La lama di pala eolica in dono alla IGas per Natale
Fracking in the UK
Balcombe, Sussex, UK
Estate 2013
Estate 2013
Pearl Hopkins, residente, Barton Moss UK
E' bellissimo.
E' bellissimo.
Il giorno 16 Dicembre 2013 una
cinquantina di attivisti ha piazzato una lama di pala eolica da 17 metri
e 1.5 tonnellate come regalo di Natale alla ditta fraccante IGas. Gli
hanno cosi' bloccato la strada di accesso presso il sito di
trivellazione Barton Moss.
Ci hanno messo pure il nastro rosso di Natale.
I
pezzi sono stati portati separatamente ed assemblati in situ. Un
guardia di sicurezza ha notato il tutto e chiamato la polizia, ma sono
arrivati troppo tardi. E cosi', voila', la turbina anti fracking messa
ad intralcio davanti il costruendo pozzo.
In
questo momento il 60% del territorio inglese e' potenzialmente aperto
alle estrazioni di gas da strati carbonferi o da roccia di scisti e la mobilitazione -- piu' o meno fantasiosa -- dura da settimane.
E'
tutto partito dall'estate calda di Balcombe, nel West Sussex, dove
centinaia di manifestanti hanno dato vita a numerose proteste durate per
settimane, con catene umane, arresti, e pure la figlia di Mick Jagger a
dire no al fracking. Alla
fine la Cuadrilla, la ditta proponente, si e' dovuta arrendere, ed il 4
Settembre hanno abbandondato i loro progetti di trivellare Balcombe.
La protesta si e' ora spostata a Barton Moss, dove gia' da un po di tempo c'e'
un "Protection Camp" per vigilare sul sito della Igas.
Dove hanno preso la lama?
Dal gruppo "Liberate Tate"
che gia' un anno fa l'aveva esposta a mo' di protesta presso il Tate
Modern's Turbine Hall per protestare le relazioni fra il museo londinese
e la BP. Il loro motto e' "free art from oil".
Chiedono
un approccio etico all'arte e alle sponsorizzazoni, e nello specifico
che il museo rescinda ogni tipo di associazione con la BP "given the damage being caused by the
company to ecosystems, communities and the climate".
Una delle attiviste di Barton Moss, Sandra Denton, dice
Amen.
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