Sciacca (Agrigento)
Gestione Partecipata del Territorio - Bomba (Chieti)
Comitato Abruzzese del Paesaggio (Pescara)
Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie - Termoli (Campobasso)
Citta' Plurale - Matera
Manichini D'Ottone - Pescara
Associazione Culturale Carpino Folk Festival - Carpino (Foggia)
Le Colonne d'Ercole - Ortona (Chieti)
Marevivo - Bari
Osservatorio diplomatico internazionale -
Associazione Genitori di Vico del Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Istituto Scolastico Cesare de Titta - Lanciano (Chieti)
Movimento 5 Stelle - Rovigo
Nuovo Senso Civico - Lanciano (Chieti)
OLA Channel - Venosa (Potenza)
Lipu Puglia, Gravina di Laterza (Taranto)
Associazione le cinque isole - San Domino, Isole Tremiti (Foggia)
Cicolamici Fian - Foggia
World Activity Club - Vasto (Chieti)
Comunita' dei Padri Passionisti - Fossacesia (Chieti)
Consulta Giovanile del comune di Vasto - Vasto (Chieti)
Pro-loco Manfredonia (Foggia)
Lecceta di Torino di Sangro, Torino di Sangro -(Chieti)
Centro Turistico Giovanile - Bari
Comunita' Francescana Miracolo Eucaristico - Lanciano (Chieti)
Comitato No Petrolio - Tollo (Chieti)
Costituente del Parco della Costa Teatina - Vasto (Chieti)
WWF Zona Frentana e Costa Teatina (Chieti)
Centro Turistico Giovanile "Egnatia" - Monopoli (Bari)
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni - Tortoreto (Teramo)
Emergenza Ambiente Abruzzo - Pescara
Chietiscalo.it - Chieti
Giovani Democratici - Foggia
Comitato Natura Verde - Tollo (Chieti)
Abruzzo in Movimento - Ortona (Chieti)
Associazione Radicali Lucani - Potenza
Giacche Verdi Gruppo Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Associazione Tutela e Salute dell'Ambiente di Basilicata - Potenza
Valorizzazione delle Terre Pubbliche attraverso le Popolazioni Locali - Assergi (L'Aquila)
No all'Italia petrolizzata - Los Angeles (California)

Stiamo per andare in nazionale

Ecco qui le adesioni che ho ricevuto finora. Mandatemi tutte quelle che restano, oggi iniziamo a scrivere alle redazioni nazionali.

Provincia di Campobasso
Provincia di Foggia
Regione Puglia
Comune di Termoli (Campobasso)
Comune di Foggia
Comune di Citta' Sant'Angelo (Pescara)
Comune di Torricella Peligna (Chieti)
Comune di Vieste (Foggia)
Comune di Vasto (Chieti)
Comune di Serracapriola (Foggia)
Comune di Lanciano (Chieti)
Comune di Carpino (Foggia)
Comune di Fossacesia (Chieti)
Comune di San Nicandro (Foggia)
Comune di San Severo (Foggia)
Comune di Miglianico (Chieti)
Comune di Manfredonia (Foggia)
Comune di Lucera (Foggia)
Comune di Peschici (Foggia)
Comune di Rodi Garganico (Foggia)
Comune di Vico del Gargano (Foggia)
Comune di Mattinata (Foggia)
Comune di Roccamontepiano (Chieti)
Assoturismo Abruzzo
Confesercenti Abruzzo
Confesercenti Puglia
Confcommercio (Foggia)
Confcommercio (Chieti)
Camera di Commercio (Foggia)
Italia Nostra - Pescara
Italia Nostra - Foggia
Comitato Difesa di Chioggia - Chioggia (Venezia)
Le Cinque Isole - Tremiti (Foggia)
Adiconsum - Foggia
Arci - Vasto (Chieti)
Legambiente - Foggia
Associazione studentesca Unidea - Termoli (Campobasso)
Ambiente e/è vita - Roma
Associazione Molise-Europa - Termoli (Campobasso)
Legambiente - Circolo "Dai Colli all'Adige", Este (Padova)
Marelibero Abruzzo - Pescara
Pro Natura Abruzzo - Castel di Sangro (L'Aquila)
Gargano Libero - Foggia
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano - Foce Varano (Foggia)
Azienda Promozione Tursitica Provinciale - Foggia
Fondo Ambiente Italiano Foggia
Fondo Ambiente Italiano Vasto (Chieti)
WWF Abruzzo
WWF Molise
HabitatLab Onlus - Pescara
Circolo SEL - Foggia
Five Festival Sud System
Marevivo - Roma
Comunicare Turismo
Libera Scelta - Lettomanoppello (Chieti)
Slow Food - Foggia
Associazione guide turistiche della Puglia - Foggia
Comitato Daunia e Gargano - Ischitella (Foggia)
Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano - Teramo
Rimboschiamo Peschici - Peschici (Foggia)
Terra Nostra Onlus - Poggio Imperiale (Foggia)
Centro Studi Martella - Peschici (Foggia)
Argod
Gruppo Archeologico Garganico S. Ferri - Vico del Gargano (Foggia)
Emergency
Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto - Otranto (Lecce)
Punto e a capo
Unpli provincia di Foggia
Cisl Foggia
Associazione Punto di Stella - Peschici (Foggia)
Diario Montanaro
Liberta' di Parola - Ortona (Chieti)
Comitato Foggia Propositiva - Foggia
Ugl Territorio - Foggia
Gruppo Archeologico Dauno - Foggia
Garganistan - Foggia
Fare Ambiente Puglia - Foggia
Associazione la Mejofauna - Isole Tremiti (Foggia)
Brancaleone - Roccamontepiano (Chieti)
Associazione Libera - Termoli (Campobasso)
Si energie rinnovabili, no petrolio - Monopoli (Bari)
No scorie Trisaia - Rotondella (Matera)
Organizzazione Lucana Ambientalista - Potenza
Task Force Ambientale (Teramo)
Stoppa la Piattaforma - Sciacca (Agrigento)
Gestione Partecipata del Territorio - Bomba (Chieti)
Comitato Abruzzese del Paesaggio (Pescara)
Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie - Termoli (Campobasso)
Citta' Plurale - Matera
Manichini D'Ottone - Pescara
Associazione Culturale Carpino Folk Festival - Carpino (Foggia)
Le Colonne d'Ercole - Ortona (Chieti)
Marevivo - Bari
Associazione Genitori di Vico del Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Istituto Scolastico Cesare de Titta - Lanciano (Chieti)
Movimento 5 Stelle - Rovigo
Nuovo Senso Civico - Lanciano (Chieti)
OLA Channel - Venosa (Potenza)
Lipu Puglia, Gravina di Laterza (Taranto)
Associazione le cinque isole - San Domino, Isole Tremiti (Foggia)
Cicolamici Fian - Foggia
Consulta Giovanile del comune di Vasto - Vasto (Chieti)
Pro-loco Manfredonia (Foggia)
Centro Turistico Giovanile - Bari
Comunita' Francescana Miracolo Eucaristico - Lanciano (Chieti)
Comitato No Petrolio - Tollo (Chieti)
Costituente del Parco della Costa Teatina - Vasto (Chieti)
WWF Zona Frentana e Costa Teatina (Chieti)
Centro Turistico Giovanile "Egnatia" - Monopoli (Bari)
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni - Tortoreto (Teramo)
Emergenza Ambiente Abruzzo - Pescara
Chietiscalo.it - Chieti
Abruzzo in Movimento - Ortona (Chieti)
Associazione Radicali Lucani - Potenza
Giacche Verdi Gruppo Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Associazione Tutela e Salute dell'Ambiente di Basilicata - Potenza
Valorizzazione delle Terre Pubbliche attraverso le Popolazioni Locali - Assergi (L'Aquila)

Wednesday, April 27, 2011

Stefania Prestigiacomo: ministro dell'ambiente o del petrolio?

E cosi' si sono incontrati a Roma - Miss Prestigiacomo assieme al presidente della provincia di Foggia - Antonio Pepe - a quello della provincia di Chieti - Enrico di Giuseppantonio - e altri parlamentari e politici - Carmelo Morra, Antonio di Staso, Sabrina de Camillis, Michele Bordo, Barbara Matera, Stefano Pecorella e Franco Moroni.

L'incontro nasce dal folle progetto di trivellare il mare fra le isole Tremiti, il Vastese e il Molise, a soli 26 chilometri dalle isole pugliesi. La ministra non ha detto niente a nessuno e ce ne siamo accorti noi bloggers e attivisti di questa decisione passata nel piu' profondo silenzio.

Da vero ministro democratico, Stefania Prestigiacomo ha convocato a Roma i politici delle zone interessate solo DOPO avere dato i permessi, e DOPO che le popolazioni coinvolte hanno protestato e sollevato polveroni sulla stampa locale.

All'incontro di Roma, la Stefania ha rassicurato sulla "tipologia e la qualita' delle verifiche" petrolifere. Dice che verrano coinvolti i "masssimi organi istituzionali per la tutela ambientale", incluso l'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. La ministra ha pure escluso qualsiasi "conseguenza" sull'ecosistema derivante dalle trivelle e dall'airgun e ha poi ricordato che c'e' il limite di divieto trivelle a 12 miglia dalla riva - circa 20 chilometri.

La concessione e' a 24 chilometri da riva - allora si che siamo tranquilli!

Ma poi che significano le parole della Prestigiacomo? Come fa lei ad escludere qualsiasi conseguenza dalle trivelle? E che e' il mago Zurli' lei?

O che se coinvolgi l'Ispra i petrolieri non danneggeranno le specie animali? Vogliono sparare in mare lungo 100 chilometri di tracciati, e che l'Ispra sara' li ogni minuto a controllare?

