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Thursday, June 2, 2011

Il Centro Oli di Bomba




Ecco qui la lista delle osservazioni mandate piu di un anno fa dai cittadini contro la centrale della Forest Oil a Bomba secondo il trattato di Aarhus che afferma che la volonta' popolare e' vincolante in tema di ambiente.

In data 5 Giugno 2011 la Forest Oil incontrera' la cittadinanza di Bomba nella sala Pluriuso del Comune per illustrare il suo controverso progetto di estrazione e raffinazione di idrocarburi ai piedi dell'omonimo lago.

Nel comunicato si afferma - in barba alle piu' elementari leggi della fisica, della chimica e della logica - che l'impianto di desolforazione previsto avra' impatti pressoche' nulli sul territorio e che portera' solo benefici alla citta' e alla regione.

Noi, cittadini indipendenti e non pagati da nessuno, non ci crediamo e ricordiamo che il desolforatore della Forest Oil e' semplicemente una variante del Centro Oli di Ortona. Non crediamo alla propaganda della Forest Oil per questi motivi:

1. Il direttore della Forest Oil International Ronald Brown nel 2008 aveva affermato ai suoi investitori americani che la zona presenta molte similitudini con il Vajont e che proprio per questo l'ENI aveva rinuciato a trivellare il lago, una zona idrogeologicamente fragilissima e gia' sottoposta a fenomeni di frane e di smottamenti.

2. Nel suo rapporto di VIA analizzato in dettaglio, la Forest Oil aveva affermato candidamente che le emissioni sarebbero state superiori a quanto previsto dalle gia' larga legislazione italiana.

3. La provincia di Chieti, attraverso le dichiarazioni del suo presidente di provincia, Enrico di Giuseppantonio, ha gia' manifestato di essere contro ogni tipo di trivellazione selvaggia sul territorio d'Abruzzo perche' incompatibili con le aspirazioni dei suoi residenti.

4. Centinaia di lettere di opposizione sono state mandate agli uffici di VIA della regione Abruzzo di Antonio Sorgi da parte di comitati, scienziati liberi, tecnici, commercianti, esponenti della chiesa, secondo quanto previsto dal trattato di Aarhus che afferma che la volonta' popolare e' vincolante. Le lettere hanno messo in evidenza le ripercussioni negative dell'impianto della Forest Oil a Bomba per tutti i portatori di interesse.

E' la storia che si ripete - tal quale - del Centro Oli di Ortona, in cui la ditta proponente cerca di far passare per utile alla collettivita' un progetto che serve solo alle loro speculazioni di industriali stranieri che non conoscono nulla dell'Abruzzo.

Esortiamo l'assessore all'ambiente Eugenio Caporrella, il presidente della provincia di Chieti Enrico di Giuseppantonio, il sindaco di Bomba Donato Di Santo e il reposabile VIA Antonio Sorgi a farsi interpreti seri e onesti della volonta' popolare perche'l'Italia e' una democrazia e non un campo di gas aperto a speculatori senza scrupoli venuti chissa' da dove.

Infine, invitiamo tutti ad attivarsi perche' non possono esistere cittadini di serie A e di serie B. Se il centro Oli non era giusto per Ortona non puo' nemmeno esserlo per Bomba, e per nessuna altra localita' d'Abruzzo.

1 comment:

giuliana said...

Ben detto Maria Rita! Spargo la voce riguardo all'incontro! Sono dei malfattori, invece di tenere a cura la nostra regione, non fanno altro che lucrarci sopra. E sono loro i nostri amministratori. Che pena mi fanno questi personaggi del nostro Abruzzo.