Sunday, August 23, 2009
Tumori made in ENI
Spulciando su internet vengono fuori vari articoli, anche recenti, su fatti gravi che pero' non portano mai ad azioni politiche vere. l giornalismo italiano e' spesso colpevole di essere troppo superficiale, ma anche quando fanno le cose come si deve, non c'e' ne' una coscienza pubblica forte da esigere che le cose cambino, e ne' tantomeno un senso di amore da parte degli amministratori di garantire una miglior qualita' di vita alle persone.
Mi riferisco, nello specifico ad una indagine portata avanti dall'Espresso nel maggio del 2007. Lo scenario e' abbastanza triste: in Italia c'e' un aumento vertiginoso di tumori. Si parla di livelli da epidemia. Ne avevamo gia' parlato qui e qui, ma questa indagine spicca per precisione, per numeri e perche' si fanno nomi e cognomi, o meglio, sigle. Dall'inchiesta viene fuori che dagli anni ottanta ad oggi, i tumori in Italia sono aumentati
del 20% per linfomi e leucemie
del 27% per il seno
del 10% per il cervello
del 15% circa per il fegato.
Nella regione Lombardia nel giro di venti anni i casi di neuroblastoma, cioe' un tipo di tumore al cervello che colpisce i bambini di eta' fra i zero e i due anni, sono aumentati del 70%, quelli del sistema nervoso quasi del 50%, e le leucemie infantili del 23%.
L'articolo parla di vari fattori che portano alla comparsa di tumori - il fumo, la genetica, la vita sedentaria. Per alcune di queste cose non ci possiamo fare quasi niente - come appunto i geni. Per altre cause sono le persone che decidono di ammazzarsi da sole, con il fumo e decidendo di non far attivita' fisica. Io naturalmente non fumo, e non riesco a capire perche' la gente continui a farlo. La Philip Morris per anni ha sperimentato sui topi per capire come rendere le sigarette le piu' assuefanti possibili. Perche' uno vorrebbe consegnare la propria salute (oltre che i propri quattrini) ai commercianti di sigarette? Volere e' potere per chi pensa che e' impossibile smettere.
Ma poi c'e' la regina delle cause: l'avvelenamento delle nostre acque, dei nostri mari, della nostra aria a causa di inquinanti di vario tipo. Dice l'Espresso:
Così, se il rapporto tra fumo di sigaretta e tumori del polmone e dell'uretra è un fatto indiscutibile, così come quello tra fumo passivo e cancro del seno, è anche vero che se si cercano le ragioni dell'EMERGENZA fotografata in queste pagine, l'attenzione si punta tutta sui VELENI che ci circondano.
Secondo il presidente dell'associazione internazionale medici per l'ambiente, Renzo Tomatis, i tumori italiani con una forte componente ambientale superano il 50 per cento del totale.
Dove aumentano i casi di cancro? In tutta Italia, con una concentrazione micidiale in 54 aree che comprendono 311 comuni. Nella mappa tracciata da 'L'espresso' queste zone di crisi disegnano una radiografia della Penisola avvelenata che corre da Pieve Vergonte, un paese all'ombra della fabbrica Enichem nel profondo Nord della provincia di Verbania, alla punta inferiore della Sicilia, con Gela e il suo petrolchimico voluto da Enrico Mattei per regalare un futuro industriale all'isola.
C'e' da aggiungere qualcosa? La prima in classifica a regalare tumori agli Italiani ed ai loro figli e' la nostra beneamata ENI! Siamo noi ad amazzarci con le nostre mani, visto che l'ENI e' finanziata dagli Italiani stessi, azionari al 30%.
Aree siderurgiche e chimiche, porti e raffinerie: qui si concentrano gli eccessi di mortalità per malattie respiratorie, per tumori alla laringe e ai polmoni, al fegato, alla vescica, leucemia e linfomi. Lo raccontano gli studi sempre più numerosi sulle acciaierie di Genova, Piombino e Taranto, sui petrolchimici siciliani di Gela, Priolo e Augusta, così come sulle raffinerie di Sarroch, Porto Torres e Portoscuso in Sardegna.
Non sono senza colpa i pesticidi, le antenne dei telefonini, i cementifici, le discariche della Camorra a Napoli, gli inceneritori, l'amianto sui tetti.
Di queste conclusioni io non sono affatta stupita, sono due anni che continuo a leggere di storie di morte, di malattie che l'ENI ed altri industriali di pochi scrupoli regalano ai propri dipendenti e a tutti coloro che vivono vicino ai loro stabilimenti. Ed e' senso comune che se respiri aria malsana tutti i giorni della tua vita, qualcosa pure ne risentira' il tuo fisico. Ma non e' solo colpa di ENI e compari.
