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Wednesday, February 23, 2011

Copam 2011 - Matera

Petrolio e ambiente - ENI style

Co - che? Conferenza Petrolio e Ambiente. Matera, Marzo 2011.

Si', e' una cosa seria - hanno invitato mezzo mondo per dire che trivellare la Basilicata alla cieca - dentro i parchi nazionali, in riva al mare, fra i campi, dietro case ed ospedali, e nelle vite umane - va bene!

Secondo loro si puo', e' possibile, sebbene tu cittadino di Basilicata vedi lo schifo che l'industria petrolifera ha portato alla tua terra, alla tua societa', alla tua economia, al tuo ambiente e avresti voglia di urlare che lo sai che e' tutta propaganda.

E cosi, per non fare ridere i polli, la chiamano Copam, per farti pensare a Copacabana, alla Coop a tutto fuorche' all'assurdita' di sposare assieme petrolio e ambiente sano.

NON SI PUO' !
NON E' MAI SUCCESSO DA NESSUNA PARTE AL MONDO!

Dicono che il loro scopo e' di:

identificare e comprendere i processi di funzionamento dell'industria dell'upstream petrolifero, definire gli impatti ambientali e sanitari associati con le attività estrattive, nonchè i sistemi di monitoraggio e controllo dell'ambiente circostante. Verranno inoltre analizzati gli impatti sociali, politici ed economici nonchè le opportunità di sviluppo economico dei territori coinvolti nelle attività.

Tradotto in italiano:

Vogliono farti il lavaggio del cervello che si puo' fare tutto.

Che gli impatti ambientali sono inesistenti.

Che il miele al petrolio fa bene alla salute.

Che i campi dove la Total ha seppellito veleni tossici per anni sono stati ottimamente fertilizzati dalla monnezza petrolifera.

Che il monitoraggio ENI iniziato 12 anni dopo quanto previsto e con le centraline che funzionano un giorno si e dieci no e' solo un dettaglio.

Che i rifiuti petroliferi nelle dighe di acqua potabile e le sorgenti acquifere chiuse per colpa dell'inquinamento petrolifero sono cosa buona e giusta.

Che la puzza di idrogeno solforato fa bene alla salute.

Che i campi abbandondati e i giovani che scappano via sono il progresso.

Che i tumori che aumentano e' per colpa del destino.

E chi sono fra gli invitati di questo convegno, amico di quell'altro pietoso spettacolo del convegno di Assomineraria e Confindustria svoltosi a Chieti a Febbraio dove i petrolieri hanno fatto una figura barbina?

Ovviamente solo persone di parte o gente che da fuori viene a dire ai lucani di sopportare tutto, di accettare e di starsi zitti. Gente che della Lucania, dei soprusi quotidiani dell'ENI, della Total, della permissiva legge italiana e della codardia della sua classe politica, non sa un bel niente.

Troviamo il nostro amico Davide Tabarelli, di Nomisma Energia, quello che fa le consulenze alle ditte petrolifere. Troviamo Assomineraria, nella persona di Sergio Polito. Troviamo Ezio Mesini la sui carriera comprende un periodo di vari anni a servizio di una non meglio specificata "industria petrolifera che opera nel mare del Nord, USA, Africa e Italia".

Ma la cosa piu' scandalosa, per me, e' che a rappresentare la Basilicata ci siano solo persone che non ho mai sentito nominare per la loro attivita' sincera in difesa dell'ambiente e della gente di Basilicata.

Primo in classifica il governatore Vito de Filippo, che finora pur essendo il capo della regione, non e' stato mai capace di difendere il suo popolo per davvero, non ha mai saputo dire no, e che invece di salvare quello che di buono resta della Basilicata ... propone che questa stessa debba diventare un "hub energetico"!

Ma per chi? Per che cosa? Come? Gia' l'avevano detto per l'Abruzzo! Ma quanti hub ci servono in Italia???

Assieme a lui, l'ex governatore Filippo Bubbico, vago e possibilista durante il suo tempo alla regione, e poi Filomena Pesce, Salvatore Lambiase, Lucia Possidente, Maria Felicia Marino, Piero Lacorazza, Agatino Mancusi. Chi sono questi?

Ho cercato, ho indagato, non mi risulta che nessuno di loro si sia mai distinti per
aver fatto qualcosa di buono per fermare un solo pozzo di petrolio, sebbene siano tutti presidenti o assessore di qualche tipo di ufficio provinciale o regionale.

