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Saturday, July 25, 2009

Video di Cupello - Chiodi e Gaspari


Ecco qui i video della serata di Cupello. Ringrazio gli amici del Comitato Abruzzese del Paesaggio per averli messi a disposizione. Un altro commento su questo incontro viene da proposte per Chieti.

La parte clou e' il quarto video.



Il tizio che parla con la camicia marrone e i pantaloni beige e' un perito industriale che lavora per l'ENI, secondo quanto detto da lui stesso a San Salvo.
L'ingegner Matteo Paradiso e' stato presentato come ingegner Tiberio in sala. Non si capisce bene chi sia la persona che parla.



Il tizio con la cravatta viola e la testa rasata e' l'aiutante di Chiodi, Silvio Bellano.











Friday, July 24, 2009

Gianni Chiodi e Remo Gaspari a Cupello 2

Continuo oggi il racconto della sera del 22 Luglio a Cupello, alla presenza di tutto il gotha della politica abruzzese. Un altro interessante racconto e' qui, scritto da Hermes Pittelli, giornalista che e' venuto apposta da Roma. Invece la mia prima parte e' qui.

Dopo la mia domanda Chiodi ha cercato di mettere insieme una risposta improvvisata, ed altro non ha saputo dire che "ingigantiamo un problema", e che "fra dieci anni lei non trovera' nulla di quei permessi li."

Era un po' confuso, si vedeva. Intanto qualcuno dal retro della sala ha srotolato la mappa dell'Abruzzo petrolizzando, quella che sta in cima a questo blog, e allora Chiodi ha perso la pazienza e in maniera visibilmente scomposta si e' messo ad urlare dal palco:

Ho detto che il centro oli non si fa e non si e' fatto! Sembra che siate quasi felici per questo! Basta con la strumentalizzazione! Non capisco perche' vi siete fissati con questa storia dei pozzi!

Dalla folla intanto sono arrivati vari commenti, tutti piu' o meno di preoccupazione per il futuro dell'Abruzzo. Si' e' ricordato a Chiodi che due comuni su tre sono coperti da concessioni petrolifere. Qualche commento e' stato piu' composto, qualcuno meno, ma la realta' dei fatti e' che di democratico in quella sala di Cupello non c'e' stato quasi nulla.

Non ci si puo' aspettare dai cittadini una pazienza infinita. SONO OTTO MESI CHE ASPETTIAMO RISPOSTE CHIARE, CARO CHIODI. Non ci si puo' aspettare che due anni di lotta vengano cosi' sminuiti. Chiodi ha parlato per mezz'ora citando tutti, ma proprio tutti, i problemi dell'Abruzzo, il terremoto, Bussi, la Val Peligna, la Micron. Del petrolio non ha detto nulla, anche se sapeva benissimo che era questo quello di cui volevamo sentir parlare.

I tempi della democrazia cristiana sono finiti, caro Gianni Chiodi, se non fosse altro che oggi la gente CONOSCE I SUOI DIRITTI, fra cui quello di avere risposte chiare da chi li governa. E se uno chiede una risposta gentilmente per mesi e mesi e mesi, e lei fa orecchie da mercante, cosa si aspetta?

Ma io ricevo centinaia di email al giorno, dice Chiodi, che non sa che altro dire. A me, dalla platea, fa eco un altro suo giullare vesitito di un completo gessato a righine, e con una cravatta viola luccicante: "Lei sa che con tutti quegli email che avete mandato al governatore ci avete intasato la casella di posta elettronica e non abbiamo potuto rispondere agli email importanti?"

E il bello e' che il tizio lo diceva convinto. E' democratico tutto questo? SE SONO ARRIVATI TUTTI QUESTI EMAIL, VUOL DIRE CHE IL PETROLIO CI PREOCCUPA, NO? O pensa davvero che noi tutti non abbiamo nulla di meglio da fare?

Ma poi chi crede di essere questo governatore? La democrazia NON SI BASA SULLE PAROLE O SULLE PROMESSE DI NESSUNO. Come ho gia' avuto modo di dire mille volte, il popolo attende fatti, leggi, prese di posizioni forti e non mezze parole.

NESSUNO SA CHE FINE FARA' IL CENTRO PETROLIFERO DI ORTONA. LE PIATTAFORME CONTINUANO A PROLIFERARE. VEGA OIL VUOLE METTERE UN ALTRA PIATTAFORMA A 7KM DA ORTONA.

O forse c'e' un altra strada? Devo concludere che siccome Gianni Chiodi ha detto che di tutti quei permessi li fra dieci anni non ne verra' realizzato nemmeno uno, davvero sara' cosi'? E come fara' Superman-Chiodi ad esserne certo? Sa lui qualcosa che io non so? Il ministero se l'e' inventata quella mappa?

Perche' non ce ne parla per bene, allora? Perche' non va in TV a dirci COME FA AD ESSERE COSI SICURO che i pozzi non si faranno? E se noi non andavamo li in massa a Cupello, quando ce lo avrebbe detto che i pozzi non si faranno per 10 anni?

Visto che e' venuto a Cupello a parlare di tutte queste cose gigantesche, di master plan per porti ed aeroporti, (a Cupello!!) perche' allora non ci parla del suo master plan per fermare quei pozzi fra dieci anni?

Credo che alla gente non gliene importi quasi di nulla di avere un nuovo aeroporto in Abruzzo (beh, forse a Marrollo si!) ma che invece il tema petrolio sia molto piu' sentito e diffuso. E' facile citare Obama per le infrastrutture africane, un po meno copiare le lezioni di democrazia che ogni giorno lui ci offre, parlando alla gente, e portando avanti progetti per il bene comune, non a favore di Marrollo.

Enrico Di Giuseppantonio era visibilmente scosso e preoccupato. Io voglio lasciare a lui il beneficio del dubbio, e alle sue parole di Lanciano, voglio ancora credere.

