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Friday, September 21, 2012

Matt Damon: "The promised land" un film antifracking



Io sono sempre scioccata dal comportamento delle persone "famose" in Italia.

L'esempio di Rocco Papaleo e' quello che e' piu' evidente: un lucano che fa la pubblicita' all'ENI senza vergognarsi, probabilmente in cambio di assegni a molti zeri, ma c'e' anche il silenzio di tutti gli altri.

Raramente si sente la voce dei famosi e potenti per le cose buone - qualche Pugliese famoso ha mai denunciato la situazione a Taranto prima che diventasse di moda? Qualche Abruzzese quella di Bussi? Qualche veneto quella di Marghera? Qualche sardo quella di Sarroch?

Forse sono io che non lo so, ma non mi risulta. Se guardo invece le celebrita' USA mi pare che abbiano tutti un qualche progetto piu' o meno umanitario, di protesta, di valorizzazione delle comunita' ed il tutto mettendo mano al portafoglio. Non sempre condivido le cose per cui prestano la loro immagine, ma mi piace che non abbiano paura di esporsi.

Madonna che stacca l'assegno da 500,000 sterline dopo il terremoto dell'Aquila solo perche' ha i nonni aquilani e' una cosa che non dimentico. Angelina Jolie che regala un terzo - un terzo! - dei suoi introiti,  a cause di beneficenza, e per le cose in cui crede. Per non parlare di Bill Gates, di Warren Buffett, di Eli Broad che hanno deciso di devolvere tutto quello che hanno accumulato a cause umanitarie prima di morire.

Bruno Vespa quanti soldi ha dato all'Aquila?
Quante parole ha speso per la petrolizzazione dell'Abruzzo?
Berlusconi quanti soldi lascera' a cause umanitarie?

Cosi' solo pensieri notturni.

E allora ecco qui Matt Damon, un gran signore, che prende e fa un film contro il fracking.

Fa un film.

E fare un film a Hollywood non e' uno scherzo. Ci vogliono investitori, tempo, energia. E no, qui i film non li finanzia il governo: i contributi statali al cinema non esistono.

Quello di Matt Damon allora e' un progetto vero ed impegnativo che va al dila di andare in TV a dire "io sono contro il fracking".

Vuol dire che ci crede per davvero.

Infatti, non solo ci recita dentro, se l'e' scritto pure da solo il film.

La pellicola si chiama "The promised land" e ha per regista Gus Van Sant, lo stesso di Good Will Hunting, quello per cui lo stesso Matt Damon e Ben Affleck hanno vinto l'Oscar nel 1998.

Altri attori sono Frances McDormand, John Krasinski, Hal Holbrook and Rosemarie DeWitt.

Il film esce nelle sale USA il 28 dicembre, in tempo per essere candidato agli Oscar del 2013.

La storia e' semplice: Matt Damon e Frances McDormand sono petrolieri che cercano di fare il lavaggio del cervello ad una piccola comunita' che trivellare e far fracking e' cosa buona e giusta - soldi, soldi soldi.

Ma la gente si ribella. Non so come finisce il film, ma non e' importante.  L'importante e' che Matt Damon portera' l'informazione sul fracking negli USA e nel mondo ad un altro livello, ed i petrolieri stanno gia' studiando come fare le proprie contromosse - ma sara' difficile per loro trovare qualcuno che possa fargli da testimonial.

Altre celebrita' che si sono adoperate in modo piu' o meno visibile contro il fracking sono state Ethan Hawke, Zoe Saldana, Mark Ruffalo, Debra Winger e Robert Redford.

L'entusiasmo e' contagioso.







I miss PRT and hope it was all worth it.







 




7 comments:

Anonymous said...

Ciao Maria Rita.
Chi e' PRT?
Un caro saluto.
Raffaele

giorno26 ¸¸.•*¨*•. said...

Condivido !

angelo consoli said...

Cara Maria Rita sottoscrivo in pieno la tua analisi, ma vorrei precisarti che non è vero che proprio tutti gli artisti italiani mostrano disinteresse verso le varie situazioni di entropia e distruzione dell'ambiente e del territorio.m E'n certamente vero che la maggioranza non sono affatto impegnati ma per fortuna i casi tipo Papaleo sono anch'essi marginali. mentre invece alcuni artisti ci mettono la faccia. E' il caso del noto gruppo salentino Sud Sound System che da anni porta su tutti i palchi il messaggio del NO alla centrale a carbone di Cerano e poi (parlando di Taranto, è il caso di Michele Riondino, attore tarantino che ha lodevolmente sfruttato il momento di celebrità derivantegli dal fatto di aver interpretato il giovame Montalbano di Camilleri su Rai Uno, per esprimersi contro l'ILVA e ho pensato utile segnalartelo. Vedi:

http://www.youtube.com/watch?v=K-my2R9VZ0s

http://www.youtube.com/watch?v=_EOV7OzKdJ0&feature=related

angelo consoli said...

Cara Maria Rita sottoscrivo in pieno la tua analisi, ma vorrei precisarti che non è vero che proprio tutti gli artisti italiani mostrano disinteresse verso le varie situazioni di entropia e distruzione dell'ambiente e del territorio. E'n certamente vero che la maggioranza non sono affatto impegnati ma per fortuna i casi tipo Papaleo sono anch'essi marginali. mentre invece alcuni artisti ci mettono la faccia contro agli sempi dei grandi gruppi energetici. E' il caso del noto gruppo salentino Sud Sound System che da anni porta su tutti i palchi il messaggio del NO alla centrale a carbone di Cerano e poi (parlando di Taranto), è il caso di Michele Riondino, attore tarantino che ha lodevolmente sfruttato il momento di celebrità derivantegli dal fatto di aver interpretato il giovame Montalbano di Camilleri su Rai Uno, per esprimersi contro l'ILVA e ho pensato utile segnalartelo. Vedi:

http://www.youtube.com/watch?v=K-my2R9VZ0s

http://www.youtube.com/watch?v=_EOV7OzKdJ0&feature=related

Guido Pietroluongo said...

Anche Romina Power si è esposta ultimamente per salvaguardare il meraviglioso mare salentino, lo Jonio per la precisione:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/media/fissi/pdf/Egregio%20Presidente%20Vendola.pdf

http://www.oggi.it/attualita/attualita/2012/08/20/romina-power-scrive-a-nichi-vendola-fermi-gli-scarichi-a-porto-cesareo/

C'è da dire che è veramente facile essere rapiti dalla bellezza della natura italiana e appare bizzarro non difenderla, specie se si ha un potere in più quale la popolarità!
Speriamo che le lobby non vietino l'uscita di questo film sul fracking in Italia, altrimenti ci toccherà organizzare proiezioni indipendenti in tutta Italia!!!
Attendiamo le impressioni della Prfo.ssa D'Orsogna all'uscita del film nelle sale USA!

Anonymous said...

Provo a citare Caparezza tra i pugliesi che hanno avuto il coraggio di denunciare l'ILVA di Taranto prima che diventasse di moda farlo ("Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma." Da Vieni a ballare in Puglia, 2008)

maria rita said...

PRT sta per Pacific Resident Theater - refuso notturno. Ci andavo perche' mi piaceva il teatro. Con questa storia del petrolio non ho piu tempo di niente....