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Sunday, February 10, 2013

Pane, amore e trivelle


Lo scoppio avvenne in Novembre, in Louisiana. Il 16 Novembre 2012 per la precisione.

Una piattaforma di proprieta' della ditta Black Elk Energy con sede ad Houston scoppio' in mare e con lo scoppio morirono tre filippini. I filippini lavoravano per la Grand Isle Shipyard, che aveva avuto un subcontratto dalla Black Elk Energy per le operazioni quotidiane di lavoro sulla piattaforma.

Filippini?

Si Filippini che adesso si sono organizzati in una class action contro la Grand Isle Shipyard per sfruttamento come riporta la TV di New Orleans. Sottopagati, impossibilitati a vivere dignitosamente, lavorando sette giorni su sette, deduzioni inspiegate dalle buste paga, sono venuti qui negli USA con promesse faraoniche dalle Filippine.

Uno dei lavoratori dice che e' quasi schiavismo e che subito arrivati negli USA si sono resi conto che le promesse non sarebbero state mantenute.

Per il signor Ferdinand Garcia il punto di non ritorno e' stato quando per curare la figlia - nelle Filippine - sono dovuti andare dallo strozzino perche' i soldi del suo lavoro negli USA non erano sufficenti nonostante lavorasse 120 ore alla settimana.

Dice che lo capiscono anche loro che sono manodopera a buon costo - un americano lo paghi $20 l'ora, un filippino $6. Ma nessuno si lamenta troppo perche' e' meglio di niente e le alternative nelle Filippine sono peggiori.

Le ditte che mandano i lavoratori dalle Filippine a lavorare sulle piattaforme del golfo del Messico formano una complessa combinazione di scatole cinesi di cui e' difficile stare a capo - alcune stanno su per sei mesi, altre sono filiali di filiali, ma alla fine tutte in un modo o nell'altro fanno capo alla ditta madre - la Grand Isle Shipyard.

E ovviamente la promessa - o la bugia? - piu' grande di tutte era che se i filippini non si lamentavano e facevano il loro dovere un giorno tutta scintillante sarebbe arrivata la Carta Verde - per vivere permanentemente negli USA e magari portare qui la propria famiglia. E' questo il sogno di tutti - o quasi tutti - gli immigranti e i lavoratori filippini ci hanno creduto a lungo.

Il governo delle Filippine ha troppi casi simili di sfruttamento - quasi tutti che coinvolgono casi di lavoro sessuale - per seguire e/o dare assistenza anche agli operai negli USA.

Per sapere come andra' a finire la causa qui negli USA ci vorranno anni.

La Black Elk e' listata al numero 127 su circa 5000 ditte private negli USA (non quotate in borsa), ed e' ottava se si guarda solo al settore energia, e seconda nell'area di Houston.

In tre anni il suo fatturato e' cresciuto del 2510%.

Il signor Garcia invece non poteva pagare le cure mediche alla figlia nelle Filippine.

Un altra storia di ingordigia da petrolio.

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