Monday, December 29, 2008
La vergogna dell'ENI sul Financial Times
Circa un mese fa il Financial Times, uno dei quotidiani di finanza e di affari piu' importanti del mondo pubblico' un articolo sugli scempi ENI in Val D'Agri.
Mentre in altre parti del mondo le raffinerie e le estrazioni di petrolio si fanno in posti disabitati, come i deserti del medio oriente e le lande desolate ed artiche della Russia, l'ENI decide di trivellare la Val D'Agri dove invece ci sono persone, parchi, agricoltura. A Viggiano c'era la vita prima di loro.
Il reporter inglese parla di una puzza acre di zolfo che invade la citta' e che sara' destinata ad aumentare perche' ora, oltre all'ENI ci sono anche la Total, la Shell e la Exxon Mobil tutte li pronte ad incrementare il quantitativo estratto di petrolio amaro che si estrae in Basilicata e a regalarle altra miseria umana e materiale. Il Financial Times, come tutti gli altri organi di stampa che si sono occupati di questo tema, parla di inquinamento, di perdita di posti di lavoro, e di un sacrificio enorme che la Basilicata ha pagato per il petrolio senza che nessuna di queste ditte abbia mai davvero fatto nulla per la regione e per amore di questa regione.
Il medico di Viggano, Pino Enrico Laveglia ha portato l'ENI in causa perche' i fumi tossici del 'centro oli' ha portato infezioni respiratorie e a tumori alla gente. Questo dopo solo DIECI anni dall'insediamento ENI. Dice che un tempo in Val d'Agri non c'era mai la nebbia. Adesso invece c'e' una fitta coltre di smog blu tuttii giorni.
L'ENI paga il 4% di royalties al governo (in Venezuela siamo all'85%! In Norvegia all'80%.) Di questi soldi il 15% va ai governi locali. Dunque, alla Basilicata spetta in totale lo 0.6% della ricchezza estratta. Tumori alla gente in cambio dello 0.6% della ricchezza estratta. Un affarone.
Nonostante la comparsa di un parco nazionale, i distinti signori ENI che nel tempo libero organizzano serate a teatro e ci educano all'arte moderna, hanno ben pensato di mettere una decina di pozzi petroliferi DENTRO il parco e molti di piu' immediatamente fuori. Ma a cosa serve un parco allora? L'intelligente ministro Presitgiacomo dal canto suo, invece di protestare e di fare il suo lavoro che in teoria e' di DIFENDERE L'AMBIENTE, ha ben pensato di sostiuire il responsabile regionale del parco con uno 'yes man' di sua fiducia.
Il governo centrale, recita ancora il giornalista ingelese, si appresta anche a varare leggi contro la difesa locale del territorio, spalancando le porte all' opera petrolifera. E poi ci sono una manciata di accademici negazionisti e con le bende agli occhi che dice che ''si emigra in tutto il sud Italia'', e che i tumori non sono da attribuirsi alle estrazioni e alle lavorazioni petrolifere.
Si, sara' stato il mago Zurli' a portarli! Ora si parla anche di creare una stazione per i rifiuti tossici nucleari in Basilicata e magari di metterci anche un impianto nucleare. La follia dell'ignoranza non ha limiti.
Abruzzesi, adesso e' il tempo di agire, e non dopo quando ci ritroveremo le trivelle dappertutto.
La canzone si ripete sempre: si inizia con poco e si finisce con l'invasione capillare di scempi sul terreno. L'ENI e tutta l'industria petrolifera non ha vergogna di nulla e dice bugie a cui loro stessi credono.
Claudio Descalzi, il capo dell'Assomineraria dice che ci vogliono tempi decisonali brevi. Bene, l'Abruzzo e' stato chiaro, breve e sintetico: NOI QUI NON VI VOGLIAMO. Come direbbero gli Americani, take your losses and get out of here.
Fonti: The Financial Times, OLA
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Saturday, December 27, 2008
Viaggi...
Sono finalmente arrivata in Italia e dopo un po di riposo siamo pronti per ripartire con la campagna no petrolio del 2009. Restero' fino al 17 gennaio. Se qualcuno ha idee o proposte, le lasci nei commenti. Stasera saro' ad un concerto presso la sala Mazzini a Lanciano. Le informazioni sono sulla locandina in alto. Che freddo che fa qui!
Ogni tanto, quando la mia vita e' un po' piu calma del solito, mi metto a pensare a questa storia del petrolio in Abruzzo. C'e' ancora molto da fare, soprattutto nello svegliare le coscienze civili, non solo verso il petrolio ma verso i mille altri inquinanti delle nostre vite, inquinanti fisici e spesso morali della nostra societa'. Sono pero' convinta che siamo stati bravissimi, tutti insieme noi cittadini almeno a fermare le trivelle fino ad adesso. Ma occorre continuare a far pressione, e a far si che le promesse elettorali non rimangano tali. E l'ora dei fatti, e visto che in campagna elettorale TUTTI si sono detti contrari al petrolio, io mi aspetto niente di meno che l'approvazione di una legge che COPRA TUTTO IL TERRITORIO e che sia DURATURA nel tempo. Tutto il resto e' fumo negli occhi.
Quanto importante e' stata la nostra azione coordinata? Da come la vedo io siamo stati noi cittadini a portare il tema petrolio alla ribalta della scena politica, ad obbligare perfino il presidente del consiglio a dire no al centro oli e dobbiamo continuare cosi senza accontentarci ma anzi, avendo l'audacia di pretendere che i nostri diritti siano rispettati.
I primi di gennaio saro' in Basilicata: nei confronti dei lucani noi abruzzesi abbiamo un enorme debito, perche' e' stato grazie a loro che abbiamo potuto vedere in anteprima quale strumento di morte e distruzione sia un 'centro oli'. Vado per dire anche a loro le cose che vado ripetendo da tempo, sull'idrogeno solforato e sui pericoli legati al petrolio.
Intanto ho parlato con alcuni coordinatori di Potenza e mi dicono che in Basilicata STANNO COSTRUENDO UN NUOVO 'CENTRO OLI'. Una nuova raffineria di petrolio a 20 CHILOMETRI di distanza dalla prima.
Come dico spesso, basta solo dire si al primo impiantino e ai primi pozzetti, per lentamente ritrovarsi con una metastasi di oleodotti, raffinerie, tubi e pozzi, inquinamento e malattie. Venti chilometri! Questo per l'Abruzzo significherebbe che dopo quello di Ortona, potrebbe esserci il 'centro oli' di Pineto, o della Majella o di Vasto.
Occorre continuare a resistere. Occorre darci ancora da fare. Occorre non credere mai alle bugie dell'ENI. Occorre non scendere ad ALCUN compromesso. Dobbiamo invece vincere per rispetto a quelli che sono venuti prima di noi e per amore di quelli che verranno dopo.
Thursday, December 25, 2008
Indicenti petroliferi
BUON NATALE A TUTTI!
Durante il mese di Dicembre il tema petrolio e' stato molto discusso in Abruzzo, ma troppo spesso senza fare giustizia alla complessita' del problema. Ovviamente durante le elezioni si e' detto di tutto da parte di tutti sul 'centro oli' di Ortona, molto spesso per motivi elettorali e perche' la gente ha posto domande precise. Poi ci sono state le vicende di Pineto dove la Petroceltic vuole installare delle piattaforme in mare e poi il governo che, a tre giorni dalla vittoria elettorale di Gianni Chiodi, decide che la legge regionale blocca trivelle non e' valida.
Come non mi stanchero' mai di dire, il problema delle estrazioni petrolifere e della raffinazione di petrolio, RIGUARDA TUTTO L'ABRUZZO, non e' limitato ad Ortona o Pineto e non possiamo uscircene con una leggina in difesa della contrada Feudo, o della costa teatina. Il 35% del nostro territorio e' coperto da permessi estrattivi di vario genere e chissa' quante cose si stanno progettando che noi nemmeno sappiamo. Per esempio, dietro le quinte la Shell indaga se e come si puo' estrarre bitume da LettoManoppello. Come ho cercato di illustrare guardando al bitume estratto dalla Shell in Canada questo sarebbe devastante per la Majella.
Alcuni dicono che occorre fare differenza fra estrazioni e raffinerie, che occorre trovare un compromesso, o che le tecniche di oggi sono solide o che il petrolio avra' buone consguenze per l'Abruzzo o che l'ENI ha gia' investito e che non possiamo fargli perdere del denaro.
Tutti questi relativismi secondo me sono solo fumo negli occhi e che non guardano alla realta' dei fatti: l'industria petrolifera porta con se ramificazioni, rischi e danni enormi alla gente e al creato. Estrazioni, raffinerie, oleodotti, porti petroliferi, corruzione, incidenti. Sono tutte cose collegate, le une servono alle altre, e non possono sopravvivere a lungo da sole.
Restiamo a queste citta' di mare. Ortona e Pineto. Che ce ne facciamo del petrolio che si estrarrebbe o che verrebbe raffinato da quelle parti? Occorrera' mandarlo da qualche altra parte. Occorreranno delle petroliere e dei porti petroliferi. Infatti per la gioia del sindaco Nicola Fratino attrezzare il porto di Ortona per il passaggio delle petroliere e' proprio quello che si vuole fare.
Ogni anno l'ENI, e sono stime ufficiali della nostra compagnia petrolifera, sversa in mare circa un milione e mezzo di litri di petrolio in mare: queste sono operazioni normali per loro. Per di piu' ogni anno ci sono vari incidenti legati ad incidenti nel mare. Successe a Genova nel 1991 con l'affondamento della petroliera Haven. Succede ancora nel mondo, basta solo leggere.
In Korea c'e' stato uno scontro fra una petroliera e una chiatta della Samsung nel Dicembre del 2007. Furono riversati in mare circa 10 milioni di litri di petrolio in una delle zone costiere piu' belle del paese attorno alla citta' di Mallipo. C'era li vicino il parco marino nazionale Taean, oltre 400 allevamenti di pesci, ostriche, vongole, una intensa attivita' turistica e vari rifugi per uccelli migratori. E' stato tutto inquinato. Si pensava che a causa del freddo il petrolio sarebbe rimasto localizzato nei pressi della petroliera danneggiata, invece il petrolio si e' sparso per circa quaranta chilometri lungo la costa. Trentacinque localita' balneari e varie isole al largo della costa si sono colorate di nero per settimane. Ad oggi, le spiaggie sono ancora sporche e sia il turismo che le attività di pesca e allevamento ittico, faticano a riprendere vigore.
Per ripulire il grosso dal mare della Korea ci sono voluti due mesi, 300 milioni di dollari, una dichiarazione di stato nazionale di disastro, 13 elicotteri, 17 aereoplani, 300 navi e decine di migliaia di volontari. Molta gente si e' ammalata di mal di testa e nausea per colpa delle esalazioni e delle puzze. E' stato il secondo piu' grave incidente petrolifero della Korea. Un altro ci fu nel 1995.
