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Sunday, September 8, 2013

Trecate-Villafortuna acidizzata

Ed ecco qui, Trecate all'acido. La Basilicata non e' sola con a vantare gli acidi stimolanti del petrolio.



Infatti, dopo la sperimentazione in Lucania l'ENI ha ben pensato di "stimolare" anche altri campi di petrolio pompando giu' acidi ad alta concentrazione proprio a Trecate.

Ma no, che dico, e' solo "acqua e miscele biodegradabili".

Siamo di Trecate, dove un pozzo dell'ENI scoppio' gia' nel 1994.

La nostra beneamata, non contenta dello scoppio, decise qualche anno dopo di spremere tutto quello che c'era da spremere e cosi, assieme alla Halliburton, dopo aver sperimentato per prima come acidizzare la Val D'Agri, acidizzano anche Trecate.

L'articolo e' del 2000 e come per quello pubblicato sulla Basilicata, e' comparso su rivista della Society of Petroleum Engineers.

Perche' di queste cose nessuno parla e devo scoprirlo io, un blogger a migliaia di chilometri da Trecate e dalla Basilicata?

Il pozzo di Trecate era ad alta temperatura ed alta pressione (questi pozzi sono detti HPHT - high pressure, high temperature), un pozzo difficile sia da acidizzare che da trivellare, per le condizioni proibitive.

Siamo infatti a 6 chilometri sotto la crosta terrestre, con pressioni elevatissime, ed una temperatura di 180 gradi centigradi.

Si voleva qui aumentare la permeabilita' del pozzo alla testa, eliminare fanghi esausti accumulatisi e solidificatisi con il tempo diventanti di intralcio al flusso del petrolio e fare "fishing".

Cos'e' il fishing?

E' l'estrazione di materiale di intralcio incastratosi nel pozzo, che non si sa come tirare fuori.

E cosi, quelli della Halliburton hanno usato un "very successful acid stimulation treatment" per risolvere tutti i loro problemi.


Il pozzo da acidizzare, non solo era ad alta pressione e temperatura, ma era trivellato in verticale prima e poi virava in orizzontale per circa 200 metri.

E quindi fra i vari problemi anche quello di copire con l'acido tutti i 200 metri in orizzontale e la possibilita' che i tubi venissero intaccati dall'acido stesso a causa della sua alta reattivita'.

L'operazione Villafortuna ha coinvolto verse tecniche, fra cui il raffreddamento sotterraneo,  test pre-stimolazione di corrosione e l'uso della "Maximum Pressure Maximum Rate Diversion Technique" (MAPDIR).

In un articolo successivo dicono che hanno dovuto sviluppare un nuovo tipo di tubatura che potesse resistere alla rimozione di asfaltene da acido, la stimolazione delle fratture naturali da acido e operazioni di fishing.




Ma no, nessun problema. Alla fine, sono sempre e solo acqua e componenti biodegradabili.

E poi suvvia, un po di acido ad alta concentrazione non ha mai fatto male a nessuno






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