Friday, July 30, 2010
Osservazioni contro le piattaforme in mare d505, d493
Ricorderete che questa volta lorisognori della Petroceltic sono andati a pubblicare il bando in Molise e non in Abruzzo e che ad accorgersi di questo nuovo attacco non e' stato ne' Enrico di Giuseppantonio - che tanto parla di osservazioni e di tavoli tecnici - ne i suoi assessori all'ambiente o al turismo, ma la gente normale, Giosue', Assunta, l'instancabile Fabrizia, e tutti noi di Emergenza Ambiente Abruzzo.
Come sempre, chiunque abbia scritto e non vede il proprio nome puo' mandarmi un email o scrivere nei commenti e aggiungero' il suo nome. L'ordine e' casuale. Le osservazioni che sono giunte a me sono tutte qui.
167. Antonella Di Campli, Lanciano
166. Antonietta Tenaglia, Lanciano
165. Eva De Carlo, Lanciano
164. Mariaida De Carlo, Lanciano
163. Cassandra Rossi, Lanciano
162. Giuseppe Rapino, Lanciano
161. Clementina Zimarino, Lanciano
160. Luigi Rossi, Lanciano
159. Nicola Rapino, Lanciano
158. Francesco Ferella, Universita' dell'Aquila
157. Nicola Patricelli, Orsogna
156. Ristorante Pizzeria Le due palme, San Vito Chietino
155. Pasticceria La Margherita, San Vito Chietino
154. Ristorante Greco & Levante, San Vito Marina
153. Hotel Ristorante La Cascina, San Vito Chietino
152. Il Girasole, srl Lanciano
151. Martelli Sport, Lanciano
150. Alta Marea Hotel Trabocchi - Fossacesia
149. Hotel Primavera - Ortona
148. Hotel Miramare - San Vito Chietino
147. Hotel Levante - Fossacesia
146. Hotel Giardino Mare - Fossacesia
145. Hotel Giardino Mare - San Vito Chietino
144. Hotel Garden - San Vito Marina
143. Pescheria da Zio Rocco - San Vito Chietino
142. Seaside Prodotti ittici all'ingrosso - Ortona
141. Pesheria L'Ancora - Fossacesia
140. Pasta all'uovo - Ortona
139. Bar Nardone - San Vito Chietino
138. Estro'Verso - San Vito Chietino
137. La Pergamena - San Vito Chietino
136. D'Angelo Olga - San Vito Chietino
135. Minimarket - San Vito Chietino
134. Farmaagricola Sanvitese - San Vito Chietino
133. Costantino Perilli - San Vito Chietino
132. Ditta Bucco Pasquale - Ortona
131. Altobelli Rosanna - San Vito Chietino
130. Industria Vinicola Antonio di Paolo - San Vito Chietino
129. Vivai Piante Achille e Giuseppe Mancini - San Vito Chietino
128. Ditta Nardone Carmine - San Vito Chietino
127. Pelletti Marinella - San Vito Chietino
126. D'Angelo Leonello - San Vito Chietino
125. Esperia - San Vito Chietino
124. La Fornaretta - San Vito Chietino
123. Macelleria e Salumeria 'Antica Tradizione' - Ortona
122. Iezzi Arredamenti - San Vito Chietino
121. Picard Daniela Regalo in - San Vito Chietino
120. Nardone Gabriele Ferramenta - San Vito Marina
119. Tabacchi Lotto Berghella Adriano - San Vito Marina
118. Macelleria Mancini - San Vito Marina
117. Macelleria Ciccotosto Orlando - San Vito Marina
116. Forno Cupido Francesco - San Vito Marina
115. Lu Trabbocche di D'Onofrio Giuseppina - Fossacesia
114. Susi Pasta Fresca - Fossacesia
113. Mare Blu - Fossacesia
112. Sorgini Bici Mania - Fossacesia
111. 3A Servizi - Atessa
110. Alimentari - Fossacesia
109. Frutta e Verdura - Fossacesia
108. Panificio Pasticceria Rodo - Fossacesia
107. Macelleria Pagliarone Alessandro - Fossacesia
106. Macelleria Marino Dante - Fossacesia
105. Pizziera Alfieri - Fossacesia
104. Trattoria San Domenico - Ortona
103. Ristorante Thomas - Ortona
102. Ristorante Stasera Pago Io - Rocca San Giovanni
101. Associazione Culturale Ristoranti
100. La Taverna del Gusto – Rocca San Giovanni
99. Ristorante Greco Levante – San Vito Chietino
98. A.I.S.A.M Enoteca Regionale - Ortona
97. Ristorante Alta Marea –Fossacesia
96. Ristorante Giardino Mare – San Vito Chietino
95. Ristorante Al Vecchio Teatro - Ortona
