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Sunday, October 17, 2010

La MOG in vendita al miglior offerente!




La nostra vittoria sulla MOG e' completa.

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La ditta inglese Mediterranean Oil & Gas, proprietaria della Medoilgas e titolare della concessione Ombrina Mare, e' in vendita. L'annuncio viene pochi giorni dopo la bocciatura del progetto Ombrina da parte della Commissione di Valutazione Impatto Ambientale ed e' stato
pubblicato sull'Independent di Londra in data 17 Ottobre 2010.

Secondo l'Independent la compagnia bancaria CIBC, che si occupa di gestire la profonda crisi economica della MOG, ha inviato a tutti gli investitori un invito per l' acquisto della compagnia,
preferenzialmente in un unico blocco.

Gia' in un comunicato del 30 Settembre 2010 la MOG aveva denunciato una situazione economica in peggioramento rispetto all'anno precedente e le crescenti difficolta' a reperire fondi a causa delle incertezze sul futuro di Ombrina Mare 2, fiore all'occhiello della compagnia. Oggi, l'annuncio della sua vendita.

Al momento non ci risultano ancora comunicazioni ufficiali da parte della MOG sulla bocciatura del progetto Ombrina Mare da parte del Ministero dell'Ambiente. Per questo motivo nella giornata di Lunedi' 18 Ottobre sara' diffuso un comunicato stampa internazionale per
rendere noto agli investitori di lingua inglese le vicende della MOG in Italia.

Agli abruzzesi resta ancora molto lavoro da fare per scongiurare i pozzi a mare della Petroceltic e la raffineria della Forest Oil a Bomba. La vicenda Ombrina, inclusa la sua vendita al migliore offerente, deve darci coraggio, fiducia ed una marcia in piu' per il futuro.

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In poche parole li abbiamo fatti quasi fallire!

13 comments:

Anonymous said...

Gent.ma MR,
un'azienda israeliana ha inventato un nuovo tipo di dossi stradali per la produzione di energia elettrica. Si tratta di un congegno a pistoncini idraulici dal costo di 300.000 dollari che sviluppa 450 kw/h su 20.000 passaggi al giorno. Realizzato - al momento - prevalentemente per i passaggi lenti degli automezzi pesanti, potrebbe illuminare 6-700 abitazioni nei pressi dei caselli italiani più affollati. Interessante è il tempo di recupero dei costi che è di gran lunga inferiore al recupero dei pannelli solari. Si parla di soli 4 anni.

Fonti: Il sole24ore del 16.10.10

Anonymous said...

Giovedì è stata inaugurata a Cupello una centrale fotovoltaica da 975 kw/h. Si tratta di un progetto pilota della regione Abruzzo che eviterà l'emissione di 1400 tons di CO2. I 5.576 pannelli di ultima generazione sono stati progettati e installati dalla BP Solar su una superficie di 21.937 m2. Il presidente della provincia Di Giuseppantonio ha elogiato le iniziative progettuali del comune di Cupello in un periodo di recessione come questo. Il costo dell'impianto verrà recuperato in 10 - 12 anni.

Anonymous said...

La NSE di Empoli ha realizzato un inceneritore bonsai della dimensione di un container. I mini impianti sono stati costruiti per bruciare qualsiasi tipo di rifiuti (anche 10.000 tons l'anno) ricavandone 6,5 milioni di kw/h, 3,8 milioni di kcal/h e appena il 3 - 5% di ceneri inerti da usare per i fondi stradali. Il costo si aggira intorno ai 5 - 8 milioni di euro. L'idea è di smaltire il loco i rifiuti urbani e gli scarti industriali riducendo le spese di stoccaggio, di trasporto e dell'energia elettrica.

Fonti: il sole24ore del 16.10.10

Anonymous said...

