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Wednesday, October 22, 2008

L'ENI a Taranto


In questi giorni sul Corriere della Sera ed alte testate giornalistiche si e' parlato dei veleni dell'area industriale di Taranto. Il caso piu' emblematico e' quello del bambino tredicenne che ha un tumore al rinofaringe, che si trova dietro al naso di ciascuno, e che e' un tumore tipico dei fumatori incalliti. Nella letteratura medica non ci sono casi di tumori di questo genere in eta' cosi giovane.

Taranto e' la citta' piu inquinata d'Italia e d'Europa. A Taranto viene prodotto il 90% della diossina italiana e il 9% di quella europea. I livelli di diossina sono tre volte quelli di Seveso. Negli scorsi anni leucemie, mielomi e linfomi, tutte forme tumorali, sono aumentate anche del 40%. Se si guarda un po piu indietro, dal 1971 ad oggi, i tumori sono aumentati del 100%. I danni sono dovuti alla diossina, che viene respirato dalla popolazione. Tutti si possono ammalare, ma in particolar modo le mamme hanno la tendenza a generare figli con il DNA danneggiato. Questi danni al DNA portano alla comparsa di cellule impazzite e masse tumorali. I danni "genotossici", in cui alterazioni al DNA portano ai tumori, non solo prerogativa solo della diossina, ma anche di molte altre sostanze inquinanti e di loro possibili miscele. Qui c'e' un documento dove si evidenzia che anche l'idrogeno solforato causa danni genotossici al colon delle persone.

Ma torniamo a Taranto. Pensate dove siamo arrivati: a Taranto ci abitano le cinque persone con i piu' alti tassi di diossina nel sangue del MONDO intero, piu' delle citta' inquinate della Cina o della Russia. Alle mamme viene consigliato di non allattare troppo i figli, vengono abbattute le pecore che, ignare, hanno mangiato l'erba inquinata e sono malate e deformi, i prodotti alimentari sono tutti contaminati, e gli effetti devastanti del polo industriale di Taranto si sentono per un raggio di almeno dieci chilometri. Un'area di trecento chilometri quadrati.

Come per l'idrogeno solforato, i limiti legali italiani fanno ridere. L'Europa fissa il livello massimo tollerabile a 0.4 nanogrammi per metrocubo (un nanogrammo e' 0.000000001 grammi). In Germania il limite e' 0.1 nanogrammi per metrocubo. In Italia?
Da noi, lo stesso limite e' di 100 nanogrammi per metrobubo, cioe' mille volte di piu che in Germania!

Di chi e' la colpa di tutto questo scempio, oltre che dei legislatori che non impongono limiti piu severi e che non li fanno rispettare? Sicuramente il primo premio va all'ILVA di Taranto, che dal 1970 produce lamine di metallo. Per piu' di venti anni e' stata una ditta pubblica, nel 1995 e' stata acquistata dal gruppo RIVA. Sul loro sito web e' un po difficile scovare che sono proprio loro i proprietari dell'ILVA. Forse, poverini un po si vergognano.
Occorre andare sotto Rivagroup profile. Il capo e' tale Emilio Riva, e sul sito web pare che ci tenga a vantare che tutti i suoi figli lavorano con lui:

"The leadership of the group is in the hands of founder and current president Emilio Riva, his sons Fabio, Claudio, Daniele and his nephews Cesare and Angelo Riva, filling key managerial positions.
"

Un affare di famiglia. Chissa se pure loro vivono a Taranto e se ne respirano l'aria. Il gruppo Riva fra l'altro e' anche uno dei sedici membri della cordata CAI che dovrebbe comprare l'Alitalia. Il sito web non lo dice ma la Gazzetta del mezzogiorno si: sotto la gestione del gruppo Riva all'Ilva si sono registrate decine di morti sul lavoro, emissioni a tutto spiano, e tutta la bella lista di cui sopra di malattie e deformita'. A Taranto il cielo non e' mai blu, le macchine si arruginiscono subito a causa della forte acidita' dell'aria. I magnanimi signori Riva pero', invece di aggiornare il loro stabilimento con tecnologie piu' moderne ad anti-inquinamento hanno deciso di sponsorizzare una delicata associazione di tiro al volo, una "vera fabbrica di campioni del tiro al sugello" come si dice. Per dare una immagine positiva di Taranto.

