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Tuesday, November 30, 2010

Il Fracking - moratoria a New York




Ci vorrebbe la rivoluzione

Per me, la rivoluzione
inizia con queste parole:
I care.

Il fracking e' una tecnica relativamente nuova per estrarre gas da roccia porosa, che con i metodi tradizionali non e' possibile sfruttare. In poche parole, mandi sottoterra una miscela di circa 600 composti chimici - inquinanti, cancerogeni e tossici - e poi scateni un microterremoto che frattura la roccia solida che cosi' rilascia il gas.

Il nome piu' scientifico e' hydraulic fracturing of shale gas.

Il problema di questo fracking e' che quando fratturi la roccia, pezzettini di roccia e altri scarti di quella miscela perforante, possono migrare nelle falde acquifere. E' proprio questo quello che e' successo in varie parti degli USA, grazie alla Halliburton che ha inventato questa tecnica.

Sotto l'amministrazione Bush-Cheney, a partire dal 2005, il fracking e' stato usato in varie parti d'America, specie in zone rurali. Il duetto Bush-Cheney ha anche decretato che il fracking poteva non sottostare a molte leggi di protezione dell'ambiente, fra cui il Safe Drinking Water Act e il Clean Water del 1970 passato sotto Nixon e che garantisce acqua pulita e sicura agli americani.

Per ogni fracked-pozzoci vogliono 40 mila chilogrammi di materiale tossico e oltre 2 milioni di litri di acqua. Il 70% dei liquidi usati per il fracking non sono biodegradabili e restano nel sottosuolo.

Bush-Cheney non sapevano, o non volevano sapere quanto inquinante e impattante fosse questo fracking. Piu' probabile la seconda ipotesi, visto che entrambi sono stati a loro tempo petrolieri. Che vuoi che gli importasse loro dei rancheri del Wyoming o dei contadini della Pennsylvania?

Chi sa bene i disastri del fracking sono i cittadini comuni che vivono vicino a tanta devastazione e che vedono l'acqua marroncino dai loro rubinetti. Come sempre, l'ignoranza e' la radice di tutti i mali. Ma da quando e' iniziato a circolare il video Gasland di Josh Fox, l'America piano piano si ribella al fracking.

Scientific American ne parlo' gia' nel 2008 con un articolo (dedicato al negazionista Mario Rainone ai suoi amici di Assomineriaria) dall'eloquente titolo:

Drill for Natural Gas, Pollute Water

Trivella alla ricerca di gas, inquina l'acqua.

Le indagini mostrano che l'industria del gas ha inquinato un numero di pozzi artesiani, che la gente si ammala, che il bestiame soffre, che trovano metano nell'acqua che diventa incendiaria e rubinetti che scoppiano nelle case.

Di Sublette County devastata dalle trivelle del fracking ne abbiamo gia' parlato qui.

Qualche giorno fa, il documentario Gasland e' stato messo in lista per gli Oscar.

Anche CBS, la TV americana ha parlato di questo fracking, in un servizio alla televisione domenica scorsa.

La citta' di Pittsburg l'ha bannato all'unanimita'.

Iniziano le cause civili e penali contro le ditte che hanno inquinato il sottosuolo. Dal segretario del Dipartimento della Protezione Ambientale della Pennsylvania, contro la ditta Cabot Oil and Gas:

Cabot is responsible for the gas migration that has caused families to be without a permanent water supply for nearly 2 years and the Commonwealth of Pennsylvania will seek court orders to make Cabot pay for all costs. The Commonwealth of Pennsylvania will then aggressively seek to recover the cost of the project from Cabot. Cabot will be the one paying the final bill. Perhaps next time Cabot will do the job right the first time and avoid expensive repairs.

La Halliburton e' stata condannata a rendere pubbliche le schifezze che inietta nel sottosuolo per questo fracking.

Oggi, 30 Novembre 2010, lo Stato di New York ha approvato una moratoria temporale - il primo divieto del New York State Assembly e' arrivato ad Agosto, quello del Senato dello stato di New York e' arrivato oggi. Ovviamente la moratoria non risolvera i problemi, perche' e' solo fino al 15 Maggio 2011, ma lancia un segnale e potrebbe essere la porta verso divieti maggiori e piu' a lungo termine.

Quello che e' importante, e' che evitiamo queste cose nelle altre parti del mondo, e che l'esperienza americana non si ripeti altrove. Lo sappiamo che il fracking non porta niente di buono, e come al solito occorre essere preventivi, sapere, essere informati.

Qui in America, sono sicura che le ditte petrolifere verranno severamente punite, e che prima o poi questo fracking verra' bannato dal suolo americano, come lo sono il gas flaring, l'idrogeno solforato a tutto spiano, o l'MTBE nella benzina. Ma altrove?

L'ENI vuole fare il fracking in Polonia, la Northern Petroleum in Olanda, sono sicura che prima o poi arrivera' anche in Italia dove i governanti non sanno nemmeno cosa sia il fracking.



Purtroppo vige il mito che gas = meno pericoloso del petrolio e questo non e' assolutamente vero! Sopratutto in Italia, una volta che i disastri si fanno, nessuno paga, nessuno e' colpevole, nessuno va in carcere e gli ecomostri e le ecomostruosita' restano per anni.

Iniziamo con la rivoluzione del sapere, dell'essere interessati, dello scandalizzarci anche al dila' del nostro orticello. Io sono stanca - veramente - ma mi arrabbio ancora davanti a queste ingiustizie, che siano nel Wyoming o in Basilicata o in Nigeria o in Veneto. Non lo posso accettare che ENI, Assomineraria, Halliburton, Sergio Morandi o Dick Cheney possano cosi' rovinare la vita della gente. Non lo posso accettare.

Credo davvero che la rivoluzione di Monicelli debba partire da ogni piccolo nostro gesto, e con l'avere davvero a cuore il benessere gli uni degli altri su questo pianeta.

Monday, November 29, 2010

Mantova - sito inquinato di interesse nazionale














Mantova, citta' piu' vivibile d'Italia, 2016

Mantova, zona piu' esposte al rischio tumori, 2016

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Sito di bonifica di interesse nazionale Laghi di Mantova e polo chimico

I siti di interesse nazionale, o SIN, sono delle aree inquinate molto estese e sono stati istituiti a partire dal 1998 con la legge n.426 del 9 dicembre 1998.

Il SIN "Laghi di Mantova e Polo chimico" è stato individuato con L.31 luglio 2002, n.179 e perimetrato con Decreto del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 7 febbraio 2003.

Archivio documenti sulle bonifiche (Ministero dell'Ambiente)

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Comune di Mantova Virgilio

"Il Decreto di perimetrazione del SIN Laghi di Mantova e Polo chimico elenca la presenza delle seguenti tipologie di impianti: impianti chimici (metallurgia, cartaria), petrolchimico, raffineria, area portuale e discariche industriali. Per le principali cause di morte, un difetto per tutti i tumori e un eccesso per le malattie dell’apparato circolatorio negli uomini. Un valore dell’SMR in eccesso, anche se affetto da imprecisione, è osservato per l’asma nelle donne"



"La dottoressa Gloria Costani, che ha in cura un numero straordinario di malati di sarcoma dei tessuti molli, i piani di risanamento li ha visti lì nelle terre del petrolchimico che si affaccia sui laghi di Mantova."  

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 "A Mantova ci si continua ad ammalare di più a mammella, tiroide e pancrea.
Rispetto alle medie del nord Italia:

tumore della mammella +13%
leucemia linfatica acuta +198% negli uomini e +28% nelle donne 
colon-retto +12% negli uomini  e +3% nelle donne
 tiroide +74% negli uomini e 55% nelle donne
pancreas +54% negli uomini e +24% nelle donne
osso + 158% negli uomini e + 33% nelle donne"

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A Mantova, per tumore, si muore di più. Nella fascia perinatale, quella che per i tecnici va da 0 a un anno, si muore il 64% in più. Nella fascia adolescenziale, fino ai 14 anni, la media resta comunque alta. Più 25%. Lo sanciscono le prime elaborazioni sui dati del progetto Sentieri dell’Istituto superiore della sanità.

Sono dodici le morti dei piccolissimi che fanno schizzare Mantova oltre la media nazionale. Lo studio, che si concentra sui 44 siti inquinati d’Italia, fotografa Mantova al primo posto. Più in alto anche di Massa Carrara, con gli stabilimenti della chimica, e Taranto.