E poi, dov'era l'Ispra in Sardegna, quando si e' riversato petrolio in mare qualche settimana fa e nessuno ha fatto niente? Dov'era l'Ispra quando Ombrina Mare riverso' petrolio lungo le coste teatine durante i suoi tre mesi di indagini nel 2008? E dov'e' l'Ispra quando a Ragusa riversano monnezza petrolifera in mare? E l'Ispra lo sa che gia' in passato ci sono stati spiaggiamenti di delfini, compatibili con tecniche airgun?

Ma il vero punto non e' l'airgun o l'Ispra. Per quanto dannoso, l'airgun durera' per settimane o per qualche mese.

E' quello che viene DOPO l'airgun che non va bene.

Se il petrolio c'e' - schifoso e melmoso - cosa ce ne facciamo? Certo diranno beh, il petrolio c'e', facciamoci un pozzetto esplorativo, e dopo il pozzetto esplorativo diranno, beh siamo arrivati fin qui e' una follia non tirarlo fuori.

E cosi arrivera' il pozzo d505, seguito da tutti gli altri in ordine numerico e per i prossimi 30/40 anni.

Cara Stefania, gliel'ho gia' detto: e' a MONTE che si sceglie. Non passettino dopo passettino e senza guardare al big picture della situazione.

Vuoi fare il petrolio? Allora devi dire ciao a turismo e pesca.

Vuoi fare turismo? Allora devi dire ciao al petrolio - a 5, a 12 a 50 miglia dalla riva, all'airgun, al solo pensiero di trivellare!

Non ci sono alternative. Le due cose insieme non si possono fare! E' impossibile.

Lo sa la Stefania che i Californiani mettono il limite trivelle a 160 km dalla costa? Lo sa che in Florida il limite e' di 200 chilometri? E lo fanno non perche' sono scemi, ma perche' il turismo e il mare sano sono piu' redditizi e piu' importanti delle trivelle e dei loro rischi di scoppi e di inquinamento.

Ma cosa, a 12 chilometri ci sono pericoli e a 13 no?

E poi, perche' la Prestigiacomo si ostina a dire di si? Cosa ci guadagna il suo ministero, lei, l'Italia con queste trivelle? Ce lo puo' spiegare, una volta per tutte? Lei e' il ministro dell'ambiente o del petrolio?

Non si sa cosa abbiano risposto i signori politici alle affermazioni della Prestigiacomo.

Perche' non c'erano scienziati, biologi, medici, veterinari, oceanografi indipendenti a parlare di queste cose con lei? Gente competente, che non beve le balle della Prestigiacomo che di ambiente non sa niente, ma proprio niente.

Io non so bene dei rappresentanti di Puglia, ma di quelli dell'Abruzzo posso dire che tutto quello che sanno e' perche' gliel'ha spiegato la sottoscritta e che il loro background culturale non e' assolutamente adeguato a capire, spiegare, pretendere che le trivelle non si facciano.

Semplicemente non lo sanno, non sono preparati, non hanno gli strumenti per controbattere, ammesso che ne abbiano voglia.

Meglio ancora, perche' non c'e' stata una assemblea pubblica, in cui la Prestigiacomo veniva a sentire la gente, a rispondere alle domande delle persone, a parlare con noi?

Se Obama va a parlare con la gente su Facebook, lo poteva fare anche Stefania, no?

Che fare? Continuare a martellare, a scandalizzarsi, e non mollare mai. Non abbiamo scelta.

Il mare e' nostro e non della Prestigiacomo o della Petroceltic.

Tutti a Termoli il 7 Maggio.


Aderenti al comunicato:

Comune di Termoli (Campobasso)
Comune di Foggia
Comune di Citta' Sant'Angelo (Pescara)
Comune di Torricella Peligna (Chieti)
Comune di Vieste (Foggia)
Comune di Vasto (Chieti)
Comune di Serracapriola (Foggia)
Comune di Lanciano (Chieti)
Comune di Carpino (Foggia)
Comune di Fossacesia (Chieti)
Comune di San Nicandro (Foggia)
Comune di San Severo (Foggia)
Comune di Miglianico (Chieti)
Comune di Manfredonia (Foggia)
Comune di Lucera (Foggia)
Comune di Rodi Garganico (Foggia)
Comune di Vico del Gargano (Foggia)
Comune di Mattinata (Foggia)
Comune di Roccamontepiano (Chieti)
Assoturismo Abruzzo
Confesercenti
Comitato Difesa di Chioggia - Chioggia (Venezia)
Le Cinque Isole - Tremiti (Foggia)
Adiconsum - Foggia
Arci - Vasto (Chieti)
Legambiente - Foggia
Ambiente e/è vita - Roma
Confcommercio
Legambiente - Circolo "Dai Colli all'Adige", Este (Padova)
Marelibero Abruzzo - Pescara
Pro Natura Abruzzo - Castel di Sangro (L'Aquila)
Gargano Libero - Foggia
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano - Foce Varano (Foggia)
Azienda Promozione Tursitica Provinciale - Foggia
Fondo Ambiente Italiano (Foggia)
Fondo Ambiente Italiano (Vasto)
WWF Abruzzo
WWF Molise
Marevivo - Roma
Brancaleone - Roccamontepiano (Chieti)
Associazione Libera - Termoli (Campobasso)
Si energie rinnovabili, no petrolio - Monopoli (Bari)
No scorie Trisaia - Rotondella (Matera)
Organizzazione Lucana Ambientalista - Potenza
Task Force Ambientale (Teramo)
Stoppa la Piattaforma - Sciacca (Agrigento)
Gestione Partecipata del Territorio - Bomba (Chieti)
Comitato Abruzzese del Paesaggio (Pescara)
Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie - Termoli (Campobasso)
Italia Nostra - Pescara
Citta' Plurale - Matera
Le Colonne d'Ercole - Ortona (Chieti)
Marevivo - Bari
Istituto Scolastico Cesare de Titta - Lanciano (Chieti)
Movimento 5 Stelle - Rovigo
Nuovo Senso Civico - Lanciano (Chieti)
OLA Channel - Venosa (Potenza)
Centro Turistico Giovanile - Bari
Comitato No Petrolio - Tollo (Chieti)
Costituente del Parco della Costa Teatina - Vasto (Chieti)
WWF Zona Frentana e Costa Teatina (Chieti)
Centro Turistico Giovanile "Egnatia" - Monopoli (Bari)
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni - Tortoreto (Teramo)
Emergenza Ambiente Abruzzo - Pescara
Chietiscalo.it - Chieti
Abruzzo in Movimento - Ortona (Chieti)
Associazione Radicali Lucani - Potenza
Associazione Tutela e Salute dell'Ambiente di Basilicata - Potenza
Valorizzazione delle Terre Pubbliche attraverso le Popolazioni Locali - Assergi (L'Aquila)

Tuesday, April 26, 2011

Termoli: 7 Maggio 2011 - manifestazione no petrolio

Il 7 Maggio 2011, alle ore 10 ci sara' una manifestazione nazionale contro le trivelle in Adriatico, e in generale nei mari d'Italia. La sede e' Termoli per ribadire il nostro NO alle trivelle e non ha carattere politico.

Stiamo preparando un comunicato-manifesto di contrarieta' da mandare a tutte le redazioni di stampa nazionali. Qualsiasi gruppo, o comune che volesse aderire puo' scrivermi o lasciarmi un messaggio nei commenti. Se ci sono errori, basta solo che me lo diciate e correggo. Tutti sono benvenuti.

Tutti siamo invitati ad essere presenti alla manifestazione, da qualsiasi parte d'Italia. Le trivelle non riguardano solo l'Abruzzo, il Molise o le Puglie, ma tutta la dorsale adriatica - incluse Marche, Emilia Romagna, e Veneto. Trivelle sono previste anche per la Sicilia, la Sardegna, la Basilicata e l'entroterra Lombardo.

Un pensiero speciale alla Basilicata martoriata e a Pantelleria.

Intanto domani 27 Arile, come sollecitato dagli amministratori della regione Puglia, ci sara' l'incontro con la Prestigiacomo a Roma. Spero solo che chi ci rappresenta sappia che non c'e' solo la d505 ma una dozzina di altri permessi, e che non si accettino compromessi.

Spero anche che Miss Prestigiacomo capisca che l'Italia non ha futuro se andiamo avanti a trivellarla alla cieca.

Abbiamo alle porte Petroceltic, Northern Petroleum, Forest Oil, Aleanna Resources, Vega Oil, Cygam Gas, Edison gas, Appenine Energy, ENI, Adriatica Idrocarburi, Mediterranean Oil and Gas, Po Valley.

Un solo pozzo e' una porta spalancata per l'invasione da mezzo mondo petrolifero.

