Ecco i link per le osservazioni brevi e per quelle brevissime
da mandare agli uffici regionali della regione Basilicata.
Scegliere una delle due.
Mettere data e nome e inviare con la posta elettronica certificata a
ambiente.territorio@cert.regione.basilicata.it
E mettere in cc i seguenti:
nopozzopergola@gmail.com
salvatore.lambiase@regione.basilicata.it
sindaco.marsiconuovo@rete.basilicata.it
Tutto sara' raccolto qui, per testimonianza futura
Per farsi la Posta Elettronica Certificata (PEC), qui
Nota bene: solo in Italia esiste il concetto - malato - di posta elettronica certificata.
Se non si ha la PEC mandare lo stesso agli indirizzi di cui sopra
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L'ENI continua, i politici di Basilicata dormono e cosi, eccoci qui di nuovo una volta a bombardare gli uffici regionali lucani con le nostre osservazioni di contrarieta'.
Come sempre, e' importante la partecipazione di tutti.
Il pozzo non verra' fermato sulla squisitezza delle argomentazioni, secondo me, quanto invece dallo scandalo popolare, dal fatto che (io spero) da ogni parte di Italia arrivera' fermo e forte e chiaro il no di un popolo intero.
Siamo in Basilicata, provincia di Potenza, zona sismica uno, la piu' pericolosa.
Il progetto Pergola prevede la costruzione di un pozzo, di un oleodotto associato di sette chilometri che si snodera' vicino e dentro a case, campi, parchi, zone protette e riserve acquifere impattando tutto quello che trovera' per strada. La destinazione finale del petrolio e' il centro oli di Viggiano, aumentando ancora il quantitativo di materiale trattato e i rischi di inquinamento.
E' un vero scandalo, perche' i signori politici di Basilicata continuano a promettere che tuteleranno il territorio, che tutto sara' fatto nel rispetto dell'ambiente che "ghepensomi".
L'ENI dal canto suo non si vergogna neanche un po a dire che gli effetti sono "lievi/trascurabili/nulli".
E certo, da San Donato Milanese, a 1000 chilometri di distanza e' tutto lieve/trascurabile/nullo.
Che vuoi che dicano?
Fanno veramente piangere.
Ne abbiamo fatte anche per varie concessioni in Puglia, Sicilia, Abruzzo, Sardegna, da ogni parte d'Italia.
La scadenza per dire il proprio no alla regione e' il 10 Febbraio.
Le istruzioni per inviare i testi sono semplici:
1. Aggiungere dettagli personali e/o della propria esperienza di vita al mio testo base - albergatori? turisti? pescatori? amanti della montagna? - in modo da non mandare alla regione testi tutti uguali anche se loro sono tenuti ad accettare tutto quello che arriva e a tenerne conto. Quello che ho scritto e' solo un testo base, che si puo' mandare tal quale ma al quale e' meglio aggiungere considerazioni individuali.
2. Mettere nome, data, indirizzo. Lettere anonime non vanno bene.
3. Inviare con la posta elettronica a
salvatore.lambiase@regione.basilicata.it
sindaco.marsiconuovo@rete.basilicata.it
nopozzopergola@gmail.com
4. Se si preferisce usare la carta, si puo' inviare tutto anche
Regione Basilicata
Osservazioni all'autorizzazione (VIA) del progetto "Pergola"
Dipartimento Ambiente
Territorio e Politiche della Sostenibilita
Territorio e Politiche della Sostenibilita
Ufficio Compatibilita Ambientale
Via Verrastro 5
85100 Potenza
Se si vogliono usare fax:
REGIONE BASILICATA
UFFICIO RELAZIONI PUBBLICO 0971.668154
AMBIENTE TERRITORIO SOSTENIBILITA' 0971.669082
5. L'invio all'indirizzo nopozzopergola@gmail.com e' solo per mettere tutto nel raccoglitore comune. Questo serve solo per la cronistoria, e per referenze future e per rompere le scatole ai politici. Ad esempio, qui dove abbiamo messo tutti i testi mandati contro Ombrina Mare qualche tempo fa.
6. Incoraggiare enti, comuni, associazioni a farlo a loro nome. E' importantissimo.
Ormai sono diversi mesi che mandiamo osservazioni su vari testi di petrolieri, e la metodologia e' abbastanza collaudata.
Basta solo che ora facciamo sentire la nostra voce forte, compatta e numerosa.
La legge obbliga gli enti regionali a tenere conto di queste osservazioni, secondo vari trattati internazionali.
E' un modo per noi cittadini di riprenderci la nostra democrazia e di non delagare a nessuno il nostro futuro.
E' un diritto che e' sancito dalla comunta' europea tramite il trattato di Aarhus, recepito anche dall'Italia.
Non
esistono limiti di residenza, per cui tutti possono fare sentire la
propria voce. E' un bel modo di dimostrare solidarieta' fra noi.