La giunta regionale ha imposto un nuovo blocco alle estrazioni petrolifere in Abruzzo. La legge regionale del 4 Marzo 2008 e' stata prorogata fino al Dicembre del 2009. Naturalmente sono lontana, e le informazioni le ho prese appena adesso da Prima da Noi. Dopo tanti giorni di batticuore, e tante notizie cattive - l'ENI proprietaria delle terre, il TAR che dice no, la gente che si stanca - e' come se mi avessero ripompato l'ossigeno nelle vene.
Questa e' una bella notizia, e ci da tempo, fiato, vigore, orgoglio. Grazie a tutti coloro che si impegnati, dalle cose piu' semplici, come parlare ai propri vicini di casa o guardarsi il filmato del ritorno di Attila, o andare in spiaggia ad attaccare i manifesti, o parlare con i propri studenti, fino ai politici che, dritte e storte, si sono impegnati per far passare questa legge, passando per i vescovi, e i sindaci della costa teatina e pescarese. Per oggi vogliamo ringraziare tutti e vogliamo celebrare. Soprattutto questa e' una vittoria nostra, della gente, dei blogganti, dei comitati spontanei, degli abruzzesi e di chi all'Abruzzo vuole bene. Lo credo davvero. Senza il nostro operato le 14 ciminiere dell'ENI gia' sarebbero state li, a sputare veleni, ne sono davvero convinta.
La legge e' stata votata da tutto il consiglio regionale ad esculsione di Benigno D'Orazio di
Forza Italia. Dovro' indagare chi e' costui.
Per ora, grazie a tutti, davvero e di cuore.
Pero' c'e' ancora molto da fare e dobbiamo procedere in questa storia, senza stancarci. Non dobbiamo pensare che sia finita qui. Arrivera' anche il dicembre del 2009, ci saranno nuove giunte, ci saranno nuovi presidenti di regione. Si spera che Fratino e Di Martino si saranno sotterrati dalla vergogna, o piu' semplicemente se ne saranno andati in Iraq o nelle loro ville in Sardegna, ma non lo sappiamo con chi dovremmo confrontarci nel 2010. Dell'ENI non c'e' da fidarsi e dobbiamo spingere ancora per far si che ci siano leggi
e non solo quelle del Veneto. Continuiamo a lottare rinvigoriti, ma non pensiamo che sia finita qui.
Soprattutto, vorrei che questa storia rendesse tutti consapevoli che noi popolo contiamo qualche cosa e che se da solo ciascun individuo e' quasi una pedina irrilevante, da collettivita', da popolo unito, dandoci da fare tutti, allora ce la facciamo. Sono loro, corporazioni, politici, signorotti e don Rodrighi ortonesi che devono temere noi. E questo vale per il petrolio ma anche per le mille altre problematiche d'Abruzzo e d'Italia. Celebriamo, festeggiamo, ma non adagiamoci ancora che c'e' ancora molta strada da percorrere.
Sabato tutti a Pescara, in piazza Salotto dalle 7 alle 8 di sera, per il sitin settimanale contro il petrolio in Abruzzo. Grazie a tutti - sono felice.
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