Quello che mi stupisce di piu' e' che questa inchiesta di due anni fa non ha portato a quasi nessuno scandalo nazionale. La politica non ha fatto nulla. Le normative italiane per il regolamento delle emissioni industriali sono ancora adesso fra le piu' blande al mondo. Abbiamo una ministra dell'ambiente, la Prestigiacomo, che si vanta del suo ambientalismo del fare e che si fa vedere a stringersi la mano con i capi dell'ENI. Ancora adesso, mi arrivano un giorno si e uno no email da varie citta' italiane su proposte di inceneritori, di pozzi di petrolio in posti inimmaginabili, di carbone "pulito", di centrali a biomasse, di turbogas.
Basta!
Non ancora ci si rende conto che investire sull'ambiente significa per prima cosa investire su noi stessi, visto che ci ammaliamo tutti alla fine?
Perche' mentre proliferano infrastrutture di morte, i tetti delle case italiane non hanno tutti i pannelli solari?
Perche' le bonifiche vengono fatte alla meno peggio, se mai si fanno?
Perche' i processi sono deragliati, senza colpevoli, con multe irrisorie, o dove i colpevoli sono le aragoste, come a Manfredonia?
Perche' in Italia la percentuale di bambini che si ammalano di tumore e' del doppio che nel resto d'Europa e degli USA?
Qualcuno di noi quando vede un tetto di amianto va a lamentarsi con le autorita' o con chi l'ha messo - o non l'ha tolto - quel tetto di amianto? Ce ne sono dappertutto in Italia, anche sui tetti delle scuole. Non va mica bene.
Intanto in Germania, i tumori dal 1990 sono iniziati a calare, come riporta the German Cancer Research Center, idem nel Regno Unito dove per esempio il tumore al seno e' calato del 7% dal 1986 ad oggi secondo The Independent, e negli USA dove i tumori sono calati del 20% negli scorsi 20 anni.
Per inciso, mentre in Inghilterra i tumori al seno calano, in Italia un gruppo di ricercatori di Siena assieme a loro colleghi della Pennsylvania, stimano che le cifre che fornisce il governo italiano sono sottostimate del 70%! Cioe' i tumori aumentano, ma il nostro governo per ogni 100 casi, ne riporta solo 30. Malafede, onesto errore? Io non lo so.
Ma andiamo avanti cosi. Abbiamo il cibo migliore del mondo, una nazione bellissima, ma ci piace farci del male da soli.
Fonti: Corriere della Sera
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12 comments:
http://net.essenzialeonline.it/perfortunasonosiculo/2009/08/24/leredita-nr2/
sshhh! non distraiamo tutti, bisogna parlare delle frecce troicolori da mandare in Libia, queste sono notizie vere !
Sul sito della regione la proposta di Piano Pesaggistico Regionale che normerà il territorio per 10 anni. Andiamo a controllarlo con attenzione. Viviana
IL DISTURBO PSICOLOGICO !!!!!
Ma in "mano" a chi siamo finiti ???
chi sarebbero i disturbati psicologici ? Quelli che si titrovano magari senza saperlo fino all'arrivo delle ruspe, a qualche centinaio di metri una centrale nucleare ? O coloro che con il parere contrario della MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE ITALIANA PER REFERENDUM 8, contro il parere di LUMINARI della Scienza e dell'economia PRETENDONO SCONSIDERATAMENTE DI ANDARE AVANTI PER UNA STRADA CHE ANCHE UN BAMBINO DELLE ELEMENTARI CLASSIFICHEREBBE FALLIMENTARE ??
Con il nucleare dai tempi di realizazione di circa 10 anni e dal costo proibitivo per i privati a causa del punto di equilibrio economico, si fa la scelta più sbagliata possibile e lo dicono gli scienziati liberi, non in conflitto d'interessi con le imprese del cemento e della sabbia ( l'H di L'Aquila docet anche se la memoria per tanti è molto corta e si preferisce parlare di Frecce tricolori, Inno di Mameli e dialetto nelle scuole ). Intanto per imbonire o per prendere per il ........ i cittadini, si usano i soliti specchietti per le Allodole...... ridurre il costo della bolletta; infatti in Basilicata stanno aspettando sconti sul carburante da oltre 10 anni sentendosi rispondere sempre: picche. Gli stessi specchietti usati da Frateni per giustificare il mostro petrolchimico al Feudo. L'energia elettrica in casa Scajola si produce con pannelli fotovoltaici e micro eolico, PERCHè NELLE ALTRE CASE NON E' POSSIBILE ??? P.S. INTANTO AD AREZZO GIA' DA QUALCHE MESE E' STATO REALIZZATO IL PRIMO TRATTO DI IDROGENODOTTO ALLORA VOGLIAMO PARLARE DI FIGLI E FIGLIASTRI ???