94. Agriturismo Il Grappolo – Ortona
93. Agriturismo I transumanti - Ortona
92. Agriturismo Dragani - Ortona
91. Bed and Breakfast Il Colle - Ortona
90. Campeggio Agrituristico Gli Olivi - Casalbordino
89. Bed and Breakfast La Scogliera – San Vito Chietino
88. Bed and Breakfast Villa Mari – San Vito Chietino
87. Bed and Breakfast Lo Scoglio – San Vito Chietino
86. Bed and Breakfast I Trabocchi – San Vito Chietino
85. Bed and Breakfast La Taverna del Gusto – Rocca San Giovanni
84. Costa Ginestre - Ortona
83. La Fiesta del Sol –Fossacesia
82. Bed and Breakfast Il Golfo degli Aranci, San Vito Chietino
81. La Casa dal Tetto Verde, Lanciano
80. Nicoletta Lanci, Lanciano
79. Pescheria Zio Rocco, San Vito Marina
78. Hotel Miramare, San Vito Marina
77. Stabilimento Balneare Il Gabbiano, Fossacesia
76. Pizzeria Ristorante La Fornaretta, San Vito Marina
75. Stabilimento Balneare La Conchigia, Fossacesia
74. Stabilimento Balneare La Galetta, Fossacesia
73. Pescheria Tentucci, Lanciano
72. Don Vittorio Lusi, Lanciano
71. Selena Salustri, Amstelveen, Olanda
70. Daniela Soavi, Roma
69. Donato Spoltore, Diepenbeek, Olanda
68. Chad Topaz, Macalester University
67. Gruppo Verdi
66. Venusia Vinciguerra, Oslo
65. Virtus Frentana, Lanciano
64. WWF Abruzzo
63. Edoardo Zavarella, Stanford University, California
62. SOS Costa Trabocchi, Rocca San Giovanni
61. Ludovica Raimondi, Giulianova
60. Giovanni Pelino, Los Angeles
59. Pastificio Corona, Lanciano
58. Stefano Pace, Teramo
57. Provincia di Chieti
56. Comunita' dei Padri Passionisti di San Giovanni in Venere, Fossacesia
55. Leonardo Musicco, Trani
54. Gay Melozzi, Giulianova
53. Giulia Anna Mazzara, Roma
52. Clara Primante, Universita' di Barcellona
51. Il Quercione, Lanciano
50. Antonio Piccoli, Torricella Peligna
49. Casa Editrice Menabo', Ortona
48. Comunita' religiosa del Miracolo Eucaristico, Lanciano
47. Organizzazione Lucana Ambientalista, Potenza
46. Fausto Di Biase, Universita' di Chieti
45. Giuseppe Mastrodomenico, Torino
44. Lorenzo Luciano, Casalbordino
43. David Klein, Los Angeles, California
42. Italia Nostra, Giulianova
41. Il Crampo, Lanciano
40. Francesca Di Benedetto, Treglio
39. Carlo Iasci, Lanciano
38. Filomena Dalida Di Tullio, Lanciano
37. Alberto Iasci, Lanciano
36. Isabella Canzano, Lanciano
35. Alessandro Gentile, Vasto
34. Elisa Franco, Caltech, Pasadena, California
33. Comitato Difesa dei Beni Comuni, Teramo
32. Iolanda Di Simone, Teramo
31. Assunta Di Florio, Lanciano
30. Federica Bucci, Bologna
29. Angela Di Berardino, Los Gatos, California
28. Riccardo Corona, Vienna,
27. Confcommercio, Pescara
26. Comitato Abruzzese del Paesaggio, Pescara
25. Circolo Tennis Martelli, Treglio
24. Ciclo Pazzi, Lanciano
23. Tom Chou, Los Angeles
22. Libera Berghella, Caltech, Pasadena, California
21. Davide Baldi, Parma
20. Assoturismo, Teramo
19. Dan Aspromonte, Santa Cruz, California
18. Arci, Vasto
17. Animalisti Italiani, Lanciano
16. Domenico Angelucci, Università di Chieti
15. Francesco Amoroso, Lanciano
14. Croce Arcobaleno Onlus, Lanciano
13. Luigi Rossi, Lanciano
12. Cassandra Rossi, Lanciano
11. Benito Anfossi, Lanciano
10. Albergo Alba, Lanciano
9. Venditti SAS, Lanciano
8. Duilio Marfisi, Lanciano
7. Filippo D'Orsogna, Lanciano
6. Carlo Battistella, Lanciano
5. Oreste Battistella, Lanciano
4. Sebastiano Nasuti, Lanciano
3. Parrocchia Sacro Cuore di Gesu', Lanciano
2. Maria del Bello, Lanciano
1. Maria Rita D'Orsogna, Los Angeles, California
Wednesday, July 28, 2010
La Vega Oil di Ragusa
In alcune regioni italiane il petrolio a mare si estrae gia' da decenni - per esempio in Sicilia, a Ragusa. Cerchiamo allora di vedere che succede li, nella terra di Miss Vicari, la piu' grande amica dei petrolieri italiani.
