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Tuesday, October 14, 2008

L'ENI a Crotone


Come riferito negli scorsi giorni dai giornali nazionali, a Crotone, in Calabria, sorgono scuole, asili, parcheggi, strade, case e opere pubbliche costruite con materiali di scarto industriale, fra cui rifiuti altamente tossici e scorie cancerogene e radioattive. In due zone di Crotone, ad alta densita' mafiosa, sono state sequestrati ben diciotto siti inquinati ed e' venuto fuori che nei cortili delle scuole ci fossero la bellezza di 350,000 tonnellate di materiali tossici: arsenico, piombo, indio, zinco, germanio, mercurio. Sette persone sono state arrestate con accusa di associazione a delinquere e per disastro ambientale. Fra questi, addirittura dirigenti delle ASL locali.

Per dieci anni i bambini delle elementari e della ragioneria della citta' hanno fatto lezione, ginnastica e merenda fra gli scarti industriali. Dieci anni di veleni quando il corpo e' in via di formazione. Non e' giusto.

Crotone, durante gli anni sessanta era soprannominata la Milano del sud Italia. C'erano li la Montedison, Cellulosa Calabra e Pertusola sud, ditte che producevano metalli, carta, sostanze chimiche. Disoccupazione non ce n'era, ma con il tempo queste ditte hanno contribuito a dare a Crotone uno dei piu' alti tassi di tumore di Italia. Queste ditte mai si preoccuparono di rinnovarsi, di migliorarsi, diventarono obsolete e nel 1995 erano tutte state quasi totalmente chiuse. Crotone e' oggi la piu' povera provincia della Calabria.

Delle tre ditte, quella responsabile della bomba ecologica e' la Pertusola sud il cui capo di cio' che e' rimasto e' stato arrestato pure lui. E a chi fa capo la Pertusola sud? Guarda caso proprio all'ENI, la nostra amica che fa disastri
in tutta Italia. Naturalmente non e' solo colpa loro. Hanno trovato attorno a loro condizioni politiche favorevoli, informazione scarsa, gente omertosa e ndrangheta pronta a fare affari. Ma alla fine dei conti, se l'ENI fosse stata onesta non si sarebbe arrivati qui. Che mandi tuo figlio all'asilo e invece gli dai per quattro o cinque ore al giorno aria tossica da respirare. Intanto, ecco cosa dice il presidente della provincia di Crotone il 25 settembre del 2008:

"La notizia conferma, se pure ce n'era bisogno, la gravità eccezionale della situazione ambientale su larga parte del territorio provinciale e, in particolare, la responsabilità che, nel determinarsi di questa situazione, hanno avuto le politiche di aggressione al territorio e di rapina delle risorse per lunghi anni attuate dall'Eni attraverso le società controllate e le attività condotte nella provincia di Crotone"

"Questo è il risultato della logica del profitto a tutti i costi, che ha trovato sul posto classi dirigenti cieche ed insensibili. Persino settori dell'informazione, sull'altare di meschini interessi economici, hanno chiuso gli occhi davanti a realtà inquietanti, che oggi si manifestano in tutta la loro esplosiva negatività. Incalcolabili danni sono stati causati alla salute dei cittadini, all'ambiente, al sistema produttivo
"

In realta' di questo gia' si sapeva dal 2003, quando vennero commissionati degli studi ambientali per verificare la presenza di sostanze radioattive fra i rifiuti industriali. Quella commissione studio' tutta la zona di Crotone e il Prefetto della citta' dell'epoca disse:

la Pertusola ha causato un elevato inquinamento a tutta la zona che, uno studio commissionato ad istituzioni universitarie dall’Alto Commissariato per i Rifiuti, ha definito altissimo. Per fortuna la notizia non si è propagata, perché in caso contrario si sarebbe determinata, a mio avviso, una situazione pericolosa per l’ordine pubblico”.

