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Tuesday, April 12, 2011

Saras: la morte per idrogeno solforato made in Moratti



Ancora un morto targato Moratti. Ancora un morto targato Saras. Non ho fatto neanche a tempo a finire di leggere il libro "Nel paese dei Moratti" che la storia si ripete.

Paolo Pulvirenti, 25 anni, siciliano. Una vita giovane stroncata dall'idrogeno solforato e dall'incuria di Giammarco e di Massimo Moratti.

Il film del 26 Maggio 2009, quando sono morti altri tre operai si ripete, senza che sia cambiato nulla.

Un impianto fermo per manutenzione, da pulire il piu' in fretta possibile. Tre operai di ditte esterne, probabilmente pagati di meno e con meno formazione.

Aprono l'oblo' dell'impianto, arriva l'idrogeno solforato.

Cadono. Paolo Pulvirenti muore stecchito. Cosi'. In un attimo.

Il tempo e' denaro, e che importa se li c'e' in gioco la vita di qualcun altro?

E' tutto uguale a due anni fa. La CGIL proclama lo sciopero, la gente prega, piange, protesta. Per un giorno almeno. Ugo Cappellacci manifesta solidarieta' a tutti.

Per un po ci scandalizzermo e ci arrabbieremo. Poi passera' tutto, come passa tutto in Italia, senza che sia stato fatto niente.

E ci ritroveremo qui fra 1, 2, 5 anni a parlare ancora di morti per idrogeno solforato, di morti per formazione non fatta, di morti per mancanza di strumentazione, di morte di gente pagata 900 euro al mese mentre i Moratti non sanno piu' come spendere i soldi. Di morte perche' il tempo e' denaro si, ma dei Moratti.

Dai Moratti, in giudizio per omicidio colposo per l'incidente del 2009, neanche una parola.

Spero che si vergognino.

Fonte: La Repubblica

4 comments:

davide said...

mi stringo vicino alla famiglia di Paolo, e prego ardentemente Gabriele torni presto a casa.

ma cmq non si può continuare così.
di solito ci si augura che non debba scapparci il morto per
cambiare..
mentre qui neanche con queste tragedie in successione cambia niente.
che assurdità.che inciviltà. che arretratezza. che iniquità.

sindacati, coscienza muoratti(questa sconosciuta), direttore stabilimento , where are you???


in riferimento alla proposta di ieri , c'è una doverosa rettifica:
oltre allo scambio delle case,
ci deve essere pure lo scambio del posto di lavoro!
moratti e company, andateci voi a pulire i serbatoi!

Anonymous said...

Io non so chi tu sia, ma io in impianto chimico ci ho lavorato per 7 anni, in campo, con incidenti simili. da noi successe con il benzene, qui con l' H2S. I padroni degli stabilimenti non c' entrano nulla. Prima di aprire un tank, o una apparecchiatura, questa deve essere bonificata con acqua, deve essere arieggiata per ore, e prima di entrarci bisogna misurare le sostanze tossiche e l' abitabilità (%ossigeno superiore al 20%). La fase di apertura degli oblò per l' areazione é la più delicata, é in questa fase che generalmente avvengono questi incidenti. E non ci si può fare nulla, solo stare attenti indossando una mascherina, e allontanando il viso il più possibile dal bocchello che viene aperto. Non c' é formazione o stipendio che tenga. Ho svolto questa operazione almeno 40 volte in 7 anni, e generalmente va bene... purtroppo ci sono le volte in cui va male. Tutto qui.
Luca

maria rita said...

No, quando uno e' il capo TUTTE le responsabilita' sono sue. Tutte. E' per questo che sono pagati, e pure lautamente.

Quando scoppio' il pozzo nel golfo del Messico, Obama disse "I am the president, and the buck stops with me"

http://politicalticker.blogs.cnn.com/2010/05/28/obama-the-buck-stops-with-me/

Anonymous said...

mi spiace maria rita ma non é così. Li si ritiene responsabili, ma non lo sono. E' molto diverso.
Un direttore di stabilimento non ha l' arte magica per evitare gli incidenti.
E lo dico da operaio.