Intanto Chiodi, si siede e passa la parola all'aiutante Bellano, anche lui dalla cravatta sgargiante. Questo tizio altro non sa fare che accusarci tutti di essere di estrema sinistra, provocatori, maleducati. Mi sono alzata e gli ho detto di essere americana, di avere vissuto in Italia solo per 15 anni e che di estrema sinistra (ammesso che sia una colpa avere quel tipo di ideologia) non ho nulla. Qualcun altro gli ricorda di essere stato eletto nelle file del PdL in un consiglio comunale del Chietino.

La folla si agita, un tizio mi afferra per il braccio in maniera violenta e spazientita. Che brutto che e' stato. Qualcuno mi urla che sto ammorbando la politica abruzzese. Per un po il caos.

Di Giuseppantonio, cerca di placare gli animi, parlando della possibilita' di confronto in altra sede. Per un po gli credero' ed aspettero' di vedere che iniziativa prendera'.

Intanto arriva alla fine della serata, Remo Gaspari. Parla di basso proselitismo, del fatto che grazie a gente come noi che in Francia il 30% dell'energia arriva dal nucleare e da noi no, che alcuni si sono inventati quello che non era vero, che quando c'era lui l'Abruzzo era al primo posto in Italia e in Europa, che avevamo un tasso di crescita di due punti superiore alla Lombardia, che guidavamo l'Europa e l'Italia, addirittura.

Tutto e' poi finito nel 1992 (l'anno di tangentopoli, e di Mani Pulite) perche' alcune forme estremiste come quelle di questa sera hanno bloccato governo e regione. Non bisogna pero' dare ascolto a questa gentarella da quattro soldi che per farsi pubblicita' se ne sta in piazza, perche' tanto non vi ha voluto nemmeno Veltroni. Occorre invece andare avanti perche' questo e' il progresso, basta guardare Cupello, che ora e' una citta moderna e di sviluppo.

Porta come esempio un moderno impianto fotovoltaico che lui fece finanziare proprio a Cupello nel 1987. Poi Zio Remo sfila un report per il piano rifiuti della zona di Cupello, stilato, guarda caso, dall'ENI che pago' fior fior di illustri professori delle piu prestigiose universita' italiane.

Secondo me e' stato qui che si sono traditi. La serata doveva essere un elogio all'ENI, nella mia interpretazione, ma poi mentre Chiodi e l'ingegner Tiberio hanno potuto tagliare i loro interventi, Gaspari se n'e' dimenticato ed e' andato avanti con le lodi dell'ente nazionale idrocarburi. Altrimenti perche' parlare - ed in un modo cosi' ossequioso - proprio di un piano di smaltimento rifiuti ENI di vari decenni fa?

Ma poi, chissa' se Remo Gaspari ha mai sentito parlare delle scorie tossiche che l'ENI mescolava al cemento delle case di Crotone. In quella citta' li piano di smalitimento rifiuti comprendeva la costruzione di case, scuole ed asili radioattivi. Almeno questo e' quanto riferisce il Corriere della Sera.

Il discorso di Remo Gaspari e' finito con altri insulti ai cittadini: occorre mandarli a casa tuti questi, e occorre invece dare un avvenire a chi non ce l'ha e non ai raccomandati.

Segue un "Ooh" generale dalla platea.

Ai suoi tempi c'era cosi tanto lavoro che li importavamo dalle Marche e da Fermo. Oggi invece ci sono questi fannulloni che hanno nulla da fare. Non contate piu nulla, i comunisti non li vuole piu nessuno. Siete isolati.

Sono vicino a chi e' nel bisogno, perche' e' un dovere cristiano, sociale, e morale.

Alla fine della serata, altre discussioni, altre urla, altra maleducazione, specie da parte dei mastini anonimi della classe politica che non ha mai, mai, neanche per un secondo pensato di dire: bene discutiamo, bene cerchiamo di rispondere a tutte le vostre domande perche' questo, almeno sulla carta, e' ancora un paese democratico.

Ho solo sentito alla fine Gianni Chiodi dire a me che tutto questo odio ingiustificato che io porto alla sua persona e' maleducato e che lui non se lo merita.

Non ha capito nulla.

Io non odio Gianni Chiodi. Io amo l'Abruzzo.

Thursday, July 23, 2009

Gianni Chiodi e Remo Gaspari a Cupello



Finalmente dopo otto mesi di richieste e domande, siamo riusciti a sentire qualche parola da parte di Gianni Chiodi sul tema del petrolio in Abruzzo, ieri sera 22 Luglio 2009.

Per un resoconto giornalistico si puo' andare su Il Messaggero, con l'articolo dell'ottima Novella di Paolo che e' rimasta fino alla fine, e per un racconto piu' personale sul blog di Lorenzo, qui.

La sera del 21 luglio sono stata avvertita da un lettore di questo blog, che l'aveva saputo per caso, di un incontro fissato per l'indomani a Cupello. Ci sarebbe stata la presenza di un giovane ingenere, che e' stato presentato solo come ingegner Tiberio, e di

Calogero MARROLLO Presidente Confindustria Abruzzo

Enrico DI GIUSEPPANTONIO Presidente della Provincia di Chieti

Gianni CHIODI Presidente Regione Abruzzo

Silvio BELLANO Esponente Furcese dell'UDC

Remo GASPARI Tuttofare della Democrazia Cristiana

Siccome sono mesi che cerchiamo di parlare con Chiodi sul tema dell'Abruzzo petrolifero, e siccome lui non si e' mai degnato di rispondere ai pur numerosi inviti e richieste, ho subito capito che sarebbe stata un occasione importantissima per noi.

La macchina organizzativa di noi amanti dell'Abruzzo si e' allora subito messa in moto. Ho tempestato di email e telefonate tutti. Per effetto domino, grazie a telefonate notturne, e ad una organizzazione efficientissima di un popolo libero ed amante dell'Abruzzo, con nemmeno 24 ore di avviso, abbiamo riempito la sala del comune di Cupello. E' stato bellissimo che ciascuno di noi abbia dato il meglio di se per essere presente e per incalzare tutta la casta abruzzese, passata ed attuale.

Inutile dire che non se l'aspettavano.