Cio' meglio farla morire la gente piuttosto che informarla. Intanto come riferisce il giornale online L'opinione:

".. si e' continuato a coltivare le colline, a pescare ed immettere nella catena alimentare pesce all’arsenico, a bere e utilizzare acqua allo zinco senza che nessuno prendesse dei provvedimenti per l’unica cosa ovvia e sensata da fare: la tutela della salute pubblica. Si è permesso invece di impastare rifiuti tossici con il cemento con il quale hanno poi costruito scuole elementari. Hanno lasciato che con quel materiale si costruisse il porto, ponti e viadotti, piazzali attrezzati, caserme e piste ciclabili, le strade ed i palazzi dove la gente è morta e continua a morire di tumore, ad ammalarsi di leucemia, a subire alterazioni geniche e del metabolismo e malformazioni di vario genere. Ci troviamo dinnanzi ad un disastro ambientale di proporzioni immani, una situazione che in molti conoscevano ma hanno preferito tacere e chi doveva agire per assicurare i responsabili alla giustizia nonché impedire che il reato venisse portato ad ulteriori conseguenze, ha taciuto e non ha agito così facendo si è reso complice della catastrofe."

Di fronte a tutto cio' il primo Ottobre, l'ENI avanza la magnanime proposta: quella di forse bonificare gratis i diciotto siti inquinati di Crotone. Nulla di certo, ci devono pensare poverini, ma forse lo faranno, come se fossero santi. Allo stesso tempo pero' l'ENI ci tiene a precisare che "il conglomerato idraulico catalizzato se isolato e rullato con l'asfalto non è pericoloso".

Cioe' negano anche qui! Certo, nulla e' pericoloso, come non lo sono i fumi tossici delle raffinerie, i pozzi nella laguna veneta, il DDT nel lago maggiore, gli incendi e tutte le schifezze che vanno facendo quotidianamente. In un altra parte del mondo, di fronte ad uno scandalo simile sarebbero saltati tutti i vertici ENI, ci sarebbe stata indignazione popolare totale, se ne sarebbe parlato per giorni e giorni, e oltre a condanne di bonifica obbligata ci sarebbe stato il riscarcimento alla citta' di multe salatissime. Spero che i processi siano veloci e che l'ENI e gli altri personaggi coinvolti paghino per cio' che hanno fatto perche' tutto questo e' criminale.

L'ENI a Crotone non solo gli ha regalato scuole al mercurio, ma gli ha anche rubato il mare e la pesca. A pochi chilometri dalla costa di Crotone infatti sorgono dei pozzi petroliferi e per il metano. Il risultato? Mare sporco, problemi di subsidenza, pesca drasticamente ridotta, mare privo di vita per colpa delle onde sonore e brutture visive in una citta' che ora spera nel turismo...



Fonti: Indymedia Calabria , Corriere della Sera

15 comments:

Anonymous said...

Ormai anche il governo nazionale dichiara l'Abruzzo "regione mineraria" e sembra che voglia sbloccare tutti gli impedimenti locali volti ad impedire la realizzazione del centro oli. A questo punto credo si debba fare pressione paradossalmente sull'ENI stessa e spingerla ad "abbandonare" il progetto. Una grande manifestazione di 10.000 persone proprio sotto casa dell'ENI, ossia nella zona industriale di Ortona, per far toccare con mano, a chi deve, l'ostilità del popolo abruzzese verso uno sviluppo industriale di questa tipologia e far capire che non si può fare business in un contesto ostile.

Anonymous said...

Il Presidente della Repubblica, nel discorso di fine anno, non potrebbe fare solo per una volta una buona azione, denunciare questi disastri " ignorati dalle Istituzioni" contro l'Umanità.

Tatone Massimo said...

se il governo ha dichiarato ciò allora stiamo freschi perche anche per la val d'agri il governo diete l'ok...

Anonymous said...

si ma in val d'agri nn c'era un fronte del no...e poi la posizione del governo non è cosi' chiara...e non scordate il veto della chiesa...la politica non vorrebbe mai scontentarla..ne di destra ne di sinistra..

