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Monday, November 14, 2011

Marea nera Chevron in Brasile


** Dall'Ansa del governo brasiliano : stanno cercando di tappare il buco come fatto per la Louisiana. La Chevron ammette che e' il suo pozzo ad essere scoppiato.**

Per la serie: quando si trivella e' sempre possible riversare petrolio a mare, anche con tutte le tecniche di protezione del 21esimo secolo e nonostante i petrolieri continuino a dire che le loro opere sono sicure e a prova di bomba.

Questa volta tocca alla Chevron, ditta americana con sede a San Francisco (niente di meno). E' stata la prima societa' petrolifera di California quando qui era il far west dell'oro nero, ed hanno mantenuto la loro sede operativa principale in questo stato.

La Chevron opera a scala globale e fra le sue operazioni attuali c'e' la trivellazione dei mari del Brasile, presso il pozzo Frade nel giacimento Campos Basin nei mari di Rio De Janeiro, a circa 230 miglia da riva, circa 370 chilomentri dal mare di Copacabana.

La Chevron ha iniziato a pompare petrolio nel 2009 e si parla di circa 50,000 barili al giorno. Un barile e' circa 160 litri, per cui il giacimento Frade produce circa 8 milioni di litri di petrolio quotidianamente.

Il giorno Giovedi 10 2011 Novembre hanno osservato una patina di idorcarburi, che si stima essere di circa 400-650 barili, o 64,000-100,000 litri di petrolio, molto probabilmente dovuta a perdite di petrolio dal pozzo della Chevron.

Il governo del Brasile aveva introdotto misure stringenti per controllare perdite dai pozzi, in seguito allo scoppio della BP nel 2010, ma evidentemente non e' bastato.

Il presidente Dilma Rousseff ha cosi mandato un comunicato in cui si dava la responsabilita' della perdita alla Chevron, e chiedendo una immediata e rigorosa indagine su metodi e responsabilita' delle perdite.

La Chevron dice che si tratta di "una perdita naturale dal sottosuolo" e che non e' per colpa delle loro operazioni. Per precauzione pero' ha immediatamente sospeso ogni attivita'.

Quelli di Sky Truth, che operano un satellite che fa immagini aeree di zone a rischio ecologico pero' non ci credono e dicono che non gli e' mai capitato di vedere una perdita naturale creare una macchia cosi' grande e cosi estesa su satellite.

Hanno deciso di guardare tutte le foto nell'area che hanno raccolto in anni di attivita' e se non c'e' niente nel passato vuol dire che tanto "naturale" la perdita non e'.

Si, per la serie e' tutto sicuro e i petrolieri dicono sempre la verita'!

Questa notizia mi e' stata segnalata da Francoise Lienhard che saluto e ringrazio.

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1. il pozzo lo stava trivellando la TransOcean, gli stessi del Golfo del Messico.

2. il pozzo ha iniziato a perdere l'8 Novembre 2011

3. Secondo il calcoli di quelli di Sky Truth, la macchia e' di 2,400 chilomentri quadrati. Si stimano che quelli possano essere 630,000 galloni di petrolio in totale, cioe' 2,400,000 litri.

Sono 10 volte piu' di quanto ammette la Chevron. Il cielo non mente.




Fonti: Washington Post

2 comments:

Anonymous said...

Il tuo post รจ stato ricopiato da questi qui di blogeko. Non ti arrabbiare....

http://blogeko.iljournal.it/2011/il-cielo-non-mente-brasile-la-marea-nera-e-10-volte-piu-copiosa-delle-cifre-ufficiali/65087

Maria Ferdinanda Piva said...

"Questi qui di blogeko" hanno visto oggi il commento di Anonymus e gli fanno notare che, se avesse letto il post di Blogeko fino in fondo, avrebbe trovato scritto: via No all'Italia petrolizzata, con link attivo :)