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Friday, April 22, 2011

Stefano Saglia: si fracking in Italia



Stefano Saglia e' il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico che ogni tanto dice delle cose folli. Secondo me non sa di quel che parla.

E' quello che un giorno ha detto che il limite delle 5 miglia della Prestigiacomo sarebbe stato tolto, solo per essere smentito il giorno dopo dalla stessa Prestigiacomo.

Ora viene fuori con un altra delle sue: facciamo fracking in Italia!

Ecco allora specificatamente per lui un altro report del New York Times sul fracking, l'inquinamento dell'acqua e la malizia dei petrolieri, sperando che sappia l'inglese.

I democratici del Congresso americano hanno infatti sponsorizzato una investigazione di questa nuova pratica estrattiva di gas - il fracking - con la quale si mandano sottoterra inieizioni di sostanze chimiche tossiche e sabbia, si scatenano dei microterremoti, si spacca la roccia che cosi' rimanda in superficie il gas incastratosi nei millenni.

Gli studi commissionati dal Congresso mostrano che dal 2005 al 2009 le ditte petrolifere hanno reiniettato sottoterra con piena consapevolezza di quello che facevano, miliardi e miliardi di litri di acqua di scarto - tossica - sottoterra, contaminando le falde idriche.

Oltre all'acqua usata, anche 866 milioni di galloni di fluidi perforanti - oltre un miliardo di litri di sostanze chimiche sparate nella pancia della terra.

Un miliardo di litri di robacia chimica e chissa quanti altri miliardi di litri di acqua nei quali discioglierli.

Secondo il report, gli stessi petrolieri non sanno cosa ci sia esattamente dentro la miscela tossica che rimettono sottoterra. Sono stati identificati pero' almeno 650 composti chimici che contengono materiale cancerogeno o inquinante, come il benzene e gli altri composti BTEX, toluene, xylene ed ethylbenzene.

Gli stati piu' colpiti il Colorado, il Texas e l'Oklahoma, ma non mancano altri esempi, come in Pennsylvania, dove a un certo punto il fracking ha contaminato l'acqua del fiume Allegheny con livelli di benzene 28 volte superiore alla norma.

Un cancerogeno 28 volte superiore alla norma.

L'equivalente del Ministero dell'Ambiente americano, the EPA - Environmental Protection Agency - sta facendo il suo studio indipendente sul fracking ma si lamentano perche' le ditte petrolifere non vogliono cooperare e si rifiutano di dare le liste del materiale tossico che iniettano nell'acqua.

La societa' americana che si occupa di petrolio - The American Petroleum Institute - ha ritenuto non opportuno dare alcuna dichiarazione al giornalista del New York Times che li ha contattati. Alcuni petrolieri hanno detto che lo studio e' sbagliato (!!!)

I politici che hanno sponsorizzato queto studio sono sono uno della California (l'ho votato anche io!) Henry Waxman, uno del Massachussetts, Edward Markey e una del Colorado, Diana DeGette

Tutto il mondo e' paese, ma noi altri queste cose le sappiamo PRIMA ed e' per questo che dobbiamo imparare dagli sbagli degli altri e far si che non accadano piu'.

A Saglia: dove la metteremo noi l'acqua inquinata? La vuole bere lei? Dove li facciamo i pozzi - numerosi e incompatibili con natura, agricoltura e alta densita' abitativa? A casa sua?

Ma chi li sceglie i ministri cosi?

3 comments:

giuliana said...

"L’Italia accoglie con favore l’avvio di approfondimenti a riguardo".
Con favore??? Ma chi? Ma con quale favore?
Suggerirò via e-mail al caro Stefano la visione spassionata di Gasland, insieme a tutta la sua famigliola. Unitamente alla lettura di qualche articolo sul tema.

Viler said...

Saglia dopo aver dichiarato che la Basilicata è la piattaforma petrolifera d'Italia ora apre le porte al fracking. Va cacciato a pedate, lui e quei governi irresponsabili come quello di Berlusconi. Ci vediamo a Termoli..

davide said...

ehy ,riesci a capire che l Iitalia non sono i tuoi amici banchieri, petrolieri,e c. ?
che oltre i meri conti da ragioniere c'è una cosa chiamata salute?
del resto è proprio inutile farti domande:
il tuo sguardo dice tutto di te!