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Sunday, February 19, 2012

Il processo alla BP - parte 1





L'atteso processo alla BP iniziera' il 27 Febbraio a New Orleans.

Alcuni lo chiamano il processo del secolo, per i soldi, per l'intesse mondiale, per i disastri ambientali collegati allo scoppio.

Lo scopo del processo e' di capire esattamente di chi e' la colpa dello scopppio e chi deve risarscire quali danni.

I protagonisti su cui dovra' pronuciarsi il giudice Carl Barbier, sono:

1. La BP, proprietaria della concessione

2. La Transocean, che operava la piattaforma incendiatasi

3. La Halliburton, che forni' il cemento con cui il pozzo era stato scavato

4. La Cameron, che ha realizzato il blowout preventer, il macchinario che avrebbe dovuto registrare gli sbalzi di pressione nel pozzo e arrestare le operazioni prima dello scoppio, in caso di emergenza.

Si sono presentati parte civile: lo stato federale, tre stati costieri - Alabama, Louisiana, Mississippi - alcuni stati Messicani, varie citta' e contee. Ovviamente ci sono anche i rappresentanti dei pescatori, dei ristoratori, degli alberganti della zona, nonche' persone che ricordano di essersi ammalate a causa dello scoppio e delle operazioni di pulizia successive.

In questo caso ci sara' un giudice a decidere tutto - e non una giuria popolare come di consueto nelle cause americane. Ci saranno tre fasi del processo:

1. La prima e' quella preliminare, in cui verranno raccolte tutte le informazioni relative alla situazione prima dello scoppio e come si e' arrivati allo scoppio, cosa non ha funzionato e perche'. Questa fase durera' circa 2 o 3 mesi.

2. La seconda fase e' invece prevista per Aprile 2012, qui si studiera' tutto quello che e' stato fatto per cercare di contenere lo scoppio, da Aprile 2010 fino a Settembre 2010. Si cerchera' di capire esattamente quanto petrolio sia stato riversato, ancora oggi le cifre della BP non combaciano con quelle governative e delle associazioni ambientaliste.

Questa sara' una fase delicata, perche' a partire dalla cifra esatta di petrolio si porta' giungere ai quantitativi delle multe, secondo il Clean Water Act, che vieta di inqunare il mare.

Nota: ma l'Italia c'e' l'ha un clean water act? Cioe' qual'e' il protocollo da seguire in fase puntiva e di giudizio in Italia quando navi e petroliere rilasciano monnezza in mare?

3. La terza fase riguarda tutta la fase di pulizia e cosa e' stato fatto o non fatto per evitare di inquinare il mare. Si studieranno gli effetti degli incendi di petrolio, l'uso di dispersanti e di altri metodi di contenimento del greggio. Non si sa quando inziera' questa fase.

Il governo ha gia' iniziato a parlare di accordi con la BP, ma e' quasi del tutto probabile che non s possa fare niente prima del processo. E questo e' saggio perche', secondo me almeno, tutto deve essere limpido e trasparente. Come non lo e' piu' il mare di Louisiana.

Il pozzo e' stato trivellato a circa 50 miglia da riva, dalla citta' di Venice, LA. LA BP aveva scoperto un enorme giacimento sotterraneo, grazie a questo pozzo preliminare, Macondo,
e stavano preparandosi a lasciare il sito per poi tornarci con la piattaforma permanente.

Il buco era a 1 miglio (=1.6km) sottoterra, e l'affitto della struttura trivellante, da parte della Transocean, costava 1 milione di dollari al giorno.

C'erano stati molti problemi durante tutte le operazioni su Macondo: i lavori si erano protratti per 30 giorni piu' del previsto ed il costo era lievitato di 40 milioni di dollari piu' del previsto.
Si dice che controllare le trivellazioni sottoterra, e' come controllarle sulla luna a causa dei sofisticati metodi di controllo necessari. I lavoratori infatti lo chiamavano il "pozzo dell'infernalo"

La sera dello scoppio, alle 9:30 la sera, ci fu una fuga di metano che si mescolo' al petrolio e che causo' il divamparsi dell'incendio.

C'erano 126 persone sulla piattaforma, di 11 poi morirono, altre dozzine di persone rimasero ferite.

Dopo due giorni la piattaforma sprofondo' in mare, e il petrolio inizio' a sgorgare e resto' attivo per quasi tre mesi.

Ci sono stati rapporti della BP, dalla Trasnocean, della stampa, della Marina USA, del Presidente Obama, e dall'academia nazionale degli Ingegneri.

Quello che si sa e' che:

1. La BP decise di usare metodi (troppo?) economici e veloci per costruire il pozzo
2. La BP non ha implementato le raccomandazioni, e le linee guida sulla sicurezza
3. La BP ha rimosso delle importanti barriere protettive prima del tempo.

Si sa anche che

4. Il cemento della Halliburton era difettoso,
5. Gli operai non hanno preso le decisioni migliori appena si sono accorti dei problemi sulla piattaforma.

La domanda e' allora: chi ha piu' colpa? E' stata negligenza o un errore?

Se e' negligenza la multa potrebbe essere di 13 billioni di dollari, 10 miliardi di euro.

1 comment:

Anonymous said...

come mai quella di blogeko ancora non viene a ricopiarti?