Il blog e' tornato in vita. Sono stata letteralmente sommersa di messaggi su Facebook, in privato, sull'email. Grazie a tutti. Grazie. Ho cercato di leggere tutti i messaggi, e cerhcero' di rispondere a tutti, ma ci vuole tempo e sono sola a gestire questa pagina. Per adesso, grazie, veramente. Piu' di ogni cosa ho sentito affetto, e di questo sono grata. Lo so che pare infantile, ma a volte fa bene sentirlo.
E' difficile da spiegare ma in un certo senso vivo tutte queste cose del petrolio in modo non naturale. Non sono li di persona, per me tutto (o quasi tutto) accade solo elettronicamente, e non e' che scritto il mio post posso poi andare dai miei amici-colleghi-conoscenti e dire .. ma lo sai che vogliono trivellare alle Tremiti? O lo sai che Renzi e' un fossile pure lui? O lo sai che la Annunziata ha preso 150mila euro da OIL rivista ENI? Non sanno cosa siano le Tremiti e men che meno sanno chi sia Renzi o la Annunziata! Io lo scrivo e poi lascio che vada per la sua strada. E quindi e' stata una sorpresa vedere quante persone sono affezionate a questo blog, che e' utile, e che tutto il seminato di questi anni ha avuto un senso.
Fra le cose che mi sono state ripetute tante volte, e' quello di comprare un sito e di migrare tutto li, di fare backup etc. Sul backup, iniziamo subito. In realta' e' stato facile farlo, solo che non prima di questo episodio di supposto "phishing" non sapevo come fare. Mi sono arrivati vari messaggi con indicazioni utili, per cui grazie. Sull'aprire una pagina indipendente, e' un po difficile e ci devo pensare bene.
Non nasco come informatico e so a malapena scrivere in html. Avere un sito indipendente significa sapere smanettare bene con cose che non conosco e per cui, ve lo giuro, non ho tempo. Mi pare sempre di essere in una corsa contro il tempo -- mi arrivano messaggi da tutta Italia, sono incuriosita da tante cose e cerco di indagare su tutto prima di proferire parola. E sopra tutto questo non posso dimenticare di avere un altro lavoro. Ho studenti, ho scadenze, ho grant da scrivere, paper da fare review, viaggi di lavoro e a loro non posso dire "ah, dovevo fare il petrolio". Chi mi conosce in privato sa che la prima cosa che dico quando qualcuno mi chiede "come stai?" la risposta e' "stanca". Ed e' vero. E quindi sobbarcarmi anche il lavoro di una pagina indipendente e' un passo ancora piu impegnativo per il quale non so se ho energia.
Ovviamente se c'e' gente di buona volonta' che ha la voglia e la pazienza di creare siti paralleli, si puo' fare, ma io non so bene come muovermi e appunto ci devo pensare.
Fin dall'inizio blogger e' stato uno strumento utile e facile. Certo potrei mettermi su un sito mio e attaccarci la pubblicita' come fa il FQ o Beppe Grillo e usare quei soldi per pagare qualcuno che lo gestisca e corregga i troppi errori di grammatica di questo blog, ma gia' sento le urla del "quella li ci deve fare i soldi", oppure se per caso l'algoritmo tira fuori pubblicita' dell'ENI "ecco e' una venduta pure la D'Orsogna", e poi ancora chi sarebbe questo gestore? E se la cosa mi sfugge dalle mani e diventa qualcosa di amorfo di quello che ho voluto costurire? Non dico di avere la risposta, ma questi sono i miei dubbi. E quindi non lo so.
E adesso un po di cose private.
