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Friday, December 6, 2013

Proteste antifracking in Romania: un esempio per tutti














Qui altre foto e link aggiornate quotidianamente.

Su facebook.

A suo modo, una bellissima storia di democrazia e di resistenza dalla Romania.

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Le proteste dei rumeni contro in fracking da parte della Chevron continuano - un altra storia di prepotenza e di petrolieri.

Ad Ottobre 2013 la Chevron aveva iniziato i suoi lavori di fracking nel nord est della Romania. C'erano state gia' allora proteste e scontri con la polizia, dopo che alcuni contadini si erano accampati nei siti da trivellare in segno di protesta.

Siamo a Pungesti - la Chevron vuole trivellarla, la gente vuole coltivare la terra.

E' stato a suo tempo una cosa a suo modo molto bella - la gente e' andata fin da Bucarest ad accamparsi con i residenti di Pungesti per solidarieta', da tutto il mondo sono arrivati messaggi di supporto e c'e' stato l'eroico Monsignor Vasile, che da arcivescovo e' diventato attivista.

I residenti sono riuscita a tenere duro per un paio di mesi, ma lunedi' 2 dicembre la polizia e' intervenuta di nuovo, con la violenza, bloccando la strada verso la citta' principale, Vaslui, e arrestando circa 40 persone. Alcune di loro sono state malmenate.

“The police arrived, they beat us and dragged us away. They forced us out of the camp we had set up and blocked the road, not even school buses are allowed to pass” Elena Privac

"Military Police have blocked all access roads to the city . Twenty people were beaten up now . There patrols constantly, everywhere, who intimidate and threaten the population. They force small shops to close, and intimidate anyone who tries to help. The children can not go to school , the sick can not go to the doctor . Access Press is strictly prohibited ! Some residents said they had been beaten while they were collecting firewood in their own forest. It's like living under occupation in wartime ! Please help us, and share this information!".
Domintean Zina

Ai giornalisti non e' stato permesso l'accesso. C'erano circa 1000 agenti di polizia. Alcuni residenti riportano che alcuni dei poliziotti sono andati nelle scuole a dire ai bimbi che se non dicevano ai propri genitori di essere favorevoli al progetto Chevron, avrebbero avuto voti bassi. 

 La cosa interessante e' che il campo dove erano accampati era di proprieta' privata. Della Chevron uno direbbe? 

No, di privati contadini.

Il primo ministro Victor Ponta dice e' tutto legale. 

Agli arrestati sono poi state date multe che variavano dai 50 ai 370 euros - l'equivalente di un mese di stipendio per il rumeno medio.

E come in Ottobre molte persone, molti attivisti sono scese in piazza a Bucarest e hanno lanciato una petizione " Stop Chevron and police abuse in Pungesti” con le firme da mandare all'Unione Europea. In un giorno hanno raccolto quasi 19,000 firme.

La petizione dice

“This abusive intervention is without precedent in a democratic Romania and it follows two months of continuous harassment and intimidation of the local community. It is an irresponsible, dangerous attack on human and civil rights, as recognized worldwide."

Si puo' firmare qui.


E la Chevron? 


La Chevron dice che la loro priorita' e' di “conduct these activities in a safe and environmentally responsible manner".

Evidentemente, non sanno che e' impossibile.
 Che peccato, perche' i contadini rumeni lo sanno invece.

Sulla stampa italiana, tutto tace.
Forse e' questo il "fracking in Europa" che si auspica il governo Letta.



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