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Wednesday, April 23, 2008

L'incapacita' dei governanti


Sono stupefatta dinnanzi alla piu' totale incapacita' di chi governa in Abruzzo. Dal primo all'ultimo, li trovo incapaci, semplicemente incapaci. Mi vergogno per loro. Ho davanti a me il VIA con cui il ministero dell'ambiente, con buona pace di Pecoraro Scanio e i suoi amici che tante promesse fecero a suo tempo, autorizza le trivelle di Ortona. Ecco cosa si legge a pagina 22:

L'area (Acquabella di Ortona) non rientra in alcuna delle seguenti zone:

1) zone marine di tutela biologica
2) zone marine di ripopolamento
3) zone marine a parco
4) zone costiere facente parti di aree naturali protette o soggette a misure di salvaguardia ai sensi della legge 394/91
5) zone archologiche marine

Ma tutte quelle balle che hanno detto a tutto l'Abruzzo sulla costa dei trabocchi dove sono andati a finire? Che cosa hanno fatto nei due anni della dismessa della ferrovia? Non sono stati nemmeno capaci di definire un perimetro per la costa dei trabocchi. Ma cosa li paghiamo a fare? Alcuni di loro vanno in giro con l'auto blu! Vi rendere conto? E poi non sanno neppure mettersi insieme e proteggerci. Non posso immaginare cosa ci sia di difficicle nel recintare un parco. Lo saprebbe fare chiunque. Si prende una mappa, si cacciano tutti quelli che hanno interessi personali, si chiama un marine biologist o un qualche altro esperto che non sia di parte e voila'. Che ci vuole?? Ma e' mai possible? L'Acquabella e' una perla, non la possono uccidere cosi, se non proteggono quella, cosa proteggeranno?

Questo VIA fa paura, si parla di esplosioni petrolifere, di scontri di navi, di emissioni in aria, di perdite di petrolio, di danni alla pesca. Naturalmente lorsignori dicono che e' tutto sotto controllo, e che le loro saranno solo misure preventive, ma questi RISCHI restano mentre il beneficio, per noi popolo e' assolutamente ZERO. Pare di stare in una repubblica del terzo mondo! E badate che il VIA e' stato approvato in data 6 Dicembre 2007, nel bel pieno delle proteste contro il centro petroli. Se i politici abruzzesi davvero ci tenevano invece di stare a perdere tempo, avrebbero approvato il parco subito, in modo da farla cadere nei parametri della legge 394/91 e avrebbero detto a Pecoraro: guarda che qui non ce le puoi mettere le trivelle perche' e' un area protetta. Fine della storia.

E invece guarda tu. Anche adesso, avrebbero 6-7 mesi per approvare questo benedetto parco, prima del 31 dicembre, ma vedrete che tutto finira' a tarallucci e vino, perche' non capiscono, perche' sono persone che non si sono evolute coi tempi, perche' non sanno cosa sia il mondo civilizzato.
L'unico a guadagnarci in questa storia sara' Fratino.com, dal cui porto, nel caso di incidenti e secondo il VIA, partiranno le navi di salvezza. Vedete voi.

7 comments:

Anonymous said...

Petrolchimico, la rivolta di Gela "Troppi morti e bimbi malformati"
L´Eni sotto inchiesta per pesce al mercurio e acqua al benzene



Depositata in procura una perizia allarmante sull´aumento di tumori. Il sindaco: "La città ha diritto a un risarcimento"



La percentuale dei neonati microcefali è dieci volte maggiore della media nazionale



Decine di famiglie hanno dato mandato ai loro avvocati di costituirsi parte civile


ALESSANDRA ZINITI



GELA - L´impianto "assassino" è chiuso ormai da dieci anni ma i suoi operai continuano a morire consumati dai veleni. L´ultimo, Francesco Esposito Paternò, aveva solo 57 anni, una moglie e tre figli. Come lui se ne sono andati in 9 negli ultimi 5 anni e molti altri combattono una battaglia con poche speranze. «Mi guardi, ho solo 50 anni ma sono un rudere, le mie ossa non hanno più consistenza, i miei denti cadono uno dietro l´altro e il mio sistema nervoso non funziona più», dice con un filo di voce un altro degli ex operai del Clorosoda.



