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Sunday, March 30, 2014

Il terremoto a Los Angeles



A destra i pozzi di petrolio
A sinistra i terremoti

La Habra, California

E' sicuramente una concienza.
Quasi sicuramente.




 
Vecchi pozzi a La Habra

La Habra, 1920

Il terremoto ieri sera. Ero in ufficio, scrivevo il mio grant e imparavo il Thomas conjecture per la multistabilita' e se si poteva applicare a limit cycles invece che solo ai stable points. 

E poi a un certo punto tutto si e' mosso. E' stato ondulante. E' durato a lungo. Appena me ne sono resa conto la prima cosa che ho pensato e' che quello in cui ero era un edificio safe, e che sarebbe resistito a quel dondolare.  E' stato lungo.  In ufficio c'erano solo Lae Kim, il nostro studente coreano, e Tom Chou, quello del documento dell'idrogeno solforato.

Ci siamo visti e dicusso un po sul terremoto, e poi siamo tornati al lavoro.

L'epicentro era La Habra, ad est di qui. La profondita' 6 chilometri. 

La Habra l'avevo gia' sentita nominare. 


Li avevano trivellati all'inizio del secolo scorso, quando Los Angeles era un enorme campo di petrolio e da La Habra si arrivava a tirare fuori fino a 11,000 barili al giorno, una cifra consistente, considerata la tecnologia di allora.

Sui vecchi pozzi passati in mano alla Occidental Petroleum e per la maggior parte fermi dal 1980, ci hanno fatto stoccaggio di gas e di petrolio fino al 1986.  C'e' ancora adesso attivita' minore, con produzione di 500 barili al giorno.

Con le nuove tecnologie pero', e con i costi esorbitanti del petrolio, entra in scena questa Matrix Oil che decide di "investire" a La Habra. Vogliono espandere le loro operazioni per arrivare a 30 pozzi

E' evidente che e' troppo presto per dire qualsiasi cosa, ma la cosa interessante e' che anche se tutto questo potrebbe essere fantascienza, il terremoto di qualche settimana fa, quello di 4.4 con epicentro a Westwood ha posto diversi interrogativi ufficiali sul tema.

In particolare, Paul Koretz e Mike Bonin, i due responsabili del nuovo divieto di fracking in tutta la contea di Los Angeles hanno richiesto che tutti gli enti preposti indagassero se attivita' di stimolazione di pozzi, fratturazione idraulica su vecchi pozzi potessero essere collegate ai terremoti o se anche avessero potuto in qualche modo innescare la sismicita' della zona. Vicino all'epicentro del terremoto di Westwood, infatti, ci sono vecchi pozzi ancora in uso dai tempi che furono, proprio come a La Habra.

Probabilmente e' solo una coincidenza, visto che tutti quelli che vivono qui sanno di dover convivere con il terremoto, ma questo non toglie che i terremoti naturali che ci ha dato madre natura ce li teniamo - assieme al sole e al mare di california - ma le trivelle, e il fracking e le acidificazioni, e qualsiasi altro contributo che viene dall'ingordigia umana, no grazie.


Sversamento in mare in Texas













Siamo a Galveston, Texas lungo lo Houston Ship Channel Petrolchemical Waterway, dove passano navi cisterna ed altre imbarcazioni di servizio dell'industria petrolchimica.

L'altro giorno sono finiti in mare 168,000 galloni di petrolio, cioe' circa 600,000 litri, a causa dello scontro fra due navi. 

Pesca ferma per cinque giorni, accesso alla baia chiusa, e i pescatori che hanno gia' fatto una class action contro gli operatori delle navi come riporta lo Houston Chronicle, la Kirby Inland Marine Corp.

Quest'ultima ha registrato la bellezza di almeno 77 riversamenti petroliferi in mare del 2008 fino ad oggi.

Comunque vada a finire - si dovranno fare indagini per capire la dinamica dell'incidente - e' certo che la Kirby verra' multata di nuovo - per la 78esima volta! - perche' la legge del Texas prevede che l'operatore e' sempre responsabile per il carico che trasporta.

Il petrolio e' in realta' melassa densa ed appicicosa, come si vede dai poveri uccelli ricoperti di nero
ed impiega molto piu' tempo ad evaporare o a disperdersi nell'acqua.

A circa otto miglia di distanza dal punto dell'impatto c'e' il Bolivar Flats Shorebird Sanctuary, che attrae fra i 50,000 e i 70,000 uccelli ogni anno. Questo e' un periodo particolarmente vunerabile a causa delle migrazioni di fine inverno e i volontari stanno cercando di sparare a vuoto per allontarare gli uccelli.

Ne hanno registrato circa 200, tutti imbottiti di petrolio. Si teme per la pesca a lungo termine, e per salute dei gamberi nonche' della salute degli umani.

Evviva.




Friday, March 28, 2014

A Rosario Crocetta: la Lukoil in Sicilia e in Russia

 


Usinsk, Russia - Lukoil


"Everything that happens at the oil field is Lukoil's responsability"


Tatyana Khimichu, Usinsk, Russia
citta' martoriata dalle trivelle e dagli oleodotti Lukoil



Il Sole 24 ore del 13 Marzo 2014 riporta che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, ha incontrato i vertici della Isab, societa' che gestisce la raffineria di Priolo, in provincia di Siracusa, e che e' interamente controllata dai russi della Lukoil.


