Thursday, January 8, 2009
Incontri di gennaio
Stasera 9 gennaio sono a Palombaro (CH) assieme agli amici del Nuovo Senso Civico, e poi il 10 gennaio a Teramo in mattinata alle 11 assieme al WWF e poi nel pomeriggio a Pineto per un grande incontro informativo contro la petrolizzazione dell'Abruzzo, organizzato e fortamente voluto dal sindaco della citta'. Grazie a lui per averci dato questa straordinaria opportunita' per sensibilizzare la popolazione.
Fra gli eventi ancora da mettere a punto ci sono il 14 gennaio a Chieti ed il 15 a Pescara (nel pomeriggio, ma l'orario e' ancora da stabilirsi). Il 16 gennaio ci sara' invece l'incontro ad Ortona alle 5:30 del pomeriggio, nella sala Eden (ma anche qui occorre ancora avere la conferma definitiva)
Intanto questi giorni continuo a sentire opinioni 'relativistiche' di sindaci che contemporanemante sono anche operatori portuali e che invece di studiare gli effetti inquinanti di piattaforme in mare e in terra fanno affari con i petrolieri, di politici titubanti che hanno paura di prendere posizioni forti e di essere coerenti, di bloggers che si nascondono dietro l'anonimato, o di persone che ancora pensano che il problema sia ristretto ad Ortona.
Non e' cosi: Pineto e' in prima linea, e ora si parla di costruire un nuovo centro oli nella piana di Navelli, di attaccare la Maiella, di scavare il bitume di LettoManoppello. Presidente Chiodi: nel caso lei non lo avessa ancora capito, qui occorre proteggere TUTTA la regione perche TUTTA la regione e' sotto attacco.
L'ho detto gia' tante volte, l'Abruzzo non ha nulla da guadagnarci nel suo trasformarsi in regione petrolifera. Dopo aver visitato la Basilicata, sono sempre piu convinta che questa sia una scelta piu' che folle, e continuo a pensare che chi voglia la petrolizzazazione della nostra regione sia o un ignorante oppure in malafede.
NON POSSONO ESISTERE RELATIVISMI: una volta che i petrolieri arrivano, quelli non se ne vanno piu'. E possiamo stare qui a discutere di tutti i dettagli che vogliamo, ma la verita' e' una sola, che dopo il petrolio la qualità di vita delle localita' interessate peggiora.
Ce l'abbiamo un esempio davanti: la Basilicata. Il 70% della loro regione e' dedita al petrolio. La provincia di Potenza e' ormai tutta trivellata e non gli hanno risparmiato nemmeno il parco nazionale che ospita 12 pozzi! Ora si passa a Matera, e dulcis in fundo, anche alla zona costiera del Mar Ionio. Nulla e' sacro, ne il parco, ne il mare, ne la gente. Nulla.
Odio quando mi viene detto 'ma tanto il mare e' già inquinato' oppure 'anche l'agricolura inquina' o ancora 'anche il fumo di sigaretta fa venire il cancro'. E allora? Con queste scuse vogliamo continuare ad ucciderci da soli? Il mare sara' anche inquinato ma cio' che occorre fare e' di INDIVIDUARE chi lo inquina, MULTARLI e poi PULIRE il mare come si deve. La soluzione non e' di continuare a riversarci sostanze tossiche dentro. Uno fuma? Quella e' la sua scelta personale di ammazzarsi da solo. Non deve venire l'ENI a decidere di ammazzarci tutti con i suoi scarichi tossici.
Vogliamo migliorare quello che abbiamo e non invece peggiorarlo.
Alla fine dei conti, io non ho nulla da guadagnarci in questa storia. Lo faccio solo per amore, perche' e' giusto cosi, perche' mi hanno insegnato che occorre usare cio' che si ha e si e' per il bene comune. Sono veramente convinta che il petrolio non ci portera nulla di buono, e non posso fare altro che dire a tutti le mie argomentazioni.