Nessuno, nessuno, nessuno del popolo lucano, della OLA, Antonio Bavusi, Pietro Dommarco, Vito L'Erario, Enzo Palazzo, Maurizio Bolognetti, Giuseppe di Bello, Antonio Nicastro, e' stato invitato. A me neanche ci pensano - troppa paura della verita', eh?

Parlano di stakeholder, ma se neanche un cittadino e' stato invitato! E chi sono gli stakeholder? Tabarelli di Nomisma che ha sede a Bologna?

All'aceto. L'unica cosa da fare per i lucani e' di organizzarsi, andare li e dire NO NO NO. Non ci crediamo. Chiaro e forte.

Loro riprendono le loro valigie luccicanti e se tornano a Milano, Londra e New York a contarsi i quattrini.

A te ai tuoi figli restera' la monnezza petrolifera, il sangue amaro, e un futuro al sapore di zolfo.

15 comments:

Anonymous said...

Capisco il tuo scetticismo verso i petrolieri e chi li sostiene, ma forse bisogna affrontare il problema non in maniera ideologica.
Sono un dipendente di una società legata all'estrezione degli idrocarburi in Basilicata. In questa regione il petrolio ci sta dando ricchezza, forse meno di quella che pensavamo un po' di anni fa, ma comunque ci sta dando lavoro e ci evita di emigrare al nord o all'estero come hanno fatto molti nostri concittadini. Per questo capisco la tua reazione verso chi vuole fare soldi con il petrolio, ma bisogna anche pensare che ci sono tante famiglie che vivono di questo. Magari come nel mio caso un solo stipendio. E se non si estraesse più petrolio che fine faremmo? Forse nei tuoi attacchi ai petrolieri dovresti pensare anche a questo. non ti pare?

Unknown said...

Caro anonimo, vorrei conoscerti, perché sei uno dei pochi fortunati lucani a lavorare per l'industria del petrolio. Una rarità come lo royalties che non ci sono.

Daniel said...

Caro lavoratore, ma lo sa che la ns regione si sta spopolando inesorabilmente? Si legga l'ultimo rapporto dell'ISTAT 2010. La Basilicata è la regione d'Italia con il più alto flusso di emigrazione! Pifiuùù, non è cambiato niente da quando son andatato via! Se lei ha avuto la "fortuna" di lavotare presso un pozzo o forse al centro oli, allora ci dica quanto H2S respira al giorno, se il petrolio mostrato un dì a Linea Verde da un responsabile ENI si possa bere, magari come aperitivo.
Lei difende il suo intesse, visto che col petrolio ci lavora (io mi occupo della teoria di Rifkin sulle terza rivoluzione industrale), ma le posso assicurare che i paesi della Val d'Agri, su tutti Viggiano e Calvello, sembrano villaggi del vecchio far west dove ci manca solo lo sceriffo di turno!
Lei sa che la gente si ammala di cancro sempre di più? Lo sa questo? Lei sa che ci sono due sorgenti poste sotto sequestro dalla Magistratura (Acqua dell'Abete e della Terra). Perchè non ci spiega la tenica dell'horizontal drilling o magari del fracking?
Ci spiega se la società dove lavora fa uso di disperdenti per disciogliere come per magìa molecole di olio accindentalmente o volutamente rilasciate nelle acque chiare e limpide della Val d'Agri?
Sarà d'accordo anche lei che a inquinare sono le vacche e gli agricoltori e che quindi il petrolio è così buono che lo si può bere, e mi ripeto, magari come aperitivo in compagnia di compari e comparelle?
Si tenga il suo lavoro ed eviti di sbandierare falsi miti.

Io sono un lucano emigrato, le scrivo dalla Francia, dove sono dovuto emigrare e coronare il mio sogno: quello di fare il ricercatore e non certamente per sbandierare il mito lavorativo derivato dalle estrazioni petrolifere!

Mi saluti il far west!
Daniel

p.s. meno male che c'è qualcuno che ci informa..

Anonymous said...