L'incontro era per parlare di possibili investimenti per modernizzare la raffineria. A questo scopo il presidente Vagit Alekperov ha promesso che "investira'" 1.5 miliardi di euro. La Lukoil e' pero' un po riluttante a fare questi investimenti perche' servono "condizioni istituzionali e territoriali" ed un "mutamento nello scenario economico" e la "certezza del diritto".

Ci si lamenta dei tempi delle autorizzazioni, e si chiedono garanzie.

Ma ... cos'e' la Lukoil?

Beh, diciamo che in Russia c'e' una citta' intera, Usinsk, nella repubblica di Komi, dove la conoscono bene questa Lukoil, perche' ha praticamente inquinato tutto quello che c'era da inquinare.

Siamo a 40 chilometri a sud del Circolo Polare Artico, e siamo nel 1994 quando uno dei tanti oleodotti - non proprio di fresca posatura - rilascio' fra le nevi circa 300 milioni di galloni di petrolio. Fanno 1 miliardo e duecentomila litri circa.

L'oleodotto era della Lukoil.

Mori' tutto quello che poteva morire - animali, pesci, vegetazione. Due fiumi vennero inquinati per un tratto di quasi 40 chilometri. Ci si poteva navigare sul petrolio. L'anno dopo il tasso di incidenza di malattie respiratorie aumento' del 28%. 750 ettari di terra vennero inquinati e Komi fini' nel Guinness Book of Records.

Le operazioni di pulizia durarono a lungo e ancora adesso se ne sentono le conseguenze.


Ma non c'e' solo lo scoppio del 1994.


Alla fine del 2006 a Van-pi un altro scoppio sempre della Lukoil fra le nevi russe, la portata del quale fu "grandemente esagerata" secondo la Lukoil. Come se un po' meno petrolio fra le nevi potesse essere cosa accettabile!


Secondo un reportage del 2006 del New York Times, i residenti parlano di "ghiaccio nero" nei fiumi, con la Lukoil che trivella in un parco nazionale e tundra che e' ancora contaminata dal riversamento del 1994.


Nel 2012 l Lukoil fu responsabile dello sversamento di circa duemila tonnellate di petrolio dal campo Trebs, operato in congiunzione con la Bashneft. Il riversamento duro' per due giorni.


Qui ancora nel 2013 dicono che non sono stati loro ad inquinare il fiume Kolva di petrolio, e che chi dice il contrario sara' perseguito legalmente. Dicono che stavano facendo di tutto per "limitare gli scarti" nel fiume durante la primavera.


Dulcis in fundo, a Gennaio del 2014 la Lukoil ha ricevuto la piu’ grande multa mai data nella storia della Russia per inquinamento ambientale da petrolio: 18.5 milioni di dollari per nove riversamenti di petrolio nella repubblica di Komi nel 2011. Gli sversamenti coprirono circa 20 ettari di terreno.

Puo’ bastare?

Poche persone vedono e sanno cosa accade in una localita' cosi' remota come l'Artico e cosi oltre agli scoppi piu' o meno vistosi c'e' l'inquinamento quotidiano che fa si che in tutta Usinsk la vita tutta -- umana e animale e vegetale -- sia al petrolio.

L'infrastruttura non e' stata aggiornata - ne' ai tempi del comunismo, ne' adesso - e cosi ci sono perdite continue che nessuno pulisce, da pozzi attivi, da pozzi abbandonati, da oleodotti. All'apparenza e' ovviamente tutto meno drammatico di quello che accadde nel Golfo del Messico per esempio, ma e' tutto continuato nel tempo, da decenni e decenni e gli effetti cumulativi sono terrificanti, soprattutto considerato che le temperature gelide di -40 gradi Celsius rendono l'infrastruttura piu' fragile.

Il quantitativo di petrolio disperso nell'ambiente russo e' maggiore che in qualsiasi altra parte del mondo, inclusa la Nigeria. Secondo Greenpeace sono 5 milioni di tonnellate all'anno che finiscono nell'ambiente, su 500 milioni di tonnellate l'anno. Circa l'uno percento. Ovviamente sono stime per difetto: chissa' quante altre perdite ci sono che nessuno riporta alle autorita' per evitare problemi, visto che a volte gli unici ad accorgersene di queste perdite "minori" sono i petrolieri stessi.

Chissa' se Rosario Crocetta ha mai sentito parlare di Usinsk.

Chissa se a Priolo oltre a tutte queste garanzie che chiede la Lukoil, Crocetta ha anche chiesto qualche garanzia affinche' Priolo non diventi una nuova Usinsk.

Qui le devastanti foto del disastro ambientale di Usinsk, Russia.


Thursday, March 27, 2014

Il TAFTA, il TTIP e la rincorsa verso il fondo del barile.