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Leggo dal Corriere che l'allarme per la fuoriuscita di materiale tossico al petrolchimico di Mantova e' "in parte" rientrato.

Mi verrebbe da ridere, se non che li c'e' la vita delle persone, tutti i santi giorni.
Mi verrebbe da chidermi, che vuol dire che l'allarme e' rientrato IN PARTE?

Sopratutto, visto che per colpa della IES, della Belleli Energy, della Polimeri Europa (100% ENI) e del petrolchimico ENI, a Mantova sono anni che aumentano tumori, sarcomi e leucemie, l'allarme non dovrebbe mai rientrare. Anzi questo momento dovrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e fa dire basta alla gente e chiedere una maggiore tutela dell'ambiente, multe e controlli piu' severi, e l'applicazione di tecnologie migliorative degli impianti industriali della zona.

Ma ora che ora la nube si dilata in cielo mi sa che torna tutto uguale.

Sono 20, 30 anni che la gente vive con i mostri ENI e Polimeri Europa in casa, e forse e' questa la loro norma.

Intanto, godiamoci nausea e vomito dovute a una fuoriuscita di anidride solforosa".

Il biossido di zolfo è un forte irritante delle vie respiratorie; un’esposizione prolungata a concentrazioni anche minime (alcune parti per miliardo, ppb) può comportare faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell'apparato sensoriale (occhi, naso, etc.).

Domani con la nube sara' svanita anche la rabbia, e nulla cambiera', fino alla prossima nube, fino alla prossima perdita, fino al prossimo morto.

Saturday, November 27, 2010

La Total e i lavori forzati: vergogna francese in Birmania

Christophe de Margerie, capo di Total


il CEO Christophe de Margerie, e' morto in Russia a 63 anni**


Il suo aereo si e' schiantato contro una macchina spalaneve all'aereoporto Vnukovo International Airport di Moscow. Pare che l'autista della macchina spalaneve fosse ubriaco e che ci fosse molta nebbia. Sono morte altre tre persone con lui.

Che ci faceva a Mosca de Margerie?

Era andato li per difendere gli affari della Total e per mostrare il suo appoggio alla Russia nel conflitto Russia-Ucraina. Si era incontrato con il primo ministro Dmitri A. Medvedev e stava tornando in Francia.

Infatti, nonostante le sanzioni imposte alla Russia per la questione Ucraina, la Total aveva continuato a fare affari con Putin - come del resto gli altri petrolieri. Il quale Putin ha invitato un messaggio al presidente francese Hollande per dire che la Russia aveva perso un amico.

de Margerie era un fervente sostenitore della Russia. Allo stesso tempo la Total aveva interessi nel paese fra cui una percentuale nel campo Kharyaga e una quota di partecipazione in Novatek, il secondo conglomerato di produzione di gas in Russia, dopo Gazprom.

Assieme a Novatek, la Total voleva costruire un impianto di liquefazione del gas naturale nella penisola di Yamal per mandare il gas in Cina. de Margerie anche contento che i cambiamenti climatici avessero aperto dei varchi nell'Artico, cosi da facilitare gli spostamenti dalla Russia alla Cina. In totale nel 2012, Total ha prodotto circa 180 mila barili di petrolio in Russia.

E grazie che e' amico di Putin!

de Margerie lavorava in Total dal 1974 ed era il nipote del fondatore della casa produttrice di Taittinger Champagne. Fra i suoi antenati una lunga lista di ambasciatori e uomini d'affari.

Grazie a lui - e ai suoi metodi poco ortodossi - la Total riesce a stabilirsi in Qatar, Russia e Arabia Saudita, mostrandosi meno filo-americano o filo-anglosassone degli altri mega colossi del petrolio.

Completa la fusione con la Elf, gia' iniziata dal suo precedessore Thierry Desmarest e si espande ache verso le fonti fossili "estreme", nelle Tar Sands del Canada, nei mari di Norgevia e di Gran Bretagna.

Non era molto contento del divieto di fracking in Francia, e cosi' la Total acquisto' dei permessi di fracking nel Regno Unito, forse per far dispetto alla Francia stessa. Ciononostante aveva spesso accompagnato il primo ministro Hollande in visite in paesi "strategici", petroliferamente parlando: Brasile, Polonia, Emirati Arabi.

Gia' si parla di successori - fra cui Patrick Pouyanné attualemente presidente Total del ramo raffinazione e petrolchimica, oppure Philippe Boisseau, che invece guida il reparto gas ed energia alternativa.

Qui l'obituario della Total .


Qui invece una vicenda di tanti anni fa, dove e' evidente di che pasta era fatto Mr. de Margerie.


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L'ENI, lo sappiamo, fa disastri in tutto il mondo. Non sono migliori certo le altre ditte petrolifere. Ecco allora un po la storia della Total di Francia, che la regione Basilicata sta allegramente pensando di invitare a casa sua - a suon di affari poco chiari e all'ombra di presunte mazzette.

La Total nasce nel 1924 in Francia, come ente nazionale per l'approvigionamento del petrolio e nel corso degli anni si e' fusa con Elf e Fina. A suo capo c'e' oggi un certo Christophe de Margerie.

La Total, come tutti i petrolieri, vanta una storia di morte e di distruzione ambientale da brividi. Questo e' come opera in Birmania.

La Birmania, ora nota come Myanmar, e' governata da una giunta militare ferrea. La stessa che ha tenuto per anni in carcere o agli arresti domiciliari l'attivista per la democrazia Aung San Suu Kyi che ha vinto una lunga lista di premi, fra cui, nel 1991, il Nobel per la pace. In vari modi e localita' Suu Kyi e' stata detenuta dal 1989 al 2010.

Bene, questa nazione, fra i suoi vanti ha pure quello di autorizzare i lavori forzati. In teoria sono stati vietati dal 1999 (un po tardi!) ma in pratica la usano ancora adesso.

Nel 1992 la compagnia francese Total firmo' un contratto con la giunta militare della Birmania per il progetto Yadana, che avrebbe estratto gas nel mare Andamano e portato il gas via tubature in Thailandia. Altri partner di minoranza erano l'americana UnoCal e la Thailandese PTTEP. L'americana Chevron ha acquistato la UnoCal nel 2008.

Sotto la guida di Total questo trio avrebbe dovuto costruire l'oleodotto in Birmania, per un totale di 60 km. La giunta militare impose che il 50% dei profitti dovessero andare nelle proprie casse - altro che royalties italiane del 10%!

Quasi da subito, inziarono a fioccare le voci di sfruttamento inumano della manodopera locale. Una gran mole di personale militare obbligo' gli abitanti della zona ai lavori forzati per costruire infrastrutture e per trasportare equipaggiamento. Ci furono anche casi di confisca dei terreni senza compenso, evacuazioni forzate, tortura, violenza sessuale e omicidio per chi osava ribellarsi. Uno scenario di violenza diffusa e corruzione ad alto livello di cui pochi sanno nel resto del mondo perche' la Birmania non fa notizia come il golfo del Messico.

Total non ha fatto niente per evitare tutto cio', e anzi, e' stata connivente mandando milioni di dollari nelle casse dei militari, e accettando i lavori forzati e violenze per la realizzazione dei suoi progetti. A parte i lavori forzati, la Total non ha portato lavoro a nessuno.

Le comunita' locali di popolazioni indigene, Mon, Karen e Tavoyan non solo sono state sfruttate senza pieta', ma hanno visto il loro habitat distrutto, dalle scure di Total. Ma alla Total non gliene importa niente, dicono che omicidi e violenza ci sono, ma che non sono problemi loro.

Sara' , ma gia' nel 2005 la Total ha accettato di pagare 6 milioni di dollari per evitare una causa contro di loro sulla questione della violazione dei diritti umani e per mettere le voci a tacere. Una regista, Milena Kaneva ne fece anche un film chiamato Total Denial.

Chi segue il caso dall'inizio e' una associazione internazionale, detta Earth Rights International (ERI). Dal 1996 ad oggi hanno catalogato e denunciato tutte le malefatte del governo birmano e dei petrolieri conniventi in questa storia di torture e di sfruttamento. Ma dopo i soldi del 2005, nulla e' cambiato e Earth Rights International continua a rompergli le scatole.

Total e suoi compari hanno versato 5 miliardi di dollari alla giunta militare (1000 volte in piu' dei soldi dati al popolo birmano nel 2005 per evitare la causa), con i quali soldi la Birmania ha inziato un programma di collaborazione con la Corea del Nord (!) per la proliferazione di armi nucleari.

