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Sunday, August 11, 2013

L'arsenico nell'acqua del fracking





Dedicato a tutti quelli - a partire da Piero Angela - che parlano del fracking come se fosse manna dal cielo. Forse e' manna dal cielo per quelli che devono farci sopra le speculazioni economiche, ma non certo per chi deve vivere vicino ai posti trivellati e trivellandi.

Ecco allora, l'ultima puntata dei danni da fracking: arsenico nelle falde idriche. 18 volte di piu' di quanto consentito dalla legge.

E questo lo dice Scientific American, sulla base di uno studio appena pubblicato dall'American Chemical Society da parte di alcuni ricercatori dell'Universita' of Texas ad Arlington. In particolare, si parla di arsenico e di metalli pesanti nei pressi dei pozzi da fracking nel Barnett Shale del Texas.

Non e' la prima volta che accade - gia' il Los Angeles Times aveva mostrato gli stessi effetti a Dimock, in Pennsylvania, anche qui localita' da fracking e ampiamente illustrata nel documentario Gasland. Lo stesso ente per la protezione ambientale degli USA, l'EPA aveva infatti gia' trovato elevati tassi di arsenico nelle falde qui a Dimock.

Stessa cosa, arsenico nell'acqua di falda, nei siti da fracking a Pavillion, Wyoming gia' documentati nel 2009.

L'autore dello studio del Texas si chiama Brian Fontenot. 

Dice che assieme alla sua coautrice Laura Hunt hanno deciso di vedere per conto loro cosa succedeva e sono andati presso vari proprietari di pozzi artesiami a fare le analisi.

Hanno messo un annuncio nei giornali locali alla ricerca di volontari e gli hanno detto che avrebbero fatto a ciascuno le analisi gratis, che non erano dell'industria petrolifera e che sarebbero stati risultati non di parte, eseguiti senza pregiudizi.

Dicono di essere stati inondati di richieste e che hanno lavorato di notte e durante i fine settimana.
Fra i partecipanti allo studio, c'erano anche persone pro-fracking che gli hanno dato l'acqua da testare a mo' di sfida e che gli hanno detto: siamo sicuri che non troverete niente.

Poi sono andati in altre localita' dove non c'era il fracking per fare il confronto.

L'acqua dei pozzi artesiani e' stata presa il piu' possibile vicino alle sorgenti acquifere, in profondita', ed e' stata poi portata in laboratorio per fare test sulla presenza di varie componenti chimiche.

Fatte le analisi, Fontenot e Hunt hanno trovato arsenico, selenio and stronzio, tutti a tassi superiori di quanto tollerato dall'EPA per le acque potabili.

Le concentrazioni di queste sostanze non possono essere imputabili ad occorrenze naturali nel'area perche' tutti i pozzi artesiani con l'acqua inquinata sorgono nel giro di tre chilometri da pozzi da fracking. Ovviamente non tutti i pozzi esaminati hanno mostrato tassi di arsenico, selenio e stonzio superiore ai valori soglia, ma quelli che li hanno superati sorgevano tutti vicino a pozzi da fracking.

Delle varie sostanze trovate, una delle piu' pericolose e' l'arsenico - era presente anche in concentrazioni 18 volte superiore rispetto a quanto consentito dalla legge.

L'arsenico e' un veleno -  porta a danni alla pelle, al sistema circolatorio e aumenta il rischio di cancro.

Evviva il fracking.
Evviva Piero Angela.

Dopo la puntata su Quark in cui parla del fracking come un dono divino, vuole brindare con un bicchiere d'acqua all'arsenico?




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