Contrariamente a quello che si possa pensare, sono di mio una persona riservata, e non mi piace tanto parlare delle mie cose personali, specie da questo blog o da Facebook, dove pochi sono i miei amici in carne ed ossa. Mi vergogno un po. Ma credo di essere molto di piu' della signora del petrolio e ci sono mille cose che voglio sapere e di cui sono innamorata -- la storia contemporanea, l'architettura, il cinema, Los Angeles, la fotografia, i viaggi, la poesia. Un piccolo esempio: a Dicembre sono stata a San Francisco e c'e' una chiesa bellissima di Pierluigi Nervi, italiano. E' meravigliosa e non me lo aspettavo. Volevo parlarne, ma era qualcosa che esulava dal petrolio. E quindi, l'ho tenuto per me, e non ho neanche postato foto su Facebook. Oppure: ho sempre ammirato il blog della mia amica Sam, britannica, che parla delle cose belle dell'Abruzzo o il sito LA as a subject dove ho trovato cose affascinanti sulla storia di questa mia citta' che non avrei mai immaginato. Ma non scrivo mai niente di tutto cio' perche' l'obiettivo era ed e' il petrolio. E cosi' per mille altre cose che leggo.
In questi anni ho sempre cercato di usare questo blog e Facebook come una sorta di strumento di diffusione di petrol-argomenti, perche' quando ho iniziato a scriverlo, otto anni fa, non c'era quasi nessuno a parlare di petrolio e non volevo annacquare la nostra petrol-missione.
Era il Gennaio 2008, e fu il mio amico Roberto a convicermi a scriverne uno. Non lo volevo fare per pudore, mi sembrava di entrare in una pubblica piazza a predicare, e non e' proprio il mio stile. Il primo post che scrissi lo rilessi almeno venti volte prima di renderlo pubblico. Ma a quei tempi, giuro, nessuno parlava o sapeva cosa fossero l'H2S, l'airgun, i fanghi, le osservazioni, la sismicita' indotta. E Roberto mi convinse che era l'unico modo per continuare a fare informazione, che essere venuta in Italia a Natale del 2007 a fare conferenze non era sufficente e che occorreva essere persistenti.
Ci pensai, e conclusi che forse aveva ragione. E no, non lo sapevo nemmeno io cosa fossero fanghi e tutto il resto, ma mi ci sono messa con anima e corpo, e al meglio della mia professionalita', prendendomi anche insulti e cercando di rendere tutto comprensibile alla persona media.
All'inizio questo blog doveva essere una cosa semplice, senza pretese, ma con il tempo e' cresciuto e la gente lo legge, l'ENI lo legge tutti i santi giorni, ed e' stata una cosa per me del tutto inaspettata.
E se c'e' una metrica del successo di questo blog, piu' dei click, e' che sento le mie frasi ripetute dappertutto, segno che e' stato utile e che quello che prima non era argomento di discussione e' ora diventato parte del lessico comune. Pure la parola petrolizzazione, inventata per dare il titolo a questo blog, viene ora usata con nonchalance.
Mi ricordo pure che all'inizio gli "ego-logisti" VIP (grazie Claudio della bella allusione!) mi dissero che non si poteva parlare di sismicita' indotta, perche' non era vero che il petrolio poteva causare scosse di terremoto, che il petrolio no, ma il gas "di transizione" si. Mi ricordo che altre associazioni dicevano che erano andati a vedere le prove di Ombrina nel 2008 nel mare ma che era tuttapposto e che certo, avrebbero rispettato i migliori standard e che quindi non c'era niente di cui preoccuparsi. O che perche' lo dicevano Rubbia-Bertolaso-Boschi-Veronesi-Realacci-Chiodi-D'Alfonso-Berlusconi-Renzi era vangelo e non si potevano contraddire. O che in Italia il fracking mai e poi mai. La lista di queste cose e' lunga ed e' meglio ora dimenticare. O far finta di dimenticare.
Ma io non ci ho creduto e ho sempre creduto invece ai vari report pubblicati su mille riviste scientifiche da gente indipendente e ho creduto alle storie di petrol-comunita' rovinate in un modo o nell'altro e a quello che i petorlieri dicevano ai loro amici ed investitori. E man mano che imparavo, pubblicavo qui, facendomi mille domande e cercando la risposta. Guarda un po, non credo di avere mai tirato fuori niente di falso.