Nel report del 2009 quelli dell'ERI dicono:

Total continues to mislead policymakers, investors, and the general public about its direct and indirect impacts in the Southeast Asian country.

[Total] has again misled the general public, investors and policymakers regarding the impact of their pipeline in Burma. The companies are still linked to violent abuses such as forced labor and killings in their project area and their project has generated multi-billion dollar revenues for the Burmese military regime.

Con raffinata eleganza francese, il CEO di Total dice che i critici dell'oleodotto francese possono andare a quel paese "can go to hell" , che lui fa solo il gioco dell'industria petrolifera, che va dove gli viene detto di andare, e che non e' colpa sua se i thailandesi vogliono il gas della Birmania. Lui semplicemente lo prende dalla Birmania, paga chi deve pagare, e pensa ai suoi affari.

Un altro Ponzio Pilato.

Pensate che questo tipo abbia a cuore i calanchi della Basilicata? I fagioli della Basilicata?
I figli della Basilicata? Io ho miei dubbi.

Vito de Filippo ha qualcosa da dire in merito a tutto cio'? Il vescovo di Potenza, Agostino Superbo, ha qualcosa da dire in tutto cio'?



Fonti: Earth Rights International, The Independent, Newsweek, Irrawaddy, Earth Rights International 2, Total denial

Friday, November 26, 2010

Petrolieri, non crediamoci - parte 2

Finalmente giunge il rendiconto dell'acquisto della pagina sul giornale contro i petrolieri, del 28 Agosto 2010. Ecco qui l'elenco di coloro che hanno contribuito economicamente. Grazie a tutti, grazie a Fabrizio e Claudio del Comitato Abruzzese dei Beni Comuni che hanno organizzato la raccolta dei fondi.

Come vedete, la cosa triste e' che ne' i comuni piu' direttamente interessati - San Vito Marina, Rocca San Giovanni, Ortona - ne' la provincia di Chieti hanno ritenuto opportuno versare un centesimo. Alcuni hanno detto che non c'erano soldi.

Grazie allora a tutti quelli che si sono dati da fare per rendere questa pagina possibile, alle persone "normali" che li hanno versati generosamente, al comune di Giulianova, Controguerra, Mosciano Sant'Angelo che hanno generosamente contribuito.

Non elenco le cifre numeriche per pudore. Abbiamo raccolto 2145 euro.

Grazie a tutti di cuore, sono stati soldi ben spesi.

Consorzio Vini Teramani
Confesercenti regionale e Assoturismo Abruzzo
Confcommercio Chieti
Comune Giulianova
CIA Teramo
Comune Controguerra Animalisti Italiani
Assunta Di Florio
Carlo Ferravante
Hermes Pittelli
Antonio Malatesta
Filippo D'Orsogna
Comitato Abruzzese Difesa dei Beni Comuni
Comune Mosciano Sant'Angelo
Bed and Breakfast "Il Colle"
Aldo Di Pasqua
Circolo "Il Nome della Rosa"

Thursday, November 25, 2010

On Thanksgiving day


"Remember this. Hold on to this. This is the only perfection there is, the perfection of helping others. This is the only thing we can do that has any lasting value or meaning. This is why we're here. To make each other feel safe."

Open - A. Agassi

Wednesday, November 24, 2010

Giovanni Berghella

Punta Perotti, Bari. E' questo che vogliamo per la costa teatina?


Al consigliere Comunale di San Vito Marina

Giovanni BERGHELLA
nato a Lanciano (CH) il 06/01/1967
eletto il 27/05/2007 e nominato il 29/05/2007
Titolo di Studio: Licenza di Scuola Media Superiore o Titoli equipollenti
Categoria Professionale: Operai Metallurgici

Qualche giorno fa e' apparsa una lettera pubblicata sul sito dell'Associazione La Ginestra a firma di un consigliere comunale di San Vito Marina, Giovanni Berghella in cui venivo menzionata in relazione all'istituzione della costa teatina. La lettera e' qui:

http://www.associazionelaginestra.it/Deposito%20articoli/Giovanni.html

Non sapevo niente di questa lettera, ne dell'Associazione la Ginestra, e nemmeno del Consigliere Berghella. Qualcuno semplicemente mi ha mandato il link.

Questa e' la mia risposta. L'Associazione la Ginestra non ha nulla da dire, ma si limita a pubblicare. E va bene. Non sono io che devo vivere con Ombrina sotto casa, con il cemento sulle colline, o con inceneritori e nucleare.

Gentile Sig. Berghella,

Ho letto con molta attenzione la sua lettera cercando di cogliere il senso concreto delle sue parole e delle sue critiche nei miei confronti.

Davvero mi sfugge il senso delle sue parole: secondo lei da Italiana residente all'estero non ho il diritto di aderire alla costituente del Parco della Costa Teatina ? E poi essere la prima firmataria e' davvero una colpa ?

Primo firmatario, secondo o terzo... non sono discorsi che mi appartengono. Se lei e/o l'amministrazione di cui lei fa parte, crede nel Parco della Costa Teatina allora aderisca e si dia da fare con noi in uno spirito di cooperazione.

Se invece vuole criticare chi prende inziative, allora continui pure a seminare zizzania. Le mie convinzioni di certo non cambieranno per via delle sue critiche, anzi, ne usciranno rafforzate.

Ho il sospetto tuttavia di essermi imbattuta, per l'ennesima volta, nella politica delle chiacchiere, dei forse, dei distinguo e non in quella della chiarezza.

Se Lei (e/o la sua amministrazione) e' contrario al parco, lo dica chiaramente.

Se Lei (e/o la sua amministrazione) e' favorevole alla piattforma della MOG con desolforatore incorporato, lo dica chiaramente.

Spieghi ai suoi elettori e spieghi il perche' del no o del si al parco, o al petrolio. Saranno gli elettori a giudicare alle prossime elezioni.

In tutti questi mesi in cui ho girato la costa teatina, la stragrande maggioranza delle persone si e' espressa a favore del Parco, come modo per proteggerci da petrolizzatori e da speculatori di vario genere, interessati solo a cementificare San Vito e il resto della costa, come i signori della Pagliaroli group.

Il mio volere il Parco della Costa Teatina e' una conseguenza naturale del mio impegno antipetrolifero, che dura tre anni e che faccio gratis, per amore e senza nessun ruolo ufficiale.

Le ricordo che la sottoscritta e decine di volontari, hanno salvato - per ora - San Vito dalla petrolizazione.

Mi domando invece cosa stesse facendo lei, da consigliere, quando la MOG si portava avanti con il suo lavoro per trivellare la costa davanti a San Vito.

Mi domando cosa stesse facendo lei, quando venne fuori che le macchie di catrame apparse nella spiaggia "Il Turchino" erano effettivamente idrocarburi. Si voleva denunciare il WWF perche' si era chiesto da dove venivano quelle macchie, ma poi si ebbe paura di indagare ulteriormente per
capire se di quelle macchie di petrolio fosse responsabile la MOG. La politica all'incontrario, forte con i deboli e debole con i forti.

Mi domando, se quando la MOG ha depositato gli atti del suo progetto al comune lei si e' preoccupato di leggerseli.

Io si, li ho letti - tutte le 300 pagine, fitte fitte, di notte, rubando il tempo alla mia vita personale e ho fatto lo stesso per tutti gli altri pozzi previsti per la costa teatina.

Da semplice cittadino ho sensibilizzato la popolazione, facendomi il giro dell'Abruzzo, ho espresso il mio disappunto al Ministero, ho incoraggiato la provincia a scrivere i suoi testi, ho aiutato altre persone a fare altrettanto, ho contattato la stampa nazionale e internazionale,
e ho telefonato e scritto email piu' volte al direttore dell'UNMIG, a Roma.

Io sono un semplice cittadino e ho fatto tutto questo, mi chiedo se lei che ha la responsabilita' politica abbia fatto anche una minima parte di tutto cio'.

Mi domando infine cosa fara' o sta facendo lei in concreto per gli altri pozzi che ancora incombono sulla costa teatina e per i quali il Ministero non si e' ancora espresso.

Infine, le ricordo che in California l'ambientalismo e' considerato un vanto e un onore da cittadini e amministratori. In California e' vietato trivellare a 160 km da riva. Abbiamo vietato le buste di plastica, recicliamo il 60% dell'immondizia, non abbiamo inceneritori, la costruzione di centrali nucleari e' vietata per legge, il governo passa incentivi sull'acquisto di macchine elettriche, l'energia verde da lavoro a piu' di un milione di persone e abbiamo le leggi piu' progressiste del mondo riguardo il cambiamento climatico.