The key to unlocking this potential lies in the tackling of non-tariff barriers. These consist mainly of customs procedures and behind the border regulatory restrictions. The non-tariff barriers come from diverging regulatory systems (standards definitions notably), but also other non-tariff measures, such as those related to certain aspects of security or consumer protection





Quante speranze avevamo quando Obama fu eletto presidente degli USA? Me lo ricordo ancora, era sera qui, ero a casa. Si sapeva gia' che sarebbe diventato presidente perche' i voti della California sarebbero stati tutti per lui. Pero' occorreva aspettare la chiusura ufficiale dei seggi californiani - alle 8 di sera.

E cosi alle 8:01 orario di Los Angeles del 4 Novembre 2008 abbiamo eletto questo presidente che ci ha fatto sognare tutti, di qua e di la dell'oceano.

Sono passati tanti anni ed e' stata - dal punto di vista dell'ambiente - un po deludente questo presidente, che avrebbe dovuto e potuto fare di piu'. Non che i repubblicani sarebbero stati migliori, ma lui era partito con mille promesse per finalmente abbandonare le fonti fossili e lanciarci, ma veramente, verso il futuro e verso un'energia che non sa di morte e di malattia.

L'ultima e' questa faccenda del viaggio di Obama in Europa ad incontrare il papa, e per andare a Brussels e parlare di questo TAFTA o TTIP che dir si voglia.

Ma cos'e' il TAFTA - che fa rima con NAFTA?

E' il Trans Atlantic Free Trade Agreement, cioe' l'idea di togliere regole e paletti per permettere il libero commercio fra tutti i paesi di qua e di la dell'Atlantico.

Il NAFTA e' una versione simile che gia' esiste, e dove NA sta per North America, e che include USA, Canada e Messico.

TTIP credo che sia come questo patto e' noto in Europa, Transatlantic Trade and Investment Partnership.

Si dice che questo TAFTA/TTIP aumentera' gli scambi commerciali dello 0.5% fra l'Europa e gli USA.

Ma come esattamente arriveranno a questo obiettivo?

Beh, lo dicono loro stessi, in queste magiche paroline "tackling ... behind the border regulatory restrictions" e cioe' "mettendo in dicussione le regolamentazioni restrittive trans-frontaliere", i "diverging regulatory syste"

In poche parole saremo tutti in un grande calderone e si applicheranno le minori regoli possibili, incluse quelle per la protezione dell'ambiente e dei consumatori.

Cioe' una rincorsa al ribasso nelle regole. Un altro colpo all'ottimismo e alla fiducia riposte in Mr. Obama. 



Wednesday, March 26, 2014

Taiwan: lo stadio del dragone che produce energia


In Abruzzo tutti ricordano Toyo Ito per il fiasco della scultura di vino in piazza a Pescara che si e' spaccata dopo 2 mesi dall'inaugurazione a causa della poca professionalita' del costruttore, la Clas Italia. Non commento su quell'opera, perche' in effetti, il tutto poteva essere fatto meglio e si e' trattato di un grande spreco di soldi.

Ma Toyo Ito e' un architetto importante, ha vinto il Pritzker Prize, una sorta di nobel
per l'architettura nel 2013, e si e' distinto per la costruzione di centri di aggregazione per la comunita' dopo lo tsunami in Giappone del 2011.

Ed eccolo qui alle prese con il solare.

Siamo a Kaohsiung, Taiwan, dove Toyo Ito ha progettato lo stadio per i World Games nel 2009. Lo stadio puo' accomodare 50,000 persone e sul tetto ci sono oltre 8,800 pannelli solari.  E' il piu' grande, ed il primo, stadio del mondo a produrre energia elettrica fotovoltaica. Lo stadio ha una sorta di coda che gli conferisce la forma di un dragone, in onore alla tradizione taiwanese.

E infatti si chiama Dragon Stadium.

Oltre a produrre piu' energia di quanta ne consuma il Dragon Stadium e' circondato da un parco naturale progettato apposta per mitigare gli effetti ambientali connessi alla costruzione ed all’utilizzo. Lo stadio include spazi verdi, piste ciclabili per arrivarci e anche un parco. L'elettricita' che viene generata dai tetti viene usata per illuminare gli schermi giganti e l'illuminazione dello stadio - circa 3,300 impianti. Quando non ci sono eventi fornisce elettricita' per coprire circa l'80% del fabbisogno delle case nel circondario.

Il Dragon Stadium e' il primo in tutta Taiwan ad aver superato tutti i nove indicatori della certificazione “Gold Level Green Building”: biodiversita', verde pubblico, contenuto di acqua nel suolo, risparmio energetico giornaliero, riduzione di CO2, riduzione dei rifiuti, ambiente interno, risorse idriche, smaltimento rifiuti urbani ed acque reflue.
Tutto e' stato fatto con intelligenza. L'area pavimentata e' solo il 13% del totale. Tutto il resto e tutto attorno e' verde di modo che ogni anno vengono assorbiti circa 23,000 tonnellate di anidride carbonica. L’apertura dello stadio è volta verso sud perche' l'estate a Taiwan è particolarmente calda ed umida e lo spazio aperto permette ai monsoni che arrivano in direzione sud-ovest di entrare e rinfrescare lo stadio in modo naturale.

Dopo la chiusura dei giochi, lo stadio ospita prevalentemente partite di calcio.

