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Sunday, June 5, 2011

Gli operai Edisono scrivono, quelli di Viggiano muoiono








Eccellente video della Ola Channel - France 3 in Basilicata

Avanti i prossimi venditori di fumo.

Questa volta tocca ai lavoratori della Edison che sta proseguendo il suo iter per l’ampliamento delle estrazioni al largo di Vasto con le sue tre piattaforme “Rospo Mare” a cui ne vuole aggiungere altre quattro.


I lavoratori della Edison - non ci sono nomi, evidentemente si vergognano troppo- lo dicono pure loro che e' importante salvaguardare l'ambiente, ma che non ci sono mai stati problemi in Abruzzo e che e' tutt'apposto.

Dicono che la scelta di chiudere l'Abruzzo alle trivelle e' una scelta "incauta e ingiustificata" e che il petrolio e' fondamentale per uno sviluppo equilibrato anche se "non appariscente" in quanto a rispetto per l'ambiente.

Parlano di investimenti, parlano di "mestiere altamente tecnologico" per tanti giovani "laureati e diplomati" in tutto il mondo. E poi siccome non hanno niente altro di intelligente da dire dicono che se non trivelliamo noi lo fara' la Croazia.

Beh, per tutta risposta ecco loro, oltre al video di cui sopra, due testimonianze proprio di questi giorni:

1. Raffineria esplosa in Galles - 4 morti. Storie di tutti i giorni. Facciamo lo stesso pure a Bomba? A Ortona? Togliamo le vigne per questo tipo di lavoro qui?

2. "Temiamo di morire lentamente" - titolo di giornale dei lavoratori dell'ENI di Viggiano. Dov'e' la compatibilita' ambientale qui? La gente svende animali, l'aria e' inquinata e ci si ammala. E' questo il rispetto "poco appariscente"?

Come detto mille volte in Basilicata si muore di tante morti diverse - in salute, in serenita', in speranze - e gran parte di questa morte e' direttamente ascrivibile all'ENI e ai politici conniventi con i petrolieri.

Interessante notare che questa volta nel comunicato Edison non compaiono nomi: non si vuole piu' esporre ne Paolo Primavera, ne Mario Rainone, ne Calogero Marrollo. NESSUNO li vuole i pozzi di petrolio in Abruzzo, ne in terra ne in mare e cosi' viene mandata avanti gente anonima.

Ma poi quanti sono questi lavoratori di Rospo Mare? 20? 30? 100?

Dimenticano di ricordare che Rospo Mare ha avuto delle perdite passate in sordina nel 2005 con sversamenti in mare per fortuna fermati dalle autorita'.

E poi che significa che non ci sono mai stati incidenti? Abbiamo fermato il Centro Oli di Ortona, le piattaforme MOG e Petroceltic in Adriatico, il Centro Oli a mare di Rocca San Giovanni, e grazie che non ci sono incidenti! Siamo riusciti per ora a non petrolizzarci, da dove devono venire gli incidenti? Dalle carte della Petroceltic?

Voglio invece vedere se il Centro Oli fosse entrato in funzione, cosa sarebbe successo dal 2007 ad oggi, voglio proprio vedere cari anonimi lavoratori della Edison.

Non ci sono soluzioni: adesso e' il tempo di agire e sta a noi prenderci il parco, il mare, le vigne ed esigere il rispetto della nostra vita.

1 comment:

Anonymous said...

Tutta la mia solidarietà per il trattamento primitivo che le hanno riservato Mauro Febbo e Fabrizio di Stefano. Grazie - una sanvitese.