Questa mentalita' dell' 'io non ci posso fare niente' e del 'tiriamo a campare' veramente mi fa arrabbiare. Perche' e' una mentalita' perdente, perche' e' una mentalita' da sudditi e non di persone, perche' condannera' le generazioni future a sprofondare sempre piu' in basso. Quello che amo di piu' degli americani e' il loro porsi davanti ai problemi come individui in maniera propositiva e di cercare soluzioni invece di piangersi addosso con fatalismo e rassegnazione. Come individui prima ancora che come collettivita'.
La domanda giusta e': What can I do? How can I make a difference?
L'ENI non vincera' questa volta. Non ci riusciranno a petrolizzarci. Dobbiamo soltanto crederci. E spero che di pari passo impariamo ad essere cittadini veri, a comportarci da uomini e non da pecore in ogni azione delle nostre vite quotidiane.
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16 comments:
L'intervento di Gesù non è stato risolutivo, ci vorrebbe l'intervento personale di Dio.
Purtroppo viviamo ancora in questo clima descritto da Pier Paolo Pasoloni.
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Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. 12 dicembre 1969: alle 16,30 un ordigno esplode all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano provocando 16 morti e 84 feriti Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficile...
prova
prova
Onorevole Basilico,
se Padre, Figlio e Spirito Santo non "vuole" il centro oli, stia sicuro che non si farà.
fabio alisey radio 105 (piastrelliamo l'abruzzo)prima e seconda parte. potrei portami dietro il video come se fossero sali minerali . e si io sono l'apostolo carlo che divulga la parola della divina maria rita .........provocatorimente per dire che vengo deriso , preso per visionario, delirante. stiamo sognando nel nostro sonno profondo e non vogliamo essere disturbati .
andiamo a quella riunione ,vieni a quella conferenza,non so per scuoterli e farli svegliare gli faccio vedere il video sopra citato, ma no, hanno tutti altro da fare che queste cazzate. ovvamente il semaforo si mette dopo che ci scappa il morto e quindi anche con il petrolio rischiammo di fare la stessa fine.
io sento una gran pressione che vuole sfondare il muro fragile costruito fin qui' per la salvaguardia del integrita' del nostro territorio . riusciremo a mantenere per non farci scalzare .
siamo abruzzesi con amorproprio,identita',orgoglio,
coesi ? o siamo gentili con i forti
e le nostre case e le nostre macchine sono tutto quello che ci basta per vivere? maria rita propongo con il tuo divino aiuto di perpetrare questa causa fino alla vittoria finale per me ,i miei figli e la mia terra amen.
p.s. scherzo( carlo ciccioni )
FRANCY il colore politico e il centro oli sono due cose diverse....l'uomo su questa questione non deve avere un colore politico ma una sensibilità umanistica.....pd e pdl sono stati i primi a firmare unanime questo progetto nel 2000....e se ora il governo vuole andare avanti e fregarsene di noi come successe in val d'agri...dobbiamo dichiarare una guerra aperta.
Quante risate! Poveri illusi che siete....
Francy
Gentile Professoressa,
ci siamo visti un’ora fa a messa. Sono l’autore di questi interventi che ho postato sul suo blog. Non sono favorevole alla costruzione del centro oli – come ho detto alla fine -, ma ho voluto prima vederci chiaro. La prego di non offendersi, ma non mi fido di una persona solo perché è uno scienziato, ma in relazione all’attendibilità della fonte commisurata alla sua bontà. Questa è la base del mio ragionamento che ho acquisito dal tomismo.
C’è stata chi mi ha detto che volevo convincerla. Convincerla “de che”? Non volevo convincerla di niente, volevo solo discutere per cinque minuti sulla base delle mie – poche! - conoscenze. Ma non è stato possibile. Siamo stati interrotti da alcuni “scostumati” che prima mi hanno ridicolizzato e poi l’hanno portata via.
È bello prendere per scemo un “poveraccio”, solo perché possiedono una montagna di soldi... È bello parlare di occasioni di lavoro, solo perché non hanno bisogno di lavorare... Che vadano a parlarne a chi non lavora, razza di “scostumati”!
Le dicevo che le tecnologie di oggi non sono inquinanti come in passato e le ho fatto l’esempio di Londra. Se negli anni 50 era inquinatissima oggi non lo è più. Poi è andata via tra le risate dei suoi amici e non mi è stato possibile capire se è una persona attendibile... Glielo dico con il sorriso sulle labbra, perché quando siamo alla ricerca della verità, si chiude una porta e ne apre un’altra.