Una storia simile accadde a Genova, nel 1991: anche la petroliera Haven si inabisso'
con spargimento di petrolio nel mare.
Trasportiamo l'incidente della Korea con la fantasia a noi. Sarebbe come se un incidente petrolifero da Ortona andasse ad inquinare TUTTA la costa fino a Pineto, passando per tutto quello che c'e' di mezzo: Tollo, Francavilla, Pescara, Montesilvano, Silvi Marina. Tutto nero. Tutto olioso. Tutto morto. Il problema e' dunque REGIONALE e non ristretto al Feudo o a Pineto.
Com'e' andata a finire in Korea? Si stima che ci vorranno DIECI anni per il ripristino ambientale. Dopo un anno dall'incidente, il capitano della petroliera e' stato condannato ad un anno e mezzo di carcere. Anche il capo della chiatta della Samsung dovra' andare in galera per due anni e tre mesi. Le ditte coinvolte hanno dovuto pagare multe salate.
Com'e' andata a finire a Genova? Li nel mare ci finirono 160 milioni litri di petrolio, sedici volte di piu' che in Korea. Fu' il nono incidente piu' grace della storia del petrolio del mondo. Le vongole mostrano ancora traccie di idrocarburi. Dopo quasi 20 anni, nessuno ancora e' andato in galera. E siccome siamo garantisti, pare che non sia copla di nessuno.
E' questo che vogliamo per TUTTO il nostro mare?
Fonti: The New York Times, The Korea Times, Associated Free Press
Wednesday, December 24, 2008
In difesa di Pineto
Prendete 4.2 milioni di persone e mettetele in un area di circa 10,000 chilometri quadrati. Visto che in Abruzzo vivono circa 1.3 milioni di persone su un territorio simile, e' come se questo territorio avesse quattro volte gli abitanti dell'Abruzzo.
Il territorio in questione di cui voglio parlare e' la contea di San Francisco, la cui area metropolitana e' grande piu' meno quanto la nostra regione, ma appunto con il quadruplo degli abitanti.
Siamo in America, la terra degli sprechi. Chissa quanti inceneritori avra' questa citta' per smaltire tutta l'immondizia dei suoi cittadini. Tre? Dieci? Venti? No. San Francisco ha zero inceneritori. E come fanno con l'immondizia? A San Francisco reciclano il 70% dei loro rifiuti, senza bruciarli.
Il sindaco pero' non e' contento, e vuole che si arrivi almeno al 75% al piu' presto.
E come fanno?
1) Il vuoto a rendere
2) I ristoranti sono obbligati a fare il compostaggio dei rifiuti organici. Ditte specializzate passano a prendere i rifiuti dei ristoranti e lo trasformano in concime per i vigneti della zona
3) Piu' immondizia produci, piu' paghi
4) Le vernici di scarto vengono mescolate e donate a gruppi caritatevoli che ridpingono gratis le case dei piu' poveri
5) Gli scarti delle costruzioni sono usati per farci i marciapiedi
6) Le buste di plastica sono vietate e pure il polistirolo, perche' e' piu' difficile
da reciclare
7) C'e' una proposta per OBBLIGARE i cittadini al reciclaggio di carta, vetro, plastica, lattine e materiale organico.
Nessuno si lamenta a San Francisco. Hanno iniziato a reciclare come matti trenta anni fa. In tutta la California il tasso del reciclaggio e' del 54%. In Abruzzo del 18%. Sono sicura che in altre citta' del Nord Europa fanno anche meglio. Ci sono solo due alternative: o si inizia a reciclare sul serio oppure oltre ai petrolieri dobbiamo vedercela con gli inceneritori. Puo' darsi che siano innocui, ma nel dubbio che non lo siano, io preferirei che non ci fossero sul territorio.
Pineto ha appena vinto il premio di comune piu reciclone d'Abruzzo. Non merita un inceneritore, e' uno schiaffo ai cittadini che con pazienza hanno separato, lavato e reciclato i loro rifiuti.
"When we look at garbage, we don’t see garbage, O.K.? We see paper, we see metal, we see glass. You can recycle almost anything”
Fonti: The New York Times
Monday, December 22, 2008
"Se muoio di cancro e' stato un omicidio"
Pubblico qui in fondo un comunicato che mi e' arrivato oggi da Falconara, dove, finalmente sono arrivati i risultati dell'indagine epidemiologica della citta', iniziata circa 4 anni fa. Come si puo' vedere e' tutto confermato, a Falconara il petrolio uccide. Noi abruzzesi dobbiamo essere piu' attivi, e non accettare che in NESSUNA parte d'Abruzzo possa succedere questo. Quelle morti sono vere, e ciascuna di esse poteva essere evitata. Vorrei che ci rendessimo conto che non sono solo statistiche: ogni persona che muore di cancro o di leucemia a Falconara per colpa dell'API era un figlio, una sorella, un amico, un padre o una zia. Non va bene che i petrolieri si arricchiscono, la gente muore e i poltici tentennano. Non va assolutamente bene.
Dobbiamo arrabbiarci e mostrare al resto d'Italia che si, forse finora siamo stati una regione camomilla come dice oggi La Repubblica, ma che da oggi le cose iniziano a cambiare. Non possiamo e non dobbiamo accettare queste cose, e soprattutto non dobbiamo prendercela coi giornalisti, ma con noi stessi e con il nostro torpore civico. Lottiamo, mettiamocela tutta. Iniziamo anche dal piccolo.
Penso anche che sia il caso di invitare Don Palmiro Prisutto a parlare di come si vive a Gela. Spero che qualche chiesa locale possa fare propria questa idea e far sentire a tutto l'Abruzzo cosa *non* vogliamo per *nessuna* citta' Abruzzese.
Dobbiamo tornare ad essere l'Abruzzo forte e gentile: forte coi prepotenti e gentile con i deboli, e non il contrario.
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Dal sito dei
Comitati Civici di Falconara:
I Comitati ed i cittadini che nel 2004 consegnarono alla Regione Marche 3.500 firme di falconaresi che chiedevano la realizzazione dello Studio Epidemiologico, ringraziano la Regione, l’ARPAM e l’Istituto Nazionale Tumori di Milano per aver realizzato questa importantissima Indagine.
Seppur da approfondire ulteriormente soprattutto per la ingiustificabile mancanza, ancora, di un Registro Tumori Provinciale, l’Indagine ha inequivocabilmente confermato l’ipotesi che ha giustificato il lavoro degli Epidemiologi: il sospetto che nel periodo dal 1994 al 2003 vi sia stato un aumento della mortalità attesa nelle aree circostanti la raffineria API (Comuni di Falconara M.ma - Chiaravalle e Montemarciano) per l’esposizione di tipo acuto e di tipo cronico a benzolo e altri idrocarburi policiclici aromatici di riconosciuta azione oncologica!
Tutte quelle persone che si sono ammalate e sono morte per leucemia e tumori del sistema emolinfopoietico non dovevano subire quella sorte e, come ha dichiarato il Dott. Andrea Micheli - Epidemiologo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano - esse “rappresentano la punta dell’iceberg”!
UN ICEBERG DI SOFFERENZA NON DOVUTA ma che oggi, ancora, non è dato conoscere per la mancanza di un Registro Tumori provinciale che avrebbe potuto conteggiare anche i casi di tutte le persone che si sono ammalate delle stesse patologie ma, FORTUNATAMENTE, si sono guarite!
Un altro aspetto allarmante che il Dott. Andrea Micheli ha confermato è che “a Falconara Marittima non c’è il calo delle malattie respiratorie rispetto al calo delle stesse nel resto della Provincia di Ancona“, constatazione già avanzata dal Dott. Luigi Gasparini (Medico per l’Ambiente ISDE) nel convegno di Medicina Democratica tenutosi a Falconara a Dicembre 2007!
I Comitati, alla luce del parziale risultato dell’Indagine Epidemiologica, ritengono necessario - da subito - fare PREVENZIONE PRIMARIA SULLA SALUTE e, dunque, applicare il principio di precauzione di fronte al rischio confermato dall’indagine!
Se non sarà seguito il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE l’Area ad Alto Rischio di Ambientale in cui viviamo rischierà di diventare come l’area di Gela, in Sicilia, (vedi articolo) o come il cosiddetto “triangolo della morte Augusta - Priolo - Melilli” dove per decenni, in nome di uno stolto sviluppo, si è ignorato che la continua aggiunta di industrie nocive e pericolose stava accumulando sulla salute della gente veleni ed effetti devastanti perfino sui nascituri (malformazioni cardiovascolari, agli arti, all’apparato digerente, ai genitali esterni).
Ad Augusta c’è un parroco - Don Palmiro Prisutto - in prima fila per la tutela della salute che indossa sempre una maglietta con su scritto “SE MUOIO DI CANCRO E’ STATO UN OMICIDIO!”
Da parte dei cittadini di Falconara Marittima e dell’AERCA forse è giunta l’ora di indossare una maglietta simile. Nel frattempo i Comitati di quartiere si impegnano:
- da subito, come nel 2004, a promuovere e sostenere con una iniziativa popolare l’attivazione del Registro Tumori Provinciale!
- Affinché l’Indagine Epidemiologica sia portata a totale compimento.
- A continuare - senza tregua - la lotta intrapresa con i cittadini dell’ASSEMBLEA PERMANENTE NO CENTRALI API contro il progetto di costruzione di due nuove centrali termoelettriche!
Saturday, December 20, 2008
Fra il dire e il fare ...
"Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani."
Roberto Saviano
Credo che in questi giorni tutti abbiano letto le dicharazioni di Gianni Chiodi sul petrolio. Come leggo da Prima da Noi:
"Gianni Chiodi, ribadisce il "no" al Centro Oli del nuovo Governo regionale, e spiega che «l'intervento del Consiglio dei ministri è stato reso indispensabile dalle insanabili illegittimità portate dalla Legge regionale».
«In particolare», spiega Gianni Chiodi, «al momento dell'approvazione della legge, il consiglio regionale – a seguito delle note vicende giudiziarie - poteva deliberare esclusivamente provvedimenti urgenti ed indifferibili. Inoltre la Legge regionale presentava ulteriori gravi illegittimità tecniche che rendevano inevitabile la censura del Governo»."
Queste parole mi lasciano molte perplessita':
1) Se lui sapeva che la legge regionale avesse dei difetti o potesse essere impugnata dal governo centrale, perche' non l'ha detto in campagna elettorale? Perche' questo viene fuori tre giorni dopo le elezioni?
2) Anche se fosse vero che il governo centrale ha il diritto di impugnare questa legge, il nostro governatore COSA INTENDE FARE per evitare la PETROLIZZAZIONE DELL'ABRUZZO?