Distinti saluti,

MRD

Saturday, November 20, 2010

Pompei, Padania, Pensieri

Ci risiamo con le emergenze. Questa volta tocca a Vicenza e a Pompei. Emergenze diverse, ma legate dallo stesso filo conduttore, la mancanza piu' totale di programmazione, di precauzione, del pensarci prima.

Succede li oggi.

Succedeva l'anno scorso a Messina con le frane che portano via un intero paese costruito senza lasciare fiato ai fiumi che fanno semplicemente quello che madre natura detta loro.

Succedeva qualche settimana fa a Terzigno, dove la gente di Napoli non sa piu' dove mettere la monnezza e cosi si costruiscono discariche improvvisate con una brodaglia di liquami tossici che portano ai limoni-mostri. E se questo e' il fato dei limoni, chissa' che ne e' dei feti e dei polmoni della gente.

Succedeva qualche mese fa a Capri dove non sapendo come fare con i depuratori insufficenti il sindaco decise allegramente di riversare la monnezza in mare.

Succedeva a Sarroch, dove quando piove troppo riversano i contenitori a cielo aperto di monnezza petrolifera direttamente a mare.

Succedeva all'Aquila dove hanno costruito case di pastafrolla.

Sono sicura che ovunque uno si giri in Italia puo' trovare esempi della stessa cosa, la natura che si vendica, le morti bianche perche' la sicurezza e' un optional, monumenti lasicati marcire perche' se sono sopravvissuti per 2000 anni, sopravviveranno pure la settimana prossima.

Passa oggi che viene domani e in qualche modo ci arrangeremo. Solo che qualche volta la fortuna finisce.

In modi diversi, tutte queste tragedie italiche potevano essere evitate se solo ci si pensava prima.

E' questo quello che mi ha spinto all'impegno petrolifero, al volere il parco della costa teatina: la prevenzione. Ci si deve pensare prima, non dopo ai guai. Dopo puoi solo consolare le lacrime di chi perde casa, salute o opere d'arte.

Parlavo l'altro ieri con una mia amica che ha comprato un appartamento qui a LA. Nelle tariffe condominali qui sono incluse anche le riparazioni che avverranno fra 30 anni. Cioe': si sa che fra 30 anni occorrera' rifare il tetto, e cosi qualcuno fa il conto di come diluire i pagamenti sull'arco di 30 anni, inclusi gli interessi in banca, di modo che quando arrivera' il momento di rifare quel tetto (fra 30 anni) i conti saranno apposto, crisi o non crisi e non ci sara' alcuna tassa aggiuntiva.

La programmazione, questa sconosciuta.

Ma di chi e' la colpa? Certo di tutti quelli che stanno al potere e che si arriscono senza pensare al bene del paese. Ma un po e' anche colpa nostra.

Quanti lavoratori in proprio pagano le tasse - tutte? Quante persone chiedono sempre lo scontrino fiscale, dal bar sotto casa fino al dentista o al notaio? Quante volte rispondiamo, si con l'IVA? Quante persone seguono gli iter per le opere comuni nei propri paesi e protestano se vedono cose sbagliate? O semplicemente fanno finta di niente pensando che "tanto e' sempre stato cosi e sempre cosi sara'?"

Forse e' ingenuo pensare che un gesto stupido come farsi fare lo scontrino o protestare cambi qualche cosa, ma e' un punto di partenza. Non si puo' pretendere che tutto funzioni nella collettivita' se continuiamo a pensare al nostro portafoglio, al nostro pranzo domenicale, alla partitella di calcio mentre tutto va in rovina e aspettando che qualcun altro ci salvera'.

Quel qualcuno sei tu.

Ti devi impegnare tu. Ci devi pensare tu al bene comune. Le tasse le devi pagare, e poi devi essere vigile e protestare che quei soldi vengano spesi bene e per cose utili.

Chi controlla cosa sta succedendo oggi a Messina? Chi controlla che ne e' di tutti quei soldi che arrivano dall'UE? Chi controlla che all'Aquila non ci stiano di mezzo mafia e camorra? Chi controlla che il fiume Lambro sia ripulito come si deve?

Oggi sono Pompei, Vicenza, Terzigno. Iera erano Messina e l'Aquila.

Domani e' casa tua.

Friday, November 19, 2010

Gianni Pagliaroli, distruttore della costa teatina


** Per protestare, inviare email a sindaco@comune.sanvitochietino.ch.it **

Grazie ad Andrea Natale e a tutto il comune di Fossacesia per il supporto al parco della Costa Teatina




Ecco qui i nuovi arrivisti. Gianni Pagliaroli, 24 anni, amministratore della Pagliaroli group SRL con sede a Cappelle Sul Tavo, vuole distruggere la costa teatina: una intera collina detta colle Foresta da cementificare e metterci un mega-resort.

Proprio un 24enne con le idee giuste! Ma questo Pagliaroli non vede e non legge che il turismo di adesso non e' il turismo dei mega resort ma della natura, dei trabocchi, del verde? Ma come si sposa il megaresort con un trabocco?

La collina in questione che Pagliaroli vuole cementificare e' immersa nel verde incontaminato, infatti non a caso si chiama Colle Foresta.

Stanno cercando in tutti i modi di far pressione all'amministrazione comunale di San Vito Marina del sindaco Rocco Catenaro. Un comune che lascia molto a desiderare non solo nella difesa dell'ambiente, ma proprio nella mancanza piu' assoluta di idee e di iniziative per la citta', che siano degne del 2010.

San Vito e' il comune che a suo tempo invece di denunciare i petrolieri, voleva denunciare il WWF quando le prove tecniche di Ombrina Mare mandarono catrame sulla spiaggia.

San Vito e' il comune che si e' dovuto implorare per mandare le osservazioni contro Ombrina Mare e che pareva che questa lettera di opposizione dovesse venire dalla Casa Bianca. Era tutto coperto da segreti, permessi, implorazioni. Sono arrivati quasi per ultimi.

San Vito e' il comune che a Gennaio 2010 ad Ortona, per bocca del suo assessore Comini si e' offeso perche' non li avevo inseriti nella lista degli scriventi di osservazioni per Elsa. Sebbene io gliele avessi chieste, non le hanno scritte, ma volevano essere ringraziati ugualmente!

San Vito e' il comune che e' stato a guardare mentre i cittadini di preoccupavano di combattere contro il petrolio e mentre dall'altra parte del mondo qualcuno gli raccoglieva testi, informava la popolazione, chiamava ministeri.

Ora e' il comune che pensa di accettare la distruzione di 200 mila metri quadrati di foresta in cambio di una colata di cemento. Dei visionari!

Fanno schifo. Che dire di Mr. Pagliaroli, 24 enne con le idee degne del 1960. Un altro speculatore. Volete farci qualcosa di buono con quella collina? Fateci un sentiero per le passeggiate, percorsi a cavallo, sistemate il casolare abbandonato per farci mostre, corsi di cucina estiva, corsi di come si tiene un orto, lezioni di pittura, attivita' per i bambini. Comprate una pagina sul Corsera e fate pubblicita' ai romani di venire a passare qui il fine settimana nei tanti bed and breakfast della zona, e incentivatene altri. Oppure quel casolare abbondonato trasformatelo in un albergo mantenendo la struttura cosi' com'e'.

Mai sentito parlare di Santo Stefano di Sessanio?

Queste sono le cose che il turismo di oggi chiede, non certo altro cemento colato a picco e alla cieca.

E' triste - 3 anni della mia vita per fermare il petrolio, e ora Mr. Pagliaroli che vuole arricchirsi speculandoci sopra quel mare liberato dalle trivelle con tanto amore.

Anche qui, ma dov'e' Enrico di Giuseppantonio? Sotto le elezioni parlava di Catalogna d'Italia. La costa della Catalogna, da appena fuori Barcellona fino alla Francia, e' coperta da un parco, e non si possono piu' costruire mega resort di nessun genere.
Lo facevano nel 1970, ora e' vietato.

Veramente questa gente non capisce cosa ha. La ferrovia ci ha salvati da mille mostri, e invece di imparare dagli sbagli degli altri, e di usare il fatto che ora nel 2010 c'e' una sensibilita' diversa, li ripetiamo alla cieca, in cambio di pochi denari.

San Vito come Francavilla. L'Italia. Come siamo indietro, come siamo piccoli, come siamo lontani dal mondo moderno.

