.

.

Saturday, August 20, 2011

Bohai Bai: altre perdite di petrolio in Cina


Immagini da satellite, 11 Giugno 2011

E' dal 4 giugno 2011 che il campo petrolifero Bohai Bai rilascia petrolio a singhiozzo lungo la costa nord-occidentale della Cina, ed e' dal mese di giugno che nessuno ne parla.

Il campo e' operato dall'americana ConocoPhillips per il 49% assieme alla ditta nazionale cinese
CNOOC che ne controlla il restante 51%. La CNOOC appartiene al cento per cento al governo centrale cinese e sta per China National Offshore Oil Corporation.

Ecco qui cosa succede nel silenzio generale, per colpa della segretezza del governo cinese, e anche un po' della stampa internazionale:

Perdita A: tre giorni, dal 4 fino al 7 giugno 2011.

Perdita B: due giorni, dal 17 fino al 19 giugno 2011.

Assieme i due incidenti hanno inquinato un totale di 840 chilometri quadrati con petrolio riversato in una baia di acqua pristina e dedita alla pesca.

Scoppio: 11 Luglio 2011 alla raffineria di Huizhou nella provincia del Guandong, e vicino ad Hong Kong. Sono stati registrati due boati, fiamme alte 100 metri e il rilascio di oltre 1100 tonnellate di di-metilbenzene, cancerogeno e infiammabile. Nelle vicinanze della raffineria c'e' una centrale nucleare.

Perdita C: il 12 Luglio 2011. Altri 4250 chilometri quadrati di mare ricoperti dal petrolio, circa sei volte il territorio di Singapore.

Il governo della Cina ha parlato di questi incidenti di percorso solo il 5 Luglio 2011, dopo un mese e solo perche' un blogger aveva osato denunciare il tutto. I cinesi danno la colpa agli americani, che gesticono il campo, anche se ammettono di essere stati loro a volere tenere tutto nascosto. Vogliono denunciare la ConocoPhilips e gli hanno detto di pulire il tutto entro la fine del mese. Un avvocato cinese della zona vuole invece denunciare il governo cinese!

All'inzio la ConocoPhillips diceva che sono "solo" 1500 barili, circa 240,000 litri di petrolio. Greenpeace dice che non ci credono e che sono di piu'. Oggi hanno detto invece che si tratta di 2100 barili, circa 330,000 litri, in piu' aggingono che e' petrolio mescolato a fanghi e fluidi perforanti, altamente tossici per l'ambiente.

Da Sky Truth, gruppo indipendente, queste immagini.

Sono giunti a riva alghe morte, pesce putrido e olioso nell'isola di Nanhuangcheng, a circa 74 chilometri dagli incidenti. I pescatori nelle vicinanze dicono che e' tutto rovinato. I Coreani sono preoccupati che il petrolio possa giungere alle loro coste e hanno denunciato la segretezza dei cinesi come "irresponsabile."

Il Direttore del Centro di Monitoraggio Ambientale della Cina, Cui Wenlin dice:

"The oil, containing toxic substances and heavy metals, will greatly affect the growth of marine lives that live on the seabed, such as clams, scallops and some kinds of crabs. Bohai is a half-closed sea with comparatively low self-clean ability due to limited water exchange with the outside".

Il petrolio, che contiene sostanze tossiche e metalli pesanti, nuocera' gravemente alla crescita degli esseri marini che vivono sui fondali, come le vongole, le capesante e alcuni tipi di granchi. Bohai e' un mare semichiuso, con poche possibilita' di pulirsi da solo a causa degli scambi limitati di acqua con il mondo esterno.

Proprio ieri la Conoco ha mandato un comunicato stampa in cui diceva che si sono messi al lavoro con circa 900 persone e 33 navi, che era tutto pulito, hanno chiesto scusa e detto che e' tutt'apposto.

Invece qualche ora fa viene fuori che ci sono altre nove perdite - per un totale di dodici!

Anche in Cina - neanche a dirsi - le leggi ambientali sono blande. I supervisori vanno sulle piattaforme solo una o due volte l'anno.

In Italia quante volte ci vanno sulle piattaforme in mare a controllare?
Ci vanno?

Una domanda mi torna in mente su Roseto: se non le vedevano le persone normali le chiazze di gas, e facevano le foto, l'avremmo mai saputo?



1 comment:

Anonymous said...

Non se ne esce...