Quando sono rientrato in sagrestia, ho chiesto lumi ad un ciellino che sa tutto. Gli ho detto che le tecnologie del centro oli di Ortona non sono quelle di trent’anni fa, ma sono le più avanzate d’Europa. «E che cosa c’entra?» mi ha risposto. «I termovalorizzatori sono inquinanti come un motorino da 50cc.» «In proporzione o completamente?» «Completamente!» mi ha risposto. «Ma le tecnologie non sono ancora arrivate a filtrare i fumi di scarico delle raffinerie che sono puzzolenti e pericolosissimi... E poi il centro oli non serve per fare la benzina, perché il petrolio abruzzese fa schifo! Serve per produrre olio combustibile.»
Una volta credevo anche nelle favole, ma oggi sono diventato più diffidente. Un amico mi dice sempre la stessa cosa: «Quando senti dire una cosa, la prima cosa che devi pensare è che non è vera. Perché la stragrande maggioranza di quello che si dice è falsa e i falsi miti abbondano!»
È vero che per produrre 3 kilowatt ore avrei bisogno di 20mila euro di pannelli solari e che una ricerca svedese degli anni 90 dimostra che riciclare i rifiuti è più costoso che estrarre le materie prime. Ma è anche vero che le tecnologie delle raffinerie non sono adeguate per non inquinare l’ambiente.
Complimenti.
Sono stato cocciuto e ci sono arrivato...
In ogni caso – come ho letto su un libro contro l’ambientalismo – nelle nazioni più progredite l’ambiente è sempre più pulito. Questo accade grazie al progresso tecnologico, alle leggi sempre più restrittive e ad alcune scelte, come quella di costruire le raffinerie nei luoghi deserti e lontano dai centri abitati.
Tuttavia ci sono alcune cose che non mi piacciono:
- credere ad occhi chiusi che quello che dicono i comitati è vero, senza fare le opportune verifiche (fideismo);
- la moda di essere contrari (fashion victims);
e soprattutto:
- obbligare quelle povere “capre” di abruzzesi ad essere contrari ad ogni costo. Io sono contrario, perché fatte le dovute verifiche, ho capito che è pericoloso. Ma l’obbligo (colpirne uno per educarne cento) è una scelta anti democratica che non sopporto. È come dire: chi è a favore del centro oli è scemo! Anche Gesù (vero Dio e vero uomo) condanna i credenti che dicono “stolto” (che in ebraico significa “non credente”) a chi sceglie di non seguire il suo vangelo.
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Questi sono gli interventi che ho postato sul suo blog.
È risaputo che le infezioni respiratorie sono dovute più dalle attività naturali che da quelle umane. Quando ero bambino portavo gli oggetti alla bocca e il mio sistema immunitario si è rafforzato. Il risultato è che non soffro di influenza e di mal di gola da più di dieci anni!
Come può sapere anche le piante sono tossiche, altrimenti non potrebbero difendersi dagli insetti e dagli altri organismi nocivi. Anche la corteccia degli alberi è tossica, per non parlare delle piante e dei serpenti velenosi. Per non parlare delle graminacee e della polvere che qui in zona sono causa di gravi allergie che possono portare alla morte. Oltretutto se fossi così imprudente da avvicinarmi ad una tigre a digiuno sono sicuro che non esiterà a sbranarmi!
Non conosco le percentuali obiettive di malati di cancro nei pressi di Viggano e non le posso confrontare con le percentuali dei malati di cancro della provincia di Chieti. Ma le assicuro che nonostante non abbiamo un centro oli, qui in Abruzzo i morti e i malati per cancro sono più numerosi di quanto pensa. Parlano i numeri. Non c’è una famiglia che non ha un morto per cancro, certe persone si trovano al quinto tumore in venti anni e le assicuro che non siamo in Basilicata, ma in Abruzzo.
È risaputo che l’insorgenza dei tumori non è dovuta dalla presenza delle industrie e delle automobili, ma dal fumo delle sigarette. Altrimenti il governo italiano non avrebbe imposto alle major del tabacco – che pure sono così potenti da sponsorizzare il mercato della F1 – di scrivere sui pacchetti delle sigarette: IL FUMO UCCIDE!