Ortona, un tempo c'era il centro direzionale dell'ENI, una città colonizzata per capirci, si sono presi i bei posti, pensate abbiamo un oleodotto sulla spiaggia, l'unica di Ortona tra le tante raggiungibile a piedi, sotto un castello del '500. Potevano farci degli stabilimenti balneari, ma l'oleodotto...
Ora l'ENI ha razionalizzato-così si dice-il centro direzionale lo ha chiuso, in città non se ne è accorto nessuno, tranne quelli che sono andati via, e i pochi ortonesi che ci lavoravano che in parte sono venuti pure a Viggiano.
Dopo quanto, volevano impiantarci un centro oli, il porto c'è...ci siamo alterati non poco.
Gli agricoltori più di tutti.
fabrizia

Franco said...

smettiamola di pensare e pasare tutto con i soldi. E se in nome dello stipendio dovessimo lavorare per le cosche mafiose? Anche quelle danno lavoro.
L' acqua, l'aria, il cibo sono beni preziosissimi, la base della nostra vita. Ognuno di noi deve pretendere a tutti i costi il suo diritto alla salute, non inteso come diritto a curarsi, perchè in quel caso continuiamo ad essere pedine di un ' altra scacchierra, quella delle case farmaceutiche. Ricapitolando: ci si arricchisce provocando malattie e ci si continua ad arricchire curandole.......E noi siamo la carne da macello di questo macabro gioco.
Un emigrato.

Giovanni Perrino said...

Anche le associazioni a delinquere danno lavoro. Quando arresteremo Messina Denaro dovremmo preoccuparci di questo? A quale santo si è dovuto rivolgere per lavorare nell'indotto del petrolio? Questa non è ideologia, caro trivellatore anonimo. Impari a fare qualcos'altro, si sta sottovalutando se pensa di poter sfamare la prole solo con questa assurda e devastante attività. E' ora di smetterla con il ricatto occupazionale, non tira più. Qui c'è gente che si è svegliata e non intende farsi assopire dalle solite tiritere trite e ritrite. Se dobbiamo morire lo faremo con onore e non in un ospedale intubati in nome del 'tengo famiglia'. Ora basta, le chiacchiere stanno a zero

Anonymous said...

Secondo quanto affermato dal Presidente De Filippo l'unica fonte di denaro in questo momento proviene dall'estrazione. Quindi in pratica + estrazione + soldi da spendere. Sicuramente ci lasceranno i veleni e loro si prenderanno i soldi. IO rispondo che non voglio ne veleni...ne soldi Voglio solo il mia ambiente pulito.
M5S Policoro

davide said...

caro anonimo delle h 12,49,rifletti un po’ su quello che ti dicono giustamente nei commenti,
e capirai che forse il tuo è un ragionamento appena un po’ miope:
di qualsiasi processo bisogna valutare gli effetti globali e non solo un eventuale minimo/grande vantaggio particolare.
non credi?
have a good meditation!

Anonymous said...

Scusate se mi intrometto nella discussione, ma ritengo che non si possa continuare a banalizzare la questione in questo modo. Sono convinto (l'ho visto fare nelle nazioni più avanzate al mondo, quali la Norvegia e l'Inghilterra) che utilizzando le migliori tecnologie disponibili e applicando dei sistemi di monitoraggio avanzati sia sulla componente ambientale che sul conrollo degli impatti sanitari delle attività estrattive, è possibile far convivere lo sviluppo ecosostenibile dell'industria petrolifera upstream e la salvaguardia di una regione stupenda quale è la Basilicata.
Dobbiamo superare la sindrome NIMBY (ed vincere il nostro egoismo, visto che l'energia che non produciamo dal nostro territorio la andiamo ad approvvigionare in Africa o in America del Sud, in nazioni che notoriamene sono degli "esempi" di sviluppo nel campo delle leggi e dei controlli ambientali...), altrimenti ci dovremo rassegnare a rinunciare alle nostre piccole e grandi comodità (auto, aereo, riscaldamento, ecc.), ben consci che le fonti rinnovabili e la riduzione degli sprechi possono contribuire solo per una percentuale minoritaria al fabbisogno energetico.

Anonymous said...

mi piacerebbe sapere se tutti i commenti vengono poi pubblicati sul blog, visto cge devono essere approvato dal blog author.... altrimenti rischiamo di essere autoreferenti...

maria rita said...

Signor anonimo: io pubblico tutto eccetto le cose offensive e le parolaccie. Vivo a Los Angeles e ci sono 9 ore di fuso orario. Quando lei ha scritto dormivo.