Anonymous said...

non dimenticatevi che l'eni è lo stato, anzi lo stato italiano è l'eni.. quello è il vero potere, i politici sono solo dei pupazzi che recitano la commedia teatrale della democrazia, parola con cui si riempiono sempre la bocca e tentano di riempire le nostre teste.
ancora vergogne italiane, quando finirà questo delirio di pazzia?

Anonymous said...

SCUSATE SE INTERVENGO MA è UNA s.p.a.

Anonymous said...

si si.. una spa certo... come tante che conosciamo..
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/10/13/privatizzazione-eni-lo-stato-manterra-il-potere.html

SinceraMente said...

Non stiamo freschi, stiamo caldi, caldissimi anzi INCAZZATISSIMI ed è giunta l'ora di farglielo capire. Io so solo una cosa: VOLERE E' POTERE !!!

Se vogliamo un futuro senza ulteriori veleni per i nostri figli possiamo farcela; se viceversa pensiamo che non contiamo nulla ( e non è affatto il mio parere ) evidentemente meritiamo un futuro nero come la pece. L'hanno ribadito a Pescara a Luglio nel forum universitario CHE LORO NON DESIDERANO LAVORARE IN UN AMBIENTE OSTILE, ANCHE PERCHE' CI DEVONO PORTARE LE LORO FAMIGLIE.

FORZA, CORAGGIO E PERBACCO UN PO' DI AUTOSTIMA E CHE DIAMINE BASTA a fare i pecoroniiiiii ! Basta ad aspettare sempre che arrivi all'ultimo secondo l'eroe che ci tolga d'impaccio tagliando il filo giusto alla bomba ad orologeria; abbiamo un enorme potenziale e non lo utilizziamo, per pigrizia o peggio accidia ????

Anonymous said...

bella la foto sembra un foto montaggio

Anonymous said...

si una s.p.a ma con il governo diventa un associazione a delinguere.D'accordo il val d'agri non c'era il fronte del no...ma secondo voi il governo ascolta la voce del popolo??? sono anni che non accade.Noi saremo tutti uniti e compatti ma qui secondo me bisogna fare una guerra tosta..

Tatone Massimo said...

scoperto perchè l'allarme del deposito eni ora suona spesso...a quando pare tempo fa durante il controllo per la prova anti incendio l'allarme non funzionò (alla faccia della sicurezza) e ora sono costretti spesso ad azzionare l'allarme come per esercitazione.

Anonymous said...

salve,bla bla bla bla bla bla bla...
Basta,fate qualcosa di concreto,siete solo capaci di piangervi addosso e di tremare dalla fifa nel momento in cui dove confrontarvi con i putrefatti(i politicanti vostri amici che fate finta di criticare,ma in realtà siete a loro asserviti).

un saluto da lo hobbit.
combattero anche la vostra miseria.

Anonymous said...

grazie hobbit.
cioe'?

Anonymous said...

A leggere le vostre lettere mi viene da scuotere il capo. Si fa presto a "sparare" nel mucchio senza avere la minima conoscenza di ciò che si dice, senza conoscere gli argomenti senza sapere chi che cosa ma solo a raccogliere qua e la notizie. Ciò che è stato fatto a Crotone, così come in moltissimi altri luoghi del nostro pianeta è sicuramente criminale. Ora ENI dice che inizierà le bonifiche? Bene lasciamoglielo fare anzi cerchiamo di sollecitare il Gigante Petrolifero a fare pulizia non solo degli inquinanti ma anche di una cultura di solo sfruttamento per passare ad uso sostenibile delle risosrse. Le piattaforme in mare poi non sono un danno, a Ravenna sono da anni frutto di turismo, mentre la pescosità è aumentata perchè le gambe delle piattaforme sono oasi artificiali nei quali i pesci si moltiplicano senza timore di predatori, compreso l'uomo. Inoltre tenete conto che il metano italiano che entra in rete (ed arriva alle vostre cucine/riscaldamento/auto a prezzi maggioratissimi dei Comuni)che lo crediate o no ci fa risparmiare milioni di euro, se non ci fosse il nostro gas saremmo interamente nelle mani dei Russi e dei Libici e a loro basta chiudere i "rubinetti" un poco quando vogliono più soldi che poi paghiamo noi con le bollette. Per favore smettiamola di dire che il petrolio è solo male, sono le persone che badano solo ai solo loro interessi che fanno del male all'ambiente ed a noi. Se Crotone è stata costruita su montagne di rifiuti pericolosi si deve prima cercare chi li ha sepolti in giro (non certo ENI) e non solo chi li ha prodotti.
PS. Per favore togliete quella foto dei barili di legno non ha alcun senso con il petrolio.

