La tribu Ogoni si trova nel sudest della Nigeria, e nel cuore della zona petrolifera del Delta del Niger. Questo gruppo etnico di circa mezzo milione di persone per secoli fu dedito alla pesca e all'agricoltura.
Nel 1958 la Shell trovo' petrolio nelle terre degli Ogoni. Per decenni la Shell, ma anche la Exxon-Mobil, la Texaco, la British Petroleum l'Elf e la nostra beneamata ENI, sotto il logo Agip, estrassero petrolio semi-indisturbati e per un totale di oltre 30 miliardi di dollari.
A queste estrazioni si accompagno', guarda caso, la distruzione dell'ambiente naturale degli Ogoni: la puzza di zolfo a pervadere tutto, pozzi e fiumi inquinati, il cielo punzecchiato da fiammate altissime a tutte le ore del giorno e della notte, terreni violati per metterci oleodotti senza chiedere niente a nessuno. La pesca scomparve e l'agricoltura fu fortemente compromessa. Aumentarono i casi di asma, bronchiti e malattie alla pelle a causa dell'inquinamento.
Come spiegato ieri, li non hanno nemmeno messo i "centro oli": l'idrogeno solforato veniva incenerito al 100% con questa tecnica del gas flaring, e rilasciato direttamente in aria.
La Shell diceva che non era vero che c'era tutto questo inquinamento e che anche se c'era la colpa era delle popolazioni locali. Storie petrolifere di tutti i giorni.
Nel 1990 Ken Saro-Wiwa, un poeta e scrittore della comunita' Ogoni, con una certa notorieta' televisiva, fondo' il movimento per la sopravvivenza degli Ogoni, il MOSOP, the Movement for the Survivial of the Ogoni People.
A partire dal 1991 Saro-Wiwa inizio' a denunciare la devastazione della sua terra al mondo, a conferenze ambientali, ad Amnesty International, alle Nazioni Unite. Si calcolo' che la Shell aveva omesso di pagare almeno 10 milioni di dollari per ripristino dei danni ambientali e per royalties.
Gli incidenti iniziarono a crescere in parallelo con la notorieta' di Saro-Wiwa: all'inizio erano manifestazioni pacifiche ma spesso, anche a causa dell'intervento della polizia diventarono violenti. Nel 1993 in vari attacchi su villaggi Ogoni morirono quasi 900 persone. La polizia disse che la colpa era di lotte interne fra etnie Ogoni diverse. Saro-Wiwa denuncio' invece la lunga mano della Shell dietro queste sommosse. Il tutto si ripete' nel 1994 e nel 1995 in scontri nei palazzi governativi.
Il dittatore nigeriano Sani Abacha era dalla parte della Shell e in un comunicato militare il suo fedele generale Paul Okuntimo disse:
"Shell operations still impossible unless ruthless military operations are undertaken for smooth economic activities to commence"
Finalmente, nel 1995 Saro-Wiwa fu ingiustamente arrestato, torturato, ucciso e gettato in una fossa comune, nonostante l'intervento di Amnesty International, Greenpeace, The Sierra Club, PEN international e the Human Rights Watch. Il commonweath britannico sospese la Nigeria, gli USA richiamarono il loro ambasciatore. Ci fu un boicottaggio internazionale per la morte di quello che veniva ritenuto un attivista pacifico.
La Shell dovette abbandonare la terra degli Ogoni a causa dello scandalo internazionale.
La famiglia di Saro-Wiwa porto' avanti la sua battaglia anche dopo la sua morte. Il fratello emigro' in Canada. Le sue spoglie furono finalmente trovate e date una seplotura con nome e cognome solo nel 2005.
Dopo innumerevoli difficolta', ritardi e resistenze, la Shell fu portata in un tribunale di New York da un gruppo americano per la difesa dei diritti umani, the Center for Constitutional Rights. Come ormai prassi, si cerca sempre di discutere queste cause negli USA dove le norme ambientali sono piu severe.
La legge e'del 1789. Questa prevede che i tribunali americani possano giudicare reati contro i diritti umani anche se questi vengono commessi all'estero, da o contro stranieri.
La causa inizio' nel 1996. Solo oggi 8 Giugno 2009, dopo 13 anni, la Shell ha patteggiato e ora dovra' pagare 15 milioni di dollari per avere partecipato indirettamente alla morte di Saro-Wiwa e per inquinamento. La Shell era accusata di avere fornito le armi alla polizia e di avere ingaggiato bande locali per sparare alla gente che protestava. Meta' del denaro andra' per la bonifica dei siti inquinati e per le comunita' Ogoni.
L'avvocato dell'accusa, Jennie Green ha dichiarato:
"This was one of the first cases to charge a multinational corporation with human-rights violations, and this settlement confirms that multinational corporations can no longer act with the impunity they once enjoyed,"
Questo e' uno dei primi casi in cui una multinazionale e' stata condannata per violazione dei diritti umani e questo esito conferma che le corporazioni multinazionali non possono piu' agire con l'impuntia' di un tempo.
La Shell non ha rilasciato dichiarazioni. L'ENI, che continua a distruggere ogni cosa che tocca, anche la Nigeria dove opera ancora, neppure.
Fonti: CNN, The politics of bones, BBC
11 comments:
da Report
DI MARTINO ELETTO, DI GIUSEPPE ANTONIO ELETTO....TUTTI CIECHI E ORA PREGHIAMO SOLO CHE NON FANNO QUESTO CENTRO OLI, MA CON DI MARTINO ALLA PROVINCIA SARANNO PROBLEMI SERI..............