A Ragusa hanno una piattaforma fissa detta Vega Alfa, e fino al 2008 una nave petroliera ancorata li vicino detta Vega Oil. Le strutture sono di proprieta' dell'italiana Edison. La piattaforma fissa sorge ancora a 11 miglia dalla costa, circa a 20km da riva e fino a due anni fa dalla Vega Alfa estraevano il petrolio e poi lo caricavano sulla Vega Oil. Quest'ultima era una sorta di serbatoio galleggiante, costruita nel 1972 e messa li nel 1988, un FPSO senza il desolforatore.
Nel 2008 ci rese conto che questa nave galleggiante, fra Marina di Modica e Sampieri, rischiava di affondare. La Procura di Modica denuncio' la mancanza delle più elementari condizioni imposte dal Codice della Navigazione in materia di sicurezza.
La foto in alto nella nave mezza arrugginita non lascia spazio a dubbi su quanto la Edison ci tenesse alla sua nave petrolifera.
La Cronaca di Ragusa riporto' che le carenti condizioni strutturali imputabili ad una manutenzione ordinaria quasi del tutto assente avevano indotto la Capitaneria di Porto ad attivare l’iter propedeutico allo svuotamento, per poi procedere allo sgancio, scongiurando irreparabili danni ambientali in caso di sommersione.
Dunque e' cosi che operano petrolieri - in Sicilia, nel golfo del Messico e ovunque glielo si lascia fare - mancanza di elementari condizioni di sicurezza, manutenzione ordinaria assente, pericoli di sprofondamento. Ma come si puo' lasciare una nave petrolifera piena di petrolio senza manutenzione? Misteri.
Ovviamente i tre hanno detto che andava tutto bene e non c'erano pericoli.
A quel tempo la nave Vega Oil aveva circa 60 mila tonnellate di petrolio e 40 mila di gasolio. Decidono allora di svuotare la nave, e i rischi magicamente scompaiono.
A quanto pare secondo le perizie tecniche, se non la svuotavano, la nave sarebbe sicuramente affondata, inquinando tutta la Sicilia del sud orientale e Malta per anni.
Apriamo una piccola parentesi sul tipo di nave usata: la Vega Oil era a monoscafo, dove la separazione fra acqua e petrolio consiste solo in una sottile lamiera metallica. Una volta sfondata la lamiera, caput. Tutto il contenuto finisce in mare.
Dopo il disastro della Exxon-Valdez, nel 1989 in Alaska, con l'inabissamento della petroliera e i conseguenti danni ambientali, gli americani decisero di vietare tali navi. Era il 1990. Si adeguo' poi anche la legge europea che dispose che dal 2005 ci fosse l'obbligo di usare navi a doppio scafo, con una lamiera in piu'. Praticamente il doppio scafo e' una specie di doppio vetro, con una certa distanza di sicurezza fra le due lamiere, di modo che se viene sfondata una di queste, l'altra puo' ancora tenere.
L'Europa obbligo' le navi monoscafo ad essere aggiornate a doppio scafo dopo i 25-30 anni di vita.
Dunque la nave monoscafo della Edison non solo era vecchia, corrosa, senza manutenzione, e in condizioni di degrado ma era rimasta in mare per 36 anni, un tempo piu' lungo di quanto consentito e in violazione a leggi europee.
Ma tanto siamo in mezzo al mare. Chi andra' mai a controllare??
Passa un po di tempo. Siamo al 2009, la nave e' stata svuotata. Decidono di mettere una nuova nave, scintillante e potente. E siccome va sempre tutto bene finche' non ci scappa il morto o lo scoppio, nel 2009 decidono di archiviare il tutto. Nessun problema per la Edison.