3) Della raffineria di Ortona lo sanno tutti, anche i bimbi. Io sono invece preoccupata per quelle comunita' che non sanno nemmeno di essere interssate da astrusi progetti di trivelle. Penso al teramano, penso alle comunita' montane della Maiella, penso ai paesini piccoli, dove sara' piu' facile andare avanti con gli scellarati progetti petroliferi. Penso al mare che non ha diritti e non e' giusto.
4) Io non sono un avvocato, ma leggendo i vari email che ho scambiato con addetti comunitari, sono convinta che se il governo centrale si oppone alla nostra legge regionale andiamo incontro a violazioni del trattato di Aarhus che dice che il parere delle popolazioni locali e' VINCOLANTE quando si tratta di estrazioni petrolifere. VINCOLANTE.
5) Ricordo che adesso il presidente della regione e' Gianni Chiodi, e non e' accettabile dire: e' stata colpa di Giovanni Pace o di Ottaviano Del Turco, gente che pure ha delle responsabilita' enormi, se siamo arrivati fin qui. Ma dal 15 dicembre le responsabilita' sono tutte di Gianni Chiodi. Non ho mai sentito Obama dire solo: "e' colpa di Bush", piuttosto dice: "io faro' queste cose per rimediare a cio' che di sbagliato e' stato fatto prima di me".
6) Chiodi dice che ha "già concordato con il Ministro degli Affari Regionali Raffaele Fitto, che una volta insediato il nuovo consiglio regionale nella pienezza delle sue funzioni, sarà approvata una nuova legge regionale che riprenda le finalità di tutela della costa teatina, ma che sia scevra dalle gravi illegittimità oggi inevitabilmente censurate».
Quali sono queste gravi illeggettimita'? Come sara' la nuova legge e come differira' da quella passata? Ce le possono spiegare anche a noi gente comune? Soprattutto CI VUOLE UNA LEGGE CHE COPRA TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE. Non accettero' una leggina che dica "la raffineria di Ortona no, ma ad Avezzano, Treglio, Pineto o Gissi si". Non voglio fra due anni ricominciare tutto daccapo in un altra citta'.
Continuo a sostenere che ci vuole una moratoria pluriannunale di 20/30 anni e che copra l'intera regione.
Il resto sono chiacchere, propaganda, e mancanza di coraggio.
Fonti: Primadanoi, Primadanoi 2
Thursday, December 18, 2008
Facciamo sentire a Chiodi la nostra voce!
Spero che saremo in molti a scrivergli. Il suo email e' il seguente:
presidente@giannichiodi.com, stampa@giannichiodi.com
------------
Presidente Chiodi,
avra' letto delle decisioni scellerate del governo centrale di bocciare le leggi regionali contro le trivelle in Abruzzo.
Siamo arrivati al dunque. Qui occorre una risposta chiara, ferma ed in linea con le promesse elettorali.
Occorre una moratoria di 25 anni che dia un segnale forte, occorre che lei ci protegga in modo determinato e non a mezze parole.
Il trattato di Aarhus dice che il parere delle popolazioni locali e' vincolante quando si tratta di estrazione petrolifere.
Schwarzenegger e' in causa contro Bush per la difesa dell'ambiente. I due sono dello stesso partito, ma Arnold vuole piu bene alla California che a Bush.
Spero che lei avra' lo stesso coraggio.
Maria Rita
Non ce ne andiamo
Dopo le promesse elettorali da marinaio ecco il primo atto concreto del governo Berlusconi: il consiglio dei ministri ha impuganto la legge sulla difesa della costa teatina.
Il Consiglio dei Ministri ha impugnato oggi la Legge regionale n.14 del 15/10/2008 ?Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 marzo 2008, n. 2 (Provvedimenti urgenti a tutela della Costa Teatina) con la quale, tra l'altro, si vietava a rilasciare, fino al 31 dicembre 2009, permessi per costruire insediamenti di industrie che svolgano attivita' di prospezione, ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi, come il Centro oli dell'Eni a Ortona (Chieti). I rilievi riguardano il fatto che la Regione 'agisce in prorogatio' e, inoltre, che la legge prevede inoltre divieti generalizzati alle attivita' di prospezione, ricerca, estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi. Tali divieti contrastano con la normativa nazionale e comunitaria in materia di energia e di liberta' di iniziativa economica. (ANSA) 18-DIC-08
Io sono invece sicura che queste leggi nazionali vanno contro le leggi europee che stabiliscono che un territorio ha il diritto sacrosanto di decidere per se, e che questo parere e' VINCOLANTE.
Qusto si applica anche per le decisioni di trivellare secondo l'articolo 12 che prevede che la popolazione deve essere partecipe e deve esprimere il proprio parere che e' di nuovo VINCOLANTE:
12. Extraction of petroleum and natural gas for commercial purposes where the amount extracted exceeds 500 tons/day in the case of petroleum and 500 000 cubic metres/day in the case of gas.
Gianni Chiodi, cosa fara' lei adesso? La cosa piu' triste sarebbe che lei decidesse di dire "l'ha deciso il governo centrale, io non ci posso fare niente." Questo sarebbe il parlare di un fantoccio di carta e non di uno statista vero. Occorre che lei tenga fede alle promesse elettorali e che si impegni verso una moratoria di 25 anni.
Arnold Schwarzenegger, governatore della California le ricordo, e' in causa con il governo centrale del suo amico George Bush perche' vogliamo implementare qui delle leggi piu severe per la difesa dell'ambiente e contro il global warming e questo va contro gli interessi peroliferi di Bush. I due sono dello stesso partito, ma Arnold vuole piu' bene alla California che a Bush.
Lei avra' lo stesso coraggio di lottare contro il governo centrale e contro l'ENI e per amore dell'Abruzzo e degli Abruzzesi?
Il Consiglio dei Ministri ha impugnato oggi la Legge regionale n.14 del 15/10/2008 ?Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 marzo 2008, n. 2 (Provvedimenti urgenti a tutela della Costa Teatina) con la quale, tra l'altro, si vietava a rilasciare, fino al 31 dicembre 2009, permessi per costruire insediamenti di industrie che svolgano attivita' di prospezione, ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi, come il Centro oli dell'Eni a Ortona (Chieti). I rilievi riguardano il fatto che la Regione 'agisce in prorogatio' e, inoltre, che la legge prevede inoltre divieti generalizzati alle attivita' di prospezione, ricerca, estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi. Tali divieti contrastano con la normativa nazionale e comunitaria in materia di energia e di liberta' di iniziativa economica. (ANSA) 18-DIC-08
Io sono invece sicura che queste leggi nazionali vanno contro le leggi europee che stabiliscono che un territorio ha il diritto sacrosanto di decidere per se, e che questo parere e' VINCOLANTE.
Qusto si applica anche per le decisioni di trivellare secondo l'articolo 12 che prevede che la popolazione deve essere partecipe e deve esprimere il proprio parere che e' di nuovo VINCOLANTE:
12. Extraction of petroleum and natural gas for commercial purposes where the amount extracted exceeds 500 tons/day in the case of petroleum and 500 000 cubic metres/day in the case of gas.
Gianni Chiodi, cosa fara' lei adesso? La cosa piu' triste sarebbe che lei decidesse di dire "l'ha deciso il governo centrale, io non ci posso fare niente." Questo sarebbe il parlare di un fantoccio di carta e non di uno statista vero. Occorre che lei tenga fede alle promesse elettorali e che si impegni verso una moratoria di 25 anni.
Arnold Schwarzenegger, governatore della California le ricordo, e' in causa con il governo centrale del suo amico George Bush perche' vogliamo implementare qui delle leggi piu severe per la difesa dell'ambiente e contro il global warming e questo va contro gli interessi peroliferi di Bush. I due sono dello stesso partito, ma Arnold vuole piu' bene alla California che a Bush.
Lei avra' lo stesso coraggio di lottare contro il governo centrale e contro l'ENI e per amore dell'Abruzzo e degli Abruzzesi?
Tuesday, December 16, 2008
La grande abbuffata
Piove sul bagnato. Oggi altre belle pagine di "politica" abruzzese, e in parallelo di "politica" petrolfiera in Basilicata. Entrambe collegate da fortissimi sospetti di tangenti, inciuci, scambi, concussioni, affari privati. Il tutto ai nostri danni.
Oltre all'indagato Luciano D'Alfonso che tiene un bel crocifisso nel suo studio per fare scena c'e' tutto il jet-set pescarese in questa storia di ruberie varie. Non ci hanno lasciato nulla.
Il segretario di d'Alfonso, Guido Desio, teneva un fascicolo con tutti i pagamenti fatti dalle varie entita' imprenditoriali e politiche. C'era l'elenco imprenditori, l'elenco partiti, l'elenco della 'Margherita'. E poi i nomi delle persone con una b che stava per pagamento in bianco, cioe' regolare, e con una n che stava per pagamento in nero.
Tutti quei pagamenti fanno parte della categoria t: truffati al cittadino normale, che e' sempre alla fine quello che paga. La gente normale, quella che paga le tasse che in Italia sono fra le piu' alte del mondo occidentale, la gente normale che non arriva alla fine del mese e che vede schizzare in alto i prezzi della pasta, dei voli aerei, delle medicine.
Non ho scelto queste categorie a caso:
Il figlio di Carlo Toto, Alfonso Toto, versa soldi a D'Alfonso-Desio in cambio di laute cene, viaggi gratis in tutto il mondo su Air One per il sindaco e per la sua famiglia. Pare che gli piacesse in particolar modo New York. Toto padre e' stato il testimone di nozze di D'Alfonso. Nonostante cio' pare che questi regali servissero per cementificare la loro amicizia. Peccato che le altre cose che hanno cementificato assieme hanno fatto piuttosto uno schifio per la collettivita'.
Avete presente quando arrivi a Pescara e la prima cosa che vedi e' quello scempio dell'area di risulta, con bancarelle da terzo mondo, parcheggi senza righe, buche dappertutto e viuzze dove non ci si entra con due macchine che si incrociano? Mi sono sempre chiesta se non si potesse costruire un moderno parcheggio (bello, largo e funzionante, non come quelli alla meno peggio di Fiumicino) e usare il resto della zona per farci un parco cittadino. Mi sono sempre chiesta, ma perche' non fanno una gara di appalto seria e non invitano qualcuno di creativo a pensare a come usare quel pezzo di terra nel cuore della citta' in un modo elegante?
Beh, ora si capisce tutto. Perche' la concorrenza non c'era, perche' non hanno dovuto vincere le gare per creativita', per bellezza, per darci qualcosa di architettonicamente intrigante. Erano partiti bene con un bando europeo nel 2006 sotto l'amministrazione di D'Alfonso, poi hanno fatto rettifiche e confusione per cui alla fine si e' presentato solo un concorrente. E chi era costui? Carlo Toto! Ma come puo' essere che si presenta solo lui? E con quale progetto? In circa 30 anni si stima che quel pezzo di terra dove ha dovuto pagare solo l'asfalto e due alberi di ulivo gli fruttera' 400 milioni di euro. 400 milioni di euro dei nostri soldi per parcheggiare li e a costo praticamente zero per lui.