A Gela, le donne piangono padri, mariti, fratelli avvelenati dai fumi del petrolchimico ma adesso piangono anche i loro bambini malformati. Uno su sei di quelli nati negli ultimi 10 anni, più del doppio della media nazionale. E da brivido è la percentuale dei neonati microcefali, 10 volte di più che nel resto del paese. Si ritroveranno tutti insieme per la prima volta oggi nello studio di Antonio Rinciani, il pediatra che ha scelto di farsi vessillo della battaglia loro e delle altre centinaia di bambini malformati le cui famiglie non sono ancora uscite allo scoperto. Per trovare, se non giustizia, almeno un risarcimento danni.



Le spaventose cifre della perizia depositata agli atti dell´inchiesta che mira a stabilire le connessioni tra le decine di morti sospette, le centinaia di malformazioni, l´inquinamento ambientale e l´attività del petrolchimico hanno portato allo scoperto una realtà che a Gela tutti gridano da anni con poca fortuna, se si considera che il registro dei tumori è stato istituito da meno di un anno e che non esiste neanche un ambulatorio oncologico. Il lavoro del sostituto procuratore Alessandro Sutera Sardo è ormai alle ultime battute e se, come tutto lascia pensare, l´indagine si concluderà con una richiesta di rinvio a giudizio per i dirigenti dell´Eni, sono già decine le famiglie gelesi che hanno dato mandato ai loro avvocati di costituirsi parte civile per reati che vanno dalle lesioni all´omicidio colposo.



Chi grida allo scandalo di una città ammorbata dai veleni, con il mare al mercurio, l´acqua al benzene e i prodotti della terra agli olii combustibili, a Gela rischia pure la pelle. Gli ambientalisti non piacciono affatto alle ditte in odor di mafia che ingrassano con l´indotto del petrolchimico. Sarà per questo che a Saverio Di Blasi, presidente dell´associazione "Aria nuova" con il vizio di denunciare le drammatiche condizioni di vita della città, hanno bruciato per due volte la macchina nel giro di pochi mesi. L´ultima è andata a fuoco qualche notte fa sotto casa sua poche settimane dopo essere stata danneggiata a colpi di piccone.



Il sindaco di Gela Rosario Crocetta chiede l´immediata bonifica dei siti e la riduzione delle sostanze nocive emesse dalla centrale termoelettrica. Il suo è un atto d´accusa ma allo stesso tempo un appello disperato: «Richiamo ognuno alle proprie responsabilità. Qui ci vuole un´immediata bonifica dei siti. È incredibile che in una città con un polo industriale di questa portata non esista un centro di prevenzione per le malattie del lavoro, un presidio oncologico, un centro per le malattie genetiche. Il silenzio della Regione è colpevole, ma anche quello dell´Eni al quale chiediamo la riduzione dell´emissione delle sostanze nocive utilizzando nella centrale termoelettrica il metano al posto del pet-coke. La città ha diritto a un risarcimento ma soprattutto deve pensare al futuro».



Incrociati con i dati di uno studio Cnr-Istituto superiore di sanità, i risultati della perizia disposta dalla procura di Gela disegnano uno scenario devastante con una catena alimentare pregiudicata irrimediabilmente con conseguenze che la popolazione sarà costretta a scontare per anni e anni: pesce al mercurio, acqua al benzene, frutta e verdura agli olii combustibili. Per trarre le sue conclusioni e delineare le responsabilità penali il sostituto procuratore Sutera Sardo aspetta un ultimo dato: «Stiamo verificando scientificamente la presenza di benzene e idrocarburi provenienti dagli scarichi del petrolchimico nei sedimenti marini e nel pescato. Se così fosse sarebbe provato il nesso causale tra l´attività dello stabilimento e l´inquinamento della catena alimentare che, secondo gli studiosi, sta alla base di malattie tumorali e malformazioni.

