Il ministro Ouellet
"I don’t foresee a day when there will be technology
that will allow safe exploitation of shale gas”
“Our position is very clear: we want a complete moratorium,
not only on exploitation but also on exploration of shale gas”
Martine Ouellet neo ministro del Quebec
Voglio vedere quando queste cose le dicono i politici italiani.
E cosi dopo il no defintivo di Hollande per la Francia, il no del Vermont negli USA, il no dello stato di Victoria in Australia e il no della Bulgaria, anche il Quebec dice no al fracking.
Il titolo della Gazzetta di Montreal parla chiaro: il neo eletto governo del Quebec ha deciso di vietare il fracking e di spegnere l'uico reattore nucleare che era rimasto in Quebec, detto Gentilly-2.
Vieteranno anche le operazioni minerarie di amianto ed hanno eletto tre - tre! - attivisti ambientali in posizioni importanti nel governo.
Il titolo dell'articolo e' "Beautiful day", come ha detto il presidente dell'associazione del Quebec per la lotta all'inquinamento - AQLPA - che e' da anni che si adopera contro il fracking, il nucleare e l'amianto.
Gli attivisti si sono deti soddisfatti del nuovo governo del Quebec di Pauline Morois che ha eseguito esattamente quello che aveva promesso in campagna elettorale.
Il ministro delle risorse naturali, Martine Oullet, ha infatti detto oggi stesso che secondo lei il gas che abbisogna del fracking per essere sfruttato non potra' mai essere estratto in modo sicuro.
Il Quebec aveva gia' una moratoria che sarebbe rimasta in atto fino al 2014, ma adesso i tempi si allungano con una muova moratoria a tempo indeterminato.
L'obiettivo e' di vietarlo in maniera permanente: Martine Oullet dice che la nuova moratoria restera' finche' non si dimostrera' che il fracking e' sicuro, e lei dice che secondo lei non lo sara' mai. Io concordo!
Era la prima riunone ufficiale del governo del Quebec.
L'hanno promesso, e l'hanno fatto alla prima botta.
Questo ha ovviamente causato l'ira degli speculatori - fra cui Micheal Binnion, capo di Questerre, ditta che aveva investito 200 milioni di dollari per fracking e che adesso - poverini - non hanno raccolto niente.
Anche la cricca di petrolieri di Calgary e' tutta preoccupata perche' non potranno fare quattrini, poveretti pure loro. Dicono che il gas da scisti avrebbe cambiato per sempre le casse statali del Quebec, che avrebbero portato lavoro, sicurezza energetica, felicita' e gioia per tutti.
Il ministro invece ha dato retta a contadini e proprietari terrieri che da mesi protestano perche' non vogliono che le loro terre siano avvelenate dal fracking, specie nelle zone di Utica e Lorraine, ricche di gas da scisti.
Il neogoverno del Quebec si e' anche impegnato ad usare i soldi che sarebbero serviti per sovvenzionare la centrale nuclare per incentivare l'energia rinnovabile, le macchine elettriche e per diminuire la dipendenza dal petrolio.
Nota a Corrado Clini: il ministro del Quebec ascolta i contadini ed i residenti e non i petrolieri.
Impara come si fa il ministro!
1 comment:
Un beautiful day davvero. Clini? Pessimo! Clara
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