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Thursday, March 3, 2011

Arkansas: fracking e terremoti




We haven't had a quake in recorded history,
and all the sudden you drill and there are earthquakes.

Ted Reynolds, sindaco di Cleburne

I believe there is a potential correlation between injection operations and
earthquakes at one or both of those wells

Shane Khoury, Arkansas Geological Survey


Avevamo gia' parlato qualche tempo fa della possibilita' che ci sia il fracking dietro ad eventi quantomeno bizzarri che accadono in Arkansas - uccelli morti e terremoti.

La saga continua e il 28 Febbraio 2011 l'Arkansas e' stata colpita dal piu' forte terremoto degli scorsi 35 anni - di magnitudine 4.7 sulla scala Richter. Accade nella citta' di Greenbier, 40 miglia a nord dalla capitale, Little Rock, nella contea di Faulkner, al centro del Gasland dell'Arkansas. Il terremoto si e' sentito anche in stati confinanti, Oklahoma, Missouri, Tennessee e Mississippi.

I cittadini sono tutti all'erta, visto che lo sciame sismico e' attivo da Settembre 2010, e visto che la zona non era particolarmente sismica fino a qualche anno fa.

Il giorno 28 Febbraio 2011 hanno avuto 8 terremoti in 4 ore.

Da Settembre ad adesso ci sono stati circa 750 terremoti di intensita' fra i 2 e i 4 gradi della scala Richter.

Ogni giorno le dinamiche cambiano - qualche volta i terremoti sono piu' frequenti, altre meno.

Le case hanno crepe nelle mura e nei soffitti.

Tutti i cittadini intervistati riportano preoccupazione e confusione sul dafarsi, e si chiedono se con il tempo l'intensita' dei terremoti possa aumentare.

La domanda e': e' colpa del fracking?

Qualche giorno fa diversi articoli negli USA su questa vicenda, in concomitanza a quello del New York Times sui disastri del fracking all'aria e all'acqua degli abitanti in Pennsylvania.

Molte testate hanno aperto con questi titoli:

Arkansas Earthquakes may be linked to drilling

Earthquakes in Arkansas may be man-made, experts warn

A dot on the map until the Earth started shaking

Steve Horton, seismologo dell'universita' di Memphis, afferma che il 90% dei terremoti dal 2009 ad oggi sono sorti nel raggio di 6 chilometri da pozzi di gas dismessi usati come contenitori per le acque di scarto, sature di sostanze saline e iniettate nella terra ad alta pressione.

Dice che la coincidenza e' troppo grave da essere ignorata.

L'Arkansas ha gia' una moratoria contro l'uso di nuovi pozzi-contenitori di acqua di scarto, approvata in Gennaio 2011, ma questo non vale per quelli gia' in uso.

Guarda caso lo sciame sismico e' vicino temporalmente e geograficamente al luogo di re-iniezione dello scarto del fracking.

Stamattina, 3 marzo 2011, altri terremoti di grado 3.7 e 3.2 della scala Richter.

Finalmente le autorita' hanno deciso di chiudere in via preliminare i pozzi usati per la reiniezione di acqua pressurizzata vicino alle localita' soggette a terremoti.

Vediamo come va a finire.

6 comments:

Daniel said...

Gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata hanno autorizzato [con determinazione dirigenziale n.152 del 11/02/2011, pubblicata sul Bollettino regionale n.6 del 01/03/2011] la posa in opera della condotta di trasporto delle acque di strato del centro olio di Viggiano, nel pozzo Monte Alpi 9or Deep. Il pozzo é situato nel Comune di Grumento Nova ed é stato individuato da Eni quale pozzo di reinezione dei reflui e rifiuti petroliferi.
La nostra Organizzazione, in una nota trasmessa lo scorso anno agli Uffici regionali ed all’Assessore regionale all’ambiente, evidenziava lacune nello studio prodotto da Eni, che potrebbero determinare, se non valutate dalla Regione attraverso la richiesta di un supplemento di istruttoria, gravi problematiche connesse ad una non sufficiente valutazione dei fattori di rischio derivanti dalla sismicità indotta, incidenti e malfunzionamenti. Di particolare interesse e rilievo è la circostanza che, nell’ambito delle analisi relative allo studio di Impatto Ambientale prodotto da Eni sul pozzo di Grumento Nova, situato a monte dell’invaso del Pertusillo, non venga considerato e analizzato un aspetto di importanza strategica in termini di sicurezza della popolazione, e di garanzia per il territorio, ossia la possibilità che le attività di reinezione di grandi quantità di acqua di perforazione, stimata in oltre 1 miliardo di litri nel pozzo Monte Alpi 9or Deep, possano avere un’influenza sulla sismicità dell’area.

A quanto pare l'area di interesse di ENI è una faglia sismicamente attiva e non vorrei che in futuro possa accadere quello che ha descritto nel suo post.

Daniel

davide said...

se la risolvono all italiana,
faranno una legge in cui vieteranno il frac nelle contee interessate dai terremoti!
si, vieteranno d'indossare il frac!

come la legge sull'incentivazione delle rinnovabili in italia che -grazie all aggiunta (in zona cesarini) di poche lettere- ha finito per finanziare i rinnovabilissimi inceneritori!!
:-(

Anonymous said...

grazie M.R.del post cosi'interessante.Che Dio te ne renda grata.

Anonymous said...

grazie M.R.del post cosi'interessante.Che Dio te ne renda grata.

davide said...

italian paradox:
mentre in italia si sta decidendo la sorte sullo sviluppo delle rinnovabili (pare le si vogliano tagliare incentivi, per aiutare il nucleare),
in gb (dove un ministro si è dimesso per una semplice foto a torso nudo), all ecobuild di londra, tra le prime ecofiere d'europa, gli imprenditori italiani del settore rinnovabile (no p3) spadroneggiano!!

ps daniel, l onda nordafricana arriverà anche qui...
lì è tutto inizato per la protesta di un giovane a cui avevano sequestrato il carrettino da ambulante..

Anonymous said...

ma ragazzi qui ad Ortona appena è risolto un problema ne creano un altro!!! avete sentito che si discuterà in consiglio comunale dell'insediamento della turbogas in c.da Tamarete! ma perchè dobbiamo morire di cancro noi e i ns. figli? ma basta con questi imprenditori di m....da che pur di riempire il loro portafogli non hanno un minimo di umanità!! ,ma andassero all'altro paese tutta la fam O. Zecca!!!!!