Qui le adesioni finora:

Aderenti:

Regione Puglia
Provincia di Campobasso
Provincia di Foggia
Provincia di Chieti
Comune di Foggia
Comune di Termoli (Campobasso)
Comune di Citta' Sant'Angelo (Pescara)
Comune di Vieste (Foggia)
Comune di Montesilvano (Pescara)
Comune di Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Comune di Vasto (Chieti)
Comune di Giulianova (Teramo)
Comune di Peschici (Foggia)
Comune di Lanciano (Chieti)
Comune di Serracapriola (Foggia)
Comune di Tollo (Chieti)
Comune di Pineto (Teramo)
Comune di Carpino (Foggia)
Comune di Fossacesia (Chieti)
Comune di San Nicandro (Foggia)
Comune di Torricella Peligna (Chieti)
Comune di San Severo (Foggia)
Comune di Alba Adriatica (Teramo)
Comune di San Vito Chietino (Chieti)
Comune di Miglianico (Chieti)
Comune di Manfredonia (Foggia)
Comune di Rocca San Giovanni (Chieti)
Comune di Lucera (Foggia)
Comune di Treglio (Chieti)
Comune di Rodi Garganico (Foggia)
Comune di Vico del Gargano (Foggia)
Comune di Mattinata (Foggia)
Comune di Roccamontepiano (Chieti)
Assoturismo Abruzzo
Confesercenti Abruzzo
Confesercenti Puglia
Confcommercio (Foggia)
Confcommercio (Chieti)
Camera di Commercio (Foggia)
Italia Nostra - Pescara
Italia Nostra - Foggia
Guardie Ecologiche Volontarie - Parco di Montevecchia e Val Curone (Lecco)
Comitato Difesa di Chioggia - Chioggia (Venezia)
Le Cinque Isole - Tremiti (Foggia)
Il deposito dei segni Onlus - Pescara
Confederazione Italiana Agricoltori - Vasto (Chieti)
Club Alpino Italiano - Vasto (Chieti)
Adiconsum - Foggia
Vastesi.com - Vasto (Chieti)
Arci - Vasto (Chieti)
Legambiente Italia
Legambiente - Circolo Foggia
Legambiente - Circolo "Dai Colli all'Adige", Este (Padova)
Legambiente - Circolo Setta Samoggia Reno (Bologna)
Universita' degli Studi di Foggia
Ambiente e/è vita - Roma
Rivista D'Abruzzo - Ortona (Chieti)
Associazione Molise-Europa - Termoli (Campobasso)
Marelibero Abruzzo - Pescara
Comitato Cittadini per l'Ambiente - Sasso Marconi e Marzabotto (Bologna)
Il Gargano Nuovo - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Pro Natura Abruzzo - Castel di Sangro (L'Aquila)
Gargano Libero - Foggia
Azienda di Promozione Turistica - Bari
Azienda di Promozione Turistica - Taranto
Azienda di Promozione Turistica - Brindisi
Azienda di Promozione Turistica - Foggia
Azienda di Promozione Turistica - Lecce
Comitato Appennino Salute e Territorio - Loiano Monghidoro (Bologna)
San Vito Vela - San Vito Chietino (Chieti)
Animalisti Italiani - Lanciano (Chieti)
Consorzio Operatori Turistici "Cotug" - Rodi Garganico (Foggia)
Archeoclub - San Vito Marina (Chieti)
Cogecstre - Vasto (Chieti)
Acqua Aria Terra Molise - Campobasso
Consorizio Operatori Turistici Gargano Mare - Foggia
Parco nazionale del Gargano - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Comunità del Parco - Ischitella (Foggia)
Comitato per la Tutela del Mare del Gargano - Foce Varano (Foggia)
Azienda Promozione Tursitica Provinciale - Foggia
Fondo Ambiente Italiano Foggia
Fondo Ambiente Italiano Vasto (Chieti)
WWF Abruzzo
WWF Molise
HabitatLab Onlus - Pescara
Circolo SEL - Foggia
Five Festival Sud System - Foggia
Marevivo - Roma
Comunicare Turismo - Foggia
Libera Scelta - Lettomanoppello (Chieti)
Slow Food - Foggia
Giovane Italia - Foggia
Associazione guide turistiche della Puglia - Foggia
Comitato Daunia e Gargano - Ischitella (Foggia)
Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano - Teramo
Rimboschiamo Peschici - Peschici (Foggia)
Terra Nostra Onlus - Poggio Imperiale (Foggia)
Centro Studi Martella - Peschici (Foggia)
Argod - Sanicandro Garganico (Foggia)
Gruppo Archeologico Garganico S. Ferri - Vico del Gargano (Foggia)
Emergency - Foggia
CicloPazzi - Lanciano (Chieti)
Gruppo Archeologico di Terra d'Otranto - Otranto (Lecce)
Puntoeacapo - Roma
Unione Nazionale pro loco d'Italia - Foggia
Confederazione italiana sindacati lavoratori - Foggia
Associazione Punto di Stella - Peschici (Foggia)
Diario Montanaro - Monte Sant'Angelo (Foggia)
Liberta' di Parola - Ortona (Chieti)
Comitato Foggia Propositiva - Foggia
Unione generale del Lavoro - Foggia
Costambiente - Atessa (Chieti)
Gruppo Archeologico Dauno - Foggia
Garganistan Web- Foggia
Life in Abruzzo - Colledara (Teramo)
Fare Ambiente Puglia - Foggia
Associazione la Mejofauna - Isole Tremiti (Foggia)
Brancaleone - Roccamontepiano (Chieti)
Associazione Libera - Termoli (Campobasso)
Si energie rinnovabili, no petrolio - Monopoli (Bari)
No scorie Trisaia - Rotondella (Matera)
Organizzazione Lucana Ambientalista - Potenza
Task Force Ambientale (Teramo)
Stoppa la Piattaforma - Sciacca (Agrigento)
Gestione Partecipata del Territorio - Bomba (Chieti)
Comitato Abruzzese del Paesaggio (Pescara)
Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie - Termoli (Campobasso)
Citta' Plurale - Matera
Manichini D'Ottone - Pescara
Associazione Culturale Carpino Folk Festival - Carpino (Foggia)
Le Colonne d'Ercole - Ortona (Chieti)
Marevivo - Bari
Osservatorio diplomatico internazionale -
Associazione Genitori di Vico del Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Istituto Scolastico Cesare de Titta - Lanciano (Chieti)
Movimento 5 Stelle - Rovigo
Nuovo Senso Civico - Lanciano (Chieti)
OLA Channel - Venosa (Potenza)
Lipu Puglia, Gravina di Laterza (Taranto)
Associazione le cinque isole - San Domino, Isole Tremiti (Foggia)
Cicolamici Fian - Foggia
World Activity Club - Vasto (Chieti)
Comunita' dei Padri Passionisti - Fossacesia (Chieti)
Consulta Giovanile del comune di Vasto - Vasto (Chieti)
Pro-loco Manfredonia (Foggia)
Lecceta di Torino di Sangro, Torino di Sangro -(Chieti)
Centro Turistico Giovanile - Bari
Comunita' Francescana Miracolo Eucaristico - Lanciano (Chieti)
Comitato No Petrolio - Tollo (Chieti)
Costituente del Parco della Costa Teatina - Vasto (Chieti)
WWF Zona Frentana e Costa Teatina (Chieti)
Centro Turistico Giovanile "Egnatia" - Monopoli (Bari)
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni - Tortoreto (Teramo)
Emergenza Ambiente Abruzzo - Pescara
Chietiscalo.it - Chieti
Giovani Democratici - Foggia
Comitato Natura Verde - Tollo (Chieti)
Abruzzo in Movimento - Ortona (Chieti)
Associazione Radicali Lucani - Potenza
Giacche Verdi Gruppo Gargano - Vico del Gargano (Foggia)
Associazione Tutela e Salute dell'Ambiente di Basilicata - Potenza
Valorizzazione delle Terre Pubbliche attraverso le Popolazioni Locali - Assergi (L'Aquila)
No all'Italia petrolizzata - Los Angeles (California)

Saturday, April 23, 2011

Gas Hole

Gas Hole - What the oil companies don't want you to know.
Un film sulle ditte petrolifere americane che vogliono solo speculare sui consumatori.

Per trent'anni abbiamo detto che la dipendenza dal petrolio era un problema, perche' non abbiamo fatto niente?

Ecco la risposta. I petrolieri devono mangiarci sopra.

L'ENI non e' diversa da Exxon, Chevron, Shell e compagnia.


"GasHole" Trailer

GasHole | Myspace Video

Friday, April 22, 2011

Chris Hondros, Nigeria gas flaring e Agip

Queste foto sono tutte gas flaring in Nigeria,
per opera dell'Agip.
Le fiamme sono state accese dall'Agip nel 1972
e mai piu' spente.
Le foto sono di Chris Hondros,
fotografo americano morto in Libia.







Dagogo Joel. Il braccio gliel'ha bruciato la fiamma Agip sul retro. Brucia da 40 anni.



Chris Hondros, 41 anni, e' uno dei due giornalisti uccisi a Misurata, In Libia, assieme al suo collega Tim Hetherington. Lavorava per Getty Images.

Fra le cose che ha fotografato durante la sua carriera, i pozzi Agip in Nigeria, paese devastato dal petrolio, e dai petrolieri made in Italy: l'ENI-Agip, che siamo ciascuno di noi al 30%.

Ecco qui le foto con il gas flaring. Le fiamme che vedete sono dell'Agip. Sono state accese nel 1972 e mai piu' spente.

L'uomo della foto in alto, Dagogo Joel ha il braccio incendiato perche' mentre pescava con suo padre, la fiamma ha sputato fiamme sul suo villaggio in modo incontrollato e lui e' stato colto di sorpresa.

Chissa' perche' nessun fotografo italiano non va a fare reportage su queste cose. 40 anni di fiamme perenni. Che vuoi che gli interessa all'ENI e all'Agip della vita di queste persone. Che schifo.

Grazie, Mr. Hondros.

Ecco le sue impressioni sull'Agip in Nigeria, tradotte dal suo sito:

La Nigeria dovrebbe essere un paese ricchissimo. E' il piu' popoloso paese africano, e il sesto paese produttore di petrolio al mondo. Piu' di 250 miliardi di dollari sono stati tirati fuori dall'acqua e dal mare di nigeria negli scorsi 40 anni. Ma dopo tutti questi anni di governo militare e di corruzione endemica, spinta dai soldi del petrolio, il paese e' ancora sommerso da miliardi e miliardi di dollari di debito e la poverta' e' endemica.

Questo e' particolarmente vero nella zona in cui viene prodotto il 100% del petrolio di Nigeria. La zona del Delta del Niger. Qui ci sono decine di villaggi dediti all'agricoltura tradizionale e minoranze etniche, e la regioone non ha rappresentanze governative anche se contribuisce per l'80% delle entrate della Nigeria grazie al suo petrolio. La gente dei villaggi assiste impotente senza serivizi base mentre le loro risorse naturali finiscono in tasche altrui, e devono pure fare i conti con gli enormi effetti ambientali e sulla loro salute dovuti alle perdite di petrolio e alle torri di gas flaring.

