Protocollo d'intesa per la determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini della sottoscrizione di atti transattivi in materia di danno ambientale con riguardo ai siti di interesse nazionale di:
Priolo, Brindisi, Napoli Orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela, Porto Torres
fra:
Priolo, Brindisi, Napoli Orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela, Porto Torres
fra:
Ministero dell'Ambiente tutela del territorio e del mare e ENI, Syndial, Polimeri Europa, Enipower, Raffineria di Gela, Enimed e Ionica Gas - di seguito ENI.
Qualche settimana fa il ministro Prestigiacomo e' andata a Brindisi a inaugurare un "impianto pilota" per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica. Dice che bisogna "mettere in campo tutte le tecnologie che consentano di rendere meno inquinanti e meno nocivi per il clima gli impianti tradizionali per la produzione di energia”.
Se lo dice lei.
Sorge allora la semplice domanda: ma a quelli che hanno finora inquinato il paese con questi "impianti tradizionali"- raffinerie, acciaierie, petrolchimici - e ci si sono arricchiti sopra che gli facciamo?
Come si legge dal titolo, gli facciamo un baffo. Anzi, gli facciamo una bella intesa e siamo tutti felici.
Ma cos'e' questa "intesa per la determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini della sottoscrizione di atti transattivi in materia di danno ambientale con riguardo ai siti di interesse nazionale di Priolo, Brindisi, Napoli Orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela, Porto Torres" fra il Ministero dell'Ambiente e l'ENI?
La storia inizia con Pieve Vergonte. Qualche anno fa ne abbiamo parlato anche qui: l'ENI l'aveva inquinata con il DDT assieme a tutto il lago Maggiore. Ovviamente in Italia non se ne accorse nessuno, abbiamo dovuto aspettare i reclami degli svizzeri e dei loro controlli sul pesce!
Alla fine di un lungo processo, sembrava pero' che giustizia fosse fatta. L'ENI fu finalmente condannata a pagare quasi due miliardi di euro di danni per l'inquinamento del lago dal 1990 al 1996. La sentenza fu emessa dal giudice Maria Dolores Grillo.
Scaroni pero' decide che c'e' una strada migliore che pagare e cosi inizia il film "La trattativa", uno stretto parente de "Il compromesso", de "Il dialogo" e de "La mediazione" cosi cara a questa corrotta azienda che va sotto il nome ENI.
E che cosa si vuole "trattare"?
Ma ovviamente uno sconto sul prezzo della multa, che e' circa il 40% del fatturato annuo dell'ENI. Tanto soldi si, ma assolutamente normale per un inquinamento andato avanti per anni e con conseguenze cosi gravi per la salute delle persone che hanno mangiato pesce al DDT.
Ecco allora questo protcollo d'intesa ENI-Prestigiacomo per gli sconti, definiti "determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini di atti transattivi in materia di danno ambientale riguardo i siti di interesse nazionale"
Eh? Ma che ci stanno a fare i giudici e le loro sentenze se poi le riparazioni te le decidi da solo?
Scaroni e' cosi' sicuro che riuscira' a trovare una strada per queste "determinazioni" che nei suoi bilanci annuali non include cifre da pagare per le condanne di Pieve Vergonte. Fanno finta di niente. Come dire e' sicuro che un qualche inciucio e' sempre possibile.
Non solo non ci sono i soldi in bilancio per pagare la multa, ma nemmeno per ripagare province, comuni, regioni e tutti quelli che si sono costituiti parte civile contro l'ENI.
Piu' grave di tutto e' che questo "Protocollo d'Intesa" dovrebbe interessare non solo Pieve Vergonte, ma TUTTE le altre localita' inquinate dall'ENI, incluse come dice il titolo Priolo, Napoli Orientale, Mantova, Avenza, Gela, Porto Torres, Brindisi, Crotone
Il ragionamento dell'ENI e' semplice - siccome in molte di queste citta' stanno per partire processi analoghi a quelli di Pieve Vergonte e l'ENI ha paura di perdere cause, soldi e la cosa che le e' piu' cara, la reputazione, decidono di agire preventivamente.
Inquino per decenni, faccio un protocollo e pago quello che mi pare a me.
Che gli importa all'ENI che li c'e' di mezzo la vita della gente? In tutte queste citta ci sono limiti sfondati, persone che si ammalano, monnezza nel mare, liquami di mercurio, animali morti dall'inquinamento. A Gela i tumori sono alle stelle, i bambini nascono deformi, gli manca parte del cervello, non hanno l'acqua potabile, e il ripristino ambientale in tutta la zona petrolchimica siracusana e' considerata impossibile.
E allora uno dira', ma perche' la Prestigiacomo accetta queste cose? Da italiani, che ne abbiamo da guadaganare? Perche' almeno non gli facciamo pagare multe il piu' salate possibile, in modo che almeno quei poveretti possano essere riscarciti un pochino e magari sperare in un futuro migliore? I soldi non curano le malattie, ma tolgono qualche pensiero.
La risposta alla domanda "che ci guadagnano gli italiani, i brindisini o i crotonesi in tutto questo" e' : niente, assoluatemente niente.
La risposta alla domanda "che ci guadagna la Prestigiacomo in tutto questo" invece e' semplice: un trattamento simile per se stessa e la sua ditta VED, Vetroresina Engineering Development, anche questa al centro di vari problemi legali per inquinamento.
Il cerchio si chiude. L'ENI e' contenta perhce' gli fanno lo sconto-multa, la Prestigiacomo pure perche' lo sconto se lo piglia pure lei.
E cosa vuoi che conti la morte di qualche feto in piu o in meno? O il dolore di una mamma che scopre di avere partorito un figlio menomato? O i travagli di una famiglia disperata per curare i difetti alla nascita di questi bambini? Cosa vuoi che conti il giovane che si ammala di leucemia? Cosa vuoi che conti la morte prematura per tumore ENI? Cosa vuoi che conti che vai al mare all'ombra di ciminiere e al sapore di mercurio?
Cosa vuoi che conti LA VITA del cittadino comune?
Niente, assoultamente niente.
Stefania Prestigiacomo, spero che lei si vergogni.
Fonti: Tantopersapere,
Indymedia Piemonte