.

.

Saturday, February 2, 2013

L'ENI, Lucia Annunziata e l'Huffington Post


In generale io credo che piu' informazione ci sia, meglio e' di modo che ciascuno possa leggere notizie da piu' fonti - presumibilmente con spirito di critica - e farsi una idea il piu' possibile libera.

Pero' e' importante sapere chi c'e' dietro cosa - giusto per capire se quello che leggiamo e' di parte o no.

E allora ecco che compare sulla scena l'Huffington Post Italia, una "joint venture" con l'Espresso.

Diretto da Lucia Annunziata.

E cosa c'e' dietro l'Huffington Post?

Beh, intanto iniziamo dalla Annunziata che ha scritto per la rivista OIL dell'ENI in passato.  La sua parcella nell'annata 2008 era di 150,000 - centocinquantamila euro, si - per ben quattro articoli l'anno e per essere il presidente del comitato editoriale di OIL. La Annunziata ha anche rappresentato l'ENI al congresso mondiale dell'energia del 2010 a Montreal.


Da Report si apprende che da Maggio 2012 la Annunziata non e' piu' "coordinatrice" della stessa rivista. Questo vuol dire, in conclusione, che e' stata giornalista e/o coordinatrice per l'ENI per circa 4 anni. Avra' creato amicizie e legami con quelli dell'ENI, no?

Adesso la stessa Annunziata e' a capo di questa Huffington Post Italia che - come dice il New York Times 

.. lined up four prominent introductory advertisers: the leather goods company Tod’s, the carmaker Citroën, the energy company Eni and the telecommunications provider Wind. Each of the partners has invested 1 million euros, or about $1.3 million. 

cioe' i primi 4 sponsor sono le scarpe Tods, la macchina Citroen, il petrolio ENI e i telefonini Wind.

Ciascuno ha investito 1 milione di euro.  Massimo Ghedini, responsabile pubblicitario per l'Espresso, sempre secondo il New York Times dice che ci si aspetta di generare 5 milioni di euro di pubblicita' entro il terzo anno di attivita' e che


“Italian advertisers are always looking for two things: results, in terms of a return on their investment, and positioning. The Huffington Post gives them both. It brings readers into the conversation, and the Italian edition will spread knowledge of Italian style around the world.” 

Tutto e' possibile, ma io non credo che l'ENI abbia dato un milione di euro perche' gli sta simpatica Arianna Huffington.

Credo di piu' invece a quel "return on their investment" e a quel "positioning" - che altro non sono che buona visibilita' e buona immagine per l'ENI, operazione che secondo me include l'avere avuto l'Annunziata come direttrice e giornalista per quattro anni ad OIL.

L'Huffington Post e' online da qualche tempo.

Voglio vedere quando e se avranno il coraggio di fare una storia, una qualsiasi, sull'ENI e l'inquinamento che ha portato dovunque si sia insediata in Italia - Viggiano, Pertusillo, Manfredonia, Gela, Marghera, Praia a Mare, Livorno, Pieve Vergonte, Porto Torres, Priolo, Trecate, Paguro.

Possono scegliere, una storia a caso, da nord a sud.



2 comments:

Anonymous said...

Mi spiace apprendere che la giornalista Annunziata sia stata "imparentata" con l'ENI notoria società Italiana appassionata di trivellazioni e quindi responsabile della rovina del Pianeta Terra e,di questa, della Italia.
Ma come si sa "pecunia non olet" ma la mia considerazione nei suoi confronti,da oggi, è pari a - ZERO.
Luxianos

Fabio said...

arrivo a leggere questo post partendo dalla manifestazione di accoglienza per il Presidente del Consiglio in Abruzzo. Che tristezza anche per me scoprire che qualcuno in cui credevi, un pochino, ha ceduto la propria anima per una manciata di denari, mi riferisco alla citata giornalista. O forse bisogna pensare che grande parte dei "grandi" nomi sono solo che gli attori di un'immenso spettacolo. Attenzione, però, che di quello spettacolo noi siamo gli spettatori, e che finora siamo stati immersi come in un sogno. Grazie ad una corretta informazione possiamo prendere consapevolezza e decidere democraticamente di smontare lo spettacolo. Quello che non è facile è il mettersi d'accordo, internet ha questo potere, ed è per questo che i tentativi di censura della non finiranno mai!