Le enormi emissioni di gas sono un prodotto inevitabile delle trivellazioni petrolifere e ci sono molte opzioni per gestirle. Il gas puo' essere raccolto e usato per energia, o se questo e' impossible, puo' essere reiniettato sottoterra. Il metodo piu' economico, e piu' distruttivo e' quello di bruciarlo, il flaring. Le fiamme non finiscono mai, c'e' gas a sufficienza in anche in un pozzo modesto per bruciare per decenni, giorno e notte.

Il gas flaring e' ovunque in Nigeria, nella regione del Niger Delta. Ma ce ne sono pochi di cosi' drammatici come quelli di Oshie flare, della ditta Italiana Agip.

La fiamma Oshie sorge su un villaggio di 1700 famiglie, contadini e pescatori di Akaralou. Agli abitanti del villaggio furono promessi soldi e lavoro quando, nel 1972 l'Agip eresse la fiamma. Non si avvero' niente, e Akaralou rimase senza pesca, senza agricoltura e con problemi di salute, grazie alla fiamma di quasi 70 metri di altezza.

Le costanti richieste all'Agip e al governo Nigeriano di migliorameni non sono stati mai ascoltati.

La maggior parte della gente non ricorda il tempo "prima" che la fiamma invadesse le loro vite.

Stefano Saglia: si fracking in Italia



Stefano Saglia e' il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico che ogni tanto dice delle cose folli. Secondo me non sa di quel che parla.

E' quello che un giorno ha detto che il limite delle 5 miglia della Prestigiacomo sarebbe stato tolto, solo per essere smentito il giorno dopo dalla stessa Prestigiacomo.

Ora viene fuori con un altra delle sue: facciamo fracking in Italia!

Ecco allora specificatamente per lui un altro report del New York Times sul fracking, l'inquinamento dell'acqua e la malizia dei petrolieri, sperando che sappia l'inglese.

I democratici del Congresso americano hanno infatti sponsorizzato una investigazione di questa nuova pratica estrattiva di gas - il fracking - con la quale si mandano sottoterra inieizioni di sostanze chimiche tossiche e sabbia, si scatenano dei microterremoti, si spacca la roccia che cosi' rimanda in superficie il gas incastratosi nei millenni.

Gli studi commissionati dal Congresso mostrano che dal 2005 al 2009 le ditte petrolifere hanno reiniettato sottoterra con piena consapevolezza di quello che facevano, miliardi e miliardi di litri di acqua di scarto - tossica - sottoterra, contaminando le falde idriche.

Oltre all'acqua usata, anche 866 milioni di galloni di fluidi perforanti - oltre un miliardo di litri di sostanze chimiche sparate nella pancia della terra.

Un miliardo di litri di robacia chimica e chissa quanti altri miliardi di litri di acqua nei quali discioglierli.

Secondo il report, gli stessi petrolieri non sanno cosa ci sia esattamente dentro la miscela tossica che rimettono sottoterra. Sono stati identificati pero' almeno 650 composti chimici che contengono materiale cancerogeno o inquinante, come il benzene e gli altri composti BTEX, toluene, xylene ed ethylbenzene.

Gli stati piu' colpiti il Colorado, il Texas e l'Oklahoma, ma non mancano altri esempi, come in Pennsylvania, dove a un certo punto il fracking ha contaminato l'acqua del fiume Allegheny con livelli di benzene 28 volte superiore alla norma.

Un cancerogeno 28 volte superiore alla norma.

L'equivalente del Ministero dell'Ambiente americano, the EPA - Environmental Protection Agency - sta facendo il suo studio indipendente sul fracking ma si lamentano perche' le ditte petrolifere non vogliono cooperare e si rifiutano di dare le liste del materiale tossico che iniettano nell'acqua.

La societa' americana che si occupa di petrolio - The American Petroleum Institute - ha ritenuto non opportuno dare alcuna dichiarazione al giornalista del New York Times che li ha contattati. Alcuni petrolieri hanno detto che lo studio e' sbagliato (!!!)

I politici che hanno sponsorizzato queto studio sono sono uno della California (l'ho votato anche io!) Henry Waxman, uno del Massachussetts, Edward Markey e una del Colorado, Diana DeGette

Tutto il mondo e' paese, ma noi altri queste cose le sappiamo PRIMA ed e' per questo che dobbiamo imparare dagli sbagli degli altri e far si che non accadano piu'.

A Saglia: dove la metteremo noi l'acqua inquinata? La vuole bere lei? Dove li facciamo i pozzi - numerosi e incompatibili con natura, agricoltura e alta densita' abitativa? A casa sua?

Ma chi li sceglie i ministri cosi?

Wednesday, April 20, 2011

Sul sole 24 ore



Sono passati diversi giorni dalla fine della «Copam 2011», la conferenza sponsorizzata da Assomineraria per mostrare che è possibile sposare assieme petrolio ed ambiente in Basilicata.

Da persona di scienza, non al soldo di Eni o di altre ditte petrolifere, sono molto disturbata dai contenuti ascoltati, che interpreto come pura e anacronistica propaganda.

Nessun cittadino che da anni si batte per una Basilicata pulita, come quelli dell’«Organizzazione Lucana Ambientalista», è stato invitato a presentare le proprie argomentazioni.

I fatti non si possono però nascondere.

In alcune località lucane il petrolio è entrato nella catena alimentare. Molti giovani non vedono futuro davanti a sé e lasciano in massa la Lucania: a loro il petrolio non ha portato nessun tipo di vantaggio occupazionale o economico.

Il monitoraggio Eni in Val D’Agri è iniziato con dodici anni di ritardo. Ci vorranno anni per arrivare a un qualche tipo di conclusione.

Intanto, la petrolizzazione selvaggia va avanti.

Si parla di voler incrementare la produzione di idrocarburi a 185mila barili al giorno e di trivellare nei parchi nazionali, in riva al mare, vicino ai Calanchi, e addirittura a cinquecento metri dagli ospedali civili.

A cosa serve un osservatorio ambientale se intanto le trivelle procedono imperterrite?

La cosa più preoccupante però è che la Basilicata, prima che essere un giacimento petrolifero, è una importante riserva d’acqua per l’Italia, un bene più prezioso e strategico per il nostro paese, che rischia di essere irrimediabilmente compromesso dalle estrazioni petrolifere.

Alcune sorgenti idriche sono state già chiuse, come «Acqua dell’Abete e della Terra», nel comune di Calvello (Pz). Anche la diga del Pertusillo è inquinata da residui che si sospetta essere petroliferi.

Per esplorare e per mettere in produzione un pozzo di petrolio o di gas occorre iniettare una grande quantità di liquidi e fanghi tossici nel sottosuolo. Il petrolio stesso si accompagna ad altra acqua tossica detta di “produzione”, mista da millenni al petrolio e spesso ricca di elementi cancerogeni.

Qualche volta per smaltire questi residui fangosi ed acque di scarto li si reinietta tali e quali sottoterra. È facile allora che migrino nel terreno, intaccando le falde idriche.

A volte le reiniezioni causano anche terremoti di intensità media, secondo quella che viene chiamata "sismicità indotta". Esempi di inquinamento di acqua e di terremoti dovuti all’industria degli idrocarburi esistono in tutto il mondo, anche grazie a nuove tecniche aggressive che vanno sotto il nome di fracking.

Negli Stati Uniti si contano a migliaia i pozzi acquiferi contaminati dagli idrocarburi e anzi, in questi ultimi mesi diversi stati hanno approvato moratorie. Fra questi, quello di New York il cui sindaco si è detto profondamente contrario alle estrazioni di gas, per non compromettere l'acqua del bacino idrico che dà da bere ai newyorkesi.

È molto grave che nessuno abbia parlato di fracking in Basilicata o delle relazioni fra trivelle e terremoti, vista l’alta sismicità della regione.

Sopratutto è molto grave che i pochi strumenti legislativi che potrebbero essere usati per vigilare, come il Piano di Tutela delle Acque della regione Basilicata, non si esprimano sul tema acqua e petrolio.

Ad esempio, si progetta di reiniettare acqua tossica di produzione nel pozzo “Monte Alpi 9” a Grumento Nova, in una zona fortemente sismica e proprio nei pressi della diga del Pertusillo.
Si parla di circa un miliardo di litri di acqua di produzione, un mastodontico progetto futuro che dovrebbe preoccupare cittadini e politici.

Invece alla «Copam 2011» nessuno ne ha parlato.

Perché?

Lascia molto a desiderare anche la posizione del presidente Vito De Filippo, che propone che la regione diventi un hub petrolifero.

Chi gli ha dato il diritto di prendere decisioni con effetti così profondi e duraturi?

Ne aveva parlato in campagna elettorale?

Non sarebbe stato più trasparente parlarne prima con il suo elettorato, piuttosto che ad una conferenza sponsorizzata da Assomineraria?

Chi scrive vive in California, dove le ditte petrolifere sono obbligate per legge a dichiarare che l’attività estrattiva e di raffinazione degli idrocarburi porta tumori, malattie riproduttive e malformazioni fetali a chi ci vive vicino.

Fra i firmatari Shell, Exxon e Chevron. Parallelamente si assiste ad uno spaventoso aumento di tumori in Basilicata, senza che nessuno anche solo ponga la domanda se questo possa essere frutto delle estrazioni petrolifere.

Ecco, il convegno a cui ho assistito grazie alle dirette streaming mi ha dato l’impressione di voler nascondere delle verità amare e scomode e far finta che tutto andasse bene.

La verità è che sposare petrolio e ambiente è impossibile. Non ci è riuscito mai nessuno, nemmeno i norvegesi.

Non sono lucana, ma sono venuta diverse volte in Basilicata a parlare di petrolio, usando la scienza nel modo più pulito e onesto che conosca.

Sono rimasta incantata dalla bellezza di certi luoghi e non posso tacere di fronte alla malafede di chi dice che si può fare tutto. Non lo trovo giusto!

Ai lucani l’augurio di scandalizzarsi sempre di più per un ambiente migliore e per una classe politica più coraggiosa, che abbia veramente a cuore la terra e le generazioni future.