La scelta di Cupello, piccolissimo centro del Vastese, non e' stata un caso. Li' esiste gia' una forte presenza ENI, con un centro di stoccaggio di gas. La citta' si e' dichiarata favorevole ad ospitare un inceneritore sul suo suolo e Cupello a suo tempo disse anche di essere favorevole alla costruzione del centro petrolifero di Ortona. Insomma, una citta' bendata ferma al progresso degli anni sessanta.

Secondo me, lo scopo di questo incontro, pubblicizzato solo nell'immediato circondario di Cupello era quello di dare una occasione alla politica, e a Gianni Chiodi in particolare, di rispondere che c'e' anche gente favorevole al petrolio, e che non tutti la pensano come noi.

Non a caso, colui che ha introdotto la serata - un perito industriale dipendente dell'ENI il cui nome non e' stato reso pubblico - e' lo stesso che si era presentato a San Salvo due sere prima per dire a me che quel che dicevo era inesatto.

A San Salvo l'innominato ha detto che voleva fare un convegno io e lui (sic), che a Viggiano l'aria non puzza, che l'idrogeno solforato non fa male, che l'ENI e' una multinazionale di massima serieta' ambientale, e che tutti rimpiangono di non avere la centrale turbogas - come quella di cui invece si vanta Gissi - sul proprio territorio. Dulcis in fundo, l'innominato ha detto che mio padre non poteva parlare, in quanto di parte essendo mio padre.

Lui invece, dipendente ENI parlava da persona indipendente e libera.

Torniamo allora a Cupello. Dopo la presentazione da parte dell'impiegato ENI, i vari politici hanno preso posto. Ho stretto cordialmente la mano a DiGiuseppantonio e gli ho ricordato che a Lanciano, il 19 Luglio 2009, si era impegnato a lottare per scongiurare il pericolo petrolio, e che noi tutti ci aspettavamo che questo impegno fosse mantenuto anche a Cupello.

Intanto l' ingegner Tiberio ha iniziato a parlare di fotovoltaico. Ho preso posto in prima fila e ho continuato a fissare con intensita' tutti i presenti, facendo capire loro che non avevo paura, e che ero li per difendere la mia verita' e i miei diritti di cittadino. Ogni tanto annotavo le frasi piu' interessanti che sentivo sul mio taccuino.

Finalmente arriva Chiodi, con circa un ora di ritardom assieme al suo aiutante Silvio Bellano, il cui ruolo non e' chiaro. Saluti affettuosi e referenziali a Zio Remo, una vera "autorita' per quanto riguarda la conduzione della politica", un "emblema della politica per la crescita dell'Abruzzo" come lo ha definito Chiodi e che "tutti rimpiangiamo".

Poi si e' passato a parlare della regione Abruzzo che prima "brilla per infrastrutture", che e' "una piccola citta' "ma che poi, pare, abbia bisogno di 6 miliardi di euro per creare (altre!) infrastrutture portuali e aereoportuali.

Usando parole care a Antonio di Pietro ha poi detto di voler eliminare modelli antichi e dispendiosi di gestione della regione, che tanto poi paga Pantalone, che vuole eliminare la frammentazione ospedaliera della regione che conta circa 38 ospedali. Chissa' perche' il pensiero di tutti e' volato a Remo Gaspari, e all'ospedale di Gissi mentre venivano pronunciate queste parole.

Chicca finale, parole di ammirazione e di rispetto per Obama che in Africa ha parlato del bisogno di infrastrutture. Non ho capito bene se intendesse dire che l'Abruzzo ha bisogno di infrastrutture allo stesso identico modo dell'Africa o no, ed in tutta sincerita' mi e' sembrato molto forzato il paragone.

Mi ha comunque dato molto fastidio che Chiodi usasse il mio Presidente in modo inappropriato per propagandare il suo programma di infrastrutture abruzzesi alla presenza del costruttore di inceneritori e cementifici Marrollo senza invece dire che Obama ha piu' e piu' volte parlato di RIAMMODERNARE le infrastrutture americane in modo da renderle piu' efficienti, a sempre maggior uso di energia rinnovabile per LIBERARCI DAL PETROLIO.

In piu' il discorso in Africa, sulle infrastrutture, Obama l'ha pronunciato una sola volta. Quello sulle energie rinnovabili e' stato invece il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ed il suo impegno in questo senso e' stato concreto, facendo approvare qualche settimana fa un ambizioso piano energetico dal suo governo. Il suo ministro dell'energia e' un premio Nobel.

Ad ogni modo, non e' stato chiaro come inquadrare questo discorso nell'ambito del primo intervento, quello sul fotovoltaico, e se i soldi destinati alle infrastrutture per l'Abruzzo, oltre che per costruire quei nuovi porti ad aereoporti, serviranno anche per incentivare l'energia fotovoltaica.

Il tutto e' ad interpretazione libera.

Alla fine del suo discorso, ho preso tutto il coraggio che ho, sono andata da Silvio Bellano, e ho chiesto la parola. Mi hanno dato il microfono, ho guardato Chiodi negli occhi, ed ho detto:

Presidente Chiodi, Vorrei sapere cosa ne pensa del fatto che secondo il governo centrale italiano, l'Abruzzo dovra' diventare una regione mineraria, con la meta' del suo territorio invaso dalle trivelle
Il pubbico non aspettava altro - non me, ma l'occasione di porre questa domanda semplice e chiara al nostro governatore.


FINE PRIMA PARTE - CONTINUA QUI

Monday, July 20, 2009

Gianni Chiodi dove sei?

Allego qui di seguito una interessante iniziativa del Comitato dei Beni Comuni di Teramo che ha scritto una lettera a Gianni Chiodi sollecitando un incontro per dibattere e per uscire al piu' presto dall'emergenza petrolio in Abruzzo.

Dal nostro Gianni, come siamo ormai abituati, solo il silenzio. Attendiamo pazienti la fine del suo letargo, anche se la pazienza sta per finire. Che uomo piccolo. Con tutti i suoi difetti, il nostro Arnold ebbe a suo tempo il coraggio di portare in causa Bush - e i due erano dello stesso partito - perche' la California voleva imporre limiti legali piu' restrittivi per le emissioni di inquinanti dalle macchine ed il petroliere Bush era conbtrario. Le varie corti americane diedero ragione ai Californiani e Bush perse.

