Siamo nella citta' di Tourouvre-au-Perche in Normandia e la strada - per ora lunga circa un chilometro - fa parte del progetto Wattway, che ha l'ambizione di coprire 1000 chilometri di strade in Francia con pannelli solari.
La previsione e' che passeranno qui 2000 macchine al giorno: l'elettricita' dei pannelli dara' energia alla citta' e ai suoi 3400 residenti.
Se questo prototipo funzionera' si passera' alla grande scala con appunto i 1000 chilometri in tutto il paese.
In Italia, il nostro ministro dell'ambiente invece si diletta ad approvare pozzi petroliferi, airgun e gasdotti.
Notare: la Normandia non e' la Sicilia.
Nella capitale della Normandia, Caen,il sole picchia solo 44 giorni all'anno in media. Per il resto - cielo coperto, pioggia, nebbia o neve.
A Catania, per dirne una, hanno 253 giorni di sole in media l'anno.
E quindi, cosa aspettiamo a fare qualcosa di grande, di innovativo, che fa sognare?
Quante cose si potrebbero fare in Italia se solo ci fosse un po di creativita' e di amore.
E invece ci piace trivellare, arrivare per ultimi, e scopiazzare le cose alla meno peggio.
Evviva la Francia allora.
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31 Gennaio 2016
Germania:
"Walking on sunshine" e' una canzone di trent'anni fa, che adesso sara' realta' in Francia. Anzi, per i cugini d'oltralpe sara' "Driving on sunshine".
Il
governo francese ha infatti appena approvato un progetto di
pavimentazione di mille chilometri di strada con pannelli fotovoltaici
entro i prossimi cinque anni. Se avra' successo, il progetto dara'
energia a cinque milioni di famiglie - l'otto per cento della
popolazione nazionale.
L'idea
e' semplice: le strade in media sono occupate dalle automobili e dai
camion solo per il 10% del tempo. Perche' non trovare un modo
intelligente per usare queste enormi colate di bitume come generatori di
energia per il rimanente 90% del tempo?
Segolene Royal, ministro dell'ecologia e dell'energia di Francia ha gia' stanziato i fondi e gli appalti sono stati affidati alla ditta Colas che provvedera' alla costruzione di celle fotovoltaiche adatte al transito di automobili dette Wattway panels. Queste Wattway panels useranno silicio policristallino in vari strati per intrappolare i fotoni di luce. Sono state progettate per essere usate su ogni tipo di strada, sono resistenti a carichi pesanti e non c'e' bisogno di particolari accortezze per l'installazione. Pure i camion possono passarci sopra. I pannelli devono solo essere piazzati sopra l'asfalto, senza il bisogno di smantellare niente. Il loro spessore e' solo di sette millimetri. Ciascun Wattway panel, di venti metri quadrati di superficie in condizioni ottimali, puo' dare energia ad una singola casa. Non male no?
E come per tutte le cose, niente nasce a caso. Dietro a Wattway ci sono cinque anni di programmazione e di ricerca con una collaborazione fra la Colas, l'Istituto Nazionale per l'Energia Solare di Francia (detto INES) e l'Agenzia Francese dell'Amiente e dell'Energia.
Ma chi sta dietro a questa Colas? Colas sta per Cold Asphalt, ditta fondata nel 1929. La loro attivita' si e' focalizzata per quasi novant'anni sull'uso di bitume, asfalti per strade, materiale isolante per i tetti. Hanno spesso lavorato con le ferrovie e le autostrade di Francia e circuiti di Formula Uno. E poi... poi hanno deciso di innovare e si sono inventati Wattway, diventando i pionieri mondiali di questi pannelli. I tempi cambiano, le esigenze cambiano, e sono sicura che l'investimento in Wattway sara' per loro redditizio anche da un punto di vista di business.
Non e' la prima
volta che tutto questo accade: gia' in Olanda nella citta' di Krommenie
hanno piste ciclabili sulle quali sono installati pannelli solari, e
imitazioni sono in corso in tutto il mondo. Anzi, si pensa che queste
strade al sole -- che siano bici, che siano per automobili -- saranno
installati in modo sempre piu' capillare nelle "smart cities" del
futuro, visto il continuo crollo dei costi del solare, e vista la loro
utilita'.
Intanto in Germania apre la prima autostrada delle
biciclette, anche qui un progetto di mille chilometri di piste ciclabili
senza interruzione, con corsia di sorpasso e su un vecchio tracciato di
ferrovia nella Ruhr tedesca. Si calcola che una volta a regime, questa
bici-strada porterra' all'eliminazione di circa 50,000 viaggi di
automobili l'anno, collegando Duisburg, Bochum e
Hamm e quattro universita'.
Hamm e quattro universita'.
Tutti questi esempi mostrano che non siamo condannati a fare buchi e a spremere monnezza dal sottosuolo. Che il futuro sono sole e vento, creativita' e coraggio. Le trivelle sono vecchie, sono il passato. L'ha capito pure una ditta di bitume. Gli unici che non l'hanno ancora capito sono Federica Guidi e Matteo Renzi.
A quando una strada al sole anche in Italia?