http://www.imperiaparla.it/?p=1063
http://www.ecoblog.it/post/5793/lidrogenodotto-di-arezzo
SALUTE A TUTTI, E SPERIAMO CHE QUALCHE MENTE CHIAMATA A DECIDERE PER LA COLLETTIVITA' RIESCA ALIBERARSI DAI LEGAMI DELLE VARIE, TROPPE, LOBBIES CHE PERSEGUONO SOLO IL LUCRO IMMEDIATO A PRENSCINDERE DEL FUTURO DELLE POPOLAZIONI E A DISPETTO DELLA TUTELA DEGLI INTERESSI DIFFUSI.
Anche se un po' off-topic segnalo questo mio post: http://allegriadinaufragi.blogspot.com/2009/08/3-rospi-fanno-29-pozzi.html
soprattutto per l'immagine che descrive bene cosa c'è sotto alle piattaforme ("sotto" inteso come "sul fondo del mare").
ciao da lorenzo
vi porto anche io fuori argomento per segnalarvi la messa appunto dei vari dati che raccolgo per informarvi sulla Vega oil spa e Petroceltic Elsa che insieme vogliono fare un bel pozzetto a 7 km dalla costa ortonese (ELSA 2), il blog è in continuo aggiornamento speriamo di raccogliere quanto più informazioni possibili!
ciao!
http://noabruzzopetrolifero.blogspot.com/2009/07/vega-oil-spa-petroceltic-elsa-srl.html
chi può dare conferma sulla notizia della vendita ai russi del sito e pozzi del centro oli di ortona?
MILAZZO, CONTRO LA "PETROLIZZAZIONE" SPOSIAMO LA PROF. D'ORSOGNA
fonte:
http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2009/08/milazzo-contro-la-petrolizzazione.html
mmm... parte finale superficiale...
ransition town senza petrolio
ecco gli eco-sognatori italiani
Chiudete gli occhi e immaginate un mondo senza petrolio, dove l'energia è pulita, gli orti producono tutta la verdura di cui si ha bisogno e i supermercati vendono solo cibi a zero chilometri (cioè, prodotti in zona). Poi riapriteli e guardate meglio: un mondo del genere esiste già, è ancora piccolo e imperfetto, ma sta muovendo i primi passi.
fonte:
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/ambiente/transition-town/transition-town/transition-town.html
News tratta dal portale Indymedia Piemonte al link:
http://piemonte.indymedia.org/article/5590
Inquinamento del Lago Maggiore. Condannata l'E.N.I. Spa per disastro ambientale. Ora per l'E.N.I. son "Dolores". Il Tribunale di Torino infligge una pesantissima condanna alla controllata dell'ENI, Syndial Spa - Attività Diversificate (già Enichem Spa) . Maxi risarcimento danni di 1.833.475.405,49 Euro per gravissimo inquinamento ambientale del Lago Maggiore.Stavolta la bega ambientale (l'ennesima di una lunghissima serie) che coinvolge l'ENI è davvero colossale. Vede protagonista lo stabilimento Enichem (ora Syndial) di Pieve Vergonte che per un ventennio ha prodotto velenosissimo DDT. Tonnellate di sta micidiale porcheria, per "distrazioni" e "disguidi" - tra il 1966 ed il 1996 - son finite dritte dritte nel Lago Maggiore.
Nel 1996 la CIPAIS (Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere) dopo alcuni campionamento denunciò che le trote e i coregoni del Lago Maggiore erano infarciti da DDT targato ENI. Nelle relazioni si parlò di elevatissimo rischio cancro e mutageno (e non solo per la popolazione laqustre). Pesci con tre occhi, senza fegato, triple pinne, addirittura un cane a sei zampe (scusate lo spirito … la mostruisità genetica a 6 zampe è l'ENI). L' 8 luglio 2008 il G.U. Dott.ssa Maria Grillo Dolores (ecco perchè son “dolores”) del Tribunale di Torino ha depositato la sentenza di condanna dell'ENI che la chiama a rispondere per gravissime imputazioni, e condanna Syndial Spa - Attività Diversificate (già Enichem Spa) ad un maxi risarcimento danni. Totale: 1.833.475.405,49 Euro.