Il tizio che ha scritto il bando per l'appalto dell'area di risulta, Giampiero Leombroni, e' poi finito a lavorare per Toto. Coincindenze? Coincidenza pure che la magistratura e' riuscita a trovare 150 mila euro dati da Toto a D'Alfonso? Gli pagava l'autista, la benzina, le vacanze, gli dava degi aerei che poteva usare gratis per voli privati. D'Alfonso si fece con la sua famiglia Pescara-Malta-Venezia gratis per circa 25,000 euro. Lo stipendio medio di un insegnante in Italia all'anno. Il sindaco pero', da gran gentiluomo, e con la croce nel suo ufficio, nega e dice che e' tutta colpa del suo segretario Desio cha faceva tutto per conto suo. Forse che Dezio obbligava D'Alfonso ad andare in vacanza con l'aereo personale!
Ora, mi si dira' che D'Alfonso si anche adoperato contro il centro petroli. Lo so, e' venuto anche a sentirmi a Pescara. Arrivo' tardi, io avevo gia' finito di parlare e mi hanno *fatto ripetere il discorso daccapo* apposta per lui. Gianni Belcaro si arrabbio' ed ando' via. Io, allibita e scioccata, rifeci il mio discorso, lui ascolto' e poi se ne ando'.
Ad ogni modo, da come la vedo io, non e' che siccome si e' fatta una cosa buona, allora tutto il resto ce lo scordiamo. Se queste accuse sono vere, D'Alfonso, come Del Turco, merita ogni punizione possibile. La politica e' una responsabilita' seria e non puo' essere assolutamente usata per tornaconti personali. Come Del Turco, D'Alfonso e' giuridicamente innocente fino alla fine dei lunghissimi processi italiani, ma visto che e' tutto circostanziato da agendine, ricevute e assegni vari, l'onere di spiegare tutto e' su di lui.
Ci sono delle prove fisiche che secondo me rendono queste persone moralmente colpevoli, anche se e' tutto legale.
Ma andiamo avanti, pure il gruppo Filippo de Cecco, della pasta della Fara, ha versato 10 mila euro a D'Alfonso-Desio, in modo "regolare". Da oggi avranno un cliente in meno, la sottoscritta.
L'imprenditore Luigi Pierangeli, titolare di una casa di cura di Pescara e' coinvolto pure lui. In passato aveva querelato Bruno Vespa e Ottaviano del Turco per diffamazione. In quel tempo gli erano stati attributi "comportamenti scorretti e non veritieri" e per questo li aveva denunciati.
Beh, in questi giorni Pierangeli e' accusato di ben altri comportamenti illeciti. Anche lui ha versato circa ottomila euro a Desio-D'Alfonso che poi magicamente gli commissiona la trasformazine dell'ex fonderia Camplone in un centro regionale dirigenziale, detto le tre Torri.
Ma come potranno persone del genere mai rappresentare gli interessi della collettivita'? E se Toto o Pierangeli stavano nella Buonefra o nella CIA (il consorzio nato apposta per dare "servizi" all'ENI di cui fa parte anche Fratino), il sindaco di Pescara avrebbe detto lo stesso il suo timido no al centro petrolfiero? E se si presentava l'ENI o la MOG o la Petroceltic, con altrettanti 'omaggi' il nostro sindaco lo stesso avrebbe detto no al centro petrolifero?
Quante decisioni ha preso D'Alfonso pensando a quella croce che tiene appesa nel suo uffico e quante altre pensando ai suoi amici e al suo portafoglio?
Chissa come prendono queste notizie Fratino e Di Martino, attendo con ansia di leggere il blog di Mauro Vanni...
Non so spiegare il mio senso di schifo. E' tutto cosi' sporco, cosi' ammuffato, cosi' viscido. Mi fa vergognare di essere abruzzese. Dove sono i veri statisti? Dove sono le persone che fanno il proprio mestiere di amministratori per amore? E' vergognoso.
Fonti: Primadanoi 1,Primadanoi 2, Primandanoi 3, Primandanoi 4
Chi va, chi viene
Comunque la pensiamo, le elezioni sono finite ed il vincitore e' stato il gruppo di Chiodi-Berlusconi. Congratulazioni ai vincitori, che supplico di essere per prima cosa onesti in tutte le scelte da farsi, e di renderci partecipi delle decisioni importanti che ci riguardano. Onore anche a Carlo Costantini che si e' battuto, almeno da quel che ho potuto vedere io da qui, con eleganza e senza ricorrere a colpi bassi. Probabilmente era il piu' vicino alla causa del no alla petrolizzazione dell'Abruzzo o almeno e' stato quello che ne ha parlato di piu' e che a me sembrava piu sincero ed informato.
La nostra battaglia per difendere l'Abruzzo prosegue, e ora che abbiamo un interlocutore certo, occorre continuare la battaglia mediatica e di opinione. Da oggi si passa ai fatti e non piu' alle chiacchere. OLTRE IL 2010 LE LEGGI NON CI SONO.
Come i lettori di questo blog ben sanno, io vorrei che la giunta regionale approvasse un testo di moratoria 25-ennale e che il decreto Ronchi venisse esteso a tutta la penisola, e in particolar modo all'Abruzzo. Questo deve essere il nostro cavallo di battaglia e non dobbiamo accettare compromessi di alcun genere. Continuiamo a mandare email, a parlarne. Tutti dicono no, ma sulla carta non c'e' ancora nulla. Io saro' in Italia a Gennaio e se me lo consentiranno ho intenzione di andare a spiegare ai neo eletti cosa significhera' il petrolio per l'Abruzzo. Ecco qui gli eletti ai nove seggi regionali:
CHIAVAROLI FEDERICA
CHIAVAROLI RICARDO
CHIODI GIOVANNI DETTO GIANNI
COSTANTINI CARLO
DEL CORVO ANTONIO
GIULIANTE GIANFRANCO CLAUDIO FELICE
PETRI ALESSANDRA
RABBUFFO BERARDO
TAGLIENTE GIUSEPPE
Non so che legame di parentela ci sia fra i due Chiavaroli, ma la Federica rappresenta la confindustria ed e' probabile che sia dalla parte del si al petrolio. Se qualcuno conosce gli email di queste persone me li mandi, cosi io (e spero tutti i lettori e simpatizzanti della causa) gli scriviamo.
Intanto si susseguono notizie di arresti, di colpi di scena. Tutto questo fa male al cuore. Il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso che pareva un uomo tanto mite, in galera per associazione a delinquere e per concussione negli appalti cimiteriali, uno dei peggiori reati amministrativi.
E' pure relativamente giovane, ma dov'e' la sua moralita'? Possibile che di questi tempi c'e' gente che non ancora si rende conto che chiedere, pagare, pensare alle tangenti porta solo il male della cosa pubblica? Possibile che non ci si rende conto che per l'Italia si prospettano tempi duri e bui e invece di pensare a come fare meglio per i giovani o le persone meno ricche, si pensa a farsi i soldi sui cimiteri? Alla fine dei conti paga sempre il cittadino comune, e non e' giusto. La domanda naive che io mi faccio e': ma perche' uno fa queste cose? Ma come ci si sente dentro alla coscienza, alla sera prima di andare a letto? Ma non ci si vergogna a mettersi la fascia tricolore quando invece si sta derubando il popolo?
Altra gente indagata:
GUIDO DEZIO, segretario
MARCO PRESUTTI, ex portavoce di D'Alfonso
FABRIZIO PAOLINI, autista personale
MARCO MOLISANI, capo di gabinetto (non so che vuol dire)
LUIGI PIERANGELI, imprenditore della sanita'
MASSIMO DE CESARIS, imprenditore
CARLO TOTO, presidente Air One (del CAI - che schifo)
Torna anche alla carica Ottaviano Del Turco. Sono scandalizzata che i gionrali ne parlino. Quell'uomo dovrebbe stare relegato all'oblio mediatico. Gli hanni trovato milioni di euro di soldi di tangenti, ed e' stato due mesi in galera. Perche' la stampa parla delle sue mosse future politiche, del modo in cui lui vota, del fatto che vuole andare alle elezioni europee nel PdL? Quello che di cui Ottaviano e' accusato e' GRAVISSIMO. Prima il processo, e poi candidature varie no? Che ci mandiamo in Europa a rappesentarci, uno accusato di furto alla collettivita'? Qui in America la vita pubblica di un personaggio simile sarebbe stroncata per sempre.
In mezzo a tutto questo schifo, una figura eroica: il procuratore capo Nicola Triuoggi. A lui e a suoi uomini, il mio piu sincero grazie.
Ma anche in reparto petrolifero non si e' poi cosi felici. In Basilicata infatti il PM Henry John Woodcock ha disposto l'arresto di Lionel Levha, l'amministratore delegato di Total Italia, ditta petrolifera francese. Il nostro eroe e' stato mandato in galera per tangenti sugli appalti delle estrazioni petrolifere in Basilicata. Assieme con lui un deputato del PD, Salvatore Margiotta che siccome sta a Montecitorio (nientemeno che alla commissione ambiente), verra' messo agli arresti domiciliari solo se la Camera lo autorizza. Stendiamo un velo pietoso sul fatto che si dovrebbe dimettere da solo e per vergogna.
Gli arrestati per corruzione, concussione, turbativa d'asta, associazione a delinquere:
LIONEL LEHVA, amministratore delegato della Total
JEAN PAUL JUGUET, responsabile Total del progetto petroliero «Tempa Rossa»
ROBERTO PASI, responsabile dell'ufficio lucano della Total
ROBERTO FRANCINI, della Total Basilicata
FRANCESCO FERRARA, imprenditore di Policoro (Matera)
IGNAZIO TORRETTA, sindaco di Gorgolione (Matera)
Chissa' cosa e' stato promesso dall'ENI ai nostri politici abruzzesi: se cercano di mangiare sui cimiteri, chissa quanto altro avranno cercato di ingozzarsi dal petrolio.
Il cambiamento e' ciascuno di noi. Scandalizziamoci, non accettiamo, a partire dal piccolo delle nostre vite, che "cosi fan tutte". Non dimentichiamo e non lasciamo che tutto finisca a taralucci e vino.
Fonti: Il Corriere della Sera, Corriere della Sera 2
Friday, December 12, 2008
E' ricomparso Fratino!
Dopo mesi di penombra e di silenzio, ecco ricomparire il lupus in fabula, l'amatissimo sindaco di Ortona Nicola Fratino, nonche' gestore della societa' portuale Fratino.com e socio della Buonefra e della CIA, due aziende costruttrici che dovrebbero costruire il centro petrolifero.
