Credo che non sia possibile restare indifferenti a queste immagini.
Duemila veterani di guerra americani si sono accampati nelle praterie del North Dakota per dare il loro appoggio ai Sioux che resistevano il passaggio dell'oleodotto North Dakota Access Pipeline.
Cosi, solo per amore, sono andati li e hanno offerto di essere a fianco delle tribu indigene le cui acque e i cui siti sacri erano minaccciati da questo oleodotto.
Lo US Army Corps decide in extermis di bloccare l'oleodotto e di considerare un percorso alternativo, dopo mesi di resistenza, di violenza, di freddo, di paura.
E alla fine, succede qualcosa di inaspettato, e di quanto piu' nobile l'umanita' possa offrire.
A un certo punto del tutto inaspettatamente, i veterani si sono inginocchiati ed hanno chieso scusa ai Sioux per il genocidio ed i crimini di guerra commessi dall'esercito americano contro i popoli indigeni nel corso dei secoli.
Quelle in alto sono le parole pronunciate dal rappresentante dei veterani, Wes Clark Junior. Suo padre fu supremo comandante della NATO, Wesley Clark.
Il capo Sioux, Leksi Leonard Crow Dog, per conto di tutte le tribu Sioux accetta le scuse e a sua volta chiede scusa ai militari per il dolore causato il giorno 25 Giugno 1876 quando i Sioux sconfissero la 7a cavelleria dell'esercito americano.
Il capo tribu dice "vi perdoniamo e chiediamo pace al mondo".
Tutti avevano gli occhi inumiditi.
E anche chi scrive.