Se può essere utile...

http://www.nseindustry.com/it/center.aspx

Leo

davide said...

caro Leo,
sulla sostenibilità con me sfondi una porta aperta …, ma per quanto concerne l’inceneritore bonsai, mi sento di frenare tuo entusiasmo con alcune puntualizzazioni:
-l obiettivo è rifiuti zero, e non bruciare a zero km ! gli zero km sono un concetto associato più ai beni di consumo...
cmq per quanto democratica e parzialmente green l idea , è quasi truffaldina come pubblicità, nel senso che la gente potrebbe confondere i due slogan…
- i dati, da confermare una volta messo l’impianto a regime, non sono comunque esaltanti:
rimarranno anche solo poche ceneri, ma tutte il particolato ultrasottile che produrranno dove finirà?
Preferirei a questo punto 90% di ceneri, e niente nanopolveri!
Nente si crea, neinte si distrugge , tutto si trasforma : ergo meglio abolire il concetto di incenerimento!
Si può tecnicamente altra strada, ma gli interessi come al solito sono altri…
Infine, giusto per dare un’idea delle 10'000 t in un anno:
solo oggi ,18 ottobre 2010,nella città di napoli,quella “salvata” dai berluscones dalla monnezza, ci sono per strada(cassonetti e marciapiedi) qualcosa come 500 t da ritirare…

gagliardissimi i pistoncini,
almeno se non rallenti potrai dire che lo fai a fin di bene!!:-)

Anonymous said...

Per ribadire uno dei concetti di maria rita.
Publicità ed immagine delle compagnie petrolifere: L'enel sta facendo una campagnia pubblicitaria per gli azionisti.
Cosa vanta per attirare i clienti azionisti?
Dighe elettriche, centrali fotovoltaiche, centrali geotermiche ed eoliche, mica centrali a carbone a petrolio e nucleari.
Questo cosa significa? che gli italiani non credono nel minerario ma nell'energia pulita quindi l'enel propone un mondo sempre piu pulito per gli azionisti, ora mi direte che l'enel non è una compagnia petrolifera ma la cosa è la stessa per gli azionisti.
L'eni stessa ha fatto e sta facendo una campagnia pubblicitaria dove sembra bella e pulita, sempre per tirare gli azionisti, ora nulla di male se avessero un comportamento sano e pulito, basterebbe far sapere i casini che combinano per perdere una bella fetta di azionisti, quindi il concetto di mariarita, SOCETA' BELLA = + AZIONISTI.
Aggiungo: ma... i politici sanno che gli italiani vogliono un'energia pulita e non dal carbone o dal nucleare come dai nuovi progetti politici ?

Non credo, visto che stanno bloccando hgli incentivi sul fotovoltaico a vantaggio del carbone in albania e del nucleare e delle centrali biomassa ( inceneritori con altro nome )

Nicola.

Anonymous said...

Davide,
non ricordo dove, ma ho letto un articolo di divulgazione scientifica che sfata il mito delle polveri sottili. A volte sappiamo delle cose che servono per spaventarci e che sono "vere" solo per motivi politici. Sono dei pour parler (o come cavolo si scrive!), dei luoghi comuni per dirla all'italiana...

Ad esempio si parla di riscaldamento del globo, ma nessuno dice che adesso la Groenlandia è una coltre di ghiaccio spessa 2 km, ma quando è stata scoperta nell'anno 1000 era un'isola verde e selvaggia a tal punto che i vichinghi l'hanno chiamata terra verde (Greenland).

Si parla di riscaldamento del globo ma le temperature italiane più alte del '900 sono state registrate negli anni '30 e negli anni '90 le misurazioni satellitari hanno riscontrato che il diametro del polo sud è aumentato di 2 km...

In più nel XII secolo l'Inghilterra coltivava una buona vite fino ai confini del Galles e i documenti storici testimoniano che la Francia è stata costretta a firmare con l'Inghilterra degli accordi commerciali sulla vendita del vino...