FATELO LEGGERE AL VOSTRO SINDACO...E SE HANNO DETTO CHE SI FA...STATE SICURI CHE SI FA....

UN SALUTO DA Falconara

maria rita said...

Antonio, grazie. Quello che scrivi e' agghiacciante.

Sai che a gennaio ho incontrato l'ENI, in una riunione uifficiale (se scrolli un po vedrai nella lista di febbraio il raconto dettagliato). Diseero un sacco di balle, che l'idrogeno solforato non fa male, e che i loro impianti sono sicuri e che non succedera' niente di male.

Ricordo che chiesi loro esplicitamente di Gela. Dissero che quelli erano altri tempi e che ora le cose sono diverse, della serie, socrdammoce o passato. E invece no, non occorre dimenticare niente. La gente muore ancora, i bimbi nascono ancora deformi.

Questa gente deve solo vergognarsi di esistere.

Grazie ancora.

wanadobee said...

Pecoraro si e' visto la fine che ha fatto, il giorno delle elezioni pensava a salvare un orso che gli svizzeri volevano abbattere perche' pericoloso.

Lui pensava all'orso e poi si e' trovato disoccupato.

Lui pensava all'orso e intanto l'Eni fa quello che vuole.

Si e' presentato pure a Ortona in tmepo di campagna elettorale a raccogliere voti e intanto aveva autorizzato l'Eni.

I Verdi come partito politico ha fallito su tutta la linea, sono contento sia sparito anche se credo che in un modo o l;altro saltera' fuori in mezzo alle scatole, la difesa della natura non deve essere affidata aun partito, deve essere u n valore comune a tutti, da sinistra a destra.

Anonymous said...

Mi e' venuto un groppo alla gola.

Questa foto la ho fatta io, era il 16 novembre 2004, quella era la mareggiata del decennio, in Adriatico, e quel giorno, e il giorno dopo, sono state scritte le pagine piu' memorabili della storia surfistica abruzzese e Adriatica. A chi ci vuole credere.
A chi fa le chiacchiere.
E a chi sa.
Sono e siamo FIERI di quello che successe allora. Fieri di essere stati cosi' orgogliosamente presenti e radicati.

Durante quella mareggiata, cosi' come tutte le volte che il Moro vomita morte, e l'Adriatico Magia.

Da quella foto, un mare di ricordi, e di informazioni:
l'onda che sta frangendo e' enorme.
La mareggiata e' enorme.
Il Moro ha esondato.
I colori dell'autunno Adriatico sono unici.
La Baia dell'Acquabella e' Unica, Patrimonio Mondiale dell'Umanita'.
Ci sono i binari, ancora, nella foto.
E operai con la gru che stanno rischiando la pelle per liberare la linea ferroviaria dai massi scagliati dalla Furia del Mare.
I binari.
i binari.
Mi viene da piangere.

La ferrovia ha difeso per 150 anni tutta la costa teatina.
Un Monumento di archeologia industriale, e LO strumento di difesa (e promozione possibile)della Costa.

mi viene da piangere.

Non si e' pensato a conservare i binari. A conservare questa infrastruttura. Adesso capisco perche'.

Chiesi infos, allora, a qualcuno dei verdi, e mi tratto' come uno speculatore incivile. "ancora sta' ferrovia?", questa la risposta.

mi viene da piangere.

Se avessi saputo cosa avevano in mente i nostri politici, con il petrolio, per la nostra costa...

Bastardi.

Tutta la ferrovia e' stata dismessa in 2 mesi nella primavera 06. 60km di tralicci cablaggi e binari, l'opera pubblica piu' veloce della storia d'italia.
E le gallerie sono state chiuse, con l'appoggio esaltato di politica associazionismo e popolazione.

