“We didn’t know the impact of the pollution and the company never
told us.
My son and daughter died vomiting blood.
They never confirmed
to us why they had died”
Dopo otto anni la battaglia degli Achuar e' finita. Hanno vinto. La Occidental Petroleum dara' loro una cifra non resa pubblica per inquinamento.
La causa inizio' nel 2007 e per la prima volta una ditta petrolifera USA veniva portata in un tribunale USA per inquinamento in un paese terzo.
Marco Simons, direttore di EarthRights International dice che la vittoria del popolo peruviano creera' un precedente per casi futuri in altre corti americane.
Inizialmente si decise che la causa dovesse tenersi in Peru, ma in un secondo momento si stabili' che dovesse essere una corte di Los Angeles, sede della Occidental Petroleum a stabilire la verita' e i danni.
E cosi, invece di andare a processo, i petrolieri daranno dei soldi che saranno usati per progetti pubblici - istruzione, nutrizione e salute.
Le trivelle hanno qui pompato petrolio fra il 1971 ed il 2000 con qualcosa come 35 miliardi di litri di acque di scarto sature di cadmio, piombo ed arsenico che finirono dritte nei fiumi della zona, inquinandoli.
Nel 2006 venne fuori che su un campione di 199 persone, 197 avevano tassi di cadmio superiori alla norma nel sangue. Gli Achuar occuparono i pozzi, e cosi la Pluspetrol d'Argentina che nel frattempo aveva comprato le concessioni della Occidental Petroleum dovette smaltire queste acque di scarto in modo piu' rispettoso dell'ambiente. Come? Semplicemennte lo reiniettarono sottoterra.
Occhio non vede cuore non duole, eh?
E infatti niente cambio' veramente sotto l Pluspetrol e il governo dichiaro' l'emergenza ambientale nel bacino del Corrientes nel 2013. Anche qui c'e' una causa in corso per circa 13 milioni di dollari per inquinamento.
Il resto e' storia piu recente, con le comunita' Achuar, Kichwa e Urarina unite nel blocco dei pozzi Pluspetrol nel nord del paese per inquinamento.
--- Qui la storia originale, nel 2008 ---
Quella del popolo indigeno peruviano Achuar, sembrerebbe la solita storia del petrolio nel terzo mondo. Una corporazione petrolifera si insedia in una zona naturale di grande pregio distruggendone natura, tradizioni e salute, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze del proprio operato. Qui pero' la storia finisce in modo diverso, grazie all'ammirevole tenacia e forza di volonta' degli Achuar.
Circa 40 anni fa la compagnia petrolifera americana Occidental Petroleum inizio' a trivellare le terre di questo popolo nella foresta tropicale peruviana senza preoccuparsi della salute del popolo e dell'ambiente. Nel corso degli anni vi furono forti morie di animali e pesci e i raccolti dei campi divennero sempre piu' mingherlini e malati. La compagnia americana ignoro' tutti gli standard basilari di protezione dell'ambiente e nel corso di 30 anni riverso' circa 9 miliardi di barili di acque di risulta tossiche nei fiumi degli Achuar. Un barile corrisponde a circa 160 litri: vi fu dunque una infinita' di robaccia che fini' nel ciclo alimentare degli indios. L'aumento di malattie collegate all'inquinamento da petrolio fu sostanziale e diffuso in tutta la comunita'. Quando la Occidental Petroleum fini' il suo mandato in Peru', le operazioni vennero date all'Argentina Pluspetrol che non miglioro' la situazione.
Nel 2006 gli Achuar occuparono tutti i pozzi petroliferi della loro zona, ed i petrolieri, di fronte alle perdite economiche, decisero di negoziare. La Pluspetrol fu costretta a ripulire la zona, ma a causa di scarsi controlli governativi, ben poco venne fatto. Gli Achuar si resero allora conto che dovevano risalire alla causa di tutti i loro guai. Contattarono degli avvocati americani che decisero di rappresentarli gratis e con il loro aiuto presentarono una class action contro la Occidental Petroleum sul suolo americano. Pensateci: una microscopica tribu' indigena il cui capo va in giro con le piume in testa che fa una class action contro un gigante petrolifero!
Ora la corte suprema degli Stati Uniti deve decidere se accettare di svolgere il processo in America o in Peru: gli indios e i loro avvocati la vogliono attuare in America, sulla base del fatto che tutte le decisioni operative furono prese a Los Angeles, i petrolieri naturalmente vogliono che la causa si svolga in Peru dove la legge e meno severa e piu' facilmente corruttibile. Anche la Chevron va incontro a cause simili per sei miliardi di dollari (sei mila milioni!) a causa di inquinamento ambientale in Ecuador. Le industrie petrolifere, e i loro azionisti tremano, perche' se gli indios vincono queste cause ci saranno forti danni di immagine, di denaro e dovra' cambiare tutto il modus operandi di estrazione petrolifera nel terzo mondo.
Il capo degli Achuar, Tomas Maynas Carijano, e' a Los Angeles in questi giorni ed e' andato in varie universita' locali con tutte le sue piume a raccontare la sua storia, in attesa che la corte si pronunci. Non sa ne leggere ne scrivere, ma il principio per cui batte e' semplice: cio' che non e' giusto nel mondo ricco degli occidentali, non deve essere giusto nemmeno in Amazzonia.
I nostri politici hanno (quasi tutti), fior di lauree e quattrini in abbondanza, eppure questo signore con le piume in testa li sorpassa tutti, e alla grande, per moralita' e per quello che sta facendo per la sua gente. Se possono lottare dalla giungla del Peru, dobbiamo farlo anche noi.
Fonti: BBC news, Los Angeles Times