Ecco cosa dice l'imperterrito Fratino:
"Le informazioni in possesso dei comitati ed associazioni sono inesatte perché di parte. Certo di parte, perché l'Eni non si è mai degnato di dare la sua versione dei fatti. Non ha mai fornito dati che andassero in controtendenza con quelli mostrati dai comitati. Quindi, i cittadini possono credere a qualcosa che non sanno?"
Non so neppure da dove cominiciare a rispondere a queste frasi senza senso. Fratino, lei e' il sindaco di Ortona ed in quanto tale dovrebbe fare gli interessi della gente.
1) Ma come fa a dire che lei e' favorevole ad avere sul suo suolo comunale una ditta che, lo dice lei stesso, vuole installare sul territorio uno stabilimento di cui "NON HA MAI MOSTRATO LA SUA VERSIONE DEI FATTI"?
2) Le sembra intelligente dire si all'ENI senza nemmeno sapere cosa vuole fare ad Ortona? Un amministratore serio prima di dire si o no dovrebbe OBBLIGARE un ente petrolifero a dichiarare tutto quello che vuole fare nei minimi dettagli, specie quando c'e' di mezzo il futuro e la salute della gente.
3) Il silenzio e la reticenza sono ancora piu' gravi della mancanza dell' esposizione dei piani sinistri dell'ENI. Le pare corretto che i petrolieri ci trattino alla stregua di sudditi e lei non fa niente? Non si sente un po insultato dall'ENI?
4) I cittadini, caro Fratino, sono di parte si e certamente che lo sono. Sono dalla parte della loro salute, dei loro figli, della loro terra, del loro vino, del loro mare. Lei invece, ci dica, di che parte e'? Della Fratino.com che guadagnera' sui transiti portuali? Della parte della Buonefra spa di cui lei e' socio e che deve costruire il centro oli? Della parte della CIA, il consorzio imprese abruzzesi, nato appositamente per fornire servizi petrolfieri all'ENI, e di cui lei e' parte? O piu' semplicemente lei e' dalla parte del suo portafoglio, non importa da che parti arrivi il denaro?
5) In generale, io apprezzo molto le persone che non cambiano idea come cambia il vento e che non lo fanno per opportunismo. Gente che ha principi saldi e forti. Ma in questo caso qui temo che non si tratta di niente di tutto cio'. Io interpreto le sue posizioni come cocciutaggine di uno che ancora spera di ricavare soldi dalla faccenda
e che non si e' MINIMAMENTE posto il problema di come si vive vicino a impianti di desolforizzazione.
6) Magari oltre ai diritti umani degli iracheni, possiamo anche discutere di quelli dei contadini del Feudo?
Fratino, shame on you.
Nell'articolo di primadanoi c'e' anche scritto:
"Al pranzo organizzato dal candidato Di Nardo (...) erano presenti il sindaco Fratino e il presidente del Consiglio Remo di Martino, il senatore Piccone ed una platea di commercianti e sindacalisti della Rsu dell'Eni, e Piccone avrebbe espresso parere favorevole all'insediamento Centro Oli di Ortona"
Bene, ecco qui uno a cui non votare: Pasquale Di Nardo. E la prossima volta che si vota per il senato, un altro a cui non votare e' Filippo Piccone, ex sindaco di Celano. La sua famiglia possiede, guarda caso, un ex-zuccherificio con enormi concentrazioni di amianto in bellavista pronte per i polmoni degli abitanti di Celano e che vogliono trasformare in un inceneritore.
Il tentativo di una grande abbuffata di veleni e soldi sulla pelle della gente continua.
Thursday, December 11, 2008
La vergogna dell'ENI
E' una cosa vergognosa la propaganda bassa, bugiarda ed offensiva dell'ENI. I nostri beneamati infatti cercano di vendersi come amanti della cultura: hanno sponsorizzato una esibizione a Milano dove usano la "Conversione di Saulo" di Caravaggio come modo per attrarre la gente e per indottrinarla.
Il simbolo di questa enorme operazione pubblicitaria e' una piattaforma petrolifera in mare con il quadro di Caravaggio sopra. Visto che non possono proprio affermare di essere i paladini dell'ambiente, cercano di recuperare punti passando alla cultura. Pero' nel loro sito dicono:
"With this unique initiative, Eni reiterates its commitment to promoting and divulging artistic and cultural excellence. A value that, together with respect for the environment and the development of local communities and their traditions, is part of the company's genetic code and the basis for its interest in the art of every nation."
"Con questa eccezionale iniziativa, l'ENI continua il suo impegno verso la promozione e la diffusione dell'eccellenza culturale. Un valore che, assieme al rispetto per l'ambiente e lo sviluppo di comunita' locali e delle loro tradizioni, e' parte del codice genetico e la base dell' interesse di questa compagnia per l'arte di tutte le nazioni."
Andateglielo a dire alla gente di Crotone, dove siete stati complici nella costruzione di case e scuole radioattive. Andate a dirglielo a Viggiano, dove gli avete distrutto l'agricolura. Andate a dirglielo a Gela dove gli avete avvelenato l'acqua e fatto nascere i bambini deformi. Andate a dirglielo a Mantova dove scoppiano tumori. Andate a dirglielo in Nigeria dove gli avete avvelenato l'ecosistema in cambio di pochi spiccoli. Andate a dirglielo ai Veneti dove l'ENI ha messo pozzi di petrolio in mare illegali e che causano l'abbassamento del terreno. Altro che rispetto delle tradizioni e dell'ambiente.
Una vergogna. Caravaggio era dalla parte dei deboli. Nei suoi quadri, da quel po'che mi ricordo, privilegiava le figure prese dal popolo come ispirazione. Non credo che sarebbe molto felice di essere sfruttato cosi dai petrolieri che mettono il suo lavoro su una piattaforma.
Stanno cercando di far passare il messaggio che "petrolio e' cosa buona" e chi si oppone alle trivelle e' un matto. Mettono su volantini, depliant, il "Caravaggio test" e altro materiale con il loro logo addirittura chiamano Neri Marcore' come testimonial. Se fossi stato in lui, avrei rifiutato.
Ricordo a tutti che in California, il limite delle trivelle nel mare e' di 160 km. In Italia non esiste nessun limite. Solo il Veneto ha il decreto Ronchi che vieta le trivelle a 20 km dalla costa. Limite che l'ENI ha pure violato e per cui oggi sono in causa. L'ENI ha decine e decine di cause aperte per violazione dell'ambiente e per danni alla salute delle persone.
E poi ancora:
"Today as in the past, Eni puts priority on maintaining active channels of communication with all external individuals and bodies who receive not only services, products and benefits from Eni operations, but also opinions, stimuli and reactions as citizens and institutions."
"All Eni men and women have a passion for challenges, continuous improvement and excellence and attribute fundamental importance to the individual, the environment and integrity."
"Oggi, come in passato, l'ENi da una forte priorita' nel mantenere aperti canali di comunicazione con tutti gli individui esterni e con tutti gli enti che ricevono non solo servizi e benefici dalle operazioni dell'ENI ma anche opinioni, stimoli e reazioni come cittadini ed istituzioni."
"Tutti gli uomini e le donne ENI hanno una passione per la sfide, il miglioramento continuo e per l'eccellenza e danno importanza fondamentale all'individuo, all'ambiente e all'integrita'."
Si, belle parole. Infatti hanno aperte anche svariate cause per crezione di cartelli di prezzi, e per altri imborgli e inciuci fiscali e commerciali. Basta solo leggere cosa dicono alla borsa di New York.
Sicuramente queste belle parolo sono state applicate anche a noi, dando a me della terrorista, dicendo che il lavoro dell'ente di ricerca indipendente Mario Nergi Sud era sbagliato, mentendo sui progetti, e venendoci a raccontare balle sui pericoli alla salute.
E siccome hanno un sacco di soldi, si sono pure comprati le opinioni di Lucia Annunziata per 100,000 euro, sponsorizzano anche altri eventi di alto profilo, sempre con l'intento di far passare chi si oppone e chi denuncia le loro nefandezze come matto, e loro come raffinati intenditori di Teatro, Arte e Musica come dal loro sito.
Io non sono matta. Ho trascorso l'ultimo anno a leggere e a scovare come l'ENI e tutte le altre ditte petrolifere operano in Italia e nel mondo e quello che ne viene fuori e' una montagna di nefandezze con l'ENI in prima fila. Questa compagnia deve solo vergognarsi delle bugie che dice e di questo basso tentativo di farci il lavaggio del cervello.
La chicca finale sono le parole del condannato per disastro ambientale, Paolo Scaroni che dice, in occasione del 60esimo anniversario dei diritti dell'uomo:
"We also reiterate our own commitment to respect and support human rights within our sphere of influence."
Intanto a Gela si continua a morire.
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Tuesday, December 9, 2008
Obama e il clima
Oggi il presidente eletto Barack Obama ha incontrato l'ex vicepresidente Al Gore, che dopo le elezioni del 2000 e' diventato noto in tutto il mondo come uno dei piu' grandi esperti di difesa dell'ambiente. Al Gore ha vinto sia il premio Nobel che il premio Oscar per il suo impegno a rendere noti gli infausti effetti del riscaldamento globale.
La situazione secondo Al Gore e' cosi grave che occorre passare alla disobbedienza civile quando propongono soluzioni energetiche antiche come centrali a carbone o petrolifere. Ha detto proprio cosi, disobbedienza civile, in una intervista a Newsweek qualche settimana fa. L'intervista me l'ha segnalata mio padre.
Perche' Obama e' andato a trovarlo? I comunicati ufficiali dicono che la visita e' servita principalmente affinche' Obama potesse ascoltare Gore su varie idee, proposte e consigli per migliorare la regolamentazione ambientale in questo paese, per capire come affrontare al meglio i problemi legati alle emissioni di CO2, come cambiare radicalmente le infrastrutture americane e di aggiornarle verso l'uso di energia verde. Fra l'altro questo dovrebbe anche creare molti nuovi posti di lavoro.
Le voci dicono anche che Obama voglia offrire un posto a Gore nella sua amministrazione, o come Segretario dell'Energia oppure come capo dell'Environmental Protection Agency (l'EPA) che e' una specie di ministero dell'ambiente.
Obama ha piu' volte dichiarato che accoglierebbe Al Gore nel suo gruppo anche in ruolo non ufficiale, come un "informal adviser", cioe' un consigliere informale, se Gore, come ha detto piu' volte, non desidera impegni ufficiali governativi. Gore infatti pensa di poter essere piu' utile alla societa' continuando la sua opera informativa e di denuncia.
In questo incontro, almeno secondo quanto ha riportato la stampa americana, non si e' parlato di trivellare petrolio amaro, e neppure di risolvere il problema delle emissioni di CO2 con il sequestro dell'anidride carbonica nei pozzi dismessi quanto invece di puntare tutto il possibile sulle energie alternative.
