Unrest in Nigeria has lowered oil and gas
production,
and the company is losing money in its key Americas
exploration and production business, where its multibillion dollar
Alaskan drilling program has been plagued by accidents and problems.
Shell
has also been hurt by the poor environment for refining crude oil into
products like gasoline and diesel, especially in Europe, where demand
for gasoline has weakened.
Analysts say that nearly all refineries in
Europe are losing money because they are unable to sell refined products
for more than the cost of crude oil and processing.
The New York Times
Il popolo antitrivelle nel resto del mondo esulta.
L'annuncio arriva da Ben
van Beurden, della Shell, che dice che la colpa dei mancati obiettivi e' delle difficili condizioni in Nigeria ed in Alaska e con le raffinerie europee che perdono tutte soldi.
Le stime iniziali di utili erano di 4.9 miliardi di utili, che pero' sono state abbassate a 2.9 miliardi, un calo del 48%.
Le azioni stamattina sono scese del 4% a Londra.
Non e' la prima volta che questo accade, anzi, e' il terzo trimestre di stime al ribasso per la ditta olandese.
Come molte ditte petrolifere, e finito il petrolio "facile", la Shell e' coinvolta in molte operazioni considerate rischiose e difficili. Ad esempio, i progetti di trivellare i mari delll'Alaska sono stati un fallimento dopo l'altro a causa delle cattive condizioni climatiche, dell'opposizine dei residenti e di imprevisti di vario genere che hanno reso impossibile tirare fuori una sola goccia di petrolio nonostante miliardi e miliardi di dollari spesi.
Secondo Forbes magazine, la colpa sono dei 700 milioni di dollari persi nell' Eagle Ford shale del Texas. Nel 2010 la Shell prese in concessione un ranch di 100,000 acri da un petroliere di Houston, Dan Harrison e lo pago' un miliardo di dollari. Ma dopo un paio di anni di intensa attivita' esplorativa la Shell si e' resa conto che anche qui, non e' tutto oro quello che luccica. Del tanto decantato gas, poche goccie.
Secondo Forbes magazine, la colpa sono dei 700 milioni di dollari persi nell' Eagle Ford shale del Texas. Nel 2010 la Shell prese in concessione un ranch di 100,000 acri da un petroliere di Houston, Dan Harrison e lo pago' un miliardo di dollari. Ma dopo un paio di anni di intensa attivita' esplorativa la Shell si e' resa conto che anche qui, non e' tutto oro quello che luccica. Del tanto decantato gas, poche goccie.
Gli investitori hanno piu' volte comunicato alla Shell di dovere ottimizzare le sue operazioni e di dover tagliare i costi.
E questo nonostante la Louisiana avesse un governo amico, e promesso incentivi e ogni sorta di facilitazione. L'idea era di creare fluidi normalmente prodotti dal petrolio, ma usando invece gas naturale come fonte primaria.
Bocciato.
Tempo di passare ai pannelli solari, no?
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