La presenza della zona industriale in Val di Sangro non impedisce ai pescatori più esperti di pescare alla foce del fiume, e in molti casi quel pesce viene cucinato e mangiato in casa dei pescatori. Io stesso, pur sapendo come veniva riciclato, ho mangiato quintali di Galbanino, Gorgonzola e formaggio fresco e non sono ancora morto. Mio nonno non ha mai mangiato il Galbanino (perché non era stato ancora inventato) ed è morto d'infarto.
L'ex presidente dell'Enel - quello che se n'è andato per la disperazione - ha rilasciato un'intervista sul Sole24Ore dove ha detto che Italia tutti parlano di energia pulita e nessuno la vuole. Non c'è bisogno di aspettare l'arrivo dell'idrogeno o delle cellule fotovoltaiche, alcune forme di energia pulita sono già disponibili. Ad esempio le centrali idroelettriche. All'estero - come ad esempio in Francia o in Germania - se la società elettrica presenta un progetto di allagamento, i comuni del posto si sentono onorati dalla scelta e si attivano per la costruzione di alberghi, servizi, aree di ristoro e di pic nic, punti di osservazione e di preservazione ambientale ecc. In Italia se il governo approva il progetto di una diga, che viene approvata dalla regione, trova l'opposizione dei sindaci che (in certi casi pur essendo ambientalisti) ne impediscono la costruzione. Si parlava di centrali eoliche (sui quali oggi piovono i miliardi di euro della UE). L’autostrada che porta in Puglia e la super strada che da Termoli porta a Napoli è piena di quei fantasmi con le braccia allargate. Ma in quella intervista si parlava della polemica del momento: le antenne eoliche sono brutte e l’Enel si è dovuta smuovere per farle disegnare dagli stilisti. Risultato: dalle 10 antenne istallate nel nord della Sardegna, 6 sono state appiccate dagli sconosciuti. Si menzionavano le centrali toscane alimentate dai soffioni boraciferi sui quali hanno ricevuto le proteste dei fioricoltori. A quanto pare i vapori di scarico si abbassavano sulle serre e facevano appassire i fiori. Diceva che le centrali turbogas non vanno bene perché emettono le famigerate polveri sottili che a quanto pare non sono prodotte dalla combustione, ma dalle macchine meccaniche. Ribadiva che le centrali a biomasse vanno bene, ma sono troppo puzzolenti e fanno ripresentare il problema delle polveri sottili prodotte dalle macchine meccaniche... E non si parli di centrali a biofuel, perché innalzerebbe il costo degli alimenti. A quanto pare le centrali termo elettriche sono l’unica strada percorribile e, nonostante al giorno d’oggi inquinino pochissimo, nessuno vuole che funzionino a petrolio.
Ma si può sapere che cosa andiamo cercando? Con che cosa alimenteremo il fornetto a microonde, la lavastoviglie, la lavatrice e il ferro da stiro? Con che cosa alimenteremo il computer, la radio, la televisione, la stampante, lo scanner e le lampadine? E il deumidificatore? E il condizionatore d’aria Mitsubishi per l’estate del 2009?
Non dico che i signori dell’ENI siano dei santi e non voglio che il centro oli si faccia ad Ortona, ma se non lo realizzeranno qui, lo andranno a fare da un'altra parte... e intanto il prezzo delle bollette continua a salire. Sale, sale, sale: siamo la nazione UE con la tariffa più alta di energia elettrica. È inutile dire che i nostri politici ci dovevano pensare prima. Siamo la nazione europea con il più alto tasso di acqua dolce: non andavano bene i bacini idroelettrici? Potevo andare in un ristorante con vista lago o magari in un ostello in montagna. Ma invece niente di tutto questo e Pantalone paga!
Le raffinerie vanno realizzate, ma come dice lei, in luoghi deserti che probabilmente non abbiamo in Italia. È un peccato rovinare un paesaggio campestre e costiero come quello ortonese per non parlare dei danni che potrebbe comportare all’agricoltura e ai prodotti della terra. Ma intorno a questa vicenda non c’è una battaglia onesta da parte dei no-ennn, ma una vera e propria battaglia economica che i no-ennn conducono a forza euro.