Tuesday, November 16, 2010

Salviamo la Basilicata dalle grinfie della Total




Rimandiamo i francesi della Total a casa loro!


**** Se avete un account di Posta Elettronica Certificata si puo' mandare il tutto ai seguenti indirizzi:

Dott. Salvatore Lambiase
Ufficio Compatibilità Ambientale
Dip. Ambiente, Territorio e Politiche della
Sostenibilità – Regione Basilicata
salvatore.lambiase@regione.basilicata.it

E p.c.

Dott. Agatino Mancusi
Assessore Dip. Ambiente, Territorio e Politiche
della Sostenibilità – Regione Basilicata
ass_ambiente.territorio@regione.basilicata.it


****

Questa e' l'occasione per tutti gli italiani per mostrare che non siamo Nimby e se il petrolio non va bene in Brianza, in Abruzzo, in Puglia, in Sicilia o a Chioggia, non va bene neppure in Basilicata. La Basilciata e' la regione che piu' ha sofferto gli scempi delle estrazioni petrolifere ed e' stato il caso piu' convincente per fermare il petrolio da altre parti d'Italia, perche' non e' ne in Kazakistan, ne in Nigeria, ma a nella nostra - supposta civile - Italia.

Ormai siamo collaudati con le osservazioni e per chi volesse dare una mano ai lucani contro ben quattro progetti petroliferi, ecco qui quattro concessioni da contestare.

Gorgoglione - modulo 1

Aliano - modulo 2

Teana - modulo 3

Val D'Agri - modulo 4

Le istruzioni che mi arrivano sono le seguenti:

Il tutto va mandato entro il 24 Novembre 2010 a:

Regione Basilicata
Ufficio Compatibilità Ambientale
Via V. Verrastro
85100 - POTENZA

oppure faxato a 0971 669082

Chiunque volesse cambiare, adattare e integrare puo' modificare il file a proprio piacimento. Per chi avesse problemi economici e vuole mandare lo stesso puo' scrivere tutte le informazioni base a me (i 4 punti di cui sotto) in un email e poi mandero' ai lucani istruzioni per riempire i fax nella maniera appropriata. Ma se potete permettervelo, mandate il tutto dalle vostre citta' di origine che fa piu' scena.

I moduli vanno:

1- compilati con i propri dati personali;
2- firmati in calce;
3- siglati lateralmente in ogni foglio;
4- accompagnati da una fotocopia di carta di identità o passaporto o
patente.

Grazie a Enzo e a Albina per averli preparati!

Saturday, November 13, 2010

Luca Ricciuti



In Italia non c'e' mai da fidarsi di alcun politico e occorre sempre vigilare che le cose siano fatte bene e senza inganno. Anche per quelli "bravi".

Questo vale sempre e in qualsiasi parte del mondo, perche' chi governa ha una grande responsabilita' e deve sempre sentire la pressione di fare le cose per la collettivita' e non per se stesso. In Italia ne vediamo di tutti i colori, anche cose che altrove non sarebbero mai tollerate, e in teoria dovremmo essere ancora piu' esigenti dalla classe politica perche' come categoria partono con la coscienza sporca.

La legge di Chiodi contro il petrolio, che secondo le analisi di Legambiente e del WWF lascia scoperte molte zone ai petrolieri, e' stata ieri presentata da tale Luca Ricciuti alla provincia di Chieti e ad una ristretta cerchia di persone.

Non e' venuto Chiodi di persona - che statista! - ma ha mandato un suo delegato. Proprio un azione coraggiosa.

Gia' qui mi chiedo se non fosse stato il caso di creare una opportunita' vera di dialogo con tutti quelli a cui il tema sarebbe interessato, ma non l'hanno fatto prima, figuriamoci se lo fanno adesso.

Molte persone non ne sapevano niente. Anche a me e' arrivato il tutto solo a cose fatte. Chissa', adesso che si intravede lo spettro delle elezioni, il PdL Abruzzese vuole poter dire di avere fermato i petrolieri!

Ad ogni modo, la cosa grave di questa legge, a parte cio' che mostra LegaAmbiente e WWF, e' che ci sono un sacco di parole ma solo per gli "idrocarburi liquidi".

E perche' mai questo?

Nella mia interpretazione, perche' invece vogliono lasciarsi liberi una porticina e lo fanno con la parolina "liquidi".

Questo vuol dire che per gli "idrocarburi gassosi" si puo' fare quel che si vuole.

Questo vuol dire che per esempio, questa supposta legge non copre il lago di Bomba, dove la Forest Oil vuole estrarre gas.

A quanto pare, Ricciuti ha seguito la seguente logica:

Siccome non si sa cosa si trova sottoterra, e potrebbe sempre esserci petrolio in mezzo al gas, la legge di fatto blocca tutto.

La mia domanda e': ma allora perche' non dirlo dapprincipio? Perche' non lasciare la dicitura "idrocarburi" che rende il tutto generico e davvero copre tutto? Perche' per forza specificare "liquidi"?

Questo rende le cose contorte, aperte all'interpretazione, ai possibilismi, alle eccezioni. E poi, andiamo, ma non sarebbe piu' onesto anche per i petrolieri dirglielo dall'inizio, qui non vi ci vogliamo, gas o petrolio che sia?

Per me e' strabiliante la futilita' della classe politica italiana, che mentre il paese va a picco, si perde in gimkane contorte, possibilismi e un equilibrismo che farebbero invidia a Nando Orfei.

Chiodi e Ricciuti e la loro cricca credono di essere furbi. La cosa interessante e' che proprio in questi giorni la Northern Petroleum ha ripresentato istanze per trivellare il mare della Puglia. La prima cosa che ha fatto Nichi Vendola e' stata di dire alla stampa "No qui non ci venite".

Chiaro e secco.

Voi l'avete mai sentito in TV Chiodi o anche Di Giuseppantonio dire a chiare parole "Qui il petrolio non ci viene?"

Ancora, l'altra sera mi pare di capire che ci sia stata una penosa trasmissione di Rete8 in cui i petrolieri asserivano le proprie ragioni. E chi ci hanno messo come unico rappresentante degli interessi del popolo? Un cittadino normale, animato solo da buoni sentimenti, ma con nessun potere vero.

Perche' non hanno chiamato Chiodi? Perche' non c'e' andato Enrico di Giuseppantonio in televisione? Questo avrebbe dato il segnale ai petrolieri che non e' un semplice contadino ad opporsi al petrolio, o una tipa da oltreoceano, ma e' una regione intera
rappresentata dai suoi vertici.

Paura di mettersi contro i poteri forti, eh? Questa e' l'Italia.

Intanto il resto del mondo ci e' scappato avanti.
Non vedo speranze per questa nazione.

Thursday, November 11, 2010

Avatar contro i petrolieri




Perche' queste cose non succedono mai in Italia?

Il regista di Avatar e di Titanic, James Cameron, ha deciso di dare il suo supporto alle tribu' aborigene del Canada nell'intraprendere azioni legali contro varie ditte petrolifere che hanno distrutto il loro ambiente.

A Settembre 2010 il regista e' andato nello stato dell'Alberta, ha visitato tutti i progetti petroliferi della zona e si e' incontrato con il capo tribu' Allan Adam di Fort Chipewyan. Negli ultimi anni questa comunita' ha sofferto ogni sorta di problemi umani connessi allo sfruttamento delle "tar sands" canadesi, le sabbie bituminiche dalle quali si estrae petrolio.

Questa comunita' di sole 1200 persone e' affitta da tumori rari - ad un tasso che e' del 30% superiore a quello riportato per i canadesi in media - ed e' martoriata da morie di pesci, lesioni alla pelle, acque imbevibili e cibi contaminati da sostanze cancerogene. Ne abbiamo gia' parlato qui.

Fort Chip e' una comunita' piccola in una zona sperduta del nord del Canada, che spesso non e' stata ascoltata da chi sta in alto e i cui problemi sono stati sminuiti e passati per "fluttuazioni statistiche".

In Agosto 2010, lo studio di David Schindler che non lascia spazio a dubbi: le acque a valle degli impianti petroliferi sono piu' inquinate di quelle a monte.

Cosi' a Settembre 2010 arriva questo Cameron. Il Vancouver Sun riporta che il regista di Avatar e' andato di persona ad incontrare i capi delle tribu' di Fort Chipewyan e che ha assicurato gli indigeni del Canada che li assistera' a portare in causa i giganti del petrolio.