La richesta di un incontro fra Chiodi e le associazioni portatori di interesse, e' stata firmata e sottoscritta da:

Giammarco Giovannelli, Presidente Federalberghi Confcommercio (Teramo)

Enrico Cerulli, Vice Presidente Consorzio Colline Teramane

Vincenzo Staffiliano, Presidente Federpesca Abruzzo

Silvana Verdecchia, Presidente Coldiretti, Teramo

Daniele Zunica, Presiedente Assoturismo, Abruzzo

Dino Pepe, Presidente Unione dei Comuni della Val Vibrata

Giorgio de Fabritiis, Presidente Confederazione Italiana Agricoltori, Teramo

Paolo D'Aristotele, Presidente Confagricoltura, Teramo

Antonio Topitti Presidente Fiba - Federazione Italiana Imprese Balneari, Teramo

Giuseppe Delli Compagni Presidente Faita - FederCamping Abruzzo, Teramo

Gloriano Lancinotti Direttore CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, Teramo

La lettera e' stata firmata in data 15 giugno 2009. Da allora, il silenzio. Notare che tutte queste aziende ed attivita' operano nel teramano. Il silenzio di Gianni Chiodi e' inaccettabile e poco rispettoso. Come fa GIANNI CHIODI A NON INTERESSARSI NEMMENO AL SUO MARE? ALLA SUA GENTE? AI SUOI ELETTORI? AI SUOI FIGLI?

CHE RAZZA DI GOVERNATORE E'?

La tentennante politica Abruzzese


Piattaforma del Gas della Edison, davanti alla costa di Casalbordino. Grazie a Lorenzo per averle scattate. Qui altre sconcertanti fotografie di una regione che non sa dove sta andando.

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Oggi e' l'ultimo incontro ufficiale di questo mio piccolo tour informativo Abruzzese. Stasera a San Salvo alle sei di sera, presso il centro culturale Aldo Moro.

Una piccola novita' di quest'anno e' che c'e' stata una maggiore presenza di personalita' politiche, sopratutto dei sindaci e di qualche amministratore provinciale, di vario orientamento politico.

Naturalmente sono contenta che pian piano anche chi ci governa si renda conto di quel che accade, e spero sempre che prima o poi ci sia una azione forte, e per davvero della nostra classe politica.

E' pero' quel pian piano che mi fa rabbia. E' quel lassismo, quel passivismo, quell'aspettare di essere chiamati, di essere interpellati che mi fa star male. Non c'e' iniziativa, volonta', azione da parte della politica, si risponde quasi per inerzia. Non va bene, non e' democratico.

Innanzitutto non e' giusto che dopo due anni di attivita' del popolo solo ora ci si svegli. Ma soprattutto, una volta svegliati, non sarebbe ora che i politici dimostrassero di essere davvero delle guide per il popolo? Non sarebbe ora che fossero loro a prendersi la RESPONSABILITA' ATTIVA di portare avanti questa lotta? Loro sono pagati profutamente per questo, io no.

Gianni Chiodi nonostante i mille appelli televisivi rimane muto, assieme a quell'altra inutile amministratice che risponde al nome di Daniela Stati. Gente senza spina dorsale, come ho gia' avuto modo di dire mille volte ormai, e che da cui io mi vergogno di essere amministrata.

Questa gente prende migliaia di euro al mese per non fare il proprio lavoro: CHI SE NON L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE REGIONALE DEVE PARLARE, FARE, ESSERE PROPOSITIVO? Chi? Perche' lo devono fare i volontari?

Ieri sera a Lanciano, oltre al sindaco della citta', Filippo Paolini, c'era anche il neo-presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio e assieme a lui il suo assessore all'ambiente, Eugenio Caporrella.

Ormai tutta la mia pazienza sta per arrivare al capolinea, e non mi importa quasi piu' niente del titolo di nessuno. Ho detto a tutti quello che pensavo ieri sera, fra cui il fatto che non ci si puo' aspettare da me di farmi il giro d'Abruzzo sine die, gratis e senza alcuna risposta politica ufficiale.

Occorrono i fatti e non le chiacchere. Sono stanca di essere presa in giro dai politici, fatte poche rare e preziose eccezioni.

Il presidente della provincia molte volte ha ripetuto che da sindaco di Fossacesia si e' opposto al centro petrolifero di Ortona e che quando verra' interpellato di nuovo si pronuncera' contrario ai nuovi progetti petrolfieri per l'Abruzzo.

Ma questo non e' sufficiente, e gliel'ho anche fatto notare. Non va mica bene che si ASPETTI DI ESSERE INTERPELLATI. Occorre essere PROPOSITIVI, e darsi da fare, oggi, adesso, rompendo le scatole a tutti da questo esatto momento e senza fermarsi mai. E soprattutto a chi ed in che modo si deve dire il proprio no? Dirlo ai cittadini e' facile, siamo tutti d'accordo.

Occorre avere invece il coraggio di dirlo ai potenti, agli alti piani decisionali, di far rumore, di uscire in prima pagina sui giornali, di non avere paura di mettersi contro il potere dell'ENI, di Scajola e di tutti gli uomini di malaffare che stanno dietro i progetti petroliferi per l'Abruzzo.

Cosa puo' fare secondo me DiGiuseppantonio? Puo' chiamare i sindaci della sua provincia, puo' chiamare gli altri presidenti delle quattro provincie d'Abruzzo, puo' chiamare la Stati, Chiodi, e possono INSIEME far dichiarazioni alla stampa nazionale, possono promuovere eventi informativi a tappeto nelle scuole, nei comuni, nelle piazze. Puo' lui indire una manifestazione grande, puo' lui proporre e trovare lui le formule giuridiche giuste per non farci petrolizzare.

Qualcuno dalla sala gli ha detto: ma lei vuole essere ricordato come colui che salva l'Abruzzo o come colui che ne ha firmato la morte?

