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Saturday, March 12, 2011

Nucleare, terremoti e Giappone

Spero che qualcuno organizzi una raccolta fondi - anche simbolica - dall'Abruzzo per il Giappone. Da quel poco che ho avuto tempo di leggere, sono stati fra i pochi a promettere per il terremto dell'Abruzzo e a eseguire nei tempi promessi.

Intanto, di fronte al collasso della centrale nucleare giaponese Fukushima,
i pro-nucleari Lanfranco Venturoni, assessore alla salute della regione Abruzzo, Gianni Chiodi presidente della regione Abruzzo e Gianfranco Giuliante, assessore alla protezione civile dell'Abruzzo, cosa hanno da dire?

Questo cosa accade in Giappone:

Japanese authorities have extended the evacuation zone around the Fukushima Daiichi plant to a 20-kilometre radius from the previous 10 kilometres. At the nearby Fukushima Daini nuclear power plant, the evacuation zone has been extended to a 10-kilometre radius from the previous three kilometres.

Evacuazioni nel raggio di 20 chilometri.


The authorities also say they are making preparations to distribute iodine to residents in the area of both the plants.


Distribuzione di iodio ai residenti.


Intanto ecco un comunicato del WWF in merito:


Disastro nucleare in Giappone, ora cosa dice la maggioranza al Consiglio Regionale abruzzese a 5 giorni dal loro voto pro-nucleare?


Il WWF: l'unico nucleare sicuro è quello che non c'è: ora voto in massa al referendum!

Oggi più che mai anche l'Abruzzo non ha bisogno degli enormi rischi nucleari.

Dal referendum del 1987 il rischio nucleare non è cambiato, mentre il mondo sta già andando verso le rinnovabili, ormai una certezza per il futuro.

Il WWF è vicino alla popolazione giapponese che, dopo il catastrofico sisma e lo tsunami, deve ora affrontare la tragedia della probabile fusione del nocciolo di una centrale e di una vasta esplosione.

La prima emergenza è assicurare un’informazione completa e veritiera alla popolazione e fornire assistenza adeguata. C’è anche l’assoluta urgenza di intervento di squadre specializzate per contenere i danni. A Chernobyl molti tecnici e volontari sono stati contaminati e hanno perso la vita per essere intervenuti "a mani nude" nel tentativo di limitare i danni.

Chi può fornire aiuto tecnico specializzato, lo faccia adesso, soprattutto quei paesi (Francia, USA, etc) e quelle ditte (AREVA, Westinghouse, etc) che sul nucleare e sulle promesse di assoluta sicurezza hanno costruito i loro guadagni. Ecco una buona occasione per dimostrarci la loro capacità di intervento in caso di disastro nucleare.
Se non si interviene subito, le conseguenze potrebbero essere ancora più
disastrose anche oltre i confini del Giappone.

Dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF “Nei mesi scorsi avevamo fatto appello ripetutamente al Presidente Chiodi di schierarsi con le altre regioni contro la scelta nuclearista del Governo Berlusconi. Tutto senza successo. Pochi giorni fa la maggioranza al Consiglio Regionale ha votato contro un ordine del giorno specifico.
Peraltro le dichiarazioni di autorevoli membri della maggioranza dimostrano il livello di approfondimento delle questioni energetiche e dell'incolumità del territorio in caso di incidente nucleare.

Giuliante ha dichiarato che la mozione era inutile perchè l'Abruzzo è sismico e non può ospitare centrali. Il tutto sorvolando sul fatto che avere una centrale nucleare in un'altra regione, magari a 200 km di distanza, possa essere confortante e tranquillizzante. La nube di Chernobyl contaminò mezza Europa.

Dovrebbe chiedere ai cittadini di Tokyo, posta a oltre 200 km di distanza dalla centrale esplosa, se ora stanno avendo paura o meno. Il capogruppo Venturoni, in ogni caso, si è schierato apertamente per il nucleare, ennesima prova di tempismo e lungimiranza della classe dirigente abruzzese a dimostrazione che il disastro di
Chernobyl non ha insegnato nulla.

In ogni caso ora più che mai invitiamo i cittadini abruzzesi a votare in massa al Dovrebbe chiedere ai cittadini di Tokyo, posta a oltre 200 km di distanza dalla centrale esplosa, se ora stanno avendo paura o meno.

Il capogruppo Venturoni, in ogni caso, si è schierato apertamente per il nucleare, ennesima prova di tempismo e lungimiranza della classe dirigente abruzzese a dimostrazione che il disastro di Chernobyl non ha insegnato nulla. In ogni caso ora più che mai invitiamo i cittadini abruzzesi a votare in massa al referendum sul nucleare che si terrà a breve.”.

Il WWF sottolinea che uno dei reattori coinvolti dall’emergenza di Fukushima ha una età di 40 anni. La tendenza odierna è di prolungare l'età dei reattori nucleari in esercizio per "passare" al governo successivo la patata bollente degli enormi costi dello smantellamento e delle scorie.

“Ancora una volta succede qualcosa che era stato dato per assolutamente inimmaginabile dagli "esperti" – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia - Anche un evento definito a bassissima probabilità, puo' verificarsi, soprattutto in concomitanza con altri effetti scatenanti (terremoto e distruzione della diga di Fukushima).

L'evento di Fukushima non va incluso nella categoria dei disastri naturali. Non spetta alla natura adeguarsi alle pretese dell'economia, bensì il contrario. Il principio di precauzione deve diventare la linea guida dell'economia e delle politiche energetiche ed ambientali: quando un evento potenzialmente disastroso connesso a una tecnologia ha una probabilità sia pur minima di verificarsi, bisogna astenersi dall'uso di questa
tecnologia. Non c'è altra soluzione nè mediazione possibile”.

“Il nucleare non è cambiato, ma il mondo sì e oggi le alternative non solo ci sono, ma sono una realtà economica e occupazionale in rapidissima ascesa, a differenza del nucleare. Energia rinnovabile, quella che nell’87 da qualcuno veniva definita un’utopia è oggi il futuro del Pianeta e dell’economia.

L’Italia si appresta a tenere un referendum sul nucleare per abrogare la legislazione pro-nucleare approntata da un Governo che non ha tenuto conto del verdetto popolare
del 1987 – continua Leoni - Siamo anche noi un paese ad elevato rischio sismico. La tecnologia nucleare non è cambiata, nonostante le promesse di inesistenti reattori intrinsecamente sicuri di terza e quarta generazione e nonostante l'enorme flusso di denaro a supporto di ricerca e tecnologia. Quello che invece è cambiato è il contesto delle altre fonti energetiche, con efficienza e risparmio energetico e le fonti
rinnovabili, pulite e davvero sicure”.

Auspichiamo anche che non vi siano pressioni di alcun tipo sull’informazione italiana e che si garantisca la massima trasparenza circa le drammatiche notizie che arrivano dall’incidente del Giappone, un disastro ‘ecologico’ che aggiunge altro dolore e sofferenze alle popolazioni colpite oltre ai danni diretti provocati dal terremoto e
dello tsunami.

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