L'ENI che ribadisce il tuttapposto il giorno 22 Dicembre 2016
The government is preparing further charges
of "conspiracy,
bribery, official corruption and money-laundering"
against Shell and
Eni.
"This is historic. Generations of Nigerians have been robbed
of
life-saving services while oil men have grown rich at their expense,"
Simon Taylor,
Global Witness, associazione anti-corruzione
Eccoci qu un altro scandalo internazionale e giochi poco puliti con di mezzo la nostra beneamata ENI, ditta che al 30% e' tutti noi.
La concessione si chiama "Oil Prospecting License 245" o OPL 245, e' una delle piu' grandi del paese ed e' stata sospesa per meglio eseguire indagini e portare in tribunale compagnie e individui accusati di possibili atti di
conspiracy, bribery, official corruption and money laundering
cospirazione, tangenti, corruzione di ufficiali, e lavaggio di danaro sporco.
Sono parole testuali.
L'ENI casca dal pero e dice che sanno di questa questione dalla stampa, ma non hanno ricevuto alcuna notifica ufficiale. Ovviamente non possono che dire che loro sono santi e puri e non c'entrano niente e negano tutto:
“We are aware of media reports, but we have not received any notification. ENI denies any wrongdoing in respect of its acquisition of a participation interest in the block OPL from the Nigerian government.
Di altro parere la Commissione Nigeriana dei Crimini Economici e Finanziari che invece indaga sulle licenze da mesi, guidata da Wilson Uwujaren. Oltre a membri del governo nigeriano, hanno partecipato alle indagini rappresentanti di Italia, Francia, Svizzera, Olanda ed USA.
Nel 2011, Shell ed ENI pagarono $1.2 miliardi per la OPL 245, fino ad allora sotto il controllo di Malabu Oil and Gas Ltd., guidata da Dan Etete, precedentemente ministro del petrolio. In questo passaggio di denaro pero' emerge il sospetto di frode, visto che degli 1.2 miliardi di dollari pagati da ENI e Shell, il governo nigeriano ne incasso' solo 210 milioni.
La concessione si trova in mare ed e' stimata contenere circa 9 miliardi di barili di petrolio e di essere del valore del circa 1 trillione di dollari -- o mille miliardi di dollari -- o un milione di milioni di dollari.
Un mare di soldi, in altre parole.
In realta' era dal 1998 che c'erano dispute su chi era il proprietario di questa concessione e del flusso di denaro che ci circolava sotto.
La Malabu acquisi' OPL 245 dal governo nigeriano nove giorni dopo essere nata come ditta petrolifera nel 1998. Per vari anni ci fu l'ombra di passaggi di denaro poco chiaro fra la Shell, il governo nigeriano, e i vertici di Malabu. Nel 2001 il governo cancello' la concessione da Malabu e la assegno' alla Shell. Poi nel 2011 passo' nelle mani di Shell ed AGIP (ora ENI). Gia' nel 2013 alcuni parlamentari del paese avevano sollevato dubbi sulla legalita' di tutti questi passaggi della compravendita di OPL 245.
Ora la domanda: che fine hanno fatto tutti i milioni di dollari fra i 210 incassati dal governo ed i 1.2 miliardi dichiarati di compravendita? Dove sono finiti quei 990 milioni? Qui un po di nomi e di possibilita'.
Secondo la Commissione di Wilson Uwujaren la differenza e' una tangente bella e buona.
La storia non ufficiale e le accuse sono che l'ex dittatore nigeriano, il generale Sani Abacha e il suo ministro del petrolio Dan Etete usarono dei prestanomi per formare la Malabu Oil and Gas Ltd nel 1998.
Grazie a questo strategemma acquisirono per loro stessi, in modo illegale, la concessione OPL 245 quello stesso anno, anzi nove giorni dopo, come detto sopra.
Il generale Abacha mori' in circostanze misteriose proprio nel 1998 e gli statuti interni furono modificati in modo fraudolento per intestare tutto al figlio di Abacha, Mohammed.
Nel 2001, sotto il governo civile di Olusegun Obasanjo, la concessione venne tolta da Malabu Oil e data alla Shell, proprio per l'ombra di irregolarita'.
La Malabu pero' fece causa, e pote' riprendersi OPL 245, finche' non la vendettero a Shell ed ENI nel 2011, come abbiamo visto, con l'accusa di frodi e tangenti.
Non lo sappiamo come andra' a finire, e se i tribunali valideranno la tesi di frodi e tangenti in questa transazione di sei anni fa.
Sappiamo solo che per ora ci sono ora "criminal charges" contro ENI a Milano, mentre in Nigeria ci sono altre accuse di reciclaggio di denaro sporco contro l'ex ministro Etete e due businessmen nigeriani che avrebbero facilitato lo scambio di denaro in quello che viene chiamato il "Malabu Oil scam".
Interessante che il giorno 22 Dicembre 2016 i nostri amici dell'ENI avevano mandato un comunicato stampa in cui ricordavano la fine delle indagini e che tutto e' stato fatto in modo appropriato e senza intermediari. Hanno assunto una "internationally renowned US law firm" per condurre indagini interne e sono arrivati alla conclusione che era tutto regolare, e che non ci furono pagamenti dall'ENI ad ufficiali del governo nigeriano.
Come sempre, l'ENI al 30% siamo ciascuno di noi.