Prima di andare via, incalzato da relatori e partecipanti all'evento, DiGiuseppantonio ha allora promesso di lavorare con maggior attivismo. Io sono qui che aspetto di vedere le sue dichiarazioni ufficiali ed il suo operato.

Non mollo mica e spero che ormai abbiano capito che con me le parole non bastano. Arriva poi l'assessore all'ambiente della provincia, Eugenio Caporrella, e qui si che mi sono cadute le braccia per terra.

I suoi punti di partenza sono due: il primo e' di cercare di capire come fare per far si che l'ENI non perda i soldi investiti in Abruzzo e l'altro e' che prima di fare qualsiasi cosa, dovra' leggersi le carte per bene.

Rido o piango? Le sue mi sono parse dichiarazioni perditempo di qualcuno che non sapeva bene che pesci pigliare, infatti e' stato duramente attaccato dalla sala.

In vari toni e modi, abbiamo tutti ricordato al signor Caporrella che NON E' NOSTRO COMPITO SALVARE GLI INTERESSI DELL'ENI. Non e' un nostro problema. Nelle procedure di autorizzazione ai pozzi di petrolio ci sono state varie inadempienze da parte di ENI e compari, fra cui quella di informare la gente. Gli interessi da salvare sono quelli del contadino, della mamma che si ammalera', dei bimbi deformi che nasceranno, non dell'ENI che fa disastri in tutto il mondo e i cui ricavi poi salgono alle stelle.

Quando si investe, nel petrolio come in qualunque altra attivita', qualche volta l'investimento va bene, qualche altra no. Qui all'ENI gli andra' male. Basta. I petrolieri ce lo mettono in conto. Non e' la fine del mondo.

Ma poi, CHE RAZZA DI ASSESSORE ALL'AMBIENTE E' UNO CHE SI PREOCCUPA PRIMA DELL'ENI E POI DELLA SUA GENTE?

E poi, quando ho sentito che prima di far qualunque cosa sarebbe stato opportuno leggersi le carte per bene, gli ho chiesto, ma quanto tempo ci vuole? Un mese, un anno? Non ha saputo o voluto darmi risposta. Ha detto pero' di essere un tipo meticoloso. Gli ho chiesto quale fosse il suo titolo di studi e mi ha risposto di essere un geometra. Quando gli ho chiesto di circondarsi di gente competente che lo aiutasse a svolgere questo compito di "leggersi tutte le carte" mi ha guardato confuso e mi ha detto "Vuole che io faccia quello che dice lei?".

Insomma, il tipo e' stato vago, saltava di pane in frasca, e non c'e' stato nulla da fare. Gli ho anche chiesto di fare dichiarazioni in base alle sue opinioni personali sulla stampa, di certo dopo tanto tempo che si parla di petrolio, avra' una qualche idea. Nada. Il nostro geometra deve leggersi per bene tutte le carte.

Verso la fine della serata, un altro intervento della sala ha ricordato con lucidita' che tutto il tratto della costa a sud di Ortona e' gia' perso. Le piattaforme della Edison a Casalbordino, di Rospo Mare a Vasto, di Ombrina Mare ad Ortona, ieri erano tutte visibili, assieme a sinistre petroliere che si aggiravano nei dintorni. Sono brutte, e non invitanti per i turisti, fanno rumore e non fanno riposare le persone. Per di piu' c'erano testimonianze di fumi che uscivano da Rospo Mare e visibili dalla costa.

Durera' poco il sogno turistico dell'Abruzzo. All'assessore provinciale all'ambiente Caporrella, auguro nel frattempo buona lettura. Io fra dieci giorni torno a Malibu.

Wednesday, July 15, 2009

Manifestazione a Pescara


** English link **

La manifestazione anti-petrolifera si terra', come detto varie volte, a Pescara il 18 luglio alle ore 10:30 davanti alla nave di Cascella, come organizzato da Emergenza Ambiente Abruzzo. Si prega di non portare bandiere politiche di alcun genere.

Ci tengo a precisare che l'evento e' stato organizzato quasi interamente da gruppi di volontari, fra cui le instancabili Loredana, Fabrizia, Angela ed Ines a cui va tutto il mio grazie. Vi assicuro che non e' stato facile mettere assieme tutti i permessi ed avere tutte le autorizzazioni, soprattutto in un clima di semi-ostilita' da parte delle autorita' competenti che cercano di ostacolare l'informazione in maniera subdola. Voglio anche ringraziare Giosue', Tommaso e Danilo per avere lavorato sul materiale divulgativo che verra' distributito Sabato.

Ci saranno vari sindaci di diversi comuni abruzzesi, che gia' ringrazio per la sensibilita' e per l'interesse. Questa battaglia non ha colore politico e riguarda invece la salute di tutti, e delle generazioni future.

Sicuramente ci saranno gruppi, politici ed approfittatori vari che cercheranno di sfruttare la situazione per darsi un po di gloria personale, ma ormai ci siamo abituati, l'importante e' non curarsi di loro ed andare avanti. Questa battaglia e' del popolo d'Abruzzo e di nessun altro.

Oggi a Pescara una conferenza stampa per denunciare gli scempi e gli attacchi sul nostro territorio da parte dell'industria petrolifera. Parteciperanno anche i membri del WWF e del Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, che divulga nel teramano. Grazie a Marisa e Claudio, a Fabrizio e a tutti i membri per l'attivismo.

Io voglio sapere chiaramente qual'e' la posizione di Gianni Chiodi e di Daniela Stati
sul tema della petrolizzazione dell'Abruzzo.

Intanto, la nostra battaglia diventa sempre piu' internazionale. Dopo il servizio della BBC, ieri sera a Vasto abbbiamo parlato del tema del petrolio in Abruzzo con 50 delegati europei di varie associazioni non governative per la difesa del territorio. Grazie a Lino, Maria Grazia e Mario per avere organizzato l'evento e per l'interesse dei partecipanti.

Andiamo avanti cosi, per amore della nostra terra.

Monday, July 13, 2009

Siamo sulla BBC !