Certo sono umana, e avro' fatto mille sbagli. Anche se ho cercato del mio meglio di evitare di parlare di me, qualche volte mi e' capitato di parlare dei miei sentimenti, del senso di solitudine che spesso ho provato, del dolore anche per quello che io reputo essere ingiustizie personali, delle scopiazzature senza ritegno di politici e pseudo-giornalisti e ambientalisti pieni di se che non hanno capito che a dire grazie ci facevano piu' bella figura e sarebbe stato costruttivo per tutti.
Voglio bene al mio blog, e' una sorta di viaggio nella mia vita petrolifera. Il giorno che me l'hanno spento mi sono sentita un po persa. Un giorno lo chiudero', perche' tutto passa, e passeranno anche le trivelle, e l'attivismo, e chissa', la voglia. Ma anche se a volte ne sono tentata, quel giorno non e' ancora arrivato, credo.
Ecco, ho scritto un po come mi veniva, anche se era solo per dire grazie.
Grazie.
---
Infine, questi sono degli screenshot sulla popolarita' del mio blog, in risposta a qualcuno che mi dava della presuntuosa - eh, si non mancano mai...
E' difficile da spiegare ma in un certo senso vivo tutte queste cose del petrolio in modo non naturale. Non sono li di persona, per me tutto (o quasi tutto) accade solo elettronicamente, e non e' che scritto il mio post posso poi andare dai miei amici-colleghi-conoscenti e dire .. ma lo sai che vogliono trivellare alle Tremiti? O lo sai che Renzi e' un fossile pure lui? O lo sai che la Annunziata ha preso 150mila euro da OIL rivista ENI? Non sanno cosa siano le Tremiti e men che meno sanno chi sia Renzi o la Annunziata! Io lo scrivo e poi lascio che vada per la sua strada. E quindi e' stata una sorpresa vedere quante persone sono affezionate a questo blog, che e' utile, e che tutto il seminato di questi anni ha avuto un senso.
Fra le cose che mi sono state ripetute tante volte, e' quello di comprare un sito e di migrare tutto li, di fare backup etc. Sul backup, iniziamo subito. In realta' e' stato facile farlo, solo che non prima di questo episodio di supposto "phishing" non sapevo come fare. Mi sono arrivati vari messaggi con indicazioni utili, per cui grazie. Sull'aprire una pagina indipendente, e' un po difficile e ci devo pensare bene.
Non nasco come informatico e so a malapena scrivere in html. Avere un sito indipendente significa sapere smanettare bene con cose che non conosco e per cui, ve lo giuro, non ho tempo. Mi pare sempre di essere in una corsa contro il tempo -- mi arrivano messaggi da tutta Italia, sono incuriosita da tante cose e cerco di indagare su tutto prima di proferire parola. E sopra tutto questo non posso dimenticare di avere un altro lavoro. Ho studenti, ho scadenze, ho grant da scrivere, paper da fare review, viaggi di lavoro e a loro non posso dire "ah, dovevo fare il petrolio". Chi mi conosce in privato sa che la prima cosa che dico quando qualcuno mi chiede "come stai?" la risposta e' "stanca". Ed e' vero. E quindi sobbarcarmi anche il lavoro di una pagina indipendente e' un passo ancora piu impegnativo per il quale non so se ho energia.
Ovviamente se c'e' gente di buona volonta' che ha la voglia e la pazienza di creare siti paralleli, si puo' fare, ma io non so bene come muovermi e appunto ci devo pensare.
Fin dall'inizio blogger e' stato uno strumento utile e facile. Certo potrei mettermi su un sito mio e attaccarci la pubblicita' come fa il FQ o Beppe Grillo e usare quei soldi per pagare qualcuno che lo gestisca e corregga i troppi errori di grammatica di questo blog, ma gia' sento le urla del "quella li ci deve fare i soldi", oppure se per caso l'algoritmo tira fuori pubblicita' dell'ENI "ecco e' una venduta pure la D'Orsogna", e poi ancora chi sarebbe questo gestore? E se la cosa mi sfugge dalle mani e diventa qualcosa di amorfo di quello che ho voluto costurire? Non dico di avere la risposta, ma questi sono i miei dubbi. E quindi non lo so.