MRD

Tuesday, April 19, 2011

Si e' svegliato Nazario Pagano - col piede storto!




Il presidente del consiglio regionale d'Abruzzo Nazario Pagano - dopo dieci giorni che se ne parla sulla stampa - finalmente si pronuncia sulla questione trivelle nel mare Adriatico.

Ma invece che chiedere scusa per essere stato essenzialmente inerte di fronte al proliferare di concessioni petrolifere da 3 anni a questa parte, accusa il governatore di Puglia, Nichi Vendola, di demagogia. Pagano afferma che:

"Il Consiglio regionale abruzzese ha dimostrato invece profonda sensibilità e maturità verso questo delicato argomento, approvando, circa un anno fa, una proposta di legge alle Camere, presentata dal gruppo consiliare di Italia dei Valori, con la quale si è chiesto al Parlamento nazionale di vietare qualsiasi iniziativa di ricerca o estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico.
In qualità di componente della Conferenza delle Assemblee regionali d’Italia ho trasmesso la proposta di legge ai Presidenti delle Regioni italiane che si affacciano sull’adriatico affinché si attivino attraverso l’adozione di interventi di analogo contenuto".

Resta il fatto che

1. Sui documenti di VIA per la d505 e' scritto chairamente che non e' arrivato *nessun* documento da parte della regione Abruzzo.

2. Ho scritto piu' e piu' volte a Gianni Chiodi e a Daniela Stati e a tutti i politici d'Abruzzo, personalmente e tramite comunicati stampa, implorandoli di darsi da fare, solo per essere ogni volta ignorata, o addirittura schernita. A Cupello, durante l'estate del 2009, Gianni Chiodi affermava che noi attivisti "millantavamo" una situazione falsa e che il mare non sarebbe stato trivellato. Purtroppo non c'era niente di falso.

3. L'azione di monitoraggio, di informazione, di denuncia, di opposizione, di sensibilizzazione, e' merito dei cittadini, e non certo dei politici d'Abruzzo, pagati apposta per fare i nostri interessi.

4. Resta ancora aperto il mistero Ombrina Mare. In una interrogazione parlamentare presentata da Walter Caporale, Chiodi affermava di avere mandato testi di contrarieta' al Ministero. Quando ho chiamato il Ministero, il direttore responsabile per l'attivita' estrattiva mi confermo' che dall'Abruzzo non era arrivato niente. I conti non tornano.

5. La proposta a cui si riferisce Pagano risale ad un anno fa, e non era nemmeno farina del suo sacco. E nel frattempo? Cosa ha fatto di concreto? Senza Vendola che lo metteva in corner, senza me che denunciavo il tutto, senza Introna che faceva proposte, Pagano se ne sarebbe anche solo accorto della d505? Per una volta sa guidare, invece che andare al traino e puntare il dito agli altri? Sa fare qualcosa che non sia il passacarte? Puo' impegnarsi a fare meglio?

Interessante che l'allarme sulla d505 e' partito dall'Abruzzo, nel piu' totale silenzio delle autorita' abruzzesi. Solo quando sono arrivate la giuste e dure parole di Vendola, dalla Puglia Pagano si e' svegliato.

Alla luce di tutto cio', la sottoscritta - che non fa parte di nessun partito politico - non crede affatto che la regione Abruzzo abbia mostrato sensibilita' o maturita'. Tutto il contrario.

Prima di accusare Vendola di demagogia, Pagano farebbe bene a farsi l'esame di coscienza
e spiegarci cosa fara' per le altre concessioni dei mari d'Abruzzo, ammesso che ne sappia l'esistenza.

Per la cronaca: non sono comunista, ma un cittadino libero che vede e respira la democrazia
americana, imperfetta certo, ma di gran lunga piu' trasparente e sincera di quella abruzzese.

Monday, April 18, 2011

Menomale che la Puglia c'e'


"Non sono pervenuti atti da parte della regione Abruzzo"
Commissione VIA che ha approvato la d505 - Petroceltic, Vasto

Aggiornamenti su d505:

1. Il presidente del consiglio regionale di Puglia, Onofrio Introna, ha richiesto un consiglio regionale speciale fra Abruzzo, Molise e Puglia per discutere della d505 Petroceltic e sul da farsi.

Il presidente del consiglio regionale d'Abruzzo e' Nazario Pagano, quello del Molise Michele Picciano.

2. Martedi 19 Aprile alle ore 16 a Foggia riunione di tutte le associazioni per mettere a punto iniziative di protesta per dire NO al petolio in Adriatico.

3. Qui petizione da firmare
.

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Gianni Chiodi, Enrico di Giuseppantonio, Eugenio Caporrella e Remo Di Martino si devono solo vergognare.

Il giorno 14 Aprile c'e' stata una riunione di emergenza a Peschici, nel Gargano, per parlare della concessione d505, quella che autorizza l'airgun - l'inizio delle trivellazioni - nei mari dell'Adriatico, fra VAsto, Termoli e le isole Tremiti. Cosi' dopo una settimana, si organizzano da tutta la Puglia, invitano anche Molisani e Abruzzesi e si mettono all'opera contro la Petroceltic.

Ovviamente, io non ero presente, ma i racconti che circolano, puntano in una sola direzione: hanno una classe politica degna di questo nome.

Alla riunione c'era il presidente del consiglio regionale, molti amministratori e sindaci, il presidente della provincia di Foggia, gente di destra e di sinistra, indisitintamente. Hanno deciso di presentare ricorso al TAR, e che si fara' una grande manifestazione a Roma o a Termoli, che e' a meta' strada fra Abruzzo e Puglia.

Il 27 Aprile sono pure riusciti ad avere un incontro con Stefania Prestigiacomo, cosa che in Abruzzo non e' mai stata possibile a causa dell'ignavia dei nostri politici.

I politici di Puglia hanno fatto tutto questo, politici che gli Abruzzesi sognano.

All'incontro non c'era ne Enrico di Giuseppantonio, ne Guerino Testa, ne alcun assessore regionale o proviciale d'Abruzzo. Gli unici erano - come sempre - i volontari e santa Fabrizia.

Si e' svegliato anche il Molise, il cui assessore regionale all'ambiente, Salvatore Muccilli dice di essere contrario alle trivelle per proteggere il turismo.

Dall'Abruzzo di Gianni Chiodi niente.

Nazario Pagano ha qualcosa da dire? Rispondera all'invito di Introna? E noi? Siamo persone o persiane che stanno a guardare alla finestra?

Qualsiasi cosa Gianni Chiodi dira' sara' troppo tardi adesso. Sono sicura che dira' cose come "non avevamo le carte", o "tanto e' Roma a decidere alla fine", oppure peggio che "stiamo millantando una situazione falsa".

Sono veramente stanca e schifata di questa gente.

Anche per Ombrina Mare, Roma ha deciso, e ha deciso no - grazie al sentimento popolare e grazie alle nostre lettere di protesta.

Stessa storia per altri pozzi Northern Petroleum lungo l'Adriatico pugliese, e grazie alla politica di Puglia. Si sono messi all'opera e li hanno sconfitti.

La cosa che mi fa tristezza, e non so se chi legge possa capire come io mi possa sentire, e' che a suo tempo mandai le stesse cose che scrivevo per l'Abruzzo agli avvocati di Puglia. Loro le hanno usate, per i loro ricorsi al TAR, per le richieste alla Camera, e le hanno usate bene.

Sulla stessa scia, in data 13 Aprile 2011, i politici di Puglia hanno gia' fatto una interrogazione alla Camera dei Deputati chiedendo di revocare l'autorizzazione concessa con decreto del Ministero dell'ambiente e della Tutela del territorio e del mare.

Scorro i testi e le parole di questi politici e rileggo le mie parole, le cose che vado predicando da anni come Cassandra, e che per i politici d'Abruzzo sono passate sotto l'acqua dei ponti, infastidita da questa qui che non se ne va e non lascia che la gente si dimentichi della faccenda petrolio.

Sono amargeggiata, si per cosi tanta mollezza e perche' mi sento presa in giro da Gianni Chiodi. Essendo cosi lontana, non so cosa altro fare, se non mandare l'ennesimo comunicato stampa.

Da come la vedo io, a Gianni Chiodi e a quegli incapaci della regione Abruzzo non gliene importa niente, ne del petrolio, ne dell'Abruzzo, ne del Parco della costa teatina, ne del futuro, e di nessuno di noi.

Ma sono una che crede nel karma della vita e un giorno lo so che Gianni Chiodi se ne dovra' pentire e se ne dovra' pentire amaramente.

Saturday, April 16, 2011

Orca exploration: fracking in Francia, petrolio a Vasto


Proteste di Francia contro il fracking a Cahors

To our friends in France: do not believe a single word 3Legs Resources, Encana, Orca Exploration on any other oil company tells you.

Lying is their specialty, right after destroying this planet of ours
.

Esiste in Francia una regione fa pensare all'Abruzzo e alla nostra storia con il petrolio.

Si chiama Cahors, nella parte sud occidentale del paese. Come l'Abruzzo e' una regione tranquilla, verde e vitinicola. Il loro vino ha lo stesso nome della regione, e' un rosso. Pare sia piu' antico del Bordeaux.

E poi.. , poi arrivano quelli del fracking, e decidono che vogliono prendere quest'altro angolo del pianeta e trasformarlo in un campo di idrocarburi e di fare fracking alla roccia per estrarne il cosiddetto shale gas.

Ne abbiamo parlato tante volte di questo fracking, e non porta niente, ma proprio niente, di buono a nessuno: inquina e spreca l' acqua, porta sciami sismici, fa ammalare le persone, e distrugge tutti i delicati equilibri naturali.

E cosi, a Cahors arrivano i petrolieri, prendono la mappa, disegnano un poligono di 5700 chilometri quadrati e voila' richedono di trivellare vicino case e campi e di iniettare sostanze liquide tossiche sottoterra per tirare fuori tutto quello che c'e' nella pancia della terra.

