Nel 1998 l'ENI decise di sponsorizzare un progetto per lo studio della trivellazione della Majella, assieme ad altre ditte petrolifere, fra cui la Norsk-Hydro Norvegese. In precendenza c'erano gia' state la Exxon-Mobil americana e la British Gas.
Il tutto nel silenzio generale, e all'oscuro della popolazione. Menomale che dicono di promuovere la trasparenza per le comunita' locali. Il progetto si chiamava
Task Force Majella e duro' fino al 2005.
Lo scopo dichiarato di questo studio era di creare strumenti per l'esplorazione e la produzione delle riserve di idrocarburi, in particolare dalla parte nord della montagna, secondo quello che loro chiamavano "Majella Petroleum System".
Prese parte al progetto - sponsorizzato interamente da ditte petrolifere - anche l'Universita' G. D'Annunzio di Chieti, primo nella lista Uberto Crescenti, allora rettore dell'Universita'.
D'altro canto, proprio secondo il suo stesso curriculum, Uberto Crescenti ha lavorato
come geologo per la ricerca di idrocarburi per conto della Montecatini, per circa 10 anni, dal 1958 al 1968. La
Montecatini poi divento' Montedison. Secondo il sito americano Isiknowledge, l' H-index di Crescenti e' uno, lo stesso di Mario Rainone. Lo stesso sito riporta per Uberto Crescenti un totale di 16 pubblicazioni scientifiche in tutta la sua carriera, un numero piu' adatto ad un ricercatore all'inizio della sua carriera che non per uno scienziato che ha iniziato piu' di 40 anni fa.
Crescenti oggi afferma che trivellare il lago di Bomba non porta rischi.
Beh, uno che ha collaborato con ENI ed altre ditte petrolifere per almeno otto anni, per un progetto petrolifero cosi' ambizioso e su cosi larga scala non credo che sia attendibile.
Il conflitto di interessi e' ovvio!
Assieme a lui presero parte al progetto - senza che nessun cittadino ne sapesse niente - e per conto dell'Universita' di Chieti:
Prof. Uberto Crescenti,
Prof. Fernando Calamita,
Dott. Alberto Pizzi,
Dott. Giovanni Rusciadelli,
Dott.ssa Maria Luisa Milia,
Dott.ssa Camilla De Girolamo,
Dott. Raffaele Montefalcone,
Dott. Gabriele Pugliese,
Dott.ssa Loretta Finocchio,
Dott. Giuseppe Palmitesta,
Dott. Michele Morsilli,
Dott.ssa Giada Vighi,
Dott. Vittorio Scisciani,
Dott. Pino Catavitelli,
Dott. Fiorenzo Fumanti,
Prof. Sergio Rusi,
Prof. Enrico Miccadei,
Dott.ssa Chiavaroli.
Di questi, Vittorio Scisciani andra' a parlare al convegno di Rainone per dire che trivellare l'Abruzzo e presumo Bomba e la Majella va bene.
A nessuno di questi illustri scienziati e' mai venuto il dubbio che magari i cittadini d'Abruzzo avrebbero voluto sapere che la loro amata bianca montagna, dove vanno a passeggiare d'estate, dove vanno a sciare d'inverno, che amano guardare dalle loro colline stava per diventare un campo di petrolio.
Infatti in questi quattro anni di battaglie contro il petrolio non ho mai sentito nessuno di loro dire neppure una parola in difesa dell'Abruzzo verde e contro l'Abruzzo petrolifero.
Pecunia non olet?
Ma la cosa ancora piu' sconcertante e' che di questo progetto era a conoscenza, secondo la pagina Wikipedia almeno, sia la Regione Abruzzo, che le tre provincie di Chieti, Pescara, Teramo, il Corpo Forestale della Majella, e l'Ente Parco Nazionale della Majella.
Come dire, abbiamo un ente parchi per aiutare l'Agip a trivellare la Majella?
E cosi' che oggi ci sono delle mappe petrolifere disegnate apposta per la Majella!
Ci sono anche dei riferimenti ad un desolforatore che doveva essere costruito nel 2007 proprio vicino la Majella "ad emissioni zero" da una
certa Siirtec Nigi con sede a Milano ed il cui compito e' quello di rimuovere acidi e gas sulfurei da estrazioni di gas e di petrolio. Dicono che era a "emissioni zero" proprio per la vicinanza della raffinieria alla Majella. Che carini.