E adesso un po di cose private.
Contrariamente a quello che si possa pensare, sono di mio una persona riservata, e non mi piace tanto parlare delle mie cose personali, specie da questo blog o da Facebook, dove pochi sono i miei amici in carne ed ossa. Mi vergogno un po. Ma credo di essere molto di piu' della signora del petrolio e ci sono mille cose che voglio sapere e di cui sono innamorata -- la storia contemporanea, l'architettura, il cinema, Los Angeles, la fotografia, i viaggi, la poesia. Un piccolo esempio: a Dicembre sono stata a San Francisco e c'e' una chiesa bellissima di Pierluigi Nervi, italiano. E' meravigliosa e non me lo aspettavo. Volevo parlarne, ma era qualcosa che esulava dal petrolio. E quindi, l'ho tenuto per me, e non ho neanche postato foto su Facebook. Oppure: ho sempre ammirato il blog della mia amica Sam, britannica, che parla delle cose belle dell'Abruzzo o il sito LA as a subject dove ho trovato cose affascinanti sulla storia di questa mia citta' che non avrei mai immaginato. Ma non scrivo mai niente di tutto cio' perche' l'obiettivo era ed e' il petrolio. E cosi' per mille altre cose che leggo.
In questi anni ho sempre cercato di usare questo blog e Facebook come una sorta di strumento di diffusione di petrol-argomenti, perche' quando ho iniziato a scriverlo, otto anni fa, non c'era quasi nessuno a parlare di petrolio e non volevo annacquare la nostra petrol-missione.
Era il Gennaio 2008, e fu il mio amico Roberto a convicermi a scriverne uno. Non lo volevo fare per pudore, mi sembrava di entrare in una pubblica piazza a predicare, e non e' proprio il mio stile. Il primo post che scrissi lo rilessi almeno venti volte prima di renderlo pubblico. Ma a quei tempi, giuro, nessuno parlava o sapeva cosa fossero l'H2S, l'airgun, i fanghi, le osservazioni, la sismicita' indotta. E Roberto mi convinse che era l'unico modo per continuare a fare informazione, che essere venuta in Italia a Natale del 2007 a fare conferenze non era sufficente e che occorreva essere persistenti.
Ci pensai, e conclusi che forse aveva ragione. E no, non lo sapevo nemmeno io cosa fossero fanghi e tutto il resto, ma mi ci sono messa con anima e corpo, e al meglio della mia professionalita', prendendomi anche insulti e cercando di rendere tutto comprensibile alla persona media.
All'inizio questo blog doveva essere una cosa semplice, senza pretese, ma con il tempo e' cresciuto e la gente lo legge, l'ENI lo legge tutti i santi giorni, ed e' stata una cosa per me del tutto inaspettata.
E se c'e' una metrica del successo di questo blog, piu' dei click, e' che sento le mie frasi ripetute dappertutto, segno che e' stato utile e che quello che prima non era argomento di discussione e' ora diventato parte del lessico comune. Pure la parola petrolizzazione, inventata per dare il titolo a questo blog, viene ora usata con nonchalance.
Mi ricordo pure che all'inizio gli "ego-logisti" VIP (grazie Claudio della bella allusione!) mi dissero che non si poteva parlare di sismicita' indotta, perche' non era vero che il petrolio poteva causare scosse di terremoto, che il petrolio no, ma il gas "di transizione" si. Mi ricordo che altre associazioni dicevano che erano andati a vedere le prove di Ombrina nel 2008 nel mare ma che era tuttapposto e che certo, avrebbero rispettato i migliori standard e che quindi non c'era niente di cui preoccuparsi. O che perche' lo dicevano Rubbia-Bertolaso-Boschi-Veronesi-Realacci-Chiodi-D'Alfonso-Berlusconi-Renzi era vangelo e non si potevano contraddire. O che in Italia il fracking mai e poi mai. La lista di queste cose e' lunga ed e' meglio ora dimenticare. O far finta di dimenticare.