Come saprà, il comune di Ortona prima ha concesso la costruzione di un residence con vista campagna, mare ad un’impresa spagnola e poi la costruzione del centro oli all’Eni. L’impresa spagnola con capitale danese si è arrabbiata, perché dalla vendita degli appartamenti con vista campagna, mare poteva ricavare 4000 euro al mq, ma dalla vendita degli appartamenti con vista raffineria potrà ricavare al massimo 2000 euro. Quindi ha deciso di finanziare il movimento no-ennn per evitare che la «centrale atomica» di Ortona vada in porto. Parliamo di euro e non di malattie dovute all’inquinamento. Che cosa vuole che gliene freghi ai no-ennn del Montepulciano d’Abruzzo e dell’olio d’oliva!
Se non lo sapeva adesso lo sa. Non ho visto le carte di queste concessioni, ma si dice che le cose stiano così. Prima di muoversi le suggerisco di informarsi.
In ogni caso è molto meglio un bel residence che una brutta raffineria.
Anch'io sono uno che non crede alle favolette, però c'è una favoletta che mi piace tanto, quella che dice che gli ambientalisti sono i nuovi 'untori', inviati da poteri occulti, finanziati segretamente (se non fossero ricchissimi come potrebbero aprire un blog?) e dicono sempre no a tutto e siccome comandano tutto loro in Italia non si riesce a fare niente (democristiani, socialisti, diessini, forzisti e leghisti messi insieme non riuscirebbero a raggiungere la potenza politica degli ambientalisti, il 90% dei sindaci è ambientalista) e poi non si sa come (forse usano l'ipnotismo) riescono ad avere dalla loro parte eminenti scienziati, medici, oncologi di cui non bisogna mai fidarsi perché sono 'posseduti' dal demone dell'ambientalismo. Anch'io per non farmi imbrogliare invece di credere agli scienziati mi rivolgo a un amico chierichetto che sa tutto.
Gentile Professoressa, se lei si espone troppo dalla parte di questi "vetero ambientalisti" (arduini,di matteo,caserta)
sappi che sarà una persona assimilata a questi " faccendieri dell'ambiente " i quali non hanno fatto mai nulla di buono, sono capaci solo di campare senza conoscere il vero significato del lavoro. Li allontani se vuole che le venga riconosciuta più credibilità, mi dia retta.
Anonymus - January 12 2009,
anch'io pensavo che la professoressa D'Orsogna fosse un'ambientalista - nel senso ideologico del termine - ma stando a quanto dice non lo è. Si occupa di scienza e se ne frega della politica, e come sappiamo la VERA scienza è al servizio dell'uomo. E poi l'importante è il risultato e NON che si schieri dalla parte dell'uno o dell'altro. Cos'è importante, la salute degli abruzzesi o il pregio che dà a questo o a quell'ambientalista?
Pensavo che gli elevati standard dell'ENI - ai primi posti in Europa - garantissero un ambiente più pulito, ma a quanto pare le cose non stanno così. Le tecnologie oggi esistenti non sono ancora in grado di filtrare i fumi di scarico che sono pericolossissimi.
Dopo tutto anche se la prof fosse un'ambientalista - data l'esposizione oculare con i "fichissimi" - a me che sono cattolico basta l'obiezione al centro oli del pregiatissimo Mons. Bruno Forte.
Oggi (12.01.2009) è apparso un articolo sul Centro nel quale il neo presidente della regione è andato alla curia di Chieti a presentare il suo programma di governo al futuro Papa. Tra i vari argomenti "spunta" la possibilità dei termovalorizzatori e la netta opposizione alla raffineria di Ortona.
Sono stato all'incontro tenutosi a Pineto. Quello che potrebbe succedere in Abruzzo in generale (con il centro oli) e nella nostra città in particolare (inceneritore) è inaudito. Vorrei fare un appello ai cittadini di Pineto di qualsiasi colore politico. Vi prego: non permettiamo a nessuno di rovinare il nostro territorio, non dividiamoci per beghe politiche, restiamo uniti e diciamo no all'inceneritore, no al centro oli e no al futuro petrolchimico dell'Abruzzo. Ne va del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Io lotterò insieme a tanti con nome e cognome, Filippo Da Fiume cittadino di Pineto.