In altre parole rispetto la tua contrarietà sull'emissione delle polveri sottili, ma quando mi dicono qualcosa la prima cosa che penso è che non è vera. Non sono contrario a qualcosa solo per piacere agli altri (solo per moda), sono contrario solo se è provato scientificamente che fa male. Per questo quando ritroverò quell'articolo sulle polveri sottili te lo esporrò sperando che sei disposto a parlarne democraticamente.

Con stima

Leo

Anonymous said...

Il rapporto OCSE 2002 (pp. 183 ss.) dice che nei paesi industrializzati si registrano delle riduzioni significative nelle emissioni di poveri sottili. Bjorn Lomborg calcola che, nel suo insieme, l’inquinamento dell’aria è sceso del 70% negli ultimi 40 anni e un’altra conferma viene dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia (ARPA), presentato a Bergamo il 20 febbraio del 2004 (p. 87).

Ma negli ultimi anni l’attenzione dell’opinione pubblica si è spostata soprattutto sulle particelle fini note come PM10 e PM2,5. Anche in questo caso si assiste ad una drastica riduzione: dal 1957 al 2005 l’inquinamento da PM è calato del 62% negli USA e del 95% in UK e le proiezioni indicano che l’andamento è destinato a continuare (Lomborg). I motivi sono diversi: la riduzione dei combustibili fossili, maggiore efficienza nell’uso dell’energia, i motori sempre meno inquinanti e la tendenza a dislocare le centrali termoelettriche fuori dai centri urbani.

Dal ’72 al ’97 le emissioni delle automobili a benzina si è ridotta di un fattore pari a 20 di CO2 e a 12 di NOx e ulteriori riduzioni si sono avute con l’introduzione delle normative Euro 5. Di fronte all’incremento dell’1% annuo della mobilità privata, si può stimare che nelle aree urbane italiane le emissioni complessive dal 1990 al 2015 si ridurranno del 78% di ossidi di azoto e del 73% di PM (Francesco Ramella, Cala il livello degli inquinanti ma c’è chi grida all’emergenza, in “Green Watch News”, 6/2003).

Resta il fatto che l’inquinamento atmosferico sarebbe nocivo alla salute. Uno studio recente dello scienziato americano Joel Schwartz conclude che appare evidente che l’esposizione alle PM agli attuali livelli ha poco o nessun effetto sulla mortalità negli USA (Particulate Air Pollution. Weighing the Risks, Competitive Enterprise Institute, April 2003, p. 4). Sulla stessa lunghezza d’onda è uno studio di pochi anni prima dell’Accademia francese delle Scienze secondo cui ci sono numerose incertezze sull’inquinamento atmosferico come causa di tumori, malattie, speranza di vita e mortalità. La vita media è più lunga nella regione di Parigi, l’area più urbanizzata della Francia e caratterizzata dalla più alta intensità di traffico (Académie des Sciences, Cadas, Pollution atmospherique due aux transports et santé publique, Parigi 1999, cit. in “Green Watch News”, 6/2003).

La stessa fonte è concorde con il pensiero di MR, quando dice che nei paesi più civilizzati c’è la tendenza a collocare le centrali termoelettriche, le raffinerie e i pozzi di petrolio in luoghi deserti, lontani dai centri abitati.

Una domanda per Maria Rita: perché nei film americani si vedono i pozzi di petrolio lungo le autostrade nel deserto?

giacinto2000 said...

l'unico che parla a vanvera sei tu caro Leo, Leggiti cosa dice Stefano Montanari, studioso di nanoparticelle...

E ci credo che non ricordi dove leggi i tuoi articoli,semplice non esistono.M

davide said...

Leo, che ci fossero scienziati “negazionisti” non è una novità, (i soldi delle multinazionali fanno gola anche a uomini di scienza purtroppo), ma certo è che sono una sparuta minoranza.
Cmq ci sarebbero un po’ di concetti confusi da chiarire. Quando mi spedisci l’articolo, facciamo tutto. Punto per punto. Per ora ti anticipo una curiosità: la parola SMOG è nata durante la rivoluzione industriale in inghilterra,ed è la fusione tra smoke fog….
Saluti,davide
Ps i pozzi di petrolio dei film si vedono perchè sono dei film! Ed anche perché negli usa le strade attraversano non di rado anche i deserti…

Anonymous said...