Cameron ha promesso che rimarra' coinvolto fino alla fine e che restera' vigile finche' il problema non sara' risolto. Ha detto che fara' qualsiasi cosa sara' necessaria e che parlera' con ministri e con il capo del governo canadese. Tirera' pure fuori i soldi per la causa.

Il governo dell'Alberta dice invece che va tutto bene - come da copione - ma scienziati e capi tribu' sono unanimi nel dire che non e' vero - i numeri da un lato, la vita quotidiana dall'altra.

Cameron dice che finora solo il 2% di tutte le sabbie bituminiche del Canada sono state sviluppate e che e' l'ora di fermarsi, almeno temporaneamente per capire tutti gli impatti ambientali e tutti i problemi di sicurezza per la salute delle persone.

Il capo tribu' Adam dice

.. the Alberta government and the federal government have refused to listen to us and now we’re going to make them listen to us.


Il governo dell'Alberta e il governo federale hanno sempre rifiutato di ascoltarci, e ora li costringeremo ad ascoltarci.

Questo e' quello che puo' fare una persona famosa, far parlare di un problema tutto il mondo, e far si che chi governa faccia le cose giuste, volente o nolente.

In Basilicata abbiamo una regione intera che aspetta che qualche "persona importante" si svegli e chieda che ci sia un maggior rispetto per la gente.

Dove sono i nostri registi a fare cose simili a quelle di James Cameron per i lucani? A portare in causa l'ENI? A dire a Vito de Filippo che e' ora di fermarsi e di capire dove si sta andando?

Piu' in generale, dove sono i miliardi di Berlusconi regalati in beneficienza alla Bill Gates? O per aggiustare Pompei? O per curare i parchi italiani? O il risolvere i problemi della gente vale solo per quelli di Ruby?

Perche' Madonna ha dato 500 mila sterline ai terremotati de l'Aquila e i divi italiani si sono limitati a fare una canzoncina?

Dove sono i ricchi e i potenti d'Italia a fare le cose per amore mentre tutto va in rovina in questo paese?



Fonti: Vancouver Sun
Huffington Post

Wednesday, November 10, 2010

BP story - oleodotti corrotti a Prudhoe Bay




BP knowingly, or with deliberate recklessness,
failed to properly maintain,
operate, inspect and monitor
its pipelines at Prudhoe Bay


Dagli atti al processo contro la BP

In Italia la manutenzione e' spesso un optional, e mi sono qualche volta chiesta chi e' che controlla il livello di corrosione degli oleodotti petroliferi esistenti, in Basilicata ma anche nel resto d'Italia.

Ecco allora la storia di Prudhoe Bay, in Alaska, firmata BP.

Accadde un anno dopo lo spaventoso incendio alla raffineria di Texas City, dove morirono 5 persone.

Il campo di Prudhoe Bay fu scoperto nel 1968 e all'apice della sua produttivita' giunse a produrre 1.5 milioni di barili di petrolio al giorno, nel 1977 e per conto della BP. Alla fine degli anni ottanta il declino a causa del depauperamento del giacimento. Nel 2006 si estrassero solo 400 mila barili di petrolio.

Fino a quella data, il 2006, la BP e l'industria petrolifera avevano continuato a sostenere l'ottima coesistenza fra natura e petrolio, e che si poteva continuare a cercare e a pompare petrolio su larga scala senza rischi.

Questo sogno svani' il 2 Marzo del 2006.

Gia' fra il 1996 e il 2004 si erano registrate circa 500 perdite di petrolio l'anno nel campo petrolifero di Prudhoe Bay. Qualche volta le perdite erano state minori, qualche volta piu' gravi ma siccome era tutto cosi' remoto, non aveva mai fatto davvero notizia.

Come direbbe la Confindustria, tutt'apposto.

Ma il 2 Marzo del 2006 un operaio per caso vide una macchia nera coprire le nevi e ghiacci dell'Alaska vicino all'oleodotto del campo di Prudhoe bay.

La macchia era in realta' un enorme quantita' di petrolio amaro.

Un tubo mangiato dall'erosione aveva perso circa 267 mila galloni di petrolio, un milione di litri. L'operaio se n'era accorto solo dopo cinque giorni dall'inizio delle perdite.

Quando iniziarono le indagini, tutti i tecnici rimasero esterrefatti dalla vastita' del problema corrosione. In alcune parti i tubi della BP erano spessi tanto quanto una lattina di coca-cola. Per roba altamente corrosiva.

Il petrolio era fuoriuscito da un buco di 60 centimetri di diametro! Dovettero sospendere l'intero sistema di tubazione per varie settimane per aggiustare il problema.

E la colpa di chi e'? Tutti unanimi: del fallimento della BP di monitorare la corrosione dei suoi tubi.

Queste "dimenticanze" non erano casuali, ma una diretta conseguenze di pratiche decise dall'alto per far risparmiare soldi alla BP.

Meno controlli, meno personale, piu' guadagno. Tanto piu' che il campo diventava meno produttivo a causa dell'eta' e del naturale declino. Cioe': il campo invecchia e pompa di meno, e allora invece di aumentare i controlli, li diminuiamo cosi il guadagno resta alto.

I primi allarmi c'erano gia' stati nel 1992, quando si parlo' di accumuli pericolosi di calcio nelle tubature. Nada.

Nel 2003 un rappresentante dell'unione dei lavoratori - una sorta di sindacato - scrisse una lettera all'avvocato della BP per dirgli che erano preoccupati della mancanza di personale addetto ai controlli della corrosione. Dissero che non era accettabile che il numero dei controllori della corrosione fosse ridotto da otto a sei. Nada.

Il capo della sezione ambiente, tale Walter Massey, scrisse in un report del 2004 che se non si interveniva subito, ci sarebbe stata una "major catastrophic event" e che il taglio alla sicurezza aveva causato "grave corrosione" agli impianti. Nada.

Seguirono altri email e lettere dello stesso tipo inviati periodicamente alla casa madre. Nada.

Finalemente nel 2006 il tubo corrotto esplode con enormi distese di petrolio scintillante fra il bianco delle nevi dell'artico.

Nel 2007 la BP fu multata di 20 milioni di dollari per il disastro ambientale. Nel 2010 e' stata portata in causa dal fondo pensioni britannico perche' a causa della poca serieta' della BP hanno perso soldi. Il fondo copre gli interessi di 67,000 lavoratori britannici, inclusi quelle delle citta' di Edinburgo.

Durante le indagini venne fuori che la BP aveva cercato di risparmiare sugli inibitori di corruzione e che le decisioni in merito non venivano prese in base alla sicurezza, ma in base ai guadagni.

Fino a quel momento la BP aveva postato profitti record.

Ecco come: per 14 anni non avevano fatto manutenzione e controlli di sicurezza!

BP had received repeated warnings from multiple sources and knew that its pipelines were severely corroded, repeatedly cut corrosion-inhibiting maintenance in order to reduce costs and improve profits, and failed for more than 14 years to inspect the inside of the pipelines with an in-line inspection tool that would have precisely identified the level and location of the corrosion.

Della BP riparleremo, perche' la storia degli oleodotti non e' finita, ma la domanda che sorge spontanea, e ': e in altre parti del mondo?

E in Italia? L'idrogeno solforato e' altamente corrosivo, e il petrolio italico ne e' saturo.

Chi controlla?

Le acque di produzione sono corrosive, e queste aumentano con il passare del tempo. Chi controlla?


Fonti: Wikipedia, Oil and Gas

Monday, November 8, 2010

A Mario Di Blasio


Ricevo questo commento, proprio nel giorno del mio compleanno da parte di Mario Di Blasio che lavora per una innominabile "company" di idrocarburi. Dice:

"Se lei fa il fisico dovrebbe avere una mentalità scientifica, e quindi attenersi ai fatti e alle prove. Quindi prima di scrivere un post dovrebbe essersi documentata sulle fonti originali. Invece a me sembra che si sia documentata sugli articoli dei quotidiani. Quello che ha scritto non è vero, non è vero perniente. Magari fosse vero. Io lavoro per una company che si occupa di ricerca idrocarburi e purtroppo per noi le cose non stanno come dice. L'Abruzzo sta diventando offilimits per noi. E non è una bella cosa per nessuno. Non è vero che la ricerca di idrocarburi è il diavolo, è una attività industriale che se fatta con criterio porta benefici e non rovian il territorio. Ma comunque sia, si documenti prima di dire quello che dice. Chiodi e i suoi ci stanno rovinando."