La scorsa settimana mi ha intervistato Punto Radio da Bologna (FM 87.70 - 87.90), sul tema dell'Abruzzo petrolizzato. Metto qui il
link per ascoltare la puntata del programma tramsesso da Antonio Amorosi su "Il punto di Antonio Amorosi". La puntata e' stata trasmessa Venerdi' scorso, 10 Luglio alle 16:30.

Grazie di cuore ad Antonio per l'interesse e agli altri ospiti dell'Emilia Romagna e della Lombardia per avere testimoniato degli stessi problemi nelle loro realta'. Sono contenta che pian piano anche il resto d'Italia sappia della devastazione che petrolieri e politici senza spina dorsale stanno portando a questa terra d'Abruzzo.

Non era mia intenzione farlo, ma visto che c'e' tutto questo immobilismo politico, e che fanno tutti finta di non sentire, io non ho altro strumento che svergognarli tutti al meglio che posso.

E poi, ho sempre pensato di voler fare arrivare la nostra storia petrolifera lontano, sulla stampa nazionale e straniera, per farlo sapere a tutto il mondo che noi qui i pozzi del petrolio non ce li vogliamo per nessun motivo. Ho sempre sognato che fossero loro a trovare noi. Finalmente questo sogno e' diventato realta' grazie al filmato di Elga sul petrolio ad Ortona, mandato in onda da Current TV che una giornalista della BBC ha scovato e da cui e' nato il suo interesse sul tema.

La BBC ci ha dunque contattato e domani, 14 Luglio alle ore 8:30 del mattino andra' in onda in tutto il mondo il servizio sull'Abruzzo petrolizzato. Su questo link e' possibile ascoltare la storia e scaricarlo via podcast in inglese. Fra qualche giorno uscira' pure la versione cartacea, che non manchero' di pubblicare.

Gianni Chiodi e Daniela Stati dovranno vergognarsi davanti a tutto il mondo per avere rifiutato di prendere una posizione in merito alle estrazioni petrolifere e di starsi comportando da Ponzio Pilato. Anzi peggio: Ponzio Pilato diceva ni, questo duetto inutile non dice nulla.

Tutto il mondo sapra' che Nicola Fratino e gli altri suoi compari della Buonefra hanno intascato ben 1,100,000 euro in cambio della svendita delle colline del Montepulciano, trasformate da siti agricoli in siti industriali, nel giro di una sola settimana.

Tutto questo varra' da monito anche al nuovo presidente della provincia di Chieti, Di Giuseppantonio, che ha messo nella sua rosa di politici anche il famoso Remo di Martino, un forte sostenitore del progetto petrolifero per Ortona (e dunque penso anche per il resto della regione), quello stesso che pensava che io fossi una creatura del web e che doveva venire a Los Angeles a mostrare a tutti i miei alunni che io fossi antidemocratica (!).

Come dico sempre, quando uno viene eletto il suo primo dovere e' di garantire sicurezza, salute e benessere ai suoi concittadini e non di chiudersi orecchie, occhi e naso di fronte ai problemi, ed il petrolio e' uno dei piu' gravi e che riguarda tutta la regione. Ma evidentemente la spina dorsale della nostra classe politica non e' cosi rigida da fare il nostro interesse. Meglio far finta di niente, abbassare la testa e lasciare a petrolieri ed affaristi di fare cio' che vogliono.

Manifestazione 18 Luglio, ore 10:30 davanti alla nave di Cascella, continuiamo a fare informazione ed ad essere in tanti.

Friday, July 10, 2009

Potenza, oggi


Sono in partenza, come sempre ho pochissimo tempo. Ecco qui allora una carrellata di Video su zone petrolizzate e petrolizzande.

Ricordo che la manifestazione si terra' il 18 luglio, Sabato alle 10:30 a Pescara, davanti alla nave scultura di Michele Cascella. Se qualcuno vuole creare volantini o altre immagini legate al tema, me ne mandi una copia che la metto su. Grazie. C'e' bisogno dell'impegno di tutti.

Alla fine dei conti, se il centro petroli di Ortona e' in limbo allo stato attuale delle cose, e' solo grazie al lavoro di noi tutti cittadini. Dobbiamo crederci che abbiamo il potere di riprenderci la nostra terra, la nostra nazione.

Questo e' un video che mi ha mandato Vito L'Erario sulla Basilicata, che si chiama Val D'Agri, il respiro della montagna



Questo invece me lo ha mandato Salvatore Pirruccio sulla situazione della nostra regione.



Wednesday, July 8, 2009

Sublette County


Il futuro dell'Abruzzo, come visto dal Wyoming e' contenuto in un commentario di Alexandra Fuller, una scrittrice Americana, che si e' occupata delle trivelle in una zona remota e rurale degli USA, Sublette County, Wyoming. Fino a dieci anni fa Sublette County era una delle zone piu' sane degli Stati Uniti, con pochissimi abitanti, acqua ed aria incontaminata, vicino alle montagne rocciose, e ai corsi d'acqua che alimentano il fiume Colorado.

La stessa Alexandra Fuller, originaria di New York, vive in Wyoming e dice che la corsa sfrenata all'ultima goccia di petrolio sul pianeta ha portato a delle conseguenze devastanti alla sua comunita' di adozione. Nel Wyoming si trivella da soli dieci anni, piu o meno in concomitanza con l'era del petroliere Bush.

La storia e' sempre la stessa. A quei tempi i petrolieri arrivarono in Wyoming con il solito mantra dell'utilizzo di nuove tecnologie assolutamente sicure, scintillanti, splendenti e sicure. Chiunque osasse opporsi venne bollato come anti-sviluppo o un greenie, che nel midwest non e' un complimento.

All'inizio i petrolieri avevano anche promesso che avrebbero messo ciascun pozzo su un area di 80 acri ciascuno, per non disturbare la fauna selvaggia. Ogni pozzo ne copriva 7 di acri.

Col tempo nessuna di queste promesse fu mantenuta e dopo solo dieci anni l'area e' diventata di fatto un campo petrolifero industriale. La legge del Wyoming non era preparata a questa nuova attivita', e cosi' i petrolieri hanno potuto trovare il modo di raggirare le leggi sull'inquinamento dei fiumi, di protezione degli animali selvatici, e nemmeno per le ore di lavoro che i camionisti sono obbligati a rispettare.