1. La sindrome del Nimby l'hanno inventata le multinazionali - inclusi i petrolieri - per schernire chi si oppone allo sfruttamento scellerato del territorio e delle sue risorse.
Chi deve arrabbiarsi se non chi ci vive vicino? O le pare Nimby che in Basilicata vogliono costruire pozzi di petrolio a 200 metri dall'ospedale di Marsicovetere?


2. Non esiste nessuna comunita' in tutto il mondo dove il petrolio si estrae in maniera pulita e sicura.
Nessuna. Lei avra' visto i disastri del Golfo del Messico, ma ce ne sono centinaia, di portata piu lieve su terra e in mare che non arrivano alle cronache.

3. Il piu grande incidente petrolifero, in termini di morti, e' accaduto prorprio negli UK - Piper Alpha 187 morti.

4. Il governo norvegese sui suoi documenti ufficiali dice che il petrolio inquina ed e' per questo che lo vanno a fare in alto mare e non vicino agli ospedali come in Basilicata.

5. Il limite per le trivelle negli USA e' 160km da riva. Questo dal 1980. In Italia si e' no 8km, e dal 2010.

Potrei andare avanti, ma da nessuna parte al mondo il petrolio ha portato cose buone ai residenti. Non e' successo mai.

Infine: secondo lei la qualita' della vita, in generale, e' migliorata in Basilicata dopo la colonizzazione ENI?

Tutti quelli con cui ho parlato in Basilicata mi dicono di no.

Anonymous said...

Magari in Basilicata ha parlato con le persone sbagliate, visto che io in Val d'Agri ci vivo, non lavoro nel mondo petrolifero e non vedo una situazione di degrado della qualità della vita diversa da quella che si respira in Italia...
A parte le battute, dalle Sue parole traspare una sfiducia di fondo ed una posizione preconcetta, ma è esattamente questo l'atteggiamento che non porta da nessuna parte e che non permette alla gente di farsi una propria opinione obiettiva, soppesando sia le ragioni di chi è a favore e di chi è contrario. Secondo Lei chi vive vicino alla FIAT di Melfi, oppure vicino ad una fabbrica di conserve alimentari(come la STAR), oppure vicino ad una centrale termoelettrica (a gas, non a carbone) dovrebbe avere lo stesso atteggiamento di rifiuto? Vogliamo eliminare l'industria in quanto tale perchè comunque, pur utilizzando le BAT e pur essendo controllata dalle leggi e dalle agenzie governative, comunque ha degli impatti verso l'ambiente (emissioni, scarichi, rifiuti, rumore ecc.)?
E secondo Lei l'agricoltura è ad impatto zero verso l'ambiente? Per la cronaca, la causa dell'eutrofizzazione verificatasi l'estate scorsa nel lago del Pertusillo è stata identificata essere i fertilizzanti chimici utilizzati proprio dagli agricoltori (a meno di non voler dire che anche le analisi dell'ARPAB sono false...).
La COPAM2011, con tutti i limiti che ha avuto (non sono state invitate tutte le associazioni ambientaliste, ad esempio, privilegiando solo WWF e Legambiente), ha avuto almeno il merito di cercare di fare un minimo di chiarezza in una questione così delicata per il futuro di questa Regione, non di seminare terrorismo o false sicurezze che è "tutt'aposto".

Giusy D'Amato said...

