** Il 30 Settembre 2009 hanno ritirato questo progetto di legge. Emilio Nasuti ha detto di essersi sbagliato. Che classe dirigente! **
E cosi, per un piatto di lenticchie e per pochi denari Gianni Chiodi, colui che a Cupello promise che "fra dieci anni di quei pozzi di petrolio non restera' nulla", vende la nostra regione al migliore offerente.
Esce infatti oggi la notizia che domani 30 settembre l'accoppiata Febbo-Chiodi si prepara a spartire le briciole delle royalties fra comuni, enti, province... Chissa' quante tasche private ne beneficeranno. Tolgono le ASL e gli ospedali e mettono pozzi di petrolio invece. Che cosa folle, che gente dal cervello piccolo piccolo piccolo. Vanno avanti senza idee, senza coerenza, come canne al vento.
Che piccolezza, che schiaffo a tutti i cittadini, comitati e a tutte le persone di buona volonta' che si sono date da fare per salvare la nostra regione. Se invece di fare i conti su come spartirsi i soldi, il duo in questione avesse lavorato presso Roma, presso le province, presso l'ENI per contrastare i piani petroliferi per l'Abruzzo, ora non saremmo qui.
Questo a dimostrare ancora una volta che a comandare dovrebbero starci le persone intelligenti, colte, sensibili, saggie. Persone di cultura che quando *non sanno* hanno l'umilita' di chiedere e di ascoltare chi ne sappia piu' di loro. Invece qui l'arroganza e' di casa, e questi signori vanno avanti per la propria strada, senza farsi domande, senza chiedere, senza amore. Ovviamente senza mai valutare qual'e' la cosa migliore per l'Abruzzo, ma semplicemente facendo cio' che e' piu' facile fare.
Scegliere fra l'ENI e la tua gente? Ma e' molto piu' facile scegliere l'ENI, di gran lunga. Alla cieca.
Il primo del duetto di saggi, Mauro Febbo teoricamente e' l'assessore all'agricoltura, che in televisione a rete Otto, dietro le quinte mi urlo' addosso maleducatamente e che disse che gli inceneritori si faranno perche' lo dice lui, punto e basta. Un assessore all'agricoltura che vuole inceneritori e pozzi di petrolio. Diamgolielo da mangiare a lui un bel piatto di insalata cresciuta dietro l'inceneritore e un bel bicchiere di vino fatto con l'uva marcia di Viggiano!
Secondo me il signor Febbo e' ignorante in materia, e non sa che in Basilciata il raccolto di olive e di uva e' DIMEZZATO da che e' arrivato il petrolio. E questo non lo dico io, ma uno studioso di economia della Bocconi, Antonio Bianco, in un convegno a Lanciano a Luglio. Che razza di assessore all'agricoltura e' uno che vuole distruggerla?E poi vi ricordate a Rete Otto che porto' anche il Corriere della Sera con la notizia che il "petrolio non porta ricchezza alla Basilicata" e che promise che non si sarebbero avute infrastrutture petrolifere ad Ortona? Chissa, se n'e' scordato e ora pensa che invece il petrolio portera' ricchezza all'Abruzzo.
Gianni Chiodi, invece ogni volta che parla dice cose diverse e contraddittorie. Non lo sa neanche lui che pesci pigliare e in mancanza di carattere decide di fare la cosa piu' facile, sempre e comunque. A Rete Otto prima disse che il petrolio era una straordinaria opportunita' per l'Abruzzo, poi scrisse a me dicendomi che era contrario al centro oli di Ortona, poi dice che dei pozzi non restera' nulla - chissa' per quale magia - ora si decide come spartirsi i soldi.
Prova che certe volte la spina dorsale e' un optional nei nostri politici. A quello non gliene importa niente dell'Abruzzo. Invece di difenerci, ci vende.Come diceva Don Abbondio, se uno il coraggio non ce l'ha non se lo puo' dare. Io aggiungerei, ma se fai il presidente della regione e non hai gli attributi per scacciare dalla tua terra gli invasori irlandesi, americani, canadesi ed inglesi, che vogliono venire qui a derubare il tuo territorio, e ti acconenti delle briciole, e' meglio che fai un altro mestiere. I rammolliti non ci servono.
Chiodi e Febbo resteranno nella storia come i due politicucci che hanno venduto l'Abruzzo, fra mille bugie, mille inganni alla gente. Che schifo.
Cosa fare? BOMBARDARE LA REGIONE DI EMAIL. Diciamo loro che non vogliamo le estrazioni, ma invece che venga prolungata la legge regionale che vieta le trivelle in Abruzzo fino al 31 dicembre 2009. In alto a destra mettero' gli indirizzi a cui scrivere.Ovviamente questa non e' una battaglia politica per me, ma umana e io spero che per una volta gli amministratori tutti si diano una mossa e si comportino secondo coscienza.
Franco Moroni e' stato il consigliere della provincia di Chieti a cui va l'onore ed il riconoscimento di avere spinto la provincia a mandare le osservazioni contro Elsa, firmate da Enrico di Giuseppantonio. Ieri, sempre grazie a Moroni TUTTA LA PROVINCIA DI CHIETI HA VOTATO ALL'UNANIMITA' CONTRO IL PETROLIO. Il mio ringraziamento pubblico per avere spinto in questa direzione a Franco Moroni, ed anche a Enrico Di Giuseppantonio, per avere finalmente deciso da che parte stare.
Purtroppo, in questi tempi cosi drammatici, occorre fare ancora di piu', ed e' arrivata l'ora di NON AVERE PAURA a contrastare Chiodi a livello regionale. A fargli vedere che qui non siamo sudditi, ma cittadini.Occorre che TUTTI siano uniti, non e' il tempo di guardare alla destra o alla sinistra, quanto alle persone di buona volonta' che vogliono fare la cosa giusta. Tutti i sindaci, tutti i firmatari della moratoria attuale, la chiesa, i Verdi, i cittadini, occorre che tutti lavoriamo assieme. Non c'e' alternativa. La gente e' dalla parte di chi il petrolio non lo vuole, nei fatti e nelle parole.
In tutta questa storia aleggia vagamente una figura, quella dell'assessore all'ambiente, Daniela Stati. Muta era, muta rimane. Che brutto esempio per il genere femminile.