Direi che lei ha ragione: "se fatta con criterio porta benefici".

Io pero' finora non ho trovato alcuna comunita' dove le estrazioni di petrolio sono fatte con criterio, e sa perche'? Perche' e' impossibile.

Lo ripeto: e' IMPOSSIBILE attuare estrazione/lavorazione/raffinazione di petrolio da nessuna parte del mondo senza danneggiare ambiente e qualita' di vita. E' impossibile tirare fuori monnezza e melma dalla pancia della terra e pensare che questo non abbia conseguenze negative per la salute di persone e ambiente.

Io lo so, lo sanno gli Abruzzesi, lo sanno i lucani, e nel suo intimo lo sa pure lei.

Lei e' di parte e fa il suo mestiere che e' di difendere l'indifendibile - i petrolieri.

Io no. Non ho nessun interesse privato in questa storia, voglio solo che il mare dove andavo da bambina e i campi su cui i miei nonni si sono spaccati la schiena non diventino un cimitero ecologico. Tutto qui.

Se la sua "company" trova l'Abruzzo "offlimits" e impossibile, io non posso che rallegrarmene e augurarle maggiore fortuna altrove, non certo fra le campagne del Montepulciano d'Abruzzo.

Anche i contadini, i pescatori, gli alberganti e i gestori di B&B hanno diritto al lavoro, e c'erano tutti prima di lei e della sua "company".

Quello che avete fatto in Basilicata non ve lo lasceremo fare in Abruzzo e prima ve ne andate da qui, meglio e' per tutti.

Ecco le parole di un suo ex-collega:

Se c'è una cosa preferita dalle aziende che fanno drilling è risparmiare sulla sicurezza e sulle attenzioni verso l'ambiente. Te lo dice uno che in 10 anni di lavoro nell'indotto per il drilling & evaluation, ne ha viste di tutti i colori... Me ne sono andato l'anno scorso, per scegliere di avviare un'attività in proprio, sana e pulita. E mi sento, insieme alla mia famiglia, come se avessi già riguadagnato 10 anni di vita.

Mi dia retta, qui non vi ci vuole nessuno, meglio se ve ne andate e ci lasciate in pace.

Thursday, November 4, 2010

Prop 23



Davide contro Golia
2 novembre 2010

Sono profondamente grata di vivere in California. Sono arrivata a LA nel 1999 e a un certo punto ho deciso che non me sarei mai piu' andata. E questo non solo perche' vivo vicino al mare, o perche' fa sempre caldo o perche' qui ci sono mille cose da fare e da imparare.

La California e' uno stato progressista, da dove partono tutte le idee, le innovazioni tecnologiche che poi saranno nelle case e nei cervelli delle persone del resto del mondo. E' uno stato che da attenzione ai temi dell'ambiente, dell'attivismo, della giustizia sociale, dell'uguaglianza e dove le cose si fanno senza paura, anche se non sono mai state fatte prima.

Ecco allora la storia di Prop 23, ripresa in maggior parte dall'LA Times di oggi.

La California e' il primo stato USA ad avere le leggi e un piano vero per combattere il global warming, sul principio del piu' inquini, piu paghi.

La legge e' stata approvata nel 2006 da Schwarzenegger ed entra in vigore nel 2011.
Si chiama AB 32. Assembly Bill 32.

La legge obblighera' in particolare le raffinerie a pagare soldi in base a quanto inquinano e questo ai petrolieri non sta bene. Ovviamente.

Ma Arnold Schwarzenegger non e' Gianni Chiodi e ha scritto la legge senza preoccuparsi di loro, sebbene qui in California ci sia pure la sede legale della Chevron.

Ecco allora che due compagnie petrolifere, Valero e Tesoro, con sede in Texas, decidono di promuovere un referendum per fermare questa legge AB 32 - e le loro tariffe antinquinamento. Valero e Tesoro operano le raffinerie piu' inquinanti della California.

Non potevano dire di essere a favore del global warming, perche' la gente se li sarebbe mangiati vivi, e cosi' hanno cercato di propagandare il messaggio che AB32 sarebbe stato negativo per l'economia e l'occupazione sarebbe crollata.

Il solito senso di colpa o inquini o resti disoccupato.

Proponevano questi signori con Prop 23 di aspettare che la disoccupazione fosse scesa sotto il 5.5% e solo dopo un anno di questo tasso si sarebbero potute installare le leggi contro il global warming.

Il tranello sta nel fatto che la disoccupazione e' adesso al 12% e che per solo 3 volte in tutta la storia della California la disoccupazione e' rimasta sotto al 5.5% per un anno intero. Per cui se Prop 23 fosse stata approvata, praticamente le leggi contro il riscaldamento globale non sarebbero mai state applicate.

Eccoci allora al referendum.

I petrolieri con tutti i loro soldi contro la collettivita'.

Da dove si inizia? Tutto sembrava impossibile. Invece si e' iniziato con il rimboccarsi le maniche - ed e' stato bellissimo.

Da un lato sono scesi in campo i ricchi filantropi americani - categoria che non esiste in Italia - (ce lo vedete Berlusconi regalare tutti i suoi soldi come Bill Gates per il bene dell'umanita'?). Hanno messo i soldi oltre Bill Gates, anche Google, Intel e imprenditori dell'high tech (altra categoria inesistente in Italia) che pensano che la green economy sara' una fonte di crescita economica per questo stato.

E' l'eco-economia, e' il futuro, siamo noi.

Il Los Angeles Times e il San Francisco Chronicle hanno mandato una serie di editoriali dopo l'altro contro questi affaristi texani e Arnold Schwarzenegger ha avuto parole durissime contro i petrolieri chiamandoli "sporche ditte petrolfiere del Texas".

Ma soprattutto ci sono stati i 3200 volontari che hanno fatto 2.8 milioni di telefonate, mandato 3.4 volantini elettorali, organizzato dibattiti all'universita', mandato email alla gente, contattato elettori e mandato SMS.

C'e' stato il contributo di tutti.

Attori e personaggi famosi ispanici hanno spiegato e convinto i messicani a votare per sconfiggere i petrolieri, la chiesa episcopale di San Francisco l'ha predicato ai suoi fedeli in modo "industriale", una ditta telefonica chiamata CREDO mobile ha offerto gratis le telefonate, hanno organizzato picchetti alle pompe della benzina di Valero e Tesoro.

Il gruppo ambientale Sierra Club ha organizzato ben 84,000 conferenze in giro per la California, l'American Lung Association - l'Associazione americana per la difesa dei polmoni (si esiste pure questo e di solito combattono contro Big Tobacco) ha chiamato tutti i suoi medici e infermieri per darsi da fare e spargere il messaggio.

Tutto questo per amore della causa.

E' stata la piu' ampia e sofisiticata operazione di politica ambientale mai messa in atto in tutto il mondo, secondo il LA Times.

La gente normale.

Sono stata sobbissata di email e volantini, e sono pure andata a qualche evento. Anzi il 30 ottobre ho anche parlato io ad una platea di Santa Monica della nostra storia dell'Abruzzo e quanto importante sia che la California continui ad essere un pioniere dell'ambiente, perche' questo da speranza al resto del mondo.

Il 2 Novembre 2010 Prop. 23 e' stata sconfitta.

Nei miei sogni piu' reconditi, era questo tipo di partecipazione popolare che volevo per l'Abruzzo.

Wednesday, November 3, 2010

La legge di Chiodi















Di mestiere faccio il fisico, e credo che di fronte all'evidenza dei fatti non ci sono chiacchere che tengano.

In alto la mappa del petrolio di Gianni Chiodi su elaborazione WWF e Legambiente.

Le zone chiare = vietato trivellare.
Le zone scure = petrolizzate come vi pare.

Qui a un fianco la mappa del Montepulciano. Il viola sono i nostri vini. Le mappe parlano da se.

Secondo Gianni Chiodi e' dunque vietato trivellare in cima ai monti ma e' legale trivellare fra le colline del Montepulciano.

Dopo tante promesse, due anni di attesa, Daniela Stati che va e che viene, un sacco di balle, e questo e' quello che riesce a partorire il governatore piu' molle d'Italia.

Evviva.

Tuesday, November 2, 2010

E Bomba?




Oggi, sono sicura un sacco di chiacchere pompose da parte di Gianni Chiodi e del suo governo trainato dalla gente.

