Il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia ha piu' volte auspicato che anche in Italia si possano sfruttare le riserve di shale-gas, con la tecnica del fracking.
Ecco qui, allora l'ennesimo report da Vanity Fair della situazione nelle zone d'America dove il fracking e' gia' realta'.
Inziamo con la costa est, Pennsylvania e New York. La zona e' attraversata dal fiume Delaware , uno dei piu' importanti d'America perche' oltre 15 milioni di persone, inclusi i residenti di New York e di Philadelphia ne bevono l'acqua. E' lungo circa 500 chilometri. Proprio per questo suo fondamentale ruolo, dovrebbe essere protetto dagli effetti dell'inquinamento industriale. Invece no.
Lungo tutto il fiume Delaware ci sono concessioni per l'estrazione di shale gas con la tecnica del fracking. I primi in classifica sono quelli della Exxon-Mobil che
vogliono usarne 1 milione di litri al giorno per il fracking, tramite la loro sussidiaria XTO.
Come gia' detto, questo fracking e' una tecnica relativamente nuova con cui si iniettano milioni di litri di acqua nel sottosuolo ad alta pressione, mista a sostanze chimiche tossiche, si scatenano dei microterremoti, e il gas viene tirato fuori dalla roccia porosa. Dell'esistenza di questo gas gia' si sapeva 100 anni fa, ma era troppo difficle tirarlo fuori, fino all'arrivo del fracking.
In Pennsylvania il fracking e' legale da diversi anni, prima che si sapesse tutto quello che avrebbe comportato. Nello stato di New York non ancora.
C'e' una moratoria in quello stato che probabilmente verra' estesa al giugno del 2012. Non si sa bene cosa succedera' dopo, anche se i cittadini sono agguerritissimi.
E' cosi che a Dimock, Pennsylvania il fracking e' realta', anche se anche loro hanno una moratoria cittadina temporanea, visto gli enormi problemi che il fracking gli ha causato.
Durante gli scorsi anni infatti la gente ha scoperto di avere l'acqua marrone in casa, si sentivano male, i pozzi di acqua artesiana sono scoppiati e i cavalli hanno perso la peluria. La gente si lamentava dei tremori del terreno, di piatti corrosi dal ciclo della lavastoviglie, e di bucato puzzolente, di svenimenti dopo la doccia, di macchie alla pelle, di emicranie e di giramenti di testa.
C'era troppo metano, ferro ed alluminio nell'acqua.
La ditta trivellante manda ora l'acqua nelle case delle persone. Il valore delle case e' decimato, nessuno piu' fa la doccia a casa, i tumori aumentano, e vogliono tutti andare via.
A Clearville, Pennsylvania hanno trovato arsenico negli animali. In un'altra citta, Avella, Pennsylvania un pozzo di reiniezione delle sostanze di scarto e' esploso con fiammate di cento metri durate 6 ore e visibili fino a 15 chilometri di distanza.
Alcuni terreni hanno mostrato livelli di arsenico di ben 6430 volte il limite legale - seimila!.
La storia si ripete in Colorado, New Mexico, Wyoming.
In Colorado hanno avuto 206 riversamenti di liquidi perforanti in un solo anno, 48 pozzi di acqua avvelenata. In New Mexico 800 sono stati di pozzi inquinati. Come a Dimock, i dottori parlano di gente con troppi mal di testa, vertigini, problemi neurologici, ascessi ai denti, emoraggie, problemi di coordinamento linguistico e ambulatorio.
E non ci sono solo problemi di acqua inquinata o di perdite, ma anche di problemi all'aria, a causa delle enormi vasche di monnezza tossica che evaporano rilasicando composti cancerogeni nell'atmosfera.
Ogni pozzo "fracked" richiede fra i 10 e i 30 milioni di litri di acqua. Occorrono centinaia di viaggi di camion che trasportano il fluido perforante in loco. Fatti i conti, un professore di ecologia di Cornell, Robert Howart, afferma che fare fracking e' piu' impattante che estrarre petrolio e carbone.
Nel 2008 prima che tutto questo disastro diventasse di dominio pubblico, i politici della Pennsylvania dicevano che non sarebbe successo niente, che erano solo "acqua e sabbia" calate nella terra, che ci sarebbero stati posti di lavoro e soldi a palate, nonche' la fine della dipendenza dal petrolio estero.
Fracking era una cosa patriottica, futuristica.
L'accoppiata Bush e Cheney a suo tempo hanno fatto di tutto per favorire il fracking in tutta l'America. Nel 2005 si chiusero in consiglio con i capi dell'industria del petrolio e del gas e passarono il cosiddetto "Energy Policy Act" con il quale chi fa fracking e' esente da tutte le maggiori leggi di protezione ambientale americane, chiamate semplicemente:
1.
il Safe Drinking Water Act,
2.
il Clean Air Act,
3.
il Clean Water Act
Tutte queste leggi sono state passate negli anni '70 per proteggere aria e acqua. In poche parole,
grazie a questa legge Cheney-Bush, detta anche "Halliburton Loophole" se io riverso monnezza tossica nei laghetti posso essere citata in giudizio, se lo fa la Halliburton, con la monnezza del fracking no. Loophole significa scappatoia.
Forti di tutte queste leggi in loro favore, e visto che l'amministrazione Obama non ci sente da quell'orecchio, i petrolieri contano di trivellare almeno 40 mila pozzi lungo il fiume Delaware e i suoi tributari, lungo quella che viene chiamata Marcellus Shale Gas Reservoir.
I cittadini si sono riuniti in una associazione chiamata Damascus Citizens, per protestare, per convincere pescatori, cacciatori, residenti, e la comunita' tutta a fermare questo scempio annuciato.
Ma e' tutto il mondo che e' coinvolto. Ci sono progetti di fracking in Cina, in Australia, in Francia, in Polonia. Dalle pagine di Vanity Fair, quelli Damascus Citiziens, i primi a vivere il fracking, dicono che la colossale distruzione dell'ambiente portata dal fracking non ne vale la pena.