Thursday, August 18, 2011
Roseto, Scozia: da noi non succede
Non si puo' mai finire di ripetere che lo scoppio dell'anno scorso in Lousiana del pozzo Macondo della BP non e' un fatto straordinario. Perdite, rotture, incidenti, sono all'ordine del giorno nell'industria del gas e del petrolio.
In Louisiana e' stata straordinaria la quantita' di petrolio, i danni, il fatto che non si e' riusciti a tappare il buco se non dopo tre mesi e che sono morte 11 persone. Ma le perdite sono all'ordine del giorno - basti solo pensare che in un anno, nel golfo del Messico ci sono stati circa 5000 incidenti per 3000 pozzi - 1.5 in media per pozzo, in un anno.
I rischi ci sono sempre, ed e' per questo che la precauzione migliore e' sempre quella di non trivellare, specie in un mare chiuso e isolato come l'Adriatico, o cosi vicino alla costa come lungo tutti i litorali italiani.
E veniamo a noi:
Diverse persone mi hanno segnalato che a Roseto, in provincia di Teramo c'e' stata una perdita di gas.
Per ora non si sa molto e come sempre a segnalare i problemi sono sempre le "persone normali" che hanno scoperto questa macchia di gas a 5 miglia dalla riva. Fatte le foto, mandate ai giornali.
L'ipotesi e' che questa perdita sia dovuta ad perdita dalle condutture che collega gli "innocui" pozzi di gas dal mare alla terraferma. L'ENI, proprietaria di quei pozzi, non ne sapeva niente, e ha dovuto aspettare che fosse l'Ufficio Locale Marittimo di Roseto a chiamarli,
Dicono che sperano in una rapida risoluzione dei problemi. E se la gente non lo vedeva, che succedeva? L'ENI quando se ne sarebbe accorta? L'avrebbero detto alle persone?
Interessante che circa un anno fa di questi tempi, l'industria del gas e del petrolio, mandava su una pubblicita' a tutta pagina su tutti i quotidiani d'Abruzzo in cui dicevano che in Abruzzo e' tutto safe, che loro sono dei santi, che queste cose sono tutte sottocontrollo.
Anche a Vasto, a Rospo Mare c'e' stato nel 2005 un episodio simile, "giusto" un po di petrolio. Un po qui, un po li, e che vuoi che sia.
Un po' piu' a nord, la marea scozzese continua imperterrita. E' il peggior disastro della storia ambientale del mare del Nord, e finora sono stati rilasciati circa 1300 barili di petrolio. Un barile e' circa 160 litri, per cui si parla di circa 200,000 litri di petrolio, a cira 180 chilometri dalla riva di Aberdeen, Scozia. Nell'oleodotto ci sono ancora circa 640,000 litri che potrebbero finire in mare ed aggravare la situazione. L'area coperta per ora e' di 120 chilometri quadrati.
Una perdita da un oleodotto che va avanti dal 12 di Agosto, in silenzio e con l'omerta' da parte della Shell che rilascia informazioni solo parziali. Il campo Gannet e' di proprieta' della Shell in collaborazione con la Exxon-Mobil. Date le distanze coinvolte, il petrolio non e' ancora giunto a riva. In Italia si puo' trivellare a 9 chilometri da riva.
Cambia il posto, cambia la portata, ma i rischi sono sempre gli stessi. E chi ci assicura che domani gli scoppi italiani non saranno maggiori che quelli di Rospo Mare o di Roseto? Chi ci assicura che non ci sara' una nuova Paguro?
E' per questo che non si trivella a 160km da riva in California e a 200 in Florida, non perche' siamo scemi.
Fonte: Washington Examiner
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6 comments:
dedicato all'anonimo disturbatore:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/20/istituzioni-e-ambientalisti-contro-la-shellsullincidente-non-e-stata-trasparente/152582/
Leggi con attenzione, e poi siamo noi che ci auguriamo le sciagure........aripijate...
Peccato che il mio commento su questo fatto, postato in anticipo rispetto al tuo, non sia apparso (e non e' la prima volta).
Sono sempre piu' convinto che essere un "disturbatore" non rientri nelle categorie ammesse su questo blog, che sempre di piu' lascia spazio a chi e' d'accordo con l'autore.
Se volete essere autoreferenti, siete liberi di farlo (basta saperlo).
Che i commenti dei così detti "disturbatori" non sono graditi su questo blog è cosa ormai nota. L'autore non gradisce che vengano fatte delle precisazioni o correzioni alle numerose inesattezze riportate. La voce degli esperti in materia non è gradita, al contrario si da spazio alla pseudo cultura da "rete" dove tutto deve fare notizia e scalpore. Numerosi miei chiarimenti inviati a beneficio della comunicazione, corretta informazione e scambio costruttivo di idee non sono mai apparsi. Peccato!! Non vi scomodate a rispondere, ormai questo blog è diventato noioso!!
senta, lei la deve smettere di venire qui a insultare le persone da anonimo. si apra il suo blog e scriva quello che vuole se non le piace quello che scrivo io.
se ho censurato e' stato perche' non tollero insulti su questo blog ne da lei ne dai suoi amici petrolieri. E' sempre molto facile scrivere da anonimi sa?
Anonimo pensatore, colui che è disturbatore..vada al mare a prendere il sole.
Non escludo che sia lo stesso anonimo che posta commenti sul ns sito OLA. Lei e i petrolieri che pensano di dettare comando in Basilicata sarete cacciati prima o poi. E visto che io mi firmo, si faccia riconoscere..si nasconde dietro l'anonimato perchè ha paura di esporsi oppure è uno di quelli pagato che creare disturbo? Mi ripeto, vada la mare e la smetta di disturbare la Prof.ssa D'Orsogna.. capit?
Cara Maria Rita, si dice in Italia che la mamma dei cretini è sempre in cinta. Non perdere, dunque, il tuo tempo dietro a questo prezzolato e cretino anonimo, che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi. È pagato per disturbare e dunque non è credibile. Noi che seguiamo il tuo blog costantemente, non leggiamo mai i commenti di questi inqualificabili personaggi che insultano nascondendosi dietro l'anonimato.
Un abbraccio,
Enzo Palazzo
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