Dimentica tante cose quest'uomo:

1) arriva tutto con ritardo immane

2) se non cera la gente a corrergli dietro lui neanche sapeva cos'e' il petrolio, come non sa cosa sia il fracking, il petcoke, e le navi fpso.

3) il petrolio no e gli inceneritori si? il petrolio no e il nucleare si? il petrolio no e le biomasse si? il petrolio no e la centrale snam a sulmona si? e che differenza c'e'?

4) Per le trivelle a Bomba la decisione finale SPETTA AL GOVERNO REGIONALE. Voglio vederlo qui il coraggio vero se c'e' l'ha quest'uomo.

Un governatore inutile, spinto dal vento, che fa le cose solo sotto pressione e a chi spinge piu forte, senza la spina dorsale di guidare nessuno, nemmeno se stesso.

Fa piangere.

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Dopo l'annuncio della bocciatura del pozzo Ombrina Mare da parte degli uffici ministeriali, la cittadinanza della Valle del Sangro attende impaziente una simile decisione da parte della commissione VIA regionale per i pozzi di idrocarburi previsti per Bomba.


La societa' statunitense Forest Oil Corporation ha infatti presentato un progetto per sfruttare un giacimento di idrocarburi nella zona di Bomba in prossimitita' di due zone SIC (Siti di Interesse Comunitario) ai piedi di una fragile diga, in un territorio geologicamente instabile e sismico, nelle strette vicinanze del centro abitato di Bomba e con forti emissioni di sostanze inquinanti, dannose per la salute umana.

Come per Ombrina Mare molti sono stati i portatori di interesse a manifestare la propria contrarieta' al progetto della Forest Oil: singoli cittadini, associazioni e comitati di cittadini, scienziati, medici, associazioni di categoria, commercianti ed operatori turistici, la Comunita' Montana, e molti comuni della zona, fra cui Atessa, Bomba, Colledimezzo, Montebello Sul Sangro, Monteferrante, Montelapiano, Montenerodomo, Pennadomo, Perano, Pietraferrazzana, Roccascalegna, Tornareccio, Torricella Peligna.

Le osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale della Forest Oil sono state inoltrate agli uffici regionali nei tempi utili e secondo quanto previsto dal trattato di Aarhus che obbliga chi prende le decisioni sul territorio a tener conto in maniera vincolante del parere dei residenti.

Da una attenta lettura delle motivazioni del rigetto di Ombrina, siamo giunti alla conclusione che tutte le ragioni del diniego per Ombrina possano essere applicate anche al caso Bomba-Forest Oil.

A nostro parere, sarebbe del tutto inutile preservare Rocca San Giovanni se poi si scavano pozzi e si costruiscono raffinerie a Bomba o qualsiasi altra localita' dell'entroterra abruzzese.

Ci ausipichiamo che le recenti vicende petrolfiere in Abruzzo, la recente puntata di Report sui pericoli delle piattaforme in mare e l'esempio della Basilicata martoriata convincano la classe politica abruzzese ad impegnarsi sul serio ed onestamente
per promuovere uno sviluppo fondato sulla tutela dell'ambiente e del territorio, sulla green economy, sulla promozione turistica e la valorizzazione delle risorse naturali e tradizionali.

L'Abruzzo non ha bisogno di sfruttare le sue scarse e scadenti risorse minerarie - come vorrebbe farci credere la propaganda affaristica di Confindustria - ma di una direzione chiara per un futuro migliore, libero dalle trivelle.

Monday, November 1, 2010

San Francisco: zero waste entro il 2020. USA: no inceneritori dal 1997



Questo blog e' nato per parlare di petrolio. Ci sarebbero pero' tante cose da dire su mille altri argomenti ambientali e sociali che affliggono l'Italia. Anzi, il fatto che qui si parli di petrolio non vuol dire che le altre piaghe italiane siano meno importanti, o meno raccapriccianti.

E' solo che il petrolio e' stato il tema a cui mi sono dedicata, su cui ho potuto far qualcosa preventivamente - cioe' prima di arrivare alla violenza e semplicemente lavorando sull'informazione, sull'intelligenza, sul buon senso della gente.

Mi piacerebbe che ci fosse qualcun altro che iniziasse ad andare in giro per l'Abruzzo, per l'Italia a parlare di monnezza, di fiumi, di mega-elettrodotti, allo stesso modo, paese per paese, a spiegare alla gente che tutto nasce dalle nostre azioni quotidiane e che la costruzione di mega-impianti di morte non e' la soluzione.

Oggi ho visto la puntata di AnnoZero in cui si parla di Tersigno, le proteste della gente e lo schifo per le strade di Napoli. Mi e' venuto un groppo in gola e per una volta voglio parlare di monnezza.

Bertolaso parla di miasmi e di proteste, di impianti che non funzionano, di discariche vicino agli ospedali come se tutto fosse normale. E grazie. Per la sua informazione, studi epidemiologici in tutto il mondo parlano di correlazioni evidenti fra malattie e inceneritori.

Uno per tutti: la BBC.

Ma che gli importa a Bertolaso - non ci deve mica abitare lui la vicino.

Poi dall'altro lato, vedo che in Italia si copia tutto degli USA - Halloween, Cold Case, gli SUV, Mc Donald's, le pubblicita' in inglese, Abercrombie and Fitch, i muffin e le bagels. Ma perche' le cose buone degli USA non le copiamo mai invece?

Inceneritori:

No new incinerators have been built in the U.S. since 1997, due to massive public opposition, identified health risk, economic cost and the uptake of waste reduction practices such as recycling and composting.

Negli USA non sono stati piu' costruiti inceneritori dal 1997, a causa di enorme opposizione pubblica, identificazione di rischi alla salute, costi economici e la crescita di pratiche per ridurre la produzione di immondizia: il reciclaggio e il compostaggio.


In tutta Los Angeles e San Francisco fanno la raccolta differenziata porta a porta da tempo immemore. La citta' di Santa Monica ti regala pure i vermi se vuoi farti il compostaggio a casa. Io produco mezza busta di immondizia al mese. E qui non c'e' distinzione fra termovalorizzatori o biomasse - sono tutti inceneritori, punto e basta.

Even the most technologically advanced incinerators release thousands of pollutants that contaminate our air, soil and water. Many of these pollutants enter the food supply and concentrate up through the food chain. Incinerator workers and people living near incinerators are particularly at high risk of exposure to dioxin and other contaminants

Anche gli inceneritori piu tecnologicamente avanzati rilasciano tonnellate di inquinanti che contaminano la nostra aria, suolo e acqua. Molti di questi inquinanti entrano nella fornitura di cibo e si concentrano nella catena alimentare. I lavoratori degli inceneritori e la gente che vive vicino agli inceneritori sono a rischio particolarmente elevato di esposizione alla diossina e altri contaminanti.

E poi ancora:

U.S. communities have been pioneers in the field of Zero Waste. Zero Waste is the design and management of products and processes to reduce the volume and toxicity of waste and materials, conserve and recover all resources, and not burn or bury them.

Le comunita' americane sono state dei pioneri nel campo dei Rifiuti Zero. Rifiuti Zero e' la progettazione e la gestione di prodotti e processi per ridurre il volume e la tossicita' dei rifiuti e materiali, per conservare e recuperare tutte le risorse, e non bruciarli o sotterrarli.

Gli stati del Massachussetts, Rhode Island, Delaware and California hanno o bannato o posto severi limiti alla costruzione di inceneritori, a favore di pratiche e politiche di Rifiuti Zero.

La citta' di San Francisco recicla il 75% di tutta la sua monnezza e si e' prefissata di arrivare ai Rifiuti Zero nel 2020. Si parla di introdurre leggi per impedire la produzione e l'uso di materiali che non si possono reciclare, mettendo tasse aggiuntive su chi produce contenitori usa e getta. A San Francisco sono vietati i sacchetti di plastica per la spesa.

E' qui che dovremmo imparare a copiare, non le porcherie che ti danno da mangiare a Mc Donald's, o riempire i nostri paesetti con inutili SUV.

Non so degli olandesi, ma a Bertolaso posso assicurare che gli Americani a vedere l'inceneritore ad Acerra non ci vengono mica!

E invece di parlare di inceneritori, dov'e' la regione Abruzzo che propone i rifiuti zero per l'anno 2020? Dove sono le citta' di Roma, Palermo o Torino che propongono i rifiuti zero per l'anno 2020 - 2030 - 2100?

Dove sono gli italiani che CHIEDONO queste cose PRIMA che si arrivi alla monnezza dentro ai parchi nazionali?

Fonti: CleanAir