Ma io non ci ho creduto e ho sempre creduto invece ai vari report pubblicati su mille riviste scientifiche da gente indipendente e ho creduto alle storie di petrol-comunita' rovinate in un modo o nell'altro e a quello che i petorlieri dicevano ai loro amici ed investitori. E man mano che imparavo, pubblicavo qui, facendomi mille domande e cercando la risposta. Guarda un po, non credo di avere mai tirato fuori niente di falso.
Certo sono umana, e avro' fatto mille sbagli. Anche se ho cercato del mio meglio di evitare di parlare di me, qualche volte mi e' capitato di parlare dei miei sentimenti, del senso di solitudine che spesso ho provato, del dolore anche per quello che io reputo essere ingiustizie personali, delle scopiazzature senza ritegno di politici e pseudo-giornalisti e ambientalisti pieni di se che non hanno capito che a dire grazie ci facevano piu' bella figura e sarebbe stato costruttivo per tutti.
Voglio bene al mio blog, e' una sorta di viaggio nella mia vita petrolifera. Il giorno che me l'hanno spento mi sono sentita un po persa. Un giorno lo chiudero', perche' tutto passa, e passeranno anche le trivelle, e l'attivismo, e chissa', la voglia. Ma anche se a volte ne sono tentata, quel giorno non e' ancora arrivato, credo.
Ecco, ho scritto un po come mi veniva, anche se era solo per dire grazie.
Grazie.
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Infine, questi sono degli screenshot sulla popolarita' del mio blog, in risposta a qualcuno che mi dava della presuntuosa - eh, si non mancano mai...
5 comments:
Cara Signora,
continui pure così finchè ne avrà voglia. Il blog va benissimo come strumento di divulgazione e non credo che ci sia bisogno di trasformarlo in sito internet che renderebbe il suo lavoro ancora più complicato. Anche io per contrastare l'oscuramento fatto dalla stampa cartacea (non quella on-line di primadanoi.it) sulle questioni del porto di Pescara sono stato costretto nel 2000 a creare un sito e poi, quando anche gli amici del gruppo che mi aiutavano si sono defilati, a creare un blog nel 2006, che è più facile da gestire.
Per la diffusione dei suoi articoli la cosa più semplice è stato creare un link sul mio (www.portodipescara.blogspot.com): è più facile diffonderli e condividerrne il contenuto.
L'unica cosa che manca sul suo, secondo me, è il motore di ricerca interno (ma google le da lo strumento come blogger: basta cercarlo fra le impostazioni): per cui quando voglio cercare qualche sua vecchia notizia sono costretto a ripassare tutti i suoi articoli.
Grazie per le sue ultime riflessioni, che sono complessivamente anche le mie (ma io non insegno ad alcun studente, sono adesso un pensionato - e invalido-): ho messo semplicemente la mia passione nell'argomento porto di Pescara, dove sono nato e dove sul fiume omonimo il mio bisnonno ormeggiò la prima paranza a vela della nascente città (Borgo Marina).
E grazie soprattutto per tutte le notizie che ci trasmette sull'ambiente e sulle possibili strade alternative alle fonti fossili da seguire per avere l'energia necessaria al nostro sviluppo.
La seguo e la seguirò sempre con la massima attenzione.
Un caro saluto,
Antonio Spina
grazie a te Antonio, buon lavoro! :)
Se posso dare una mano, sono a tua disposizione.
Maria Rita grazie del lavoro che ha fatto, è un faro nella notte ed una speranza per tant* cittadi* e comitati che combattono nei propri territori il malaffare, lo stupro del paesaggio, il mancato rispetto delle popolazioni e della Terra sulla quale abbiamo la fortuna di vivere. Mafalda
ti vogliamo bene!ili
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