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Thursday, January 29, 2009

Petrolio ad Arcore?


Su in alto la concessione petrolifera accordata il 19 dicembre alla Petroceltic per estrarre petrolio a Colle San Giovanni, nel teramano.

A Luglio, sul Corriere della Sera, fu pubblicato un articolo a firma di Cesare Zapperi secondo cui la ditta australiana Po Valley avrebbe intenzione di sondare il terreno per ispezioni petrolifere nel nord Italia. Il permesso estrattivo si chiama Ossola, copre un area di 300 chilometri quadrati e riguarda ben 80 comuni nelle provincie di Lecco, Bergamo e Milano.

Fanno sul serio gli Australiani. Notare che in Italia vogliamo bene a tutti, irlandesi, americani, italiani, inglesi, olandesi, francesi, australiani e chi piu' ne ha piu ne metta. Tutti a scavare petrolio in Italia, la nuova Nigeria d'Europa!

Restando con la nostra amica australiana, risulta che fra le citta' interessate nel bergamasco ci sono: Dalmine, Ponte S. Pietro, Caprino Bergamasco, Pontida, Sotto il Monte, Martinengo, Suisio e Villa d' Adda.

Venti invece sono i comuni in provincia di Lecco tra i quali Brivio, Calco, Paderno d' Adda, Robbiate, Verderio Inferiore e Superiore, Viganò.

Creme de la creme, diciassette paesi del Milanese. Oltre Milano stessa (roba da matti!) vogliono trivellare anche ARCORE, Carnate, Cornate, Lesmo, Trezzo d' Adda.

Arcore e' la citta' di provenienza del primo ministro Italiano, Silvio Berlusconi. Chissa' che ne pensa di pozzi con tanto di oleodotti, trivelle, puzze e magari raffinerie nel suo territorio. Dopo la Sky di Murdock, ora anche il petrolio ad Arcore!

I sindaci del comprensorio pero', a differenza del sindaco di Ortona Nicola Fratino che coi petrolieri e' andato quasi a nozze, si sono mostrati preoccupati ed hanno posto il veto alle perforazioni, almeno temporalmente. Evidententemente nessuno loro gestisce i porti o fa parte di societa' nate APPOSTA per fornire servizi ai petrolieri.

Come da copione, anche i petrolieri australiani minimizzano. Pierluigi Vecchia, manager della Po Valley afferma:

Nell'immaginario collettivo l'attività petrolifera è considerata una delle più inquinanti del mondo. Lo è stato in passato, ma oggi le cose vanno diversamente. Questo tipo di attività è così nell'occhio del ciclone che ormai si fa di tutto per limitare al minimo l'impatto. Negli ultimi 130 anni in Italia sono stati realizzati più di 6 mila pozzi. Ebbene, c'è stato solo un caso di incidente rilevante, quello di Tradate all'inizio degli anni ?90. L'incidenza degli incidenti è quindi irrilevante».

In aree urbanizzate si possono tranquillamente realizzare pozzi. Si badi inoltre che i pozzi sono meno impattanti di una fabbrica chimica. Inoltre la nostra presenza è limitata nel tempo. Quanto poi agli oleodotti, non si dimentichi che si tratta soltanto di tubi che passano nel sottosuolo. Forse ci dimentichiamo di quanti tubi ci passano sotto i piedi e nelle zone agricole per i cosiddetti sottoservizi.

Innanzitutto, si vede proprio quanto bene il signor Pierluigi Vecchia conosca la zona che vuole trivellare. Il comune interessato allo scoppio fu Trecate, in provincia di Novara e non Tradate. Quello e' in provincia di Varese, mio caro.

Forse il signor Vecchia non legge i giornali esteri, ma scoppi di pozzi di petrolio continuano ad accadere in tutto il mondo. Negli ultimi anni sono scopiate raffinerie in Texas, pozzi in
mare ed in terra, in Egitto, India, Korea. Queste cose abbisognano di ANNI per essere rimediate. Per cui non e' vero che l'incidenza degli incidenti e' irrilevante. Quelli piu' spettacolari (come appunto Trecate) sono forse meno frequenti, ma portano con se conseguenze che durano a lungo. I siti di Trecate sono stati inquinati per anni e il terreno ancora ne mostra le traccie.

Vogliamo poi parlare dei piccoli e medi incidenti? Quelli che non arrivano ai giornali ma che ogni giorno rilasciano fughe di idrogeno solforato o risversamenti nelle campagne? In Basilicata sono all'ordine del giorno.

La cosa piu' vile e' che ancora si va avanti con la storia del "c'e' di peggio". Ancora con la storia del "moriamo del male minore". Invece del "c'e' di peggio", caro signor Vecchia, io le dico che c'e' molto di meglio che scavare petrolio scadente e in quantita' insignificante in Italia. C'e'
l'energia solare. Obama non fa altro che parlare di opere statali per dar lavoro alla gente che siano focalizzate sull' energia alternativa e sull'ammodernare edifici federali in questa direzione.
So che questo non porterebbe pane a casa alla Po Valley, ma questo e' un problema della Po Valley, non degli italiani.

Intanto, nonostante le balle del Signor Vecchia a cui la Brianza non ha creduto, e a causa delle prese di posizione negative dei sindaci della zona, il 20 ottobre 2008, il ministero dello sviluppo economico ha sospeso i permessi estrattivi per sei mesi per meglio analizzare la situazione.

Occorre seguire questa storia perche' quello che non puo' essere accettato in Brianza, non puo' nemmeno essere accettato in Abruzzo, anche se da noi le concessioni le hanno gia' date. Spero che oltre al sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, anche altri possano far sentire la propria voce, in maniera ferma e assoluta.

Come ha detto ieri Salvatore Borsellino: Resistere, Resistere, Resistere.


Fonti: Corriere della Sera, Po Valley Legambiente

4 comments:

wanadobee said...

ahahahhah!

che consolazione, secondo quel tipo estrarre ilpetrolio e' meglio che fare una fabbrica chimica! Sai che consolazione, dalla padella alla brace.

Anonymous said...

Provate a guardare questi annunci di lavoro: cercano urgentemente 16 progettisti ed esperti di impianti OIL & GAS per la provincia di Chieti.

Proprio in questi giorni la GCIL è tornata a parlare del Centro-Oli come opportunità di sviluppo... sono troppo sospettoso?

Tom P.

maria rita said...

no, non sei affatto sospettoso, e' tutto indice del fatto che i petrolieri vanno avanti perche' pensno che possono fare quello che vogliono.

occore continuare a pressare la classe politica, in maniera forte.

spero che presto ci sia una manifestazione di piazza che coinvolga TUTTA LA REGIONE.

Ivan said...

Ciao, sono un lucano, spero che almeno voi in Abruzzo riuscirete ad allontanare le lobby del petrolio, qui da noi ormai trivellano ovunque, stanno violentando le nostre terre.