Anche a Roma stanno costruendo il nuovo stadio, dicono che dara' da sedere a piu' di 52,000 persone e che la tecnologia sara' stupefacente. L'architetto si chiama Dan Meis ed e' di Los Angeles. Ha costruito qui lo Staples Center dove giocano i Lakers.

Sara' anche questo un progetto green e al risparmio energetico?

Uno stadio circondato da parco e con elettricita' da fornire al circondario quando le luci sono spente?

Non lo so.

Ma la prima cosa che si legge sul Corriere dello Sport in merito a questo progetto e'

"Attorno allo stadio sorgera' un centro commerciale".

Proprio quello di cui abbiamo bisogno.

Io resto una fan di Pier Luigi Nervi.

Grazie a Francesco Ferella.





Tuesday, March 25, 2014

Marian, il bimbo morto dalle esalazioni da un pozzo di gas


Gerhard Roiss, il principale dirigente della OMV, Vienna

Christian Furcelea e' il padre del bimbo morto.

Il funerale di Marian, il bimbo ucciso dalle esalazioni da un pozzo di gas

Proteste di solidarieta' a Bucarest. Il cartello dice OMV Petrom uccide. 
La prossima vittima potrebbe essere tuo figlio. 

Proteste nel giorno del funerale di Marian

Il pozzo della morte, Romania. 

La differenza fra le trivelle OMV in Romania (senza protezione) 
e le trivelle in OMV Austria (con la protezione)

Marian Furcelea

Protesta per la morte di Marian Furcelea


Un bambino di nove anni e' morto in Romania nel Febbraio 2014 mentre tornava a casa da scuola. E' morto asfissiato dalle esalazioni da un pozzo di gas non protetto. 

Si chiamava Marian Furcelea.

Il pozzo e' della OMV, ditta petrolifera con sede a Vienna, Austria e sorge a 300 metri dalla casa della famiglia Furcelea.

L'autopsia ha rivelato che la morte di Marian e' stata causata da un edema polmonare tossico ed avvelenamento acuto provocato da gas. 


La OMV non ha neppure mandato un telegramma o un messaggio di condoglianze alla famiglia del bambino morto.

Visto che il pozzo non era stato circondato da un recinto, come previsto dalle regole dello stato rumeno, la famiglia Furcelea ha deciso con coraggio di denunciare la OMV Petrom per negligenza.

Il sistema gli si e' rivoltato contro.

Invece di stare dalla sua parte, la polizia ha fatto un interrogatorio al padre di Marian, Christian Furcelea, per avere fatto delle foto al pozzo incriminato mentre mettevano i recinti due settimane dopo la morte di Marian, il sindaco l'ha minacciato, il suo telefono e' stato messo sotto sequestro, e adesso la OMV di Vienna ha deciso di denunciare il padre di Marian.

E perche' la OMV di Vienna vuole denunciare Mr.  Furlacea?

Per negligenza!

Perche' secondo il pensiero contorto della OMV Mr. Furcelea senior non si e' premurato di accompagnare lui stesso suo figlio a scuola.

Il mondo alla rovescia!

E cosi, Mr. Furcelea si e' presentato presso gli uffici per la protezione dell'infanzia per dare la sua versione dei fatti.  E' stato picchiato e mandato all'ospedale. I medici si rifiutano di scrivere sulla sua diagnosi delle percosse ricevute. 

Il giornalista che l'ha intervistato, l'ha trovato in ospedale.

L'attuale ministro rumeno per l'energia e' un ex manager della filiale rumena della OMV, detta OMV Petrom.

Per protestare:

Ministero dell'Interno Romania - petitii@mai.gov.ro

sede centrale della OMV,  Vienna - info.ep@omv.com

sede locale della OMV Petrom, Bucharest - office@petrom.com

Altre informazioni sul caso si possono leggere qui

Altre ancora qui




Saturday, March 22, 2014

Giappone: L'arca del sole



Questo strano edificio sorge in Giappone e fu costruito dalla Sanyo, ora di proprieta' della Panasonic.

E' un edificio di circa 315 metri e di 37 metri di altezza nel centro del Giappone, a Anpachi, nella provincia di Gifu.

Ci sono circa 5,000 pannelli solari che generano circa 530,000 kWh l'anno.

L'edificio ospita il Solar Lab, un museo di energia solare, con mostre, attivita' per studenti, zone riservate ad esibizioni di arte, e vari simulatori e torri di controllo per manovrare i pannelli.

E come e' venuta fuori questa forma cosi strana?

Per caso. 

La Sanyo voleva commemorare il suo 50-esimo anniversario nel 2000 con la creazione del piu' grande pannello fotovoltaico del mondo: una installazione da 3.4 MW.

Si voleva usare un sistema ibrido fra cristalli di silicio e strati di silicio amorfo.  Nel frattempo pero' erano gia' stati messi in commercio alcuni sistemi cristallini che si rivelarono funzionanti, ma poco efficienti. Ci fu un piccolo scandalo perche' la Sanyo aveva promesso efficenza maggiore di quanto poi non si verifico' in pratica. E cosi la ditta invece che buttar via i pannelli meno efficenti, restitui' i soldi ai clienti, chiese scusa, e uso' tutti questi pannelli non piu' vendibili per realizzare edificio e museo, perfettamente funzionanti.