Mi viene da piangere.

D'un tratto, la linearita' del percorso e' stata frammentata. Spezzata. Stravolta. E uccisa.

Cosi' e' finito il sogno "Costa dei trabocchi".
Cosi' si e' dato spazio al petrolio, e al presente.
Con la dismissione del vecchio tracciato ferroviario.

E NESSUNO ha detto niente.
Tutti felici per la ciclabile che sarebbe arrivata di li' a breve.

Nel frattempo, un sacco di chiacchiere, e 3 appalti:
uno, per smantellare i binari.
Un altro, per togliere le pietre sulla linea.
Un altro, per fare la fottuta ciclabile.

quando GIA' esisteva l'infrastruttura, e quando poteva essere fatta DAVVERO la ciclabile, se avessero voluto DAVVERO farla.
in Abruzzo, Italia.

E nel frattempo, tutte le forze politiche, TUTTE, TUTTE, firmavano accordi per dedicare questa costa al petrolio e ai petrolieri.

Bastardi, bugiardi, vigliacchi, e assassini.
Infami bastardi.


Rispetto ai caduti e ai cittadini di Gela, agli amici di Falconara, a chi muore a causa del petrolio,
e a chi crede in un Abruzzo migliore.

mario

Anonymous said...

BASTAAHH!!!!!!!!!!
TORNATE IN VOI!
IN ABRUZZO NON SI FARà NESSUN PETROLCHIMICO!
QUESTA DEV'ESSERE PER TUTTI L'UNICA PAROLA D'ORDINE SECONDO LA QUALE CONTINUERE A FARE GIUSTAMENTE GLI INTERESSI DI TUTTI I CITTADINI ABRUZZESI CHE NON SOFFRONO DI
"CONFLITTO D'INTERESSI"

ok?
l'incubo deve continuare,
anche le pietre delle strade devono conoscere LA VERITà!

IO SONO FIDUCIOSA!

Anonymous said...

Mariari', non ti devi disturbare per i vastesi. Il tuo impegno davvero non se lo meritano. Loro non gliene frega un emerito nulla neanche della riserva, non tengono a niente, solo alla loro cerchia famigliare. Dell' ampliamento del porto neanche a parlarne, chissenefrega, tutti i politici sono uguali, tanto e' tutto per interesse.... ecc.... e' il qualunquismo allo stato puro. Siamo qui, tutti figli culturali di Remo Gaspari. Basta vedere che il Piano regolatore generale ha smostrato la fisionomia della citt'a, e nessuno che si e' chiesto se questo scempio urbanistico fosse mai possibile: nooo, anzi, chi aveva la terra ha cercato i costruttori per farci fare su i palazzoni!! Se perforeranno, e i vastesi se lo meritano tutto, fanno solo un piacere a sta gente di merda che ci sta. Fidati. Che trivellassero, ma poi che i vastesi non si possano assolutament elamentare con nulla e nessuno. Il problema che porti avanti tu qui non e' sentito davvero da nessuno, 4-5 persone al limite. Ed e' pure una previsione ottimistica.

Anonymous said...

Flora...............tu sei fiduciosa??? io mi fido di tutti voi che state lottando e vi leggo dalla Svizzera.
Ma non posso fidarmi della Regione Abruzzo, del Sindaco di Ortona e dell'eni....Perché???
ci sono molti soldi in ballo...
e non si tratta di destra o sinistra come dice qualcuno perché le colpe sono da entrambi le parti..Ma si tratta di uomini,e questi sono uomini che hanno fame di soldi...No mi spiace ma io non mi fido della politica in generale, io sono andato via da Ortona nel 1999 e sono qui in svizzera dove il potere e del popolo e la politica je natra storie...io vi auguro una grande vittoria...ma ricordate al mondo d'oggi noi non siamo solo pedine...e loro fanno di noi ciò che vogliono...