Ma l'ILVA non e' sola. A Taranto c'e' pure un cementificio e la nostra amica ENI che opera una raffineria di petrolio ed una centrale elettrica. Cioe' a Taranto non le manca niente. Ecco cosa dice l'ENI riguardo ai rapporti con il teritorio:

"L’intero polo di raffinazione ha costruito nel tempo un rapporto di intensa condivisione e coinvolgimento con i dipendenti. Grande rilevanza viene data alla socializzazione da parte della direzione, a tutto il personale, dei risultati operativi e di sicurezza/ambiente, in occasione di incontri dedicati alla divulgazione delle performance dello Stabilimento. Grazie all’applicazione di un modello gestionale specifico, presso lo Stabilimento viene incoraggiato il lavoro di gruppo e la partecipazione attiva dei lavoratori al miglioramento delle attività aziendali. Questo modello di lavoro ha favorito lo sviluppo di associazioni di dopolavoro molto attive che organizzano con crescente successo iniziative di incontro, in particolare sportive, fra i dipendenti del polo di raffinazione."

Cioe' tutte queste parole per non dire nulla. Gli piace lo sport e ogni tanto fanno dei meeting per la sicurezza e l'ambiente. Si ma di concreto?

Di concreto c'e' che continuano a riversare sostanze tossiche nell'ambiente, e che le fumate nere dalla raffineria si susseguono a cadenza regolare. Le fiamme aumentano sempre di notte, specie fra le due e le tre del mattino quando la gente dorme. Ai cittadini, come sempre l'ENI non dice niente. Le ultime fiammate nere si registrarono il 24 settembre e 6 ottobre 2008, qualche giorno fa, si dice per problemi tecnici. Loro hanno problemi tecnici, e la gente respira veleni.

E siccome non si e' mai contenti ci sono nuovi progetti per RADDOPPIARE la raffineria di Taranto e con essa emissioni ed inquinanti. Oltre al raddoppio c'e' anche il progetto di un rigassificatore.

Il ministro Prestigiacomo dice che va tutto bene e che i dati in possesso del governo non giustificano alcun intervento restrittivo. L'ILVA, l'ENI il cementificio possono continuare ad operare indistrurbati. Cioe' una mano lava l'altra. Io ti do i soldi per l'Alitalia, tu mi fai inquinare. Io vado a piangere all'Unione Europea che Kyoto e' troppo restrittiva e tu mi lasci uccidere la gente.

Non va bene. Il progetto di Ortona, per ora, e' piu' piccolo di Taranto naturalmente. Ma queste cose crescono in maniera incontrollata una volta che si installano sul territorio. Dobbiamo dire di no, non solo alla raffineria di Ortona di per se, ma anche per cio' che potrebbe sorgere sulla scia della raffineria nel corso dei decenni. Non e' questo lo sviluppo di cui abbiamo bisogno.

3 comments:

MARCO GIANGRANDE said...

maledetti

Anonymous said...

A fine settembre si è svolta una conferenza di servizi riguardante una concessione nel teramano dell'eni , sono interessati una ventina di comuni che non sono nemmeno stati invitati.Sono stati così bravi che non è trapelato niente , idem la mog ( lavori preliminari non conferenza di servizi) che lavora dalle parti di San Salvo.Possibile che i nostri politici non ne sappiano niente , Chiodi cosa ne pensa? possibile che i nostri uffici regionali non ne sappiano niente e per par condicio Roselli ci aveva promesso che tutte le attività e conferenze di servizio sarebbero state bloccate. ninodb

Anonymous said...

La concessione si chiama "Corropoli" titolare era la jkx It , acquisita poi dalla mog , che riteniamo sia una controllata dell'eni , comunque in diverse attività mog ed eni sono in società.I comuni interessati sono Martinsicuro , Alba , Giulianova....
La conferenza si è tenuta il 22.09.08 , la settimana prossima avremo tutta la documentazione.Inoltre i nostri uffici regionali per diverse altre concessioni , devono dare pareri entro il 31.12.08 , terranno conto dell'indirizzo politico della Regione? terranno conto del volere dei cittadini? terranno conto che adesso sappiamo e controlleremo?
ninodb cnv