Cosa fara' Obama di concreto non ancora lo sappiamo. Fatto sta, che qui c'e' qualcosa di molto bello secondo me: il presidente eletto che ha l'umilta' di chiedere consigli a qualcuno piu esperto di lui, notoriamente innamorato della sua causa e che ne ha fatto la sua ragione di vita.
Obama non e' andato a chiedere consigli alle ditte petrolifere, ai loro parenti e affiliati vari ma da uno notoriamente onesto e preparato in materia.
Saro' proprio curiosa di vedere chi sceglieranno in Abruzzo Chiodi o Costantini come assessore all'ambiente per affrontare un tema cosi serio nella nostra regione. Considerate le discariche di Tollo, i progetti di Amianto a Ortona, l'acqua di Bussi, la centrale di Gissi, i fiumi tutti inquinati e, dulcis in fundo la proposta petrolizzazione dell'Abruzzo, ci vuole davvero una persona integerrima, intelligente e lungimirante, e non una mezza cartuccia per ricoprire questo ruolo. Qualcuno che abbia il coraggio di dire no, anche quando si va contro i poteri forti, che tra l'altro dovrebbe sempre essere il compito della politica.
Spero che questa volta in Abruzzo non si diano incarichi come premio fedelta' o anzianita' a questo o quel candidato, ma che i prossimi assessori all'ambiente e ai temi collegati, abbiano provata esperienza in materia di energia alternativa, di difesa dell'ambiente. Che sappiano cio' che fanno quando prendono decisioni, che informino e rendino partecipe la gente del perche' si, del perche' no e del come. Soprattutto che siano lungimiranti e che decidano per il bene della gente e non dei costruttori di discariche di veleni o di trivellatori di porcherie.
Rubare i soldi e' gravissimo, ma non ci sono aggettivi nel mio vocabolario per esprimere il ribrezzo verso chi, per ignavia, malafede o ignoranza, ruba la salute alla gente.
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Stavo per andare a dormire, clicco su Corriere.it e .. voila' ecco qui i siti dello stoccaggio in mare dell'anidride carbonica secondo la Prestigiacomo. Noi Abruzzesi non ci siamo (e secondo me il nostro attivismo ha avuto la sua parte in queste decisioni) .
Ecco qui invece cosa dice wikipedia sul sequestro di CO2 in mare, tecnica largamente sperimentale di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine:
The environmental effects of oceanic storage are generally negative, but poorly understood. Large concentrations of CO2 kills ocean organisms, but another problem is that dissolved CO2
would eventually equilibrate with the atmosphere, so the storage would not be permanent. (....)
Much more work is needed here to define the extent of the potential problems.
Allegria. Mi sa che la Prestigiacomo non ha consultato nessuno oltre che l'ENI e l'ENEL, che intelligentemente hanno usato la situazione a loro favore.
Fare delle leggi per diminuire le emissioni, no eh?
Per ora vado a dormire, ne parleremo di nuovo, ma tutto questo va di pari passo che una volta che apri le porte ai petrolieri e amiche varie ti ritrovi poi con un numero sempre crescente di problemi.
Sunday, December 7, 2008
Una legge voluta dal popolo
Queste sono un po di idee che ci frullano per la mente negli ultimi tempi. E' tutto aperto alla discussione sui blog e al miglioramento. Resta il fatto che occorre SIGILLARE la salvezza del nostro territorio nero su bianco e che le parole se le porta il vento.
Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Pericle – Discorso agli Ateniesi – 461 a.c.
PREMESSA
Il compito principale degli esponenti politici è quello di interpretare le aspettative dei cittadini e trasformarle in norme e leggi. Quando la politica si allontana dalle aspettative degli elettori, come è successo in Abruzzo, i cittadini sfiduciano i propri rappresentanti politici e nascono i Comitati ed i Movimenti. I Comitati ed i Movimenti hanno il compito di ricostituire il dialogo tra i cittadini e la classe politica e non di sostituirsi ad essa.
Nei giorni passati il PDL ha promosso un sondaggio telefonico riservato, riguardante il così detto centro oli di Ortona, i risultati del sondaggio sarebbero i seguenti:
• il 74% dei cittadini abruzzesi è contrario al così detto centro oli di Ortona;
• il 10% è a favore;
• il 16% non sa
Il risultato di questo sondaggio ha spinto il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ad esternare pubblicamente il suo no alla costruzione del centro oli.
In pratica il Primo Ministro, ha interpretato una richiesta del Popolo abruzzese, informato su questo argomento non dal Governo regionale (a cui spetterebbe questo compito) ma da un sondaggio scaturito dalla attività dei Comitati e dai Movimenti di opinione nati proprio per sopperire alla latitanza della politica locale sull’argomento.
Noi confermando la nostra totale trasversalità ai partiti invitiamo tutti gli esponenti politici abruzzesi a riflettere in merito facendo una profonda autocritica.
L’Abruzzo ha due precedenti. La vicenda della Sangro Chimica – una società del Gruppo Getty Oil - che nei primi anni ’70 stava impiantando, con il bene placet degli amministratori locali e nazionali, una raffineria nella Val di Sangro un territorio afflitto da una povertà storica. Il Sindaco di Paglieta, Enrico Graziani, riuscì a promuovere un movimento di popolo che costrinse la classe politica dell’epoca a cambiare opinione e così la Sangro Chimica dovette desistere; questa scelta fece decollare la nuova economia abruzzese costituendo un fatto unico sino ad ora nella storia dell’economia italiana: l’attuazione di un progetto di sviluppo generato dalla base e non imposto dall’alto.
Negli stessi anni, la Rohmandhasse, un’altra azienda chimica riuscì a costruire i suoi impianti ed aveva già assunto il personale ma un’altra sollevazione popolare, capeggiata questa volta dal sindaco di Atessa Angelo Staniscia - in conflitto con il suo stesso partito - costrinse l’azienda a smontare l’impianto bullone dopo bullone ed a lasciare il territorio con la coda tra le gambe.
Dopo trentatre anni sempre per il dissenso del Popolo la storia sembra ripetersi.
Noi speriamo che il dissenso del Primo Ministro esternato a Pescara il 6 dicembre contro il così detto centro oli di Ortona costituisca la base per atti concreti e non dichiarazioni ai fini elettorali.
Pertanto i firmatari di questo documento dichiarano congiuntamente quanto segue:
- ringraziano il Presidente del Consiglio per la sua dichiarazione contraria al così detto centro oli di Ortona ed a favore di uno sviluppo della regione che sia in sintonia con le sue peculiarità ambientali come da noi richiesto e auspicato;
- si augurano che alla dichiarazione seguano fatti concreti, come per esempio la modifica al Disegno di Legge 1441 ter in discussione al Senato in modo tale da sancire con un atto governativo l’esclusione dell’Abruzzo da territorio petrolifero e ridare alla Regione stessa il governo del suo territorio, come del resto previsto dalla Costituzione.
- ritengono comunque di non dover abbassare la guardia e continuare, in totale armonia con tutti gli esponenti politici che andranno a formare il prossimo Governo Regionale, ad impegnarsi per l’applicazione di norme certe che tutelino lo sviluppo economico, la salute degli abitanti, la salvaguardia delle peculiarità ambientali, le attività, agricole, enogastronomiche e turistiche della Regione.
PROPOSTA SINTETICA PER UNA NORMATIVA CHE GOVERNI, TUTELANDOLO, IL TERRITORIO ABRUZZESE DALL’INSEDIAMENTO DI ATTIVITÀ FORTEMENTE IMPATTANTI SUL TERRITORIO.
Premesso che, se come esposto dai Dirigenti ENI incontrati a Pescara il 18 luglio 2008 e dal Ministero dello Sviluppo le risorse di idrocarburi dell’Abruzzo costituiscono un tesoro nascosto della Regione, questo tesoro va tutelato e conservato per eventuali futuri periodi di grande carenza energetica aumentandone in tal modo il valore; comunque il suo sfruttamento deve essere governato dalle autorità regionali al fine che i suoi ricavi restino almeno parzialmente agli Abruzzesi e non come ora a totale appannaggio delle società di estrazione anche straniere.
1. Norme su nuove concessioni riguardanti le attività di ricerca, di estrazione e di lavorazione di idrocarburi (petrolio e gas) in Abruzzo.
• Attività Onshore. Moratoria di 25 anni per la lavorazione del petrolio (anche del bio). Non si rilasciano più permessi per industrie legate al comparto petrolchimico, ne per l’estrazione, ne per la lavorazione del petrolio, ne per la costruzione di oleodotti, ne per la costruzione di impianti di stoccaggio.
• Offshore. La distanza minima dalla costa per le piattaforme in mare è di 20km (decreto Ronchi in vigore in Veneto), vanno comunque presi accordi con le Nazioni dell’altra sponda dell’Adriatico affinché le norme non vengano facilmente evase dalle compagnie petrolifere.
• Royalties. Alla regione Abruzzo vengono riconosciute royalties pari al 40% del valore del petrolio estratto.
2. Vecchie concessioni già attive sul territorio.
• Royalties. Per i pozzi estrattivi già in funzione aumento programmato del 10% annuo fino al raggiungimento della quota del 40%. (visto che in Italia aumenta tutto a partire da pane e pasta… ora tocca alle royalties dei petrolieri che pompano – gratis - il nostro gas dal nostro mare sin dagli anni ’60!). Anch gli impianti di produzione di bio carburante già in esercizio devono pagare royalties alla regione.
• Proventi. I proventi delle royalties devono essere utilizzati per incentivare l’uso del solare e dell’eolico e comunque di fonti di energia innovative e alternative a quelle attualmente in uso e non rinnovabili.
• Tecnologia. Gli impianti petroliferi (compresi quelli che producono bio carburante) già in funzione sul territorio devono essere aggiornati all’ultima tecnologia disponibile;
• Agenzia regionale per il controllo delle attività estrattive. la Regione deve controllare con un proprio ente le quantità di petrolio estratto, l’Agenzia non deve avere nel suo staff direttivo individui che abbiano avuto rapporti di lavoro con gli enti richiedenti e deve avere nel suo ufficio di controllo esponenti di movimenti e comitati dediti alla tutela del territorio e comunque rappresentativi dei cittadini.
3. Processo regionale di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)
• Il Governo regionale deve adeguare gli indici delle emissioni di inquinanti a quanto previsto dalle indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
• Ogni volta che si attiva un processo di VIA, l'ente richiedente – in linea con quanto previsto da Agenda 21, Convenzione di Arhus, e dalle leggi della Repubblica per facilitare l’accesso dei cittadini alle informazioni ed alle attività di tutela giudiziaria - deve finanziare una campagna informativa sul tipo di insediamento che intende realizzare, il livello occupazionale previsto, le concentrazioni di inquinanti da immettere nell’aria ed i limiti di legge e quanto altro aiuti a meglio comprendere che cosa si intende realizzare. Questa campagna deve essere gestita dall’Agenzia preposta alla tutela dell’Ambiente e totalmente finanziata dall’Ente richiedente secondo norme applicative da definire.
