Il vento del 2016 che se ne va, porta elettricita' record alla Svezia
Il cosidetto “Storm Urd” ha causato l'arrivo di venti forti che hanno generato circa 5.7 MWh nel sud del paese. E' il record di sempre, di circa mezza MWh rispetto alla stagione ventosa di un anno fa.
Ma quant'e' tutto questo vento? Tanto quanto l'elettricita' generata da sei centrali nucleari, secondo Anders Engqvist, analista per conto della Bixia, una delle principali ditte energetica del paese.
Sei centrali nucleari!
La tempesta Urd e' arrivata il giorno di Natale ed e' durata per vari giorni. Ci sono stati uragani violenti e le turbine hanno catturato energia quanto mai prima: il 26% di tutta l'energia del paese per tre giorni di fila e' venuta dal vento.
Il governo di Svezia e' molto ambizioso in questo senso e ci sono dozzine di iniziative per incoraggiare l'uso di rinnovabili. Il paese ha in programma di diventare al 100% rinnovabile entro il 2040.
Il target iniziale era del 50% di rinnovabili entro il 2020. Quel target e' stato raggiunto e superato nel 2012 e cosi hanno deciso di arrivare al totale della loro energia elettrica petrolio-free entro il 2020.
A Settembre 2016 in Svezia hanno deciso di stanziare circa 1 miliardo e mezzo di euro per iniziative che favoriscano la lotta ai cambiamenti climatici e per l'ambiente fra il 2017 e il 2020. Fra queste, come ridurre le emissioni di CO2, trasporto petrolio-free, ferrovie, piste ciclabili e altri progetti rinnovabili. E' il piu' grande finanziamento alle rinnovabili mai stabilito dal governo di Stoccolma. Ci saranno anche fondi per la cooperazione "green" internazionale.
Nel 2017 saranno eliminate tutte le tasse dalla produzione di energia solare dal tetto alle case, mentre se il solare arriva da enti terzi, le tasse scenderanno del 98% rispetto al 2016. Il tutto per incentivare gli investimenti nel sole, che ovviamente, non e' uno dei mezzi primari di approvvigionamento di energia per la Svezia.
L'obiettivo e' per il paese di arrivare al 5-10% di solare nei prossimi anni.
Come si e' arrivati fin qui?
Nel 1970 la Svezia importava petrolio che alimentava il 75% del suo fabbisogno nazionale. A causa della crisi del 1973 si cercarono alternative. I semi furono gettati allora.
Nel 2003 hanno iniziato con la certificazione elettrica "green" e hanno deciso che i fornitori di energia elettrica devono produrne o acquistarne un certo quantitativo da sole, vento, geotermico, onde, biocarburanti o idroelettrico da distribuire ai propri clienti.
Passo dopo passo nel 2015 si era arrivati al 57% dell'energia elettrica del paese generato dalle rinnovabili - idroelettrico e ventoidroelettrico in primis. Le stime per il 2016 sono del 64%, con il vento in forte ascesa al 10% totale. Il resto arriva ancora dal nucleare per la maggior parte.
Non solo, lo svedese medio rilascia in atmosfera circa 4.25 tonnellate di CO2 l'anno. L'europeo medio ne rilascia 6.91. L'americano medio? Ben 16.15 tonnellate!
E le centrali nucleari?
Quattro delle dieci centrali in funzione sono in via di dismissione e non ci sono progetti di costruirne di nuovi, per motivi di costo, e sopratutto perche' non si sa cosa fare dei rifiuti da smaltire secondo Anne Vadasz Nilsson, il direttore generale del Swedish Energy Markets Inspectorate, Il solo modo per crescere ancora e per arrivare al 100% di rinnovabili e' incentivare il vento a grande scala, il sole sui tetti, e il risparmio energetico.
Secondo il governo almeno, siamo sulla strada buona per arrivare al 2040 mantenendo le promesse di una Svezia petrolio-free.