Si è appena conclusa la 1° Copam 2011 in Basilicata e la mia avversità nei confronti delle multinazionali, certo ideologica e banale, purtroppo non si è affatto attenuata. Non ho percepito alcuna rassicurazione, per quanto io abbia potuto prestare attenzione a quanto detto durante la tre giorni del convegno, riguardo alla ecosostenibilità dell'estrazione di idrocarburi nel sottosuolo. Lo dico perchè quell'aria altezzosa di chi ci parlava e diceva che in Canada troppi soldi gli hanno dato alla testa e si sono ammalati di cancro non per la vicinanza alle estrazioni petrolifere ma perchè bevevano troppo.... (OMS Dott.ssa Pfaiffer), non mi ha convinta! E neanche Carlos Dora OMS, quando mi dice che in una Regione come la nostra, i problemi derivano dai pesticidi, ma ci consiglia però di allontanare le scuole dal centro oli per i problemi di rumorosità. Lo dico anche perchè la Dott.ssa Gabriella Cauzillo, Dipartimento Salute e Sicurezza Regione Basilicata, sull'Osservatorio Epidemiologico Regionale, ci dice che l'osservazione è basata sul grado di istruzione e sullo stato di disoccupazione per l'accesso ai servizi, questi secondo il Dipartimento i fattori di rischio che insidiano la salute e non l'H2S in particolare, perchè la correlazione con il tumore del colon retto, non hanno probabilità scientifica certa per insufficienza di studi. E ancora, non mi hanno rassicurato le affermazioni di Donato Viggiano, Dipartimento Ambiente Regione Basilicata: "Il 95% delle persone muore a letto, quindi il letto è il posto più pericoloso al mondo". Dov'è l'ecosostenibilità?
Si è parlato, certo, di sviluppo economico previsto fino al 2020 in maggioranza derivante dal petrolio e poi dal gas (Carlo Manea - ENEA) e le bassi emissioni di CO2 al quale dovremo adeguarci (Legambiente). Sarei contenta di rinunciare all'auto, all'aereo al riscaldamento pensato e operato dall'economia di mercato così come viviamo in quest'epoca, proprio per gli "esempi" in Africa e in America del Sud, se poi sento parlare di sviluppo e di "decrescita felice" da un certo Latouche o di riduzione degli sprechi da un qualunque Paul Connet. So che non sono stati volutamente invitati persone come Rifkin o Rubbia o la stessa D'Orsogna, e non riesco a spiegarmene il motivo.
Veniamo poi alla sindrome Nimby: il Prof. Croci - Università Bocconi: "Vi è nel Popolo Lucano la Sindrome Nimby... Le compensazioni vanno rapportate alle esternalità ambientali, ma anche nel miglioramento del territorio. Perchè si ha a che fare con la svalutazione degli immobili, con la penalizzazione del turismo, con impatti sulla qualità della vita, sulle relazioni sociali, e sul sistema naturale che impatta sugli ecosistemi..." ALLA FACCIA DELLA SINDROME NIMBY!!!!
E non vorrei neanche aggiungere il Dott. Pagliani, che ci ha parlato di interruzioni volontarie di gravidanza in prossimità di città petrolifere con studi condotti nel Montana o in Russia, attraverso studi prospettici prima del progetto, che qui in Basilicata non si sono fatti, e non voglio neanche menzionare i dati raddoppiati sulla popolazione di Viggiano, su cui è stato riscontrato un abbassamento delle difese immunitarie, etc. etc.
E poi il Prof. Tabarelli che ci dice che c/o la sorgente di Tramutola, dove fino a pochi anni fa, si trovava acqua utilizzata dai residenti per curare patologie gastrointestinali, è invece una sorgente natuarale di petrolio da cui sgorga petrolio da molto più tempo e stranamente nella zona c’è ancora la vecchia concessione dell’Agip?
Ma poi Margiotta, ci dice: "Il centro oli di Viggiano è patrimonio mondiale dell'estrazione di idrocarburi, quindi ha una valenza nazionale e internazionale... i miei complimenti dunque a De Filippo e Mancusi"... MA COSA DICE? MA LO SA CHE PRENDIAMO IL 7% DI ROYALTIES E CHE L'OSSERVATORIO AMBIENTALE E' NATO SOLTANTO IERI? E noi lucani, viviamo sotto la soglia di povertà, emigriamo per trovare lavoro e ci ammaliamo di tumori senza saperne i motivi.

Cristian Lauria said...

Forse e' il caso di smettere di fare i fondamentalisti e partecipare in modo attivo allo sviluppo economico della regione. Ero a Viggiano sabato e ho visto i komeinisti della olà aspettare fuori, possibile che non avessero domande utili per gli esponenti delle organizzazioni internazionali ?

S aro' un moderato, ma queste posizioni non servono a nulla, parliamo e confrontiamoci, basta con i professionisti della polemica !

koruja said...

a rappresentare una controparte ufficialmente non c'era nessuno! Ma durante la conferenza alcuni cittadini di movimenti e associazioni non invitati erano lì... e così armato di coraggio alla prima occasione ho potuto dare il maggior numero di informazioni possibili sui DANNI che la ricerca e l'estrazione provocano. Nessuna ripresa...anche un intervista di rai 3 non è andata in onda. I cittadini non possono difendersi? io credo di sì!! Scegliamo dei giorni festivi e passeggiamo nei centri cittadini con ogni tipo d'informazione utile: cartelloni, stand, striscioni, bandiere..
Facciamolo per tutti