Archiviano si, ma cambiano nave. La domanda e' semplice, ma se non ci fossero state quelle denunce della magistratura la nave sarebbe stata cambiata? O sarebbe rimasta li fino all'inabbissamento? E se l'hanno cambiata vuol dire che la Vega Oil i problemi ce li aveva. E perche' nessuno e' responsabile mai di niente? E se l'Europa dice 30 anni perche' le multe a 36 anni non si applicano?
Resta poi la domanda spettrale. Che fine hanno fatto le centomila tonnellate di petrolio e gasolio che stavano sulla Vega Oil e che hanno scaricato dalla nave?
Non si sa, ma quello che si sa e' cha la magistratura ha chiesto il rinvio a giudizio ai responsabili della piattaforma per il reato di inquinamento. L'accusa e' di avere gettato a mare 100,000 tonnellate di petrolio e di gas.
Arriviamo al Maggio 2010 con altre accuse a lor signori della Edison. Ce li ritroviamo di nuovo, in compagnia di altri eleganti personaggi per i reati di inquinamento ambientale:
Onore al procuratore Francesco Puleio per avere messo insieme questa indagine.
L'accusa? Come da copione - monnezza a mare per risparmiare.
Secondo l’accusa, i responsabili del Campo Vega avrebbero sversato in mare, con modalità illecite e nocive per l´ecosistema, ma che consentivano alla Edison risparmi di spesa per decine di milioni di euro, rifiuti speciali pericolosi quali acque di strato, acque di lavaggio e acque di sentina, derivanti dall’attività estrattiva e di stoccaggio degli idrocarburi coltivati nella concessione mineraria, con conseguente inquinamento della zona.
Se ne parla il 21 Ottobre in tribunale. Si e' costituito anche il Ministero dell'Ambiente come parte civile.
Vediamo.
Fonti: Scicilnews, Essenzialeonline, Harbours, Corriere di Ragusa, Corriere di Ragusa2
Sunday, July 25, 2010
Di notte
Intanto per il viaggio in Basilicata e in Puglia, voglio ringraziare tutte le persone sincere - Enzo, Cosimo, Felice, Vito, Franca - e tutti gli altri che si sono spesi per organizzare eventi di sensibilizzazione in quelle citta' del sud, belle e che non conoscevo. Alla fine, e' sempre la gente 'normale' che rende il tutto speciale. Grazie a tutti per l'affetto e per la comprensione. Grazie anche a Carlo Vulpio e a sua moglie per le belle cose che mi hanno detto.
Molti di voi si sono chiesti perche' io sia venuta fin li a parlare di petrolio. Semplicemente perche' e' giusto cosi. Non voglio niente. Volente o nolente sono italiana, e anche se certe volte mi vergogno di questa nazione, e' il mio dovere di fare il meglio che posso per migliorare le cose, senza lasciarsi prendere dal fatalismo.
Sono andata in Puglia e in Basilicata con lo stesso spirito con cui sono andata a farmi il giro d'Abruzzo, o in Brianza, o a Monopoli, o a Chioggia, o a parlare in via youtube a Savona, a Busalla. E' giusto cosi, e io non voglio niente in cambio, se non che il mio lavoro e la mia persona non vengano strumentalizzate da nessuno.
Fa male sentire tutta la cricca politica abruzzese piu o meno ripetere pappagallescamente le cose che predico da tre anni - gratis e per amore - e appropriarsi delle mie notti insonni, usando il tutto per propagandare le loro carriere politiche.
Fa male sentire dire che e' stata la provincia di Chieti a coordinare le osservazioni quando il presidente della provincia di Chieti, Enrico di Giuseppantonio non sapeva neanche cosa fossero e gliele ho dovute preparare io all'inizio, e quanto tutto il lavoro di coordinamento l'ho fatto io dal primo al'ultimo progetto.
Fa male sentire Nuovo Senso Civico parlare del loro immenso lavoro quando hanno solo ricopiato le mie presentazioni power point, qualche volta anche sbagliando i dati che ho pazientemente messo assieme, e quando per i pozzi a mare di sei progetti non hanno scritto una osservazione propria, ma hanno solo fatto un copia incolla di un testo passatogli da altri e per il solo pozzo di Ombrina. Per gli altri cinque pozzi, non hanno fatto niente.
Piu' male di tutto ha fatto sentire che la gente e' stata invitata a dare loro 10 euro a testa. Dieci euro a persona.
Ci tengo a sottolineare che non sono stata mai pagata per nessun intervento, e che quei soldi non verranno a me, cosi come i soldi dei DVD circolati in passato, a due o cinque euro, non sono venuti in tasca a me. A suo tempo avevo espressamente chiesto che le mie informazioni non fossero usate a scopo di lucro. A suo tempo ho rifiutato qualsiasi ruolo nella politica, da cui mi erano giunte offerte da destra e da sinistra.