• Ogni procedura di VIA deve essere inserita in un sito web in cui è possibile prendere visione dello stato della pratica con tutti i nomi dei referenti coinvolti nella suo sviluppo. Attraverso le stesso sito i cittadini possono esporre e/o denunciare violazioni, sospetti di inquinamento etc.
• Il processo di VIA deve fare riferimento a dati di inquinamento ambientali e climatici recenti ed a procedure collaudate
• Il processo di VIA deve essere condotto da due istituti di ricerca INDIPENDENTI che non siano finanziati, direttamente o indirettamente, dall’ente richiedente
• Il processo di VIA deve contenere le stime delle concentrazioni di inquinanti che si andranno a emettere nell’ambiente. Per evitare stime fasulle e al ribasso, le stime fornite dal VIA sono vincolanti.
• Il controllo deve essere affidato all’Agenzia regionale preposta e ad enti terzi.
• Tutte le attività di gestione e di controllo devono avere al loro interno esponenti di organizzazioni non governative.
• Tutti i costi riguardanti l’informazione, la procedura di VIA ed i controlli devono essere pagati dall’Ente proponente e/o già attivo sul territorio.
• Devono essere sviluppati scaglioni di inquinamento per quantificare le sanzioni.
• I rappresentanti regionali presso il Parlamento devono farsi promotori di leggi che identifichino i reati ambientali come reati contro la società civile e pertanto come tali perseguibili penalmente; applicando pene severe anche ai semplici trasportatori e “manovali”.
• Sulla falsariga di quanto esposto per le attività inerenti l’estrazione e le lavorazioni degli idrocarburi devono essere promosse leggi per il buon governo di:
- attività estrattive (cave);
- attività di smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali;
- attività urbanistiche ed architettoniche (anche il brutto è una fonte di inquinamento);
- attività inerenti la produzione ed il trasporto dell’energia;
La probabile fine dell’invasione petrolifera dell’Abruzzo deve costituire per la nostra regione un punto di partenza per progettare e perseguire uno sviluppo duraturo secondo criteri innovativi.
Quasi tutte le produzioni industriali possono essere de-localizzate in base a concetti di economia produttiva mentre la salute dell’ambiente e la qualità della vita, vera ricchezza del futuro, no.
Saturday, December 6, 2008
Verba volant, scripta manent
Ho pochissimo tempo stasera. Voglio solo spendere due parole sulle dichiarazioni di Berlusconi sul centro oli:
La battaglia non e' affatto finita, almeno secondo me. Le parole se le porta il vento. Io continuo a pensare che avremo davvero vinto solo quando ci sara' una moratoria a lungo termine che mette nero su bianco che I PETROLIERI NON CI POSSONO VENIRE A SCAVARE IN ABRUZZO ne oggi in campagna elettorale e nemmeno fra 2 anni. Che succede se domani la raffineria la vogliono fare a Giulianova, Tagliacozzo o Fara San Martino?
Il concorrente di Micheal Phelps alle Olimpiadi, il croato che ha perso per una frazione di secondo, ha tirato la testa fuori dall'acqua un istante prima di toccare il muro. Invece di concentrarsi sulla fine della sua nuotata si e' concentrato sulla vittoria che gia' assaporava. Quella scelta gli ha fatto perdere la medaglia d'oro. E' cosi noi. E' la moratoria che vogliamo non le promesse.
Il movimento popolare e' forte, se addirittura Berlusconi e' dovuto venire da noi a dirci che il centro oli non si fa. Ma qui non regna il Re Sole: non e' che siccome qualcosa lo dice il Primo Ministro allora noi sudditi dobbiamo essere felici ed accontentarci delle parole e delle promesse. Siamo piu' intelligenti di questo. Qui vige ancora lo stato di diritto, e finche' non e' scritto nero su bianco non abbiamo ancora davvero concluso nulla.
Proprio perche' il movimento popolare e' forte occorre premere perche' questa situazione NON SI RIPETA MAI PIU'. Il coltello e' un po' piu dalla parte nostra, dobbiamo crederci, dobbiamo andare fino in fondo e non accontentarci.
A chi crede che ora l'ENI si trasformi in agnellini candidi e delicati: L'ENI e' l'ente nazionale IDROCARBURI. Capite? Idrocarburi. Il loro ruolo e' di scavare due, tre, cinque, dieci chilometri sottoterra e di raschiare il fondo del barile. L'hanno detto loro. Non gliene importa niente delle energie alternative, a parte le parole. Basta pensare che in tema di difesa dell'ambiente propongono la bufala colossale del sequestro di CO2 nei pozzi di petrolio dismessi!
Quella terra deve tornare ai contadini per farci il vino. Non c'e' bisogno dell'ENI per il solare: basta incentivare l'imprenditoria locale. E' facile, crea ricchezza distribuita e forse ci fara' fare meno brutte figure ai meeting internazionali...
Friday, December 5, 2008
L'Italia: primi al modo per vergogna ambientale
In questi giorni si svolge la conferenza mondiale sul clima in Polonia, nella citta' di Poznan. Una commissione di 400 organizzazioni non governative, chiamata Climate Action Network (CAN) ha appena assegnato il Fossile del giorno al paese che di piu' si e' distinto per azioni di disturbo e sabotaggio al processo di mitigazione dei cambiamenti del clima.
E chi e' questo vincitore? Gli USA che non firmano Kyoto? L'inquinatissima Cina? No, siccome ci ostiniamo a basare la nostra economia con i combustibili fossili, il vincitore siamo noi!
All'Italia il fossile del giorno
Il ministro dell'ambiente italiano Stefania Prestigiamo, in particolare, è accusata dai rappresentanti del CAN di SABOTARE il pacchetto su clima e energia in discussione alla UE, affermando che gli obiettivi del 20% entro il 2020 (riduzione delle emissioni, aumento dell' efficienza e delle rinnovabili) sarebbero irrealistici e costosi.
"L'Italia è convinta di riuscire a minare alle basi la conferenza di Poznan con i suoi complotti, tanto che i suoi ministri affermano che prima della prossima conferenza di Copenhagen tutti gli obiettivi dovranno essere ridefiniti. L'Italia è molto intelligente, ma il CAN ha occhi dappertutto. E così, Fossili per voi!"
"Il Fossile del giorno è un segnale. L'Italia con le sue posizioni, è rimasta sola in Europa. Finanche il ministro dell'Ambiente polacco ha dichiarato che il suo Paese perseguirà il taglio del 30% delle emissioni."
Io vorrei dedicare questo premio alla nostra classe politica che ci ha portato fin qui senza un minimo di programmazione concertata e visionaria per il futuro. Dove eravamo noi 30 anni fa quando la Danimarca decideva di lanciarsi nell'energia eolica? Dove eravamo 10 anni fa quando firmammo Kyoto?
Spero che quella attuale si svegli dal suo torpore e affronti la situazione con coraggio, leggendo, chiedendo a gente piu esperta e con l'umilta' di riconoscere che la situazione e' grave e che invece di proteggere l'ENI occorre proteggere il pianeta. Stefania Prestigiacomo .. che dire, cerca di diventare competente al piu' presto di temi ambientali! Non si e' nemmeno presentata a ritirare il premio.
Spero anche che questa storia faccia riflettere i vari politici locali Abruzzesi, l'ignoranza dei quali ci ha portato ad un passo dalle trivelle, senza chiedere niente a nessuno, e con assolutamente nessuna coscienza delle conseguenze nefaste della loro codardia *prima* che arrivasse il popolo.
La nuova classe politica DEVE essere piu' onesta, piu' innamorata della terra e della sua gente. Deve non mettere piu' i bastoni fra le ruote a tutti quelli che vogliono impegnarsi con le energie alternative, e che anzi le incentivino con l'ESEMPIO senza pensare a chi ci dovra' mangiare sopra.
LEGGETE, VIAGGIATE ED APRITE GLI OCCHI: LE ENERGIE ALTERNATIVE SONO ATTUABILI DA ADESSO. IL PETROLIO NON CI SERVE!
Thursday, December 4, 2008
Altre risposte, parte seconda
Durante il fine settimana del Thanksgiving mi sono arrivati email da parte di vari politici a cui avevo scritto. Ecco qui le risposte. Chiedo scusa se non le ho pubblicate prima. Il gruppo civico 'Per il bene comune' ha anche spontaneamente rilasciato una chiarissima e precisa dicharazione di contrarieta' alle trivelle e approvazione di moratoria. L'hanno diffuso alla stampa stamattina ed e' comparso anche su vastesi.com.
Grazie a tutti quelli che mi hanno riposto. Voglio anche notare come nelle interviste ai candidati degli amici di Beppe Grillo che in questo periodo vengono diffuse sui vari siti internet, tutti e tre i candidati presidenti alla regione interpellati (Costantini, De Laurentiis, Di Prospero) dicono di essere contro la raffineria di Ortona. Anche Chiodi, piu' o meno l'ha annunciato nel suo programma e in una lettera a me.
Bene, possiamo dire che di tutti i politici che si sono espressi sul tema, NESSUNO DICE DI ESSERE A FAVORE DELLE ESTRAZIONI DEL PETROLIO IN ABRUZZO.
A questo punto, visto che SIAMO TUTTI D'ACCORDO, una delle prime cose che la nuova giunta dovra' fare, e con l'appoggio di tutti, e' di approvare una moratoria sulle trivelle a lungo termine. Secondo me e' l'unico modo per davvero concretizzare il 'no' al petrolio di questi giorni. Io dico venti anni. Se qualcuno ha altre idee, mi faccia sapere.
Del Turco, Fratino e Di Martino hanno pensato bene di tacere. Andavano spacciando il petrolio come benessere per l'Abruzzo e li abbiamo sconfitti. Ora la lotta diventa piu' estesa e piu' forte: questo significa solo che dobbiamo essere ancora piu testardi, uniti ed immovibili.
" Do not lose your knowledge that man's proper state is an upright posture, an intransigent mind and a step that travels unlimited roads. "
Ayn Rand - scrittrice russa
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NO ALL’ABRUZZO PETROLCHIMICO, SI’ ALLE ENERGIE PULITE.
Pescara, 4 Dicembre 2008.
A nome di tutti i candidati della lista PER IL BENE COMUNE accolgo l’esortazione a prendere una posizione netta, contenuta nella lettera aperta del movimento di opinione ABRUZZO RINNOVABILE ONLUS sul tema dell’Abruzzo petrolchimico; mi impegno quindi, in linea fra l’altro con quanto contenuto nel nostro programma (consultabile sul sito a:
Contrastare la scellerata scelta di sviluppo petrolchimico, densa di preoccupanti conseguenze sulla salute, l’ambiente e l’agricoltura regionale;
Promuovere con ogni mezzo la diffusione delle energie pulite (solare, eolica, miniidroelettrica, geotermica, dal mare), anche in considerazione dei positivi impatti occupazionali e sociali.