E chi e' che vuole trivellare in Francia?

Un'altra compagnia semi-ignota, tale 3Legs resources, che gia' sta tirando fuori shale gas in Polonia e in Germania.

Ho guardato la lista, e fanno rabbrividire. Nel loro passato ci sono cose come le trivelle a Niobrara, a Barnett Shale, c'e la Encana, c'e' la ConocoPhiliips, c'e' la Orca exploration...

La Orca exploration? Ma.. questi sono gli stessi che vogliono trivellare in Abruzzo! Sono infatti soci della Petroceltic per vari permessi Elsa a Vasto.

Abbiamo dunque di piu' in comune con Cahors di quanto non pensiamo - il vino e la Orca exploration, canadese.

Il loro CEO, tale Peter Clutterbeck, ha lasciato la Orca exploration nel 2010 ed e' andato a trivellare la Francia. Passano da un posto all'altro, dove capita, capita.

Intanto, il primo ministro francese, Francois Fillon ha deciso di rescindere *tutti* i permessi dati finora per trivellare in Francia alla ricerca di questo shale gas. Ha detto che il suo governo rivalutera' tutti i permessi, ma ha anche detto che questa "nuova risorsa" potrebbe essere sfruttata lo stesso.

E' solo un breve ritardo, chissa' per placare gli animi. Aspetteranno in Francia che venga reso pubblico un report governativo a Giugno per decidere.

A Cahors hanno protestato, e protestano ancora.
Ieri 16 Aprile una manifestazione e oggi 17 Aprile 2011, un altra di protesta e di informazione.

A nome di tutti gli Abruzzesi di buona volonta' , i migliori auguri a Cahors e un abbraccio a tutti voi, specie a Rebecca e Renzo.

A quelli della Orca Exploration, a quelli della 3Legs Resources: vergognatevi!

Convegni Nimby per prenderci in giro


Stefania Prestigiacomo non ha detto una parola agli Abruzzesi, ai Molisani, ai Siciliani, ai Pugliesi dei piani petroliferi per i nostri mari, delle sue approvazioni alle trivelle selvaggie in giro per l'Italia. Niente di niente finche' non ce ne siamo accorti noi cittadini normali.

Niente.

Bel dialogo, bella sostenibilita', bell'ottica.

La nostra Stefania non parla a noi cittadini, se non dopo avere approvato le trivelle, ha pero' trovato il tempo per sedere a una riunione per denunciare il "Nimby" in Italia, alla presenza di Assomineraria.

Con tanti problemi che abbiamo in questa nazione sull'ambiente, Stefania Prestigiacomo va a un convegno per parlare delle "grandi opere" in Italia: energia, ambiente e infrastrutture.

Dicono che riguardo il Nimby - not in my backyard - c'e'

il crescere e il consolidarsi di questo fenomeno in Italia, che nel tempo ha acquisito nuove caratteristiche. La protesta si è fatta più estesa e incondizionata, si rivolge a ogni tipologia di impianto, persino a fonti rinnovabili; essa attraversa tutta l’Italia, coinvolgendo non solo i cittadini ma anche le Istituzioni nazionali e locali. Persiste l’assenza di un’informazione chiara e dettagliata, la mancanza di un senso comune di responsabilità.

Cara Stefania, ma se mi approvi airgun e trivelle a 5 chilometri da riva, nei campi, nei parchi, nei mari, nella vita della gente, cosa ti aspetti? Che siamo qui con un senso di responsabilita' verso i tuoi progetti di morte?

Dicono pure che il tutto serve a modernizzare il paese. Ma se avete pure tolto i fondi alle fonti rinnovabili, di che modernita' parliamo? Delle moderne trivelle, o del moderno nucleare?

Erano presenti a questo meeting un sacco di persone e presidenti dai nomi altisonanti che di ambiente calato nella vita delle persone, nelle nostre vite, non sanno niente:

Pietro Cavanna, Presidente del Settore Idrocarburi e Geotermia Assomineraria
Guido Bortoni, Presidente dell'autorita' per l'energia elettrica e per il gas
Gianni Alemanno, Sindaco di Roma
Vittorio Colgiati Dezza, Presidente di Legambiente
Antonio D'Ali' Presidente della Comissione Territorio per i beni ambientali al Senato
Roberto della Seta, Membro Commissione Territorio per i beni ambientali al Senato
Stefano Saglia, Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all'energia

Qualcuno li ha mai visti nelle proprie citta'? Qualcuno ha mai sentito uno solo di questi fare qualcosa in difesa della gente, ma per davvero? Ora vanno li a parlare di Nimby? E chi sono loro per decidere delle nostre comunita'?

Assomineraria deve dire a noi che siamo irresponsabili? Ma chi credono di essere?

Notare che il meeting e' stato organizzato da Allea comunicazione e relazioni istituzionali, che fra i suoi clienti ha: Assomineraria, Impregilo, Assogas e Ionio gas e da I-COM istituto per la competitivita' che invece ha come "soci sostenitori" ENI, Edison, E-on Italia, quelli dei riversamento di pertrolio in Sardegna.

Proprio un convegno equilibrato, indipendente e aperto.

Di questo meeting, che e' parente del Copam di Matera e di quello di Rainone di Chieti, secondo me, non esistono resoconti, non esistono rapporti sulla stampa, non esistono filmati. Esiste una mappa - secondo loro tutta l'Italia e' Nimby!

Il Nimby e' stato un concetto sfruttato ad arte da petrolieri e affaristi per schernire le popolazioni locali quando si oppongono a progetti di morte sotto le loro case. Come se la difesa del proprio territorio fosse qualcosa di cui vergognarsi. Invece no, non c'e' niente da vergognarsi, perche' a difendere il tuo territorio devi essere tu, non ci sono alternative, soprattutto in un paese come l'Italia, il far west della democrazia.

Al Ministro, a tutti quei presidenti, a tutti quei politici, non gliene importa niente del tuo ambiente.

Infatti ci mettono a parlare uno di Assomineraria e il convegno lo organizza gente "sostenuta" dall'ENI!

C'era qualche delegato del popolo a questo convegno? C'era qualcuno che facesse i nostri interessi? Non mi risulta.

Interessante anche l'accoppiamento Saglia-Prestigiacomo.

Queste cose non compaiono sulla stampa italiana perche' 'e' meglio tacerle, ma fra gli investitori e i siti petroliferi inglesi qualche tempo fa ci fu un po di agitazione perche' Saglia a un certo punto disse che la legge Prestigiacomo, quella delle 5 miglia, sarebe stata presto ritirata. La Prestigiacomo il giorno dopo lo smenti.

Ecco cosa dice Saglia in data 8 Marzo 2011:

Italy is about to remove the ban on offshore oil drilling which had been introduced after the Gulf of Mexico oil spill, MF said citing the Italian junior industry minister Stefano Saglia.

L'Italia sta per rimuovere il diveito di trivellare petrolio lungo le coste, che era stato introdotto dopo il disastro del golfo del Messico, ha affermato il MF (Ministro delle Finanze? non so chi sia MF), riferndosi al sotto-ministro dell'industria Stefano Saglia.

Il giorno dopo gli risponde la Stefania:

Italy does not plan to lift its offshore drilling ban.

L'Italia non ha in programma di eliminare il suo divieto alle trivelle.

E cosi' in un paese in cui la destra non sa cosa fa la sinistra, nel frattempo ce la prendiamo con i cittadini normali.

Mettetevelo chiaro in testa: non vi lasceremo trasformare questa nazione in un campo di petrolio. Capito?

Thursday, April 14, 2011

La California e il 33 percento


California can power itself entirely on clean energy
resources like wind, geothermal and solar power

Bernardette del Chiaro,
Environment California

L'altro ieri il nuovo governatore della California, Jerry Brown, ha firmato una legge statale che richiede che tutte le ditte che forniscono energia a questo stato, lo facciano con fonti rinnovabili, sole e vento, per il 33% del totale entro il 2020 - fra nove anni.

A oggi 2011, la quota e' gia' circa il 18% del totale. Si stima che per l'anno prossimo arriveremo al 20%.

Ovviamente nessuno ne parla in Italia, presi come siamo con nucleare e petrolio e con il dire che non si puo'.

Il governatore ha detto che la legge aiutera' a risollevare l'economia, e che questo "aggressivo" spostamento lontano dalle fonti tradizionali - carbone, petrolio e gas - creranno lavoro e daranno alla California una nuova spinta verso l'avanzamento di tecnologie nuove.

Ha anche detto che la legge creera' centomila posti di lavoro in piu' e che ridurra' le emissioni di inquinanti. Questi numeri non stati tirati fuori da cappelli magici, ma da un apposito studio del Centro per l'Efficenza Energetica e le Tecnologie Rinnovabili, un gruppo autonomo di industriali del settore.

Nella legge ci sono anche incentivi per fabbriche di pannelli solari, installatori e investimenti in ricerca. Il gruppo Environment California - che ha il solo scopo di fare lobby sui politici di California, quali che essi siano - ha detto che il tutto e' stato una gran vittoria per l'ambiente californiano.

Il governatore Brown aggiunge che il 33% non e' un fine, e' una partenza e che come stato possiamo fare meglio, e che non e' irragionevole pensare al 40% nei prossimi 10 anni, visto che i prezzi diminuiscono e che la tecnologia migliora.

Per la maggior parte, la legge e' stata considerata buona e giusta anche dai repubblicani, anche se qualcuno di loro ha cercato di spaventarci dicendoci che il prezzo dell'energia aumentera'. Stimano del sette per cento. Ma di solito i repubblicani sono sempre catastrofici su queste cose. Anche se aumentera', credo che tutti qui saremo ben felici di pagare un po di piu' - o di consumare di meno - per un ambiente piu' sano.

Il 33% non e' il 100%, ma e' un passo in avanti e soprattutto da' un segnale di ottimismo e di speranza che un futuro migliore e' possibile.

