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Saturday, November 24, 2012

"Dovete sacrificare" - una storia di fracking



We, the large land owners, mostly farmers, were given a chance to dream, not knowing the true value of what lies so far beneath our land; not aware of the type of operations that would be conducted on our land. We believed in the false promises made by that kind man, we now know as a “landman.” Yes, there have been a few that have prospered from the gas activity in our area. 
Some people are living in denial, and for others it has become a nightmare.

Carol French, Pennsylvania 

Nella "Strategia Energetica Nazionale" di Passera e compari non si parla di fracking, e anzi, nel nostro governo non si muove foglia su questo tema, sebbene ci siano proposte di fare fracking in Toscana ed in Sardegna e anzi, sebbene prove preliminari siano state gia' fatte nel nostro paese.

Allora ecco qui una storia di fracking e di pentimenti da fracking.

Si svolge a Bradford County, Pennsylvania e ha per protagonisti famiglie e persone normali.

Nel 2006 arriva un signore vestito di tutto punto a promuovere l'opportuntia' della vita: soldi facili in cambio di buchi nei terreni agricoli e piu' in profondita' shale gas - il gas da scisti. Circa $5,000 ad ettaro, non per comprare la terra, ma per affittarla. Considerato che i lotti sono tutti molti grandi qui negli USA si sarebbe trattato di cifre sostanziose.

Tutti felici allora di questa bonanza,  tutti che pensano di diventare "shale-ionari", milionari da shale gas. Per loro stessa ammissione, non sapevano cosa stavano facendo. Erano agricoltori, allevatori, non avvocati, non esperti da trivelle. I soldi sarebbero stati utili.

Si organizzano incontri, convegni - sponsorizzati dall'industria del petrolio - in cui un professore di Penn State dicendo a chi lo ascoltava "Dovete sacrificare" per il bene della nazione, per svezzare l'America dal petrolio del Medio Oriente, per il progresso.

Ma sacrificare che cosa?

Non era ancora chiaro.

Nel 2009 i problemi. Acqua contaminata. Terra che da agricola diventa discarica industriale. Petrolieri che scavano vasche di contenimento per materiale tossico. Esalazioni, puzze, malattie.
Come da copione.

La signora Carol French non aveva dato il permesso di trivellare sul suo terreno, ma la diedero i suoi vicini. Nel 2011 trivellano un pozzo da fracking a circa un chilometro dal confine con la sua proprieta'.

L'acqua della signora French diventa imbevibile il giorno 15 Marzo 2011. Ora e' verde, schiumosa, e gelatinosa.

La figlia della signora French ha problemi al fegato, milza e alle ovaie. Si e' trasferita altrove. Anche la sua vicina di casa ha avuto gli stessi problemi.

Non bevono il latte delle loro stesse mucche.

La ditta del fracking si rifiuta di fare test sull'acqua e sul latte e cosi la signora French deve comprarsi l'acqua e il latte da se, sebbene abbia pozzi artesiane e mucche di proprieta'.

I campi contaminati dal fracking sono in vendita ed hanno perso l'80% del loro valore. La gente ha eczemi sulla pelle e cosi pure le mucche.  Le famiglie che hanno avuto dei sistemi di filtraggio dalla ditta perforante si lamentano perche' il sistema non purifica tutto quello che deve essere purificato. L'elettricita' e' a loro carico.

La signora French dice "ora ho capito cosa dovevamo sacrificare".

Dal suo piccolo mondo, si chiede anche tutte le domande giuste: a chi servira' questo gas? Verra venduto al migliore offerente, all'estero? E questo sacrificio e' per lei o per le tasche dei petrolieri? E l'agricoltura che fine fara'?

La Francia, la Bulgaria, il Lussemburgo, gli stati del Quebec in Canada, del Vermont negli USA, del Victoria in Australia hanno bannato il fracking prima che fosse troppo tardi.

In Italia non fiata mosca.

1 comment:

Anonymous said...

che schifo! grazie MR sempre illuminante.