Fa male vedere che ci sia chi voglia sporcare il mio operato, per farsi piu' bello lui.
Ecco, ciascuno puo' pensare di me quello che vuole - so chi sono, so quanto valgo, so cosa c'e' dietro di me, so con quanto impegno e caparbieta' abbia affrontato tutte le prove della vita e quante volte io stessa abbia voluto mettermi alla prova. E anche se mi vedete cosi, un po sprovveduta e magari facilmente brain-washable non lo sono affatto.
Scelgo di essere buona, scelgo di dare il beneficio del dubbio a tutti, scelgo di essere innocente per quanto riguarda il mio rapporto con il prossimo, scelgo di non fare calcoli e di fare le cose per amore.
Ma alla fine, il tempo e la verita sono sempre piu' signore di tutte le malelingue e di tutte le bugie.
Tuesday, July 20, 2010
Vicari, Gasparri, Quagliarello e Cursi - esperti di petrolio
Che ridere. Una certa Simona/Stefania qualche tempo fa si e' loggata a questo computer dalle stanze del governo italiano. Ha lasciato un po di insulti nei commenti e se n'e' andata.
Oggi il quartetto di cui sopra proponge una legge - scritta senza tenere conto di nessun esperto indipendente o dei cittadini, ma solo dei loro amici di Assomineraria - in cui si parla di un testo unico dalla prospezione alla coltivazione del petrolio.
Cioe' fai una domandina, come quelle che fa la Petroceltic, in cui dici che vuoi solo sondare i fondali in maniera temporanea, e per amore della conoscenza, che durera' poco poco, tre mesi d'autunno, non se ne accorgera' nessuno. E poi ci metti un paragrafetto in cui dici: se va bene, questo documento richiede anche di poter fare il pozzo permanente, la piattaforma, oleodotti e per magari piazzarci navi FPSO in futuro. Cosi, puoi propagandare di fare una innocente esplorazione, mentre invece ti stai preparando per restare li per 20 o 30 anni a pompare porcherie dal sottosuolo, fra case, vigneti e spiagge.
Magari, fai le domande in sordina, zitto zitto, come ha bene imparato la Petroceltic, senza farlo sapere alla gente, cosi' magicamente hai le porte spalancate, non solo per l'ispezione geologica, ma anche per tutti gli altri orrori che vorrai fare.
Il quartetto dice che produciamo il 6% del fabbisogno nazionale di petrolio e il 10% di gas, dicono che abbiamo fatto enormi investimenti per le infrastrutture e che siamo addirittura dei leader globali per il petrolio. Che gli importa della gente, del fatto che il nostro petrolio e' sporco ed inquinante?
E' buffo che scrivino ancora che in Norvegia non ci sono royalties, mentre li devi versare l'80% del ricavato al governo! Non a caso le casse e il fondo pensioni della Norvegia sono fra i piu ricchi del mondo.
Parlano di 30.000 occupati - che potrebbero arrivare a 58,000 se si considerano trasporti, alberghi e pulizie. Proprio quello di cui abbiamo bisogno. Li togliamo al turismo, e li mettiamo al petrolio! Questi non hanno imparato niente dall'esperienza lucana.
Dicono che siccome c'e' la crisi, si deve investire e che i rallentamenti burocratici devono finire. Pero' tutto deve essere fatto con sicurezza - chissa' come si garantisce la sicurezza se gli dai l'acceleratore ai permessi e metti tutto in un calderone, dalla ricerca all'estrazione.
Dicono che si devono garantire progetti gia' individuati ma non ancora sviluppati - della gente non gli interessa niente, ovviamente e di loro nemmeno una parola.
Dicono che la meta' delle royalties finiranno in loco e l'altra meta' a Roma. Lo stesso per le strutture in mare. Ora le strutture di mare sono collegate al 4% delle royalties. Questo vuol dire che in loco resta il 2% degli introiti. Che devono essere spartiti fra: Provincia, Regione e Comuni
che stanno a 12 miglia (22km) da tali strutture. Al di sotto delle 250 mila tonnellate annue di petrolio estratto: zero lire. Immaginate che miseria che arrivera' nelle casse dei comuni interessati, con tutte queste divisioni.
Ovviamente non e' cosi' che si deve fare il conto, ma si deve tenere presente tutto quello che verra' invece perso. Non puoi petrolizzare il tuo