Uno degli abitanti della zona si chiama John Fandek, che e' il padrone di un ranch a Sublette County e che dice:

I've trapped, hunted and ridden horses over most of this land. If you'd told me, ten or fifteen years ago that development of this nature could happen here, in one of the last remaining wild areas in the lower forty-eight states, I wouldn't have believed it.

Sublette County di colpo e' diventata un calderone di inquinanti, tant'e' che spesso agli abitanti viene richiesto di restare in casa per le sostanze tossiche presenti nell'aria. Molti pozzi di acqua sono stati inquinati dagli idrocarburi, e in questi pozzi sono state ritrovate anche sostanza cancerogene. Il tasso di tumori nella zona e' in aumento e spesso c'e' una folta coltre di aria puzzolente e nebbiosa.

Il tasso del crimine e' fortemente aumentato, c'e' stato un boom delle costruzioni nell'area, fra cui una prigione nuova e l'industria petrolifera continua a dire che ha portato sviluppo e progresso.

But we have lost what money can't buy. Clean air, clean water, our sense of place and our sense of self.

Tutto questo in un posto semidesertico degli USA. Da noi in gioco c'e' la vita di 800,000 Abruzzesi.

Monday, July 6, 2009

Il lago di Bomba al metano


Questo post e' stato in gran parte preso e rielaborato da Lorenzo, il cui post potete leggere qui. A Lorenzo grazie per la segnalazione e per il lavoro svolto.

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Pare non esserci mai fine alla stoltezza di Abruzzesi, amministratori e popolo. Leggo dal blog di Lorenzo, e poi da l'Espresso-locale che una ditta americana, la Forest Oil, ha deciso di venire a trivellare il metano a Bomba, fra il lago, gli ulivi e quello che in teoria dovrebbe essere una zona dedita al turismo.

Gia' 20 anni fa era venuta l'ENI a cercare cosa c'era nel nostro sottosuolo, ma dai tre pozzi dell'epoca non avevano trovato granche' e decisero di abbandonare il tentativo di trivellare Bomba, Pennadomo e Colledimezzo, dove si trovavano i pozzi esporativi dell'epoca.

I giornali di oggi, stoltamente parlano di "risorsa da gestire con gli Americani", senza sapere che i petrolieri non spartiscono nulla con nessuno. Gli sciocchi amministratori pensano che arriveranno sconti sul gas, e chissa quale altro regalo di babbo Natale.

I bombesi si sono così visti aprire il cantiere nella vallata sulla quale si affacciano le case.

Tecnici e operai sono poi risaliti a Bomba in cerca di vitto e alloggio innescando anche un discreto giro d'affari dell'indotto nei periodi morti, senza turismo.


Le operazioni di ricerca sembrano non scuotere la tranquillità della valle. Sì, c'è sicuramente un aumento del traffico, ma a Bomba guardano più ai vantaggi piuttosto che a un eventuale impatto ambientale. In consiglio comunale, la giunta di centronistra, ha già prospettato ad esempio sconti e agevolazioni sulle forniture.


Questa ignoranza mi fa sorridere da un lato, dall'altro mi fa arrabbiare. Davvero nel 2009 e' inaccettabile che la gente, gli amministratori in primis, siano cosi ignoranti e veramente credono che i regalini dell'indotto di operai e la prospettiva di gas scontato (non e' mai successo in Italia, e addirittura in Basilicata i prezzi sono piu alti che nel resto d'Italia!) sia sufficiente per mettere a rischio l'introito principale di Bomba: il turismo che si fonda su un lago e sulla natura sana, nonche' della salute dei suoi abitanti.

Un altro po' di regali posso anticiparli io? Vengono dritti dritti dalla corte suprema del Texas.

Gia' dalla fine degli anni '80, la Forest Oil aveva avuto dei problemi legali con il signor James Mc Allen, un ranchero del Texas sulle cui terre la Forest Oil aveva delle concessioni per le estrazioni di gas. L'oggetto della contesa era che la Forest Oil non aveva propriamente pagato i diritti estrattivi al signor Mc Allen. La situazione fu risolta solo nel 1999, con un pagamento da parte della Forest Oil e con la firma di un documento di accordo fra le due parti.

Intanto, nel 1992 la Forest Oil, facendo finta di essere un buon vicino, dono' al signor James Mc Allen delle tubature dismesse. Il signor Mc Allen aveva messo su assieme a degli amici un area per il ripopolamento di rinoceronti in via di estinzione sul suo ranch.

Il metallo delle tubature sarebbe servito per creare recinti agli animali e cosi' il signor Mc Allen trascorse molte ore a tagliarlo e a rimodellarlo. Una volta finito il lavoro pero', i rinoceronti del signor Mc Allen iniziarono a soffrire di lesioni alla pelle, si ammalarono, e morirono in massa. Lui stesso perse una gamba per colpa di un tumore raro.

Intanto, nel 2002 un impiegato della Forest Oil che era andato in pensione, allerto' gli ufficiali della sua compagnia che i tubi regalati al signor Mc Allen erano radioattivi. Nessuno pero' penso' di allertare il signor Mc Allen in persona.

Finalmente nel 2004, fu l'impiegato stesso a dire di questi tubi radioattivi al signor Mc Allen. Quest'ultimo si insospetti' e cosi scopri' che la Forest Oil aveva pure seppellito sostanze di scarto altamente tossiche a base di mercurio nel suo ranch.

Anche se e' impossibile provarlo al 100%, i legali del signor Mc Allen dicono che c'e' una correlazione di tumori come quello che ha colpito il loro cliente, e l' ingestione di sostanze radioattive. Poiche' il signor Allen aveva trascorso molte ore a tagliare le tubature, lui ha sicuramente ingerito molta polvere radioattiva, e dunque c'e' quantomeno il sospetto che sia la morte degli animali, che il suo tumore siano collegati alle tubature della Forest Oil.

