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Sunday, February 1, 2009

L'ENI a Paderno Dugnano


Nel 1998 la guardia di finanza mando' ben 18 avvisi di garanzia a membri e dirigenti della ENIrisorse e sue associate a Paderno, vicino Monza. La ENIrisorse al tempo era una ditta controllata al 100% dall'ENI e la rappresentava a livello metallurgico. Oggi ha cambiato nome e si chiama Syndial, ma appartiene ancora all'ENI.

A quel tempo, vennero messi sotto sequestro uno stabilimento per l'incerimento e lo stoccaggio di batterie esaurite. A Paderno si raccoglievano e si trituravano le batterie usate, diciamo in modo non proprio ottimale. Vennero sequestrati 120,000 metri cubi di veleni, in larga parte piombo, 80,000 nella stessa Paderno e poi altri 40,000 a Marcianise, in provincia di Caserta.
Altro materiale fini' sotto sequestro a Gioia Tauro, in provincia di Cosenza.

Questi volumi equivalgono, piu o meno a una palazzina con base grande quanto un campo di calcio di 4 piani. I report ENI parlano di un milione di chilogrammi di sostanze di scarto prodotte a Paderno Dugano. Se ne recuperavano 3 milioni.

La collina dei veleni, cosi la chiamavano gli abitanti di Paderno: si poteva vedere anche da lontano. Quando pioveva, da questi stoccaggi a cielo aperto veniva fuori una acqua rossastra, che finica dritta dritta nel terreno.

Negli stabilimenti ENIrisorse, tutto veniva fatto alla meno peggio. Erano stati superati i limiti di autorizzazione di scorie tossiche, il terreno non era stato impermeabilizzato adeguatamente, e le falde acquifere erano a forte rischio di inquinamento. Veniva prodotta troppa diossina perche' le temperature non erano sufficientemente elevate, Parte delle scorie, classificate come pericolose, venivano poi mandate a Cervesina, in provincia di Pavia, dopo essere state coperte da una colata di cemento.

Neanche a dirsi, era una operazione illegale: i rifiuti avevano concentrazioni di piombo 10 volte superiori rispetto a cio' che era ammissibilie dalla legge. In piu' la discarica di Cervesina non era autorizzata ad ospitare tali rifiuti. Anche qui il materiale fini' sotto sequestro.

Nelle carte la ENIrisorse doveva ricilare plastica e non veleni. Nella pratica, le indagini mostrarono che l'85% dei rifiuti era invece composto di metalli pesanti e cancerogeni come appunto il piombo. Varie analisi da uffici pubblici e di varie procure hanno mostrato che questi rifiuti erano altamente tossici.

Si stima che il costo dello smaltimento delle batterie sarebbe stato di 60 miliardi delle vecchie lire se fatto in modo giusto. Con tutti i sotterfugi, e le operazioni di scarto illegale, l'ENIrisorse risparmio' 40 miliardi di lire. Inoltre si penso' di trasportare questi rifiuti un po in tutta Italia cosi' da diluire costi, sostanze tossiche, e visibilita'.

Tutto questo e' scritto in una relazione fatta alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica Italiana.

L'ENIrisorse fece nocomment in pubblico. Vendette lo stabilimento alla Sitindustrie e poi si rifiuto' di pagare le spese per la bonifica del terreno. Da quanto mi risulta, al maggio 2008, la zona non era stata ancora bonificata. Il rapporto di VAS ufficiale della citta' di Paderno indica che la criticita' ambientale nel suolo e lungo le acque superficiali (fiumi) e' molto alta. Coincidenza?

Intanto, recidiva, ora che non si poteva piu' usare Paderno come discarica, l'ENI pensava gia' a come trasportare altri rifiuti legati all'operazione "batterie tossiche" in Toscana, vicino Grosseto.

Ma questa e' un altra storia, anche se dello stesso sapore.

Fonti: Corriere della Sera

4 comments:

Anonymous said...

Cara Maria Rita , come ben saprai , avendolo già evidenziato sul Tuo prezioso Blog , contrariamente a tutto ciò che si vuol far credere , la nostra Regione è ancora nel mirino dei Petrolieri.
Infatti due recenti attacchi confermano ciò: il primo , l’ accoglimento dell’istanza di coltivazione , da parte dell’Unmig , per la concessione COLLE S. GIOVANNI (BUIG: LII-2 AREA: 22,8Kmq RICHIEDENTI:Eni
UBICAZIONE: FOGLI IGM: 141 , COMUNI: Atri, Pineto, Sant'Angelo) accolta il 26.11.2008 , con richiesta di intesa e Via del 17.12.2008 ; la seconda riguarda la richiesta della Edison per l’ampliamento e la costruzione di nuovi pozzi della concessione Rospo Mare .
Si rammenta che negli impianti produttivi di Rospo Mare, nel tratto di mare compreso tra l’Abruzzo ed il Molise, avviene in piccolo ciò che avviene in qualsiasi raffineria: il petrolio greggio è sottoposto alla deidrosolforazione, con conseguente emissione di idrogeno solforato e di altri inquinanti in termini non controllabili, fortemente nocivi per l’uomo e per l’ambiente. Quindi tutti i lettori oltre che giustamente indignarsi , prendano contatti con i comitati , per preparare le osservazioni da inviare al ministero .
Infatti , entro il 2 marzo chiunque abbia interesse può presentare istanze, osservazioni e pareri al Ministero dell’Ambiente, cosa che si auspica avvenga da parte della Regione Abruzzo, presso i cui uffici è depositata una copia del progetto della Edison, e di tutti gli enti locali interessati.
Bisogna prendere coscienza che non basta indignarsi , ma bisogna anche farlo sapere e far valere i propri diritti.
Ricordo che quasi un anno addietro parlando telefonicamente con un funzionario del Ministero dell’Ambiente e chiedendo come fosse possibile il nulla osta al rilascio di tutte le concessioni nella nostra Regione , mi venne , amaramente, risposto che per Roma , gli Abruzzesi erano coscienti e contenti dello sviluppo petrolifero in atto , poiché prendendo ad esempio Mog e Petroceltic , non una osservazione era giunta al rilascio delle richieste medesime .
Altra cosa importate è che l’ex 1141 ter , oggi 1195 , la legge che prevede alcuni articoli a favore dei petrolieri e che presto tornerà alla Camera , è stata emendata da pochissimi Senatori , bisogna sollecitare i nostri onorevoli.
Ultima nota , questa volta positiva , i comitati iniziano seriamente a collaborare , sempre più iniziative coinvolgono unitariamente Impronte , Nuovo senso Civico , Comitatonaturaverde , AbruzzoRinnovabile , WWF , Legambiente , EmergenzaAmbiente , ecc….mi scuso con quelli che involontariamente dimentico , è impensabile che ciò non accada per il bene di tutti.
Nino Di Bucchianico

Anonymous said...

GRAZIE E FORZA NINO DI BUCCHIANICO

CARLO CICCIONI

MARCO GIANGRANDE said...

bravo nino sei il nostro ariete

maria rita said...

grazie nino.

ora mi do da fare anche io