Ho capito: l'articolo da me citato NON ESISTE, perché NON E' CONFORME al pensiero di Giacinto...

Secondo davide si tratterebbe di una spaurita schiera di scienziati assoldati dalle multinazionali che al posto di diffondere il terrorismo ambientale con i suoi luoghi comuni (che sono molto più redditizi per le multinazionali e per il potere politico...) diffonde dei dati "drogati" che servono per dirci: state calmi... E' tutto sotto controllo!

Dico alcune cose:
1. l'ENI inquina, ed è certo, ma nel suo spot trasmette un'idea di pulizia ambientale, e questo è falso;
2. l'ecologia non è un'esclusiva della sinistra, ma riguarda tutti; 3. l'ecologISMO invece è una ideologia di sinistra che, in nome di un ritorno alla natura, propone di bloccare il progresso tecnologico alimentato dal nemico capitalismo e per arrivare a ciò si serve del terrorismo ambientale con i suoi dati menzogneri...;
4. infatti (per dirne una) gli scienziati che parlano di riscaldamento del globo sono gli stessi scienziati che anni fa parlavano del suo raffreddamento. Qualsiasi cosa succeda in futuro, loro l'avevano detto, e questo è il loro modo di essere scienziati...;
5. la parola smog è nata nel XIX secolo, quando il livello di inquinamento dell'aria era molto più alto rispetto ad oggi. E' certo che nella città di Londra ci furono circa 6000 morti per smog in una settimana. Ma una cosa del genere oggi sarebbe impossibile;
6. come potete benissimo leggere la mia ricerca (che cito fedelmente) non dice che lo smog fa bene e non dice neanche che i pozzi di petrolio si devono scavare nelle zone residenziali (questo sarebbe pericolosissimo), ma dice che grazie agli investimenti delle multinazionali (che comunque devono rispettare le esigenze dei consumatori), alla mutata mentalità dei consumatori sull'uso dell'energia; grazie agli impianti di filtraggio fumi sempre più sofisticati, alla riduzione dei combustibili fossili, alla maggiore efficienza nell’uso dell’energia, ai motori sempre meno inquinanti e alla tendenza a dislocare le centrali termoelettriche e le raffinerie fuori dai centri urbani, la qualità dell'aria - IN OCCIDENTE - è più alta rispetto al dopo guerra e al XIX secolo. Può essere che sia falso, ma non è una cosa che nego A PRIORI per motivi IDEOLOGICI...

Ps: Le fonti dalle quali ho attinto questi dati sono le seguenti:
a. "Che tempo farà",
b. "Le bugie degli ambientalisti" e
c. "Le bugie degli ambientalisti 2" di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari.
Ed. PIEMME, euro 12,50 circa cad. Recensiti dal settimanale ciellino Tempi.

Scommetto che metterete alla berlina questi 3 libri senza averne letto neanche un rigo, perché leggere è faticoso e criticare è facilissimo. Scommettiamo?

giacinto2000 said...

ma resta convinto di quello ceh vuoi essere convinto. Resta il fatto che Cancronesi e' pagato dalla Veolia che gli inceneritori li costrisce. Sei un trolleggione disinformatore. che quando incontra uno come me fa lavittima e affibia all'altro l'epipeto di illiberale comunista. Ma piantatela. AVete rotto.Sai quanti scienziati pagati dalle lobby scrivono fesserie Tanti,compresi quelli che ti assorbi tu.Che per inciso sono gli stessi che fanno parte dello staff di Cancronesi.Sorpreso? io no.

Anonymous said...

Quote:

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Scommetto che metterete alla berlina questi 3 libri senza averne letto neanche un rigo, perché leggere è faticoso e criticare è facilissimo. Scommettiamo?

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Appunto...