Non riesco a crederci... Ma come hanno fatto a votarlo? Chi l'ha votato? Ma come fa la gente ad essere cosi stupida! A questo punto posso solo dire: si vede che agli ortonesi gli sta bene avere il porto petrolifero, Fratino che conta il suo milione di euro e la spiaggia dei Saraceni all'ombra delle petroliere.
La provincialita' e l'ignoranza sono due bestie bruttissime.
erroreeeeeeeeeee calmaaaa
dalla prefettura di Chieti non e stato eletto così secondo il sito...
http://www.prefettura.it/chieti/index.php?f=Elezioni&s=index.php&tornata=2009-06-06&id_sito=1225&nodo=56896&nodo_padre=52107&tt=ok
cliccate su scrutini collegi....
va bene, grazie massimo, il sito e'qui
qui
ma giuro che non lo capisco
Remo di Martino ha avuto 1500 voti ad Ortona, pero' la bandiera di "eletto" ce l'ha uno del PD, Enzo Tucci
che ha solo 1300 voti. Forse perche' Tucci e'stato votato in altre circoscrizioni?
Boh.
Ma alla fine Remo Di Martino la bandiera di eletto non ce l'ha.
qui a francavilla ha vinto
D'Amario Daniele (detto sciuscetta) braccio destro del ex-sindaco Roberto Angelucci noto per la sua posizione contraria al centro oli Ortona.
La Shell risarcisce gli Ogoni
Quindici milioni e mezzo di dollari per sfuggire ad un verdetto di colpevolezza che sentiva aleggiare nell’aria. La Shell pagherà, per non vedere inchiodato il suo nome a quello della prima multinazionale condannata per violazione dei diritti umani. Moneta sonante per cancellare le sue impronte dalla scena del crimine e poter dimenticare di aver aiutato il boia che ha stretto il cappio al collo di un poeta, colpevole di aver puntato il dito contro i signori del petrolio che uccidevano la sua terra: la terra degli Ogoni, un frammento del delta del Niger.
fonte:
http://www.unita.it/news/esteri/85500/la_shell_risarcisce_gli_ogoni
poco, troppo poco! vergogna!
Perù:150 indios uccisi perché in rivolta contro le estrazioni di petrolio nella Foresta amazzonica
E’ da venerdì 5 giugno che in Perù il Governo è entrato in conflitto con gli indios della Foresta amazzonica.
fonte:
http://www.ecoblog.it/post/8524/peru150-indios-uccisi-perche-in-rivolta-contro-le-estrazioni-di-petrolio-nella-foresta-amazzonica
si Enzo Tucci e un medico della radiologia di Ortona uno dei tanti a dire no al centro oli...ed e stato il più eletto della sua lista su ortona 1
Bravi ragazzi: continuate così. Fate sentire la vostra voce. Facciamogli sempre sentire il nostro fiato sul collo. Questi si credono dei Padreterni, che possono fare qualunque cosa. Loro è il potere del mondo. Loro tirano i fili che fanno muovere i loro burattini politici: Bush, che ha fatto crollare le Torri gemelle, era uno di questi. E non dimentichiamo che la Shell, la Texaco, la Mobil, la Exxon, tutte le famose 'Sette sorelle' sono la mano che ha armato l'assassino di Enrico Mattei, che aveva raccolto le ceneri della vecchia ENI e la stava riformando per farne una cosa diversa da quello che è ora diventata.
Francesco
Dedicato a Ken Saro-Wiwa contro il genocidio degli Ogoni
Nero e cielo rosso i pozzi pompano petrolio
rosso e cielo nero ora i pozzi pompano sangue
mi sono disteso su un letto di armi
le armi mi fanno male alle ossa
in qualche casa un bianco addestra un cane feroce
in qualche prigione un secondino mi aspetta
e qualcun altro alla frontiera mi aspetta, per poter ridere
dei miei documenti sgualciti, del mio nome inusuale
o forse un rogo o una croce mi aspetta
o la scarpa magica che fa volare i fratelli neri
in canestri di dollari e su palchi illuminati
datemi un biglietto d'aereo, la gloria mi aspetta
o una stazione della Shell dove lavero' i vetri
e potro' comprarmi un vestito per seppellirmi
il giorno che tutto il petrolio uscira' dalla mia terra
e tutto il sangue uscira' dalle mie vene
e tutte le mosche si poseranno sui miei occhi
per non disturbare gli occhi dell'Europa
e il fratello americano che vola sulla scarpa magica
finche' il cane non mi abbia addentato
e io sia un corpo su un giaciglio di strada
cullato dalla nenia di un telecronista
tra una sfilata di moda e un video di rap
ma non vorrei dormire su un letto d'armi
non vorrei morire nelle prigioni del generale
e vorrei che non rideste
dei miei documenti sgualciti, del mio nome inusuale
e di come racconto a mio figlio affamato
la favola della scarpa magica.
E prima che mi scacciate per i miei crimini
e che per i miei crimini io sia giustiziato
prima che tutto il petrolio sia uscito dal pozzo
e tutto il sangue dalle mie vene
vorrei chiedervi almeno perche´
cosi a lungo, cosi ingiustamente, e in nome di cosa
altri uomini vivranno come me.
Ken Saro Wiwa
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