Promuovere come priorità il risparmio energetico come “fonte alternativa di energia pulita
Promuovere una moratoria dello sfruttamento petrolifero nel territorio abruzzese e nel raggio di 160 km dalla costa (come negli Stati Uniti); noi pensiamo che le risorse (di scarsa qualità) petrolifere esistenti non vadano sfruttate oggi ma vadano preservate eventualmente per le future generazioni (sperando invero che non ne debbano avere bisogno).
A realizzare la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina (istituito nel 2001), a promuovere progetti di ampliamento delle riserve naturali costiere esistenti ed a portare avanti l’idea di una nuova riserva marina lungo l’intera costa abruzzese.
Non posso comunque fare a meno di invitare la popolazione a non fidarsi minimamente delle promesse dell’”ammucchiata partitocratica”, visto che mentre il centro-sinistra, tramite il suo assessore all’ambiente Franco Caramanico (ora candidato nel PD), ha firmato le varie autorizzazioni per il centro petroli ad Ortona senza battere ciglio, il centro-destra sta portando avanti la legge 1441-ter che esproprierà gli enti locali da qualsiasi competenza; ogni tipo di impianto quale il nucleare, inceneritori, discariche per rifiuti tossici, petrolchimici sarà realizzato senza possibilità di opporsi, con il risultato di distruggere definitivamente il territorio e l’ambiente e la salute degli abruzzesi.
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Gentile Dott.ssa D'Orsogna,
sono totalmente daccordo con le sue proposte; e' impensabile che il nostro Abruzzo, la regione dei Parchi Naturali, venga sottoposta ad un irresponsabile processo di "petrolizzazione", un autentico saccheggio delle bellezze naturali che tutta l'Europa ci invidia e che, al contrario, devono
essere valorizzate attraverso uno "sviluppo ecosostenibile", incrementando il turismo, le produzioni enogastronomiche di eccellenza, l'utilizzo di energie alternative non inquinanti (solare, eolica, idrica, etc.). Inoltre, in qualita' di medico, non posso non mettere al primo posto tutte le iniziative volte a migliorare la "salute" dei cittadini; i nostri figli si
aspettano questo da noi, e non ci perdonerebbero il disimpegno ed il disinteresse finalizzato a favorire i "pochi" a scapito della collettivita' tutta. Cordiali saluti.
Luigi Vallarola.
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Cara Maria Rita
io non sono un politico in quanto faccio l'avvocato e vivo del mio lavoro; mi sono candidato con Italia dei Valori a sostegno di Carlo Costani che ha gia' preso l'impegno di cui tu parli;
per la mia parte ti faccio sapere che sono un candidato "anomalo" perche' non mi sono fatto memmeno la foto di cui i tanti candidati hanno praticato con dovizia con quintali di lettere, manifesti, gigantografie ed autoincensi. Per me la lotta politica e' una cosa seria e combatto per i giovani come te: ho tre figli che vedono un futuro difficile. Come italiano sono orgoglioso di te e degli studi che stai facendo e ti formulo tanti auguri di una vita di successi
per te e la tua famiglia. Io sono fermamente deciso, in caso di nomina, a portare avanti la tua battaglia (la vostra battaglia) e mi impegnero' a manterere le promessa per il rispetto delle condizioni da te apposte. Peccato che non compro voti, ne' prometto posti, ne' sono
collegato a qualsivolgia finanziatore: per questo la mia elezione in forse. Pazienza quello che ti chiedo, che vi chiedo e' di non abbandonare la lotta ed a strare sempre con la schiena dritta.
Con affetto, Avv.Giuseppe Massi
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Gentile Dottoressa.
intanto mi presento meglio: sono un ex insegnante del Liceo Classico di (Italiano e Latino) , sono stato Sindaco di Roseto degli Abruzzi e Consigliere Provinciale quando si credeva ancora che la politica servisse per risolvere i problemi dei cittadini, della nazione e del mondo.
La delusione, che mi aveva spinto a pormi ai margini della vita pubblica, è stata annullata dalla voglia di non arrendermi alla pratica della politica-malaffare. Così ho scelto, dopo
diversi anni, di impegnarmi di nuovo. Conosco il contenuto delle sue battaglie e le condivido pienamente, anche se sono consapevole che vincerle sarà arduo in considerazione degli interessi che contrasteremo. Il mio impegno, tuttavia, è totale e non mi costa alcuna fatica sostenere le sue due proposte di legge; tra l'altro, l'avversione al centro olii di Ortona e il divieto di trivellazione entro 12 km dalla costa (l'estensione del Dercreto Ronchi può
inserirsi) fanno parte del programma della coalizione e del Partito (Italia dei Valori) cui appartengo. Anche io ho qualche cosa da chiederle: tramite le sue conoscenze abruzzesi sostenga la nostra Coalizione ("Costantini Presidente"), poiché ha unprogramma consono alle sue attese; sostenga i candidati dell'Italia dei Vaori e, se ha conoscenze in provincia di Teramo, può segnalare il mio nome. In attesa che un Governo decente si riappropri della sua inatelligenza e delle sue competenze, la saluto con cordialità.
Prof. Domenico Cappucci
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Forse il problema meriterebbe una risposta piu' circostanziata ed argomentata,ma la mia risposta comunque "Si'"
Anna Lecce
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Sunday, November 30, 2008
Il Ministro Prestigiacomo
Ho cercato di indagare meglio il curriculum del nostro ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo per capire quali possano essere le sue credenziali per svolgere il ruolo che ricopre. Ahime', di credenziali ne ha, ma che dovrebbero motivare la sua piu' totale estranieta' al ruolo di difenditrice dell'ambiente e della salute della gente.
Dato il suo passato non e' difficile pensare che lei non intercedera' per noi abruzzesi o che le importi molto della gente. La Prestigiacomo infatti, insieme con il resto della sua famiglia, e' titolare di una ditta di Priolo chiamata VED, Vetroresina Engineering Development, che produce vetroresina.
Nel corso degli anni, i lavoratori della VED e i loro figli hanno iniziato, guarda caso, ad avvertire l'incidenza di strane malattie, fra cui patologie respiratorie, accumulo di polveri nei polmoni anche da parte di non fumatori, figli nati deformi, e alveloite, una malattia di irritazione dei polmoni nota anche come fibrosi polmonare. Finalmente nel 2002, gli enti medici di Siracusa accertarono che le condizioni lavorative della VED erano da considerarsi causa di queste malattie.
Nella fabbrica infatti quotidianamente i lavoratori venivano esposti a polveri, vapori, fumi pericolosi e tossici, sprigionati nell’aria nella fase di miscelazione dei materiali utilizzati per la produzione della vetroresina.
Questo i lavoratori gia' lo sospettavano da molto tempo, pero' tutte le loro richieste di migliori controlli ed impianti di mitigazione delle polveri tossiche nell'aria non furono ascoltate. Primo fra tutti il rappresentante della sicurezza Sebastiano Guzzardi che venne totalmente ignorato. Lui era anche il cugino della Prestigiacomo.
Questa storia fini' sull'Espresso in un articolo che si chiama "La fabbrica delle malattie." Lo riporto pari pari alla fine di questo post. Alla fine, la nostra ministra disse che non era responsabilita' sua. Come al solito non e' mai responsabilita' di nessuno. Come al solito continuo a pensare che non si tratta necessariamente di responsabilita' scritte o legali, quanto morali, l'ingrediente magico che troppo spesso manca dalle nostre vite.
Cosa possiamo fare allora per fermare il governo centrale con la proposta 1441 e i suoi intenti criminali? Un po' di tempo fa scrissi alla comunita' europea perche' secondo me queste proposte di scavalcare la volonta' popolare e' contro le leggi internazionali, in particolare il trattato di Aarhus che dice non solo che la gente e' autorizzata ad esprimere il suo parere riguardo temi di gestione del territorio ma che le nostre decisoni sono vincolanti.
Un rappresentante dell'unione europea mi rispose mandandomi, via web, una serie di moduli da riempire. Io non sono un avvocato, e, tempo permettendo cerchero' di indagare meglio come si puo' fare. Pero' se qualcuno di voi se ne intende meglio di me, gli mando cio' che mi e' arrivato e magari lo possiamo compilare assieme.
Altre idee?
Intanto ecco qui il pedigree della Prestigiacomo come riporta l'Espresso, sotto la firma di Marco Lillo, 25 ottobre 2001:
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Il gruppo chimico che il ministro possiede con la famiglia è sotto inchiesta. Dopo la bancarotta fraudolenta, spuntano strani disturbi.
"Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi.... "
Il ministro delle Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, ha le idee molto chiare. Per realizzarle non deve andare lontano. Sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della sua azienda, la Ved di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite.
O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni.
Coincidenze.
E' la risposta degli operai che si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell'impero della vetroresina. Ma a volte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa. Il sostituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. Due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. Tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni.
Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. La settimana scorsa è morto un dipendente di una delle aziende del gruppo cadendo da un traliccio mentre lavorava. Pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. Ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.
Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell'uretere che fa tornare i veleni del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità.
Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato.
Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all'uretere. anche lui ha la febbre e il reflusso urinario. Anche lui è operato a Vicenza. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida: "Mio figlio ha il reflesso dell'uretere". Un incubo. Non passa un anno e un altro operaio ha una bambina che gli nasce con la febbre e i problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma.
Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigaicomo, e dalla Asl, ma niente. Solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. Sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa: "Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l'ipotesi di una denunzia penale a suo carico".
Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura, pochi giorni fa, gli aspiratori sono stati installati. Eppure le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero avere un legame con le malattie.
Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usva una sostanza chimica denominata dimetil anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna: "Questo tipo di sostanze pùò causare tumori alle vie urinarie. Quanto alle malformazioni della prole, la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. Sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito". Uno studio che la famiglia Prestigiacomo ha evitato di fare. Sembra che si voglia rimuovere il problema.
L'azienda è arrivata a negare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l'intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L'operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda
operazione, ma gli fu opposto un rifiuto. solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena la mise a parte del suo dubbio, l'attuale ministro cambiò tono: "Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c'entra nulla". Nessuno ha certezze in questo campo. Ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare. Eppure nessuno si muove.
I Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. Gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l'azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al cerac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. Secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti a frodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l'attivo". Il procuratore capo di Siracusa ha scoperto decine di miliardi finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.
E Stefania? (Più precisamente "E Olivia Stefania?", aggiungiamo noi)
Quali responsabilità ha? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia (21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi.
Quanto alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l'azienda era un dirigente senza rappresentanza: "Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru" ha raccontato al "Sole 24 Ore".
Fonti: Isola dei cani, La fabbrica delle malattie - L'Espresso
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