Nel 2005 allora inizio' la causa del signor Mc Allen e altri comproprietari del ranch contro la Forest Oil. Quest'ultima pero' si ricordo' del contrattino del 1999, nel quale c'era scritto piccolo piccolo (in quello che in America si chiama fine print) che il signor Mc Allen firmando quel documento rinunciava a qualsiasi futura azione strettamente legale contro la Forest Oil.

Il signor Mc Allen e' sicuro della cattiva fede della Forest Oil:

There's no doubt they knew they were giving me the poisoned apple. Did they give it to me to get rid of me? It makes me wonder.

Forest Oil has exhibited a total disregard for human life, the well-being of animals and the overall environment.

Forest Oil donated the pipe to avoid having to properly dispose of it. They figured, why pay money to remediate it when this idiot will take it and thank us for it.

The oil industry needs to be held accountable for this type of activity. A jury needs to send a message that you can't do this to people and get away with it.

Forest Oil, come tutte le compagnie petrolifere che si rispettino, dice che non e' colpa loro, non sanno, non vedono, non gliene importa. La corte suprema del Texas ha detto che il documento firmato nel 1999 e' vincolante e che la causa non puo' procedere. Al massimo si potra' parlare di
cio' che in America di chiama arbitration, una sorta di soluzione trovata da un terzo, la cui decisione e' inappellabile e che spesso e' piu' superficiale che una giuria popolare o un giudice.
Vedermo come va a finire.

Tutte queste cose sono a portata di un solo click. Evidentemente gli amministratori di Bomba e dintorni sono troppi addormentati per prendersi la briga di chiedersi a chi stanno regalando il loro territorio.

Fonti: San Antonio News

Saturday, July 4, 2009

Potenza, oggi

Sono in partenza, come sempre ho pochissimo tempo. Ecco qui allora una carrellata di Video su zone petrolizzate e petrolizzande.

Ricordo che la manifestazione si terra' il 18 luglio, Sabato alle 10:30 a Pescara, davanti alla nave scultura di Michele Cascella. Se qualcuno vuole creare volantini o altre immagini legate al tema, me ne mandi una copia che la metto su. Grazie. C'e' bisogno dell'impegno di tutti.

Alla fine dei conti, se il centro petroli di Ortona e' in limbo allo stato attuale delle cose, e' solo grazie al lavoro di noi tutti cittadini. Dobbiamo crederci che abbiamo il potere di riprenderci la nostra terra, la nostra nazione.

Questo e' un video che mi ha mandato Vito L'Erario sulla Basilicata, che si chiama Val D'Agri, il respiro della montagna



Questo invece me lo ha mandato Salvatore Pirruccio sulla situazione della nostra regione.



PESCARA 18 LUGLIO 2009


Ci siamo, finalmente il 18 luglio ci vediamo tutti a Pescara per manifestare contro l'Abruzzo petrolifero in spiaggia.

Ci si vede alle 10:30 davanti alla statua di Cascella, in riva al mare.

Siamo tutti invitati: cittadini, movimenti, sindaci, associazioni, agricoltori, produttori, esercenti, artigiani, operatori turistici, pescatori e tutti quelli che amano l'Abruzzo.

GIANNI CHIODI e DANIELA STATI DEVONO PRENDERE UNA POSIZIONE CHIARA PER SALVARE LA NOSTRA TERRA

L'ABRUZZO CHIEDE IL BLOCCO TOTALE DELL' ATTIVITA' PETROLIFERA PER ALMENO 30 ANNI NELLA NOSTRA REGIONE

In questi giorni sono in Sardegna ad un meeting sul petrolio in varie parti del mondo. E' sconvolgente ascoltare quello che succede, anche per me che credevo di avere letto e sentito tutto. In Nigeria, in Ecuador, nel Canada, fa veramente male vedere ed ascoltare di prima persona quello che succede alle popolazioni locali, dei paesi del primo e del terzo mondo in ugual misura, ogni volta che arriva il dio petrolio.

Malattie, terreni devastati, acqua mista a petrolio, pesci morti, foreste disboscate. L'ENI, come la Shell, la Total e le loro amiche piu o meno grandi, non risparmiano niente, figuriamoci se andranno con i guanti bianchi in Abruzzo.

In questo meeting c'era anche il giornalista che ha realizzato il servizio di Report sulla Nigeria per Milena Gabanelli, nonche' uno dei principali attivisti pacifici per la Nigeria: Nnimmo Bassey, presidente di Oilwatch Africa e di Friends of the Earth Africa, un architetto diventato attivista, arrestato varie volte nel suo paese e che predica metodi non violenti per liberare la Nigeria da pratiche disumane come il gas flaring.

Praticamente, in Nigeria non gli fanno nemmeno il "centro oli": il gas di risulta e gli scarti sulfurei li bruciano direttamente in aria, al 100%. Vicino a questi tubi sputa fuoco e' sempre giorno. Parlare con il signor Bassey mi ha fatto sentire piccola, perche' noi qui abbiamo tutte le comodita' del primo mondo e dovremmo non solo rispedire i petrolieri a casa loro senza mezze misure ma denunciare tutte le schifezze che ENi e compagnia bella vanno facendo in giro per il mondo ai popoli piu' vunerabili. Naturalemente da Americana, paese che divora il petrolio come fosse acqua in rispetto agli altri paesi del mondo, mi sento particolarmente colpevole dell'orrore laggiu'.

C'erano anche alcuni rappresentanti del Congo, dove l'ENI andra' ben presto a trivellare sabbie bituminose, il petrolio piu' schifoso del mondo in assoluto. Avrei tanto voluto poter far per loro la stessa cosa che stiamo facendo in Abruzzo: spiegare alla gente di che si tratta, e dopo aver imparato, dirgli di arrabiarsi e di lottare con le armi della parola, dell'intelligenza, della democrazia, ma purtroppo non posso fare piu battaglie di quanta energia io abbia.

In Abruzzo, dobbiamo lottare e vincere: per noi, per i nostri figli e anche per mostrare al resto del mondo che i petrolieri non sempre la spuntano e che si puo' sconfiggere questa banda di criminali che anche se veste con i vestiti di lino, e va in giro con il sorriso finto e le risposte prestampate, sempre criminali sono.