Altri clienti di questa Siirtec? Le raffinerie di Mantova, di Taranto, di Sannazzaro, che ovviamente hanno molto in comune con la bianca Majella.
A nessuno e' venuto in mente di dire una parola alla gente.
Altri illustri scienziati da mezzo mondo che hanno "studiato" la nostra montagna per conto dell'ENI-Agip sono:
Universita' di Torino
Prof. Livio Vezzani,
Dott. Andrea Festa,
Dott.ssa Anna D’Atri,
Dott. Daniele Giordan,
Dott.ssa Maria Estefania Sanchez Palomo,
Dott. Giuseppe Mancari,
Dott. Ivan Vanzo,
Dott. Mojca Battistini,
Dott.ssa Stefania Lucchesi
Universita' Roma 1 La Sapienza
Prof. Ernesto Centamore,
Dott.ssa Sabina Bigi,
Dott. David Rossi,
Dott.ssa Patrizia Costa Pisani,
Dott.ssa Rinalda Di Stefano,
Dott. Mario Del Castello,
Dott. Joannes Pignatti,
Dott. Raffaele Di Bella
Universita' Roma 3
Prof. Renato Fiuniciello,
Prof. Maurizio Parotto,
Prof. Domenico Cosentino,
Dott.ssa Paola Cipollari,
Dott.ssa Sveva Corrado,
Dott. Giorgio Pipponzo,
Dott. Vincenzo Pasquali,
Dott. C. Fattori,
Dott. T. Piacentini,
Dott. S. Gambini,
Dott. C. Berti,
Dott. P. Pitzianti,
Dott. E. Gliozzi,
Dott. L. Di Bella
Universita' di Pisa
Prof. Etta Patacca,
Prof. Paolo Scandone,
Dott. Donato Merola,
Dott. Antonio Cascella,
Dott. Ermanno Danese
Universita' di Camerino
Prof. Giuseppe Cello,
Dott. Emanuele Tondi,
Dott.ssa Maria Chiara Invernizzi,
Dott. Luca Micarelli,
Dott. Alessandro Zanni,
Dott. Bruno Prugni,
Dott. Leonardo Marchigiani,
Dott.ssa Giordana Bellezza
Universita' di Perugia
Prof. Pialli,
Prof. Giorgio Minelli,
Dott. Mauro Foglietta,
Dott. Cristina Pauselli,
Dott. Federico Costanzo,
Dott.ssa P.T. Brunozzi,
Dott. J. Braun,
Dott. A. Frigeri)
CNR Roma
Dott. Gian Paolo Cavinato,
Dott.ssa Francesca Giardina,
Dott. Emiliano Di Luzio,
Dott. Mario Tozzi,
Dott. Alberto Di Ludovico,
Dott. Davide Scrocca
CNR Milano
Dott. Corrado Magistroni
ETH Zurich
Dr. Daniel Bernoulli
Free University of Amsterdam
Prof. Dr. Sierd Cloetingh
Prof. Dr. Dick Nieuwland
Stanford University
Prof. Dr. Atilla Aydin,
Dr. Brita Graham,
Dr. Marco Antonellini,
Dr. Fabrizio Agosta
Montpellier University
Prof. Jean-Pierre Petit,
Dott. Pascal Cortes,
Dott. Loïc Bazalgette
Universita' di Dublno
Prof. Dr. John Walsh
Dr. Chris Bonson
Hanno "studiato" Madonna della Mazza, valle Romana, LettoManoppello, valle Santo Spirito, Fara San Martino.
Secondo Wikipedia, il rapporto finale non e' mai stato diffuso pubblicamente.
I motivi per cui le estrazioni petrolifere sotto la Majella sono appetibili, secondo il consorzio, erano la facile accessibilita' della Majella alle infrastrutture stradali, le dimenzioni ottimali per l'attivita' estrattiva, l'esistenza di studi gia' esistenti eseguiti per la maggior parte dall'ENI-Agip nel corso degli anni.
Anche se avevo un po capito che qualcosa bolliva in pentola, io l'ho scoperto solo ora, sebbene siano quasi quattro anni che indago.
Hanno tenuto bene il segreto - lo sapevano fino in Francia, negli USA, a Dublino. Agli abruzzesi non e' stato dato l'onore di sapere niente.
Evviva Crescenzi, scienziato d'Abruzzo.
Evviva la scienza indipendente.