Egregio Filippo Da Fiume,
qualche mese fa ho letto qualche articolo sul Sole24Ore che riguardavano i termovalorizzatori (che non so se si possono chiamare anche inceneritori) situati nei pressi di Brescia e di Milano. Come ho già detto, le tecnologie oggi esistenti permettono a queste centrali di emmettere nell'aria gli stessi fumi di un motorino da 50 cc.
Grazie a questi termovalorizzatori una ventina di comuni del bresciano e la zona di San Siro a Milano è servita regolarmente con riscaldamento e acqua calda completamente gratuiti.
Fonti: Sole24Ore
Ho telefonato ad alcuni amici lombardi se avevo letto il vero e mi hanno risposto che è così. Se vuole fare le stesse verifiche la invito a farle.
Ripeto: non so se l'inceneritore e il termovalorizzatore siano la stessissima cosa, e si informi sul tipo di tecnologie che (NON...?) adotteranno.
Rispondo all'anonimo che ha letto il Sole24Ore:
Mi riesce un pò difficile poter rispondere ad una citazione generica, dovrei capire cosa esattamente ha letto, in quale giorno il Sole24Ore ha pubblicato l'articolo. Ad ogni modo quello che le posso dire con assoluta sicurezza è che lei non credo possa aver letto che un inceneritore (non termovalorizzatore) inquini come un motorino da 50 c.c. La sfido a citarmi la fonte con possibilità di verifica. Spero di non essere stato scortese, io non ho nulla da guadagnare schierandomi contro la costruzione dell'inceneritore a Pineto, se non la salute e la bellezza della nostra città che molti ci invidiano e che io vorrei semplicemente preservare.
Infine volevo dirle con tutta sincerità che io cerco di informarmi ogni giorno su queste tematiche e la invito a fare altrettanto in modo che possa farsi un'idea sua personale.
Filippo Da Fiume
P.S.: Ovviamente usi la rete per informarsi e non la televisione
Come avrà letto mi sono già fatto un'idea personale e l'ho pure scritta.
La verità dipende dall'attendibilità delle fonti. Se la fonte è una persona buona, è più probabile che dica il vero, altrimenti è più probabile che dica il falso.
La fonte è bene informata su tutto e ha la mia piena fiducia, perché è una bravissima persona. Dunque sono certo sulla sua attendibilità.
Dopo che ho letto un giornale lo butto nell'immondizia come fanno tutti e non prendo nota delle date degli articoli che leggo. Ma posso dirle con assoluta certezza che è apparso durante la questione dell'immondizia napoletana.
Ma se volesse informarsi meglio - come è nel suo interesse -, dovrebbe chiederlo direttamente ad un milanese, ad una persona di fiducia che frequenta la città di Milano e che sia bene informata sulla zona di San Siro, dove si trova il termovalorizzatore.
Rispondo sempre all'anonimo, che spero abbia la cortesia di firmarsi con nome e congnome la prossima volta:
La veridicità delle fonti non dipende assolutamente dalla bontà delle persone, ma dalla loro conoscenza scentifica su un determinato argomento e dalla loro onestà intellettuale. Una persona buona senza conoscenza scentifica non è una fonte attendibile. Il suo amico di Milano è sicuramente una brava persona, ma mi sembra non sia uno studioso di gestione del ciclo dei rifiuti. O mi sbaglio?
Per me vale il principio di precauzione, tanto più in presenza di studi che oramai sempre con maggiore rigore scentifico dimostrano la pericolosità per la salute di questi impianti di incenerimento. Di seguito alcuni link sulla rete su cui può informarsi con maggiore obiettività scentifica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritore
http://www.beppegrillo.it/2006/11/premio_fai_da_t_1/index.html
http://www.beppegrillo.it/2008/07/i_nuovi_erode.html
Vada a verificare inoltre cos'è il CIP6.
Mi piacerebbe incontrarti di persona per confrontarci.
Un caro saluto.
Filippo Da Fiume
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