Intanto per i primi sei mesi del 2010, le ditte califonrniane che lavorano nel solare hanno ricevuto quasi un miliardo di dollari di investimenti da privati, di piu' che in qualsiasi altra parte del mondo.

Questo post e' dedicato a tutti quelli che mi scrivono e che mi dicono che con sole e vento non ci riusciremo mai ed e' per questo che dobbiamo trivellare tutto il trivellabile.

La California ha 40 milioni di persone. Se lo possiamo fare qui, lo possono fare tutti.

Stefania Prestigiacomo: non le credete!




Ecco oggi un articolo sul Centro di Stefania Prestigiacomo.

Dice che il permesso di VIA per iniziare le operazioni di trivellamento sono stati concessi perche' fuori dal limite delle 12 miglie dal confine con la riva.

Ma che significa?

Come insegna la tragedia del golfo del Messico, dodici miglia non sono assolutamente una garanzia di sicurezza per nessuno. Come ripetuto ad infinitum in Florida lo stesso limite e' di 200 chilometri e lungo le rive Calforniane 160!!! Il tutto per proteggere turismo e pesca.

Cosa, se scoppia a 11 miglia ci sono problemi, se scoppia a 13 no?

Qualcuno ricorda la tragedia del pozzo Paguro? Per quasi tre mesi continuo' a sputare veleni nel mare, dopo 3 morti a 15 chilometri da riva, vicino Ravenna. Era il 1965.

Interessante poi che Stefania Prestigiacomo parla alla gente e manda comunicati solo DOPO che i cittadini normali, inclusa la sottoscritta, hanno scovato testi, permessi e denuciato i silenzi sulla stampa. E prima dove stava questa signora?

Ma la balla piu' grande del Ministero della signora Prestigiacomo e' dire che "si tratta solo di ricerche ad aria compressa per sondare il sottosuolo".

Quelli sono spari violenti, micro-esplosioni che si eseguono lungo un centinaio di chilometri e che possono causare la morte degli animali. Tutti felici perche' ora ci sono i delfini a Vasto. Ma c'e' qualcuno che pensa un millimetro davanti il proprio naso?

Il fatto che si parli di misteriose aree sensibili da pensieri a qualcuno?

Ma anche se fossero solo spari, qualcuno si chiede cosa viene dopo i sondaggi micro-sismici?

Beh, come insegna Ombrina Mare, dopo i sondaggi vengono i pozzi temporanei, e dopo i pozzi temporanei quello permanente, e magari un bel centro oli a mare, a Rocca San Giovanni, a Vasto, a Pescara.

Your choice.

Ma i politici d'Abruzzo dove sono? Ma perche' ci deve proteggere Nichi Vendola e non Gianni Chiodi?

Gianni Chiodi, che uomo inutile. L'inerzia, la codardia, la leggerezza di questo uomo mi hanno rubato di ore ed ore a fare io cose che doveva fare lui.

A Cupello ha avuto l'arroganza di dire "millantate una situazione falsa". Ah si, e che questi permessi sono falsi? Ma che crede di avere a che fare con i bambini dell'asilo? Ma a che serve uno cosi?

Sono passati dieci giorni. Non ha detto ancora una parola che sia una.

E dov'e' andato a finire il presidente della provincia di Chieti Enrico di Giuseppantonio? E quello della provincia di Pescara, Guerino Testa? E l'assessore all'ambiente della provincia di Chieti, Eugenio Caporrella? E quello al turismo Remo di Martino? Hanno qualcosa da dire? E il sindaco di Pescara? E quello di Vasto?

E soprattutto, dirlo al Ministro, non alle televisioni o alla stampa per locale, adesso che siamo in tempo di elezioni.

God bless gli abitanti di Puglia. Si organizzano, protestano, bombardano, si arrabbiano. Stanno venti anni avanti agli abruzzesi.

Mi sono ammazzata di lavoro per Ombrina Mare. Non e' mica giusto.

Finche' pendete dalle parole di un Ministro che di ambiente non sa niente, finche' non esigete che chi vi governa faccia i vostri interessi, finche' state alla finestra a guardare, non andiamo da nessuna parte.

Tuesday, April 12, 2011

L'arroganza di Stefania Prestigiacomo

Apro oggi questo articolo del Corriere del Mezzogiorno con le dichiarazioni del Ministro per l'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.

Da cittadino intelligente, impegnato e informato, mi sento offesa e insultata dal suo modo fare e dalle cose che dice.

La nostra eroina esordisce con "tranquilli l'ecosistema che gravita attorno attorno alle isole Tremiti non e' a rischio perche' l'area e' distante sia dalla costa che dalle isole Diomedee".

Scusi, ma chi glielo assicura a lei che non ci sono rischi?

Che lei c'ha la bacchetta magica?

Lei ha un qualche titolo di biologia, di oceanografia, di veterinaria? O forse crede che le gente sta piu' "tranquilla" perche' "l'ha detto il ministro?". Quei tempi sono passati da molto, signora Prestigiacomo.

Ma poi, cosa, lei prima approva queste autentiche porcherie e poi va sui giornali a dire "tranqulli ghe penso mi? " Perche' ha aspettato fino ad adesso dopo che la stampa di tutto il sud si e' scandalizzata, per farsi uscire l'anima?

Dove era lei in data 29 Marzo 2011? Dove era lei ad informare Abruzzesi, Molisani, Pugliesi?
Forse che lei pensava che il tutto passasse inosservato?

Beh, lei si e' sbagliata. Siamo un popolo maturo, numeroso, compatto, sempre di piu' e non le lasceremo trasformare questa nazione in un nuovo golfo del Messico.

La Prestigiacomo poi aggiunge che non si tratta di trivellare a 12 chilometri da riva ma "molto piu' in la".

Visto che non se lo ricorda, glielo dico io: 26 chilometri dalle Tremiti e 40 da Vasto per l'esattezza, caro Ministro.

Lei sa che il disastro della Louisiana e' accaduto a circa 50 miglia, 80 chilometri da riva negli USA e ne soffrono le conseguenze ancora oggi?

Lei sa che lungo le altre rive americane - in California e lungo la costa atlantica - il divieto e' a 160 chilometri da riva per precauzione?

Lei sa che in Florida per proteggere il turismo hanno il limite di 200 chilometri da riva?

Lei sa che nel sistema dei grandi laghi, di una volta e mezza tutto l'Adriatico e' vietato trivellare per non inquinare?

Lei sa che le trivellazioni petrolifere rilasciano tonnellate di materiale tossico in mare, anche in condizioni normali?

Poi come per dire che non ci sono figli di un dio minore, spiega che ha dato concessioni non solo alle Tremiti ma anche a Pantelleria, nella sua Sicilia. Bella roba. Adesso si che siamo piu' felici. Distruggono anche Pantelleria! Mal comune, mezzo gaudio?

Ancora, il Ministero dice:

Avendo la richiesta ottemperato a tutte le condizioni imposte dalla legge - che hanno impedito da un anno a questa parte, il rilascio di molti permessi di ricerca che ricadevano entro le forche caudine della nuova normativa - gli organismi ministeriali non potevano che concedere il permesso.

Come dire, che poverini, non avevano alternative. Avete mai sentito parlare del trattato di Aarhus? Si, quello che ha firmato anche l'Italia e dove si afferma che la gente ha il diritto sacrosanto di sapere e decidere su tempi che riguardano da vicino la propria vita. Abbiamo mandato centinaia di lettere e di osservazioni, ma che vuoi che interessi a voi la vita della gente? Che vuoi che interessi a voi di Aarhus, delle leggi europee, del rispetto?

La cosa piu' buffa di tutte viene infine da questo paragrafo:

"Il via libera alle trivellazioni nell’Adriatico è stato dato in conformità all’articolo 3 del decreto, più restrittivo che esiste in Europa e forse nel mondo perche' le acque fino a 5 miglia dalle coste italiane e fino a 12 miglia dal limite esterno delle aree marine protette e di tutte le altre zone sottoposte a tutela, sono "off limits" per le trivellazioni e per le ricerche di idrocarburi. Prima di questa nuova normativa tale limite non esisteva"

Ma cosa dice! Questa norma FA RIDERE. Arriva tardissimo e con distanze ridicole. Nel 2011 e' inconcepibile che ci mettiamo a costruire pozzi di petrolio attaccati alla riva, cara Prestigiacomo!

Il Ministero continua con l'affermare che "si tratta solo di un permesso di ricerca tramite air gun e che ogni eventuale ulteriore attività dovrà essere sottoposta a nuova valutazione di impatto ambientale".

Il tutto mi fa pensare alla Monaca di Monza, che passettino dopo passettino si fece monaca perche' non ebbe mai il coraggio di dire no.

Che vuol dire sono "solo permessi di ricerca con l'air gun"? Il permesso di ricerca con l'air gun significa che se il petrolio c'e' poi si richiedera' di fare il buco, e poi di mettere una piattaforma
e poi di vedersela quella piattaforma - con petroliere, oleodotti, perdite e porti petroliferi - per i prossimi 20 o 30 anni nel bel mezzo delle Tremiti e di Punta Aderci.

Se non ce la vogliamo quella piattaforma il no deve essere deciso, sincero, ed a monte, non dopo che gli hai dato tutti i permessi.

E poi, non aveva promesso l'anno scorso che le Tremiti non sarebbero state toccate?
Promesse da marinaio? O si e' dimenticata? Oppure lei pensa che ce ne siamo scordati noi?

No, non ci siamo scordati niente.

Gli italiani siamo noi signora Prestigiacomo. Quel mare e' dei pugliesi, e' degli abruzzesi, dei molisani, non del suo Ministero che pensa di star giocando con la vita degli altri.

Ci lasci vivere in pace, e impari a difendere i cittadini e il mare piuttosto che petrolieri venuti da chissa dove.

Saras: la morte per idrogeno solforato made in Moratti



Ancora un morto targato Moratti. Ancora un morto targato Saras. Non ho fatto neanche a tempo a finire di leggere il libro "Nel paese dei Moratti" che la storia si ripete.