Non si butta niente.

Fra i pannelli solari ci sono dei LED rossi, blue e verdi e controllati da un computer  da cui si possono creare immagini e scritte visibili di notte.

Solar Ark fu completato nel 2001.

Ad oggi ha vinto tutti questi premi:

Good Design Award 2002 Architecture and Environment Design/Architecture Design

The 5th "Renewing Your Hometown" 21st Century Fine Art Awards (Honorable Mention)

The 12th "Facilities that Publicize Energy" Award (Exhibition Category)

The 12th Advertising Contest on the Environment, Grand Prix of Environment Advertising Award (Presented by State Minister for the Environment

The 2nd Environment and Facility Prize, Outstanding Performance Award (Environmental Design Category)

Energy Publicity Center Award for PR Activity, the 14th Director-General of the Natural Energy Agency Award, 2004

Friday, March 21, 2014

L'inquinamento a Siracusa e i monitoraggi fuorilegge



Qui la situazione a Augusta-Priolo

Qui la situazione a Gela


In tutti questi SIN operano impianti petrolchimici - e non solo


Augusta-Priolo:
raffinazione di greggio, produzione di prodotti chimici di base, cementerie, discarica di rifiuti industriali (Eternit)

Gela:
estrazione e raffinazione di greggio, produzione di polietilene, zolfo fuso, concimi, cementerie,
area di stoccaggio oli, discarica rifiuti industriali

Milazzo:
raffinazione di greggio, acciaieria, centrale termoelettrica,
recupero di piombo da batterie usate







Tabelle con la mortalita' ad Augusta-Priolo (Siracusa).
Uomini (in alto) e donne (in basso).
La colonna da leggere e' la terza con gli SMR



Tabelle con la mortalita' a Milazzo (Messina).
Uomini (in alto) e donne (in basso).
La colonna da leggere e' la terza con gli SMR



Tabelle con la mortalita' a Gela (Caltanissetta).
Uomini (in alto) e donne (in basso).
La colonna da leggere e' la terza con gli SMR
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The only absolutely safe concentration 
for benzene is zero.



Della questione Sicilia e inquinamento da petrolchimico abbiamo parlato tante volte: e' una storia di scintillanti promesse che dopo 50 anni si trasformano in incubi infiniti.

Qui ad esempio vari documentari e immagini su cio' che petrolio e raffinerie hanno lasciato dietro di loro.

Qui le emissioni senza freni a Siracusa.


Adesso c'e' una interrogazione a firma di Angelo Bonelli, Fabio Granata, Carmelo Sardegna e Giuseppe Patti, alla commissione europea per l'ambiente e al commissario per l'ambiente Janez Potocnik, dove si denuncia il fatto che nel siracusano non ci sia un monitoraggio decente di inquinanti.
A Siracusa ci sono due centraline per monitorare l'inquinamento e da cui si rilevano solo le concentrazioni di benzene, e non di SO2, CO, NO2, O3, PM10, PM2.5,  nichel, cadmio, arsenico e benzopiren, come invece prevede la legge.  Anche il monitoraggio del benzene procede a singhiozzi: i dati non sono sempre accessibili via web e una delle due centraline per tutto il 2014  ha ancora poco o nulla.

Quando il benzene viene montiorato i risultati non sono confortanti: a fronte di un valore limite
di 5 nanogrammi al metro cubo, a Siracusa si registrano tassi di 111.5 nanogrammi al metrocubo.

Un fattore 20 di differenza.

Il benzene e' un cancerogeno. 

Il limite del 5 nanogrammi non viene incluso nelle pagine web dell'ARPA Sicilia,  rendendo impossibile al cittadino normale sapere se 111.5 sia un valore alto, medio, accettabile o no. La cittadinanza non e' neanche a conoscenza di eventuali piani di evacuazione.

Il risultato e' che a Priolo le falde acquifere sono inquinate e non ci sono progetti realistici e adeguati per intervenire e per bonifica.

La situazione si ripete, mutatis mutandis, in altre realta' siciliane petrolizzate come Gela e Milazzo.

L’incidenza di neonati geneticamente malformati e' uno strabiliante 5.6%.

Un bambino su 18 nasce malformato.

A Gela il tasso di tumore infantile e' del 159% superiore rispetto alla media regionale - peggio di Taranto. La mortalita' maschile per il tumore e' superiore del 18% alla media regionale, per il tumore allo stomaco del 47%, alla pleura del 67%, alla vescica del 9,6%, per il morbo di Hodgkin del
72%,  per il mieloma multiplo del 32%, per le malattie del sistema circolatorio del 14%.

SMR sta per Standardized Mortality Ratio e rappresenta l'aumento di mortalita' in un campione rispetto alla popolazione generale. Un fattore 100 significa che il numero di morti nel campione e' lo stesso che nella popolazione generale. Un fattore superiore, significa che il numero di morti  e' superiore, un fattore inferiore a 100 significa che la mortalita' e' inferiore. Un SMR 200 significa per esempio, che la mortalita' e' doppia rispetto a quanto dovrebbe essere.