Anonymous said...

Dal portale Indymedia al link:

http://piemonte.indymedia.org/article/10521

ENI: colpo di spugna sui più gravi disastri ambientali della nostra storia.

Pronto per l’ENI un decreto “ad personam” ed un accordo riservato con il Ministero dell’Ambiente per cancellare il passato. Benefici colossali anche per Erg (sito di Priolo Gargallo).

Toglietevelo dalla testa. Non ci sarà nessuna resa dei conti per i danni causati dall’ENI a, Brindisi, Napoli orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Priolo Gargallo, Gela, Porto Torres. Alcuni dei più gravi disastri ambientali causati dall’Eni nel nostro paese saranno cancellati con un colpo di spugna. Per sempre. Svaniranno come il gas flaring nell’aria del delta del Niger. Tanto per non farci mancare niente anche in Africa abbiamo esportato il peggior “made in Italy”. Made in Italy criminale” targato ENI. Bisogna francamente ammettere che l’Eni una bella mano a distruggere il pianeta l’ha data.


Quali sono le geniali menti che hanno concepito un Condono tombale/ambientale di tal sorta?. Eppure l’avvelenamento del territorio ha determinato la violazione di numerosissimi diritti tra cui quello alla salute, alla vita, ad un ambiente sano, a un salubre standard di vita. Chi se ne fotte del rispetto dei diritti umani, direte voi. Sta anche scritto sulla carta (e lì rimane). D’altronde è una logica conseguenza. Che ci potevamo aspettare da un’esecutivo che legifera “ad personam” e che dispensa impunità alla bisogna (tutelando chi delinque). Se pensate che lo scudo ambientale per l’ENI cade in una stagione del tutto casuale vi sbagliate di grosso. In questo particolare momento sta per incombere sull’Eni la mannaia delle Procure per gravi fatti di inquinamento. Paolo Scaroni (amministratore delegato dell’ENI) è reduce da una recentissima sentenza del Tribunale di Torino che ha pesantemente sanzionato l’ENI condannandola a pagare 1.833.475.405,49 Euro (disastro ambientale determinato da decenni di velENI nel Lago Maggiore dello Stabilimenti ENI di Pieve Vergonte).
- “Inquinamento del Lago Maggiore. Condannata l'E.N.I. Spa per disastro ambientale”.
http://piemonte.indymedia.org/article/5590

Tra non molto potrebbero aggiungersi a Pieve Vergonte decine di altri siti industriali dove l’ENI è acclarato essere stata la diretta responsabile di paurosi scempi ambientali. Vedi per l’appunto Priolo Gargallo, Brindisi, Napoli orientale, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela, Porto Torres.

Come ne uscirà stavolta l’Eni? Direi elegantemente.

La società energetica si sta confezionando all’uopo un “Protocollo transattivo” che dovrebbe metterla al riparo da ogni contestazione. Questo protocollo dovrebbe essere siglato a breve con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATT). Fonti molto ben informate che hanno potuto visionare questo delicato carteggio hanno rivelato che le bozze degli atti transattivi son già tutte pronte e potrebbero essere già controfirmate nei prossimi giorni dal Ministro Prestigiacomo e al numero uno dell’ENI.

Il documento chiave del dossier titola:

“Protocollo d’intesa per la determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini della sottoscrizione di atti transattivi in materia di danno ambientale con riguardo ai siti di interesse nazionale di Priolo Gargallo, Brindisi, Napoli orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela e Porto Torres”.

continua ...