Paolo Pulvirenti, 25 anni, siciliano. Una vita giovane stroncata dall'idrogeno solforato e dall'incuria di Giammarco e di Massimo Moratti.

Il film del 26 Maggio 2009, quando sono morti altri tre operai si ripete, senza che sia cambiato nulla.

Un impianto fermo per manutenzione, da pulire il piu' in fretta possibile. Tre operai di ditte esterne, probabilmente pagati di meno e con meno formazione.

Aprono l'oblo' dell'impianto, arriva l'idrogeno solforato.

Cadono. Paolo Pulvirenti muore stecchito. Cosi'. In un attimo.

Il tempo e' denaro, e che importa se li c'e' in gioco la vita di qualcun altro?

E' tutto uguale a due anni fa. La CGIL proclama lo sciopero, la gente prega, piange, protesta. Per un giorno almeno. Ugo Cappellacci manifesta solidarieta' a tutti.

Per un po ci scandalizzermo e ci arrabbieremo. Poi passera' tutto, come passa tutto in Italia, senza che sia stato fatto niente.

E ci ritroveremo qui fra 1, 2, 5 anni a parlare ancora di morti per idrogeno solforato, di morti per formazione non fatta, di morti per mancanza di strumentazione, di morte di gente pagata 900 euro al mese mentre i Moratti non sanno piu' come spendere i soldi. Di morte perche' il tempo e' denaro si, ma dei Moratti.

Dai Moratti, in giudizio per omicidio colposo per l'incidente del 2009, neanche una parola.

Spero che si vergognino.

Fonte: La Repubblica

Monday, April 11, 2011

d507: altre trivelle a Pescara-Montesilvano-Francavilla

In data 28 Febbraio 2011 il Ministero dell'Ambiente ha concesso alla Petroceltic - sempre lei - l'esito positivo per proseguimento alla VIA per "esplorare" il mare davanti a Pescara, Francavilla, Montesilvano.

La Petroceltic puo' ora iniziare il suo iter presso il Ministero dell'Ambiente con la finalita' di trivellare il mare davanti Pescara. L'iter e' sempre lo stesso. Inziano con l'air gun, e con gli spari di aria compressa, poi con il pozzo esplorativo, e poi con il pozzo permanente per i prossimi 20 o 30 anni.

La concessione e' di quasi 500 chilometri quadrati. Le prime carte per questa nuova istanza furono presentate al ministero circa un anno fa, in data 9 Marzo 2010 e poi pubblicate sul Bollettino Ufficiale della ricerca degli Idrocarburi e della Geotermia - il BUIG - in data 12 Marzo 2010.

Non ci hanno perso tempo! A noi, nessuno ci ha detto niente.

Si dice che "l'istanza interferisce con area sensibile per 0.52 chilometri quadrati".

Non si spiega quale sia questa area sensibile.

Prepariamoci ad un altro round di osservazioni e soprattutto a mettere pressione ai politici della zona. Le osservazioni sono il nostro unico strumento ufficiale, oltre che a protestare in massa e a svergognare la Petroceltic. Non abbiamo niente altro e dobbiamo fare tutto da noi.

Guerino Testa, presidente della provincia di Pescara, ora tocca a lei.

Saturday, April 9, 2011

Vogliamo il Parco!


Dedicato ai seguenti politici d'Abruzzo

Mauro Febbo, Assessore delle politiche agricole,
Gianfranco Giuliante, Assessore alla valorizzazione del territorio,
Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provinicia di Chieti

Forse non molti sanno che da un po di tempo esiste un gruppo di cittadini che stanno cercando di lavorare tutti assieme per - finalmente! - perimetrare il Parco della Costa teatina. E' una iniziativa bella, fatta dal basso, con gente che lavora gratis e per amore.

Il gruppo sta cercando di contattare tutti i sindaci, ad uno ad uno, dei territori e dei comuni coinvolti per incontri e per stabilire regole e confini. Soprattutto per speigare loro che il parco e' risorsa, e' ricchezza, e' sviluppo sano e sostenibile che ci permettera' di attrarre visitatori e di porre delle basi, io credo, per una ricchezza diffusa.

Non piu' nelle mani di Confindustria, palazzinari e petrolieri a cui interessa solo il fatturato personale, ma nelle mani nostre, della gente.

A chi non piacerebbe vedere l'ex tracciato ferroviario trasformato in un parco e non in un repositorio di villette? Montesilvano e Francavilla sono esempi morti di cemento sul mare che possiamo evitare ancora. Per non parlare del fatto che il parco della Costa teatina ci proteggerebbe un po di piu' dal petrolio e dagli affaristi di turno.

A New York hanno trasformato in un parco urbano l'ex ferrovia sopraelevata sui cieli di Manhattan, grazie a gente normale. Possiamo farlo anche noi!

A chi volesse fare qualcosa di buono suggerisco di attivarsi nei propri comuni di residenza per parlarne, per creare opinione, per incoraggiare i sindaci a non avere paura, a dire Vogliamo il Parco!

Dieci anni di attesa sono troppi. Sono passati sindaci, elezioni, giunte di destra e di sinistra, promesse vuote. Nessuno e' stato capace o ha voluto fare questo parco.

Ora dunque, tocca a noi.

Ecco la lettera che il coordinatore del gruppo, Lino Salvatorelli, ha mandato agli uffici regionali,
inclusi Mauro Febbo, Gianfranco Giuliante, Enrico Di Giuseppantonio chiedendo loro di includere i cittadini nelle decisioni.


Condividete su Facebook, mandate ai politici che hanno pagine li, o ai loro email.

A chi volesse partecipare in maniera attiva, qui c'e' la pagina facebook del Parco, dove si possono contattare tutti gli interessati.

Siamo in tempo di elezioni, usiamole per le cose che ci stanno a cuore e quando i politici hanno paura di perdere le poltrone.

Mettiamoli alle strette.

Grazie a Lino Salvatorelli, Valentina di Stefano, Ines Palena, Nicola Tinaro, Fabrizia Arduini, Andrea Natale, Assunta di Florio e tutti gli altri.

Thursday, April 7, 2011

La BP e delfini morti nel golfo del Messico



Ci si e' chiesti fin dal primo giorno se la BP dicesse la verita' sui danni ambientali causati dallo scoppio del suo pozzo un anno fa. Diversi reporter hanno parlato della BP che voleva impedire che venissero fatte foto di animali morti, moribondi o sfigurati dal petrolio o che la BP non volesse gli scienziati indipendenti "fra i piedi".

Hanno trattato male le persone, figuriamoci come trattano gli animali.

Un articolo pubblicato in data 30 Marzo 2011 nella rivista "Conservation Letters" afferma ora che il numero di cetacei morti a causa dello scoppio del pozzo di petrolio della BP potrebbe essere molto maggiore di quanto finora ritenuto.

Gli autori, provenienti da varie universita' americane e canadesi, sono tutti noti ricercatori sulla vita dei cetacei e uno di loro ha anche realizzato dei documentari.

In generale la dannosita' di scoppi petrolieri e' misurata dal numero di animali marini e di uccelli uccisi.

Nel caso dello scoppio del pozzo BP sono stati ritrovati "solo" 101 mammiferi marini uccisi dal giorno dello scoppio fino al 7 Novembre 2010, in maggior parte delfini e balene.

Potrebbro sembrare pochi, ma questi sono solo quelli ritrovati. E' importante avere cifre esatte di quanti esemplari siano morti per tanti motivi, non da ultimo per presentare il conto alla BP quando sara' l'ora.

Nello studio si analizzano le mortalita' precenti nella zona e si arriva alla conclusione che per il golfo del Messico il numero di cadaveri recuperati e' del 2% del numero attuale di animali morti. Recuperati 100 cadaveri dunque, si giunge alla stima che i mammiferi uccisi potrebbero essere stati circa cinquemila.

Aggiungono che balene e delfini sono altamente sociali e che le sostanze chimiche e i dispersanti usati per "pulire" il golfo hanno potuto causare danni ad intere colonie e continuare ad avere effetti nefasti a lungo termine.

Per fare un esempio, dopo lo scoppio della petroliera Exxon-Valdez del 1989 il numero di balene e' diminuto del 40% nella zona e quelle che sono rimaste sono sterili.

Nessuna di quelle balene d'Alaska si e' piu' riprodotta dopo l'incidente di 22 anni fa.

Intanto i delfini continuano a morire nel golfo del Messico.

Proprio oggi viene confermato che altri otto delfini ritrovati morti lungo le coste del golfo del Messico erano pieni di petrolio targato BP.

Altri ventiquattro feti di delfini morti sono stati ritrovati lungo le spiaggie dell'Alabama e del Mississipi nel solo mese di Febbraio. E se si includono Louisiana e Florida il numero giunge a 60 nei soli mesi di Gennaio e Febbraio 2011.

E' il numero piu' grande di delfini abortiti o morti subito dopo la nascita negli scorsi 20 anni.

Moby Solangi, direttore di un istituto per gli studi di mammfieri marini afferma che sono numeri non normali. Di solito gliene capitano uno o due all'anno. Dice che molto probabilmente il tutto e' dovuto allo scoppio petroliferi dell'anno scorso, che i delfini hanno mangiato pesci contaminati e che questo ha potuto causare problemi riproduttivi.

Dice che se muoiono i delfini, c'e' da preoccuparsi anche per tutto il resto della catena alimentare.

La cosa triste e' che la maggior parte dei delfini morti sono appena nati o feti, concepiti proprio all'epoca dello scoppio, visto che il periodo di gestazione dei delfini e' di circa 11 mesi.

Le mamme all'inizio non sanno che i loro piccoli sono morti, e cosi continuano a danzare e a coccolorare i loro figli gia' cadaveri, in uno spettacolo spezzacuore.

Anche a Vasto ci sono i delfini.

Lasciamoli vivere.



Carcassa di delfino BP.