Tra le parti Civili (oltre al Ministero dell’Ambiente) numerose associazioni di pesca e ambientaliste, la Regione Lombardia, Confederazione Elvetica e Canton Ticino, Province di Novara, Varese e del Verbano Cusio Ossola, i Comuni di Pieve Vergonte, Stresa, Verbania, Mergozzo, Belgirate, Baveno e Laveno Mombello. Pochi giorni fa l'Ufficio Legale dell'ENI, capitanato dall'inossidabile Avv. Massimo
L’Italia diffida l’Eni a pagare subito 2 miliardi di euro
Per le tangenti in Nigeria, oltre a pagare 240 milioni di $ al Departments of Justice USA, l’E.N.I. S.p.A. ha pagato cash altri 130 milioni di $ alla SEC (US Securities and Exchange Commission).
Quando l’han saputo le autorità italiane più di qualcuno ha avuto un tracollo di bile. Cacchio, com’è possibile che l’ENI in Italia uccida sistematicamente l’ambiente, ammazzi l’ecosistema, viene condannato in tribunale per disastro ambientale e non scucia un baiocco? Invece negli Stati Uniti che è successo? Appena le autorità di controllo han inquisito l’ENI per le tangenti pagate in Nigeria a membri del Governo africano, Scaroni (Amministratore Delegato dell’Eni) ha pagato subito - senza fiatare - oltre 370 milioni di dollari!
E’ un paradosso! Più che un paradosso una vera presa per il culo.
Così l’unico funzionario governativo illuminato ch’è rimasto sulla faccia di questa sfigatissima penisola s’è preso la briga di prendere carta e penna ed inviare a Syndial Spa (controllata dell’ENI) una cazzutissima diffida a pagare del seguente tenore:
“in forza della sentenza n. 4991 del 1° luglio/8 luglio 2008 del Tribunale di Torino la Syndial Spa Attività Diversificate (già Enichem Spa) deve al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la somma di Euro 1.833.475.405,49 con maggiorazione di interessi legali dalla data della sentenza al saldo (ed oltre alle spese legali liquidate in Euro 16.884.981,87). Con la presente si invita a dar corso al pagamento del dovuto, salva l’attivazione al fine della eventuale transazione globale, delle procedure di cui all’art. 2 della Legge n. 13/2009. All’uopo dovranno essere presi diretti e pronti contatti con il Ministero che legge per conoscenza. Si avverte che, decorso inutilmente il termine di 60 giorni dal ricevimento della presente, si agirà esecutivamente. L’Avvocatura Distrettuale dello Stato”.
Ecco. Se l’Eni cha tutte quelle centinaia di milioni di dollari per pagare d’amblè le sanzioni alle autorità statunitensi allora che metta subito mano al portafogli e paghi immediatamente per i gravi danni ambientali che ha prodotto in casa sua (in primis il disastro ambientale di Pieve Vergonte). Gli azionisti ed i loro dividenti posso aspettare (la prossima volta cos imparano ad investire i loro quattrini in una società a più alto tasso di eticità).
Sennò è capace che qualche ufficiale giudiziario possa capitare dalle parti di San Donato Milanese a sequestrare dal mobilio ai computers sino alle mazze dal golf del Presidente Paolo Scaroni (tanto con l’handicap che si ritrova ne sentirà poco la mancanza).
Articoli correlati:
L’Italia diffida l’Eni a pagare subito 2 miliardi di euro
http://piemonte.indymedia.org/article/9593
- “Tangenti Nigeria: ENI rischia grosso (e paga cash)”
http://piemonte.indymedia.org/article/8981
- “ENI, "codice etico" e Servizi Segreti”
http://piemonte.indymedia.org/article/5520
- “Tangenti in NIGERIA: eccome come l'ENI pagava!”
http://piemonte.indymedia.org/article/5988
- “Inquinamento del Lago Maggiore. Condannata l'E.N.I. Spa per disastro ambientale”
http://piemonte.indymedia.org/article/5590
- “Altro casino abientale dell'ENI: Syndial AVENZA (MS)”
http://piemonte.indymedia.org/article/5958
- “Lodo TAV – Il Gruppo Ferrovie dello Stato diffida l’ENI”
http://piemonte.indymedia.org/article/6152
- “Porto Torres al Ministero: "Toglieteci l'ENI dai coglioni"
http://piemonte.indymedia.org/article/2046
- “Altana Pietro: lo 007 del SISMI che spiava i centri sociali (e non solo)”
http://piemonte.indymedia.org/article/5620
Non avevo letto il post di questo blog, mi era sfuggito. Interessante .... purtroppo!
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