La regione Sicilia ha pubblicato per Milazzo (Messina), Augusta-Priolo (Siracusa) e Gela (Caltanissetta) i tassi di SMR sulla mortalita' di varie malattie per uomini e per donne.

Ecco Milazzo:

Mortalita' per tumore maligno del colon e del retto negli uomini? SMR 152
Mortalita' per tumore maligno del sistema nervoso centrale per le donne? SMR 187
Mortalita' per tumore maligno della trachea, bronchi e polmoni nelle donne?  SMR 199
Mortalita' per tumore maligno ai testicoli? SMR 400
Mortalita' per mieloma multiplo negli uomini?  SMR 424
Mortalita' per tumore maligno delle ossa e del connettivo nelle donne? SMR 461
Mortalita' per tumore alla pleura negli uomini? SMR 518
Mortalita' per morbo di Hodgkin negli uomini? Uno strabiliante SMR 1000 - dieci volte di piu'.


Ecco Augusta-Priolo:
 
Mortalita' per tumore maligno del colon e del retto negli uomini? SMR 141
Mortalita' per tumore maligno della trachea dei bronchi e dei polmoni nelle donne? SMR 143 
Mortalita' per leucemie negli uomini? SMR 164
Mortalita' per tumore all'utero nelle donne? SMR 164
Mortalita' per tumore al sistema linfoematopoietico? SMR 168
Mortalita' per il tumore maligno della pleura negli uomini? SMR 186
Mortalita' per  leucemia nelle donne? SMR 217
Mortalita' per tumore del mieloma multiplo nelle donne? SMR 377
Mortalita' per morbo di Hodgkin negli uomini?  SMR 600
Mortalita' per il melanoma negli uomini? SMR 670
Mortalita' per tumore al testicolo? SMR 800 - otto volte di piu'.

Ecco Gela:

Mortalita' per tumore maligno delle ossa e del connettivo nelle donne? SMR 140
Mortalita' per tumore allo stomaco negli uomini? SMR 147
Mortalita' per linfoma non Hodgkin nelle donne?  SMR 148
Mortalita' per tumore alla pleura negli uomini? SMR 167
Mortalita' per morbo di Hodgkin negli uomini?  SMR 172
Mortalita' per tumore alla vescica nelle donne? SMR 181
Mortalita' per tumori ai bambini (tutti i tumori 0-14 anni, maschi) SMR 259
Mortalita' per morbo di Hodgkin nelle donne?  SMR 1000 - dieci volte di piu'.

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Sulla questione dell'inquinamento delle citta' siciliane al petrolio


Alla commissione europea per l’ambiente
Al commissario europeo per l’ambiente Janez Potočnik


Oggetto: Sicilia , siti Priolo, Milazzo e Gela. Violazione direttive europee qualità aria e convenzione Aarhus.


Nella regione Sicilia insistono tre SIN Milazzo, Priolo e Gela, siti di interesse nazionale da bonificare, ad alto rischio ambientale.

In queste tre aree la rete di monitoraggio della regione Sicilia gestita dall’agenzia regionale per la protezione ambientale monitora solo il benzene.

Esiste un’altra rete denominata SIRVIANET, la cui accessibilità via web non sempre è possibile che pubblica dati derivanti dalle reti di monitoraggio delle province e dei comuni successivamente valicati dall’Arpa.

Da valutazioni effettuate la rete di monitoraggio della qualità dell’aria non risulta conforme alle disposizioni di legge regolate dal Dlgs 155/10 e dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria .
In particolare la rete di monitoraggio dell’ARPA Sicilia a Siracusa ha due stazioni classificate con il nome di MEGARA e SASOL.

Dette stazioni non rispondono ai requisiti di legge in quanto non monitorano gli inquinanti previsti come : SO2, CO, NO2, O3, Pm10, Pm2,5, e i valori obiettivo per nichel, cadmio, arsenico e benzopirene cosi come disciplinati dalla direttiva europea del 2004/107/CE.

La stazione in oggetto monitora solo il benzene. Ma questa situazione è analoga per altre realtà territoriali alto rischio ambientale e classificate come SIN come Milazzo e Gela.

Per quanto riguarda il benzene non è riportato nel sito di ARPA Sicilia il valore medio annuo relativo al 2013 che per legge è previsto in 5 nanogrammi/metro cubo .

Nella stazione MEGARA di Siracusa si riscontrano gravi superamenti del benzene, seppur su base giornaliera: ad esempio il 4 e 5 gennaio 2014 il benzene ha raggiunto il valore di 111,5 nanogrammi/ metro cubo nella stazione MEGARA. Per quanto concerne la stazione SASOL per il 2014 non sono pubblicati dati.

Per quanto riguarda le due stazioni di Milazzo i dati del benzene non sempre sono riportati e risultano n.d. Nella stazione Pace del Mela si riscontrano valori giornalieri ampiamente superiori a 5 ng/mc ma non si conosce il dato annuale.

L’assenza della pubblicazione del report annuale sul benzene da parte di ARPA Sicilia non consente di conoscere se l’ente preposto alla vigilanza , l’ARPA, abbia certificato la violazione del superamento del valore dei 5 nanogrammi / metro cubo in base al quale devono scattare le misure come previsto dall’art.9 del decreto legislativo 155/10.

Nel sito Arpa Sicilia sono pubblicati i dati della rete SIRVIANET ma anche questa rete non risponde a requisiti di legge in quanto non sono disponibili i dati dei seguenti inquinanti: CO, delle PM2,5 e degli IPA con un monitoraggio incompleto di NO2 e SO2 nel resto delle stazioni di monitoraggio si registra il non rilevamento degli idrocarburi non metanici.

A proposito dell’incompletezza dei dati delle stazioni di monitoraggio e della loro non conformità con la legge prima il DM 60/02 e poi il DLgs 155/10 allego una lettera del Dott. Francesco Licata Di Baucina che in data 17.010.2014 conferma quanto da noi contestato in una conferenza stampa del 16.01.2014 tenutasi a Siracusa, ovvero la non conformità alla legge della rete monitoraggio Arpa Sicilia.

In base al DM 60/02 e oggi con l’art.5 comma 1 del Dlgs 155/10 alla valutazione della qualità dell’aria e all’adozione delle misure di risanamento provvedono le regioni, ed in questo caso la regione Sicilia che ancora oggi non ha provveduto all’adozione del piano di risanamento dell’aria regionale cosi come anche previsto dalla direttiva europea sulla qualità dell’aria.

Quello che lascia preoccupati in tema di inquinamento ambientale e quindi delle gravi conseguenze in materia di tutela della salute è che la rete di monitoraggio non risponde alle esigenze di informazione al pubblico dei dati prevista dal DM 60/02 poi dal Dlgs 155/10 e delle direttive europee sulla qualità dell’aria e della convenzione di Aarhus.

L’assenza dei dati e di una pubblica informazione degli stessi crea un ombra preoccupante su quelle che negli anni sono state le conseguenze all’ambiente in materia di contaminazione delle falde , dei terreni , delle acque,dell’aria e di quale può essere il livello di contaminazione delle matrici biologiche e della catena alimentare.

Le conseguenze ambientali descritte hanno una diretta conseguenza sulla salute della popolazione residente limitrofa al polo petrolchimo di Priolo, Augusta, Melilli, Gargallo e della città di Siracusa.

Gli scriventi chiedono alla commissione europea per l’ambiente di verificare se l’Italia, in relazione alla regione Sicilia ed in particolare per i tre siti di Siracusa, Milazzo e Gela ha violato le direttive in materia di qualità dell’aria e della convenzione di Aarhus.

In particolare per mancata:

1. adozione piano risanamento aria da parte della regione Sicilia

2. misurazione di sostanze inquinanti dannose alla salute nelle aree ricadenti nel perimetro del Sin e se si diffondano gas, vapori, sostanze aereiformi e sostanze solide ( polveri ecc ) contenenti sostanze pericolose per la salute dei lavoratori operanti all’interno degli impianti e per la popolazione dei vicini centri abitati di Priolo, Melilli, Augusta, Siracusa, Gela e Milazzo riguardo a Benzoa pirene, idrocarburi non metanici, Ipa,composti solforati quali propilmercaptano, tiofene, isobutilmercaptano, diossine, furani, benzene, metalli pesanti e polveri

3. verifica se i livelli degli inquinanti succitati provenienti dai fumi dei camini, delle torce o da emissioni fuggitive si ritrovino nei terreni circostanti dei siti succitati

4. pubblicizzazione alla popolazione del livello degli inquinanti nell’aria

INOLTRE NON E’ NOTO:

1. se all’interno degli impianti produttivi ricadenti nel polo petrolchimico siano osservate tutte le misure idonee ad evitare la dispersione incontrollata di fumi, polveri e inquinanti nocivi alla salute dei lavoratori e della popolazione limitrofa.

2. se i valori di emissione delle sostanze inquinanti come diossine, furani, composti solforati, idrocarburi non metanici, benzoapirene, metalli pesanti, benzene, monossido di carbonio, Ipa, polveri e tutto quanto espressamente previsto dalla legge siano conformi alle disposizioni normative comunitarie, nazionali e regionali in vigore

3. quali siano i piani di evacuazione in caso di incidente rilevante, dato che la popolazione non è informata dell’esistenza dei suddetti piani.


INFORMIAMO LA COMMISSIONE EUROPEA PER L’AMBIENTE CHE:

1. è stato accertato che le falde sono state inquinate da Idrocarburi come nel caso di Priolo.
ad oggi nessun piano di bonifica e risanamento ambientale è stato avviato nei siti inquinati, tranne sporadici e non complessivi interventi nonostante ingenti risorse economiche, anche comunitarie, siano state investite .

2. le conseguenze dell’inquinamento sulla salute della popolazione destano preoccupazione. A Priolo-Siracusa vi è un’incidenza di nascituri geneticamente malformati pari al 5.6%. Ad esempio lo studio epidemiologico dell’ISS denominato studio Sentieri nel periodo 1995-2000 e 2001 -2005 ha evidenziato un eccesso di mortalità tra la popolazione di Priolo, Melilli, e Siracusa. A Gela invece secondo lo studio dell’osservatorio regionale epidemiologico il tumore infantile è al +159,2%. L'analisi delle tabelle sulla «mortalità» in alcuni casi sono persino peggiori rispetto a quelle di Taranto. Rispetto alle città più vicine, a Gela i maschi muoiono di più per tutti i tipi di tumore (+ 18,3%), per il cancro infantile (+ 159,2%), per il tumore allo stomaco (+ 47,5%), alla pleura (+ 67,3%), alla vescica (+ 9,6), o per morbo di Hodgkin (+ 72,4), del mieloma multiplo (+ 31,8) e delle malattie del sistema circolatorio (+ 14,2). A Milazzo l’analisi per le specifiche sedi tumorali ha permesso di osservare tra gli uomini eccessi statisticamente significativi sul livello di confronto locale per il tumore maligno del colon e del retto (SMR=152) e del mieloma multiplo (SMR=424).Tra le donne eccessi statisticamente significativi sono stati osservati per il tumore maligno del sistema nervoso centrale sia sul confronto locale (SMR=187) che regionale (SMR=203), mentre sul confronto locale per il tumore maligno della trachea, bronchi e polmoni (SMR=199) e tumore maligno delle ossa e del connettivo (SMR=461).

Siracusa 5 marzo 2014

Thursday, March 20, 2014

Solar City Tower, Rio de Janeiro - una meraviglia.



This project represents a message of a society facing the future
it is a return to content and actual, real challenges for the imminent post-oil-era.

Altro che buchi, altro che petrolio.





Concept

The aim of this project is to ask how the classic concept of a landmark can be reconsidered. It is less about an expressive, iconic architectural form; rather, it is a return to content and actual, real challenges for the imminent post-oil-era. This project represents a message of a society facing the future; thus, it is the representation of an inner attitude. Our project, standing in the tradition of “a
building/city as a machine”, shall provide energy both to the city of Rio de Janeiro and its citizens while using natural resources. We hope to attain an international Olympic message with a political appeal. After hosting the United Nation’s Earth Summit in 1992, Rio de Janeiro will once again be the starting point for a global green movement and for a sustainable development of urban structures. It will perhaps even become a symbol for the first zero carbon footprint Olympic Games.


Approach

The project consists of a solar power plant that by day produces energy for the city respectively the Olympic village. Excessive energy will be pumped as seawater into a tower. By night, the water can be released again; with the help of turbines, it generates electricity for the night. The electricity produced can be used for the lighting of the tower or for the city. On special occasions, this “machine
building” turns into an impressive wonder of nature: an urban waterfall, a symbol for the forces of nature. At the same time, it will be the representation of a collective awareness of the city towards its great surrounding landscape. Via an urban plaza located 60 meters over sea level you gain access to the building. Through the amphitheatre, you reach the entrance situated on the ground floor.


Organisation

Both entrance area and amphitheatre can serve as a place for social gatherings and events. The public spaces are also accessible from this point on. The cafeteria and the shop are situated beneath the waterfall and offer a breathtaking view. The public elevator takes the visitor to the observation decks and the urban balcony. The administration offices can be reached directly from the foyer. Its inner circulation is organised by an own entrance and the elevator. The semi-public spaces are located in the back area of the building; thus, they can be used separately. A retractable platform for bungee jumping is located on level +90.5. Long distance observation can be done from the observation deck on level +98.0. The urban balcony is situated at the top of the tower 105 meters above sea level. Here the visitor has a 360° view of the landscape and can experience the waterfall while walking over the glass sky walk.



Wednesday, March 19, 2014

Il cantone di Berna, Svizzera vieta il fracking

Il Cantone di Berna: goodbye fracking

 Il cantone di Neuchatel - proposta per vietare estrazione di idrocarburi per 10 anni


Un altra regione d'Europa che vieta il fracking. 

Si tratta del Cantone di Berna che vieta il fracking su tutto il suo territorio, ed e' una vittoria per il partito dei verdi, dei socialisti e del partito evangelico di Svizzera.

Si esiste pure il partito evangelico di Svizzera.

La decisione e' stata presa dal Grande Consiglio di Berna con 93 voti contro il fracking e 47 a favore.

Il motivo e' sempre lo stesso: rischi troppo elevati per l'uomo e per l'ambiente.

Come sempre, i benpensanti hanno obiettato che questa legge non serve perche'  la legge attuale vieta gia' questo tipo di perforazione, ma come dire, meglio essere previdenti prima che pentiti dopo.

Finora i progetti di fracking a Berna erano stati presentati dalla Celtic Energy Petroleum Ltd di Londra.  E non e' solo il Cantone di Berna ad opporsi al fracking. Anche Neuchâtel prendera' in esame un disegno di legge per istituire una moratoria di dieci anni per l'estrazione di petrolio e di gas. Anche qui la Celtic Energy Petroleum prevedeva di effetturare perforazioni esplorative alla ricerca di gas nella Val de Travers.

E in Italia? Che ci sia o non ci sia shale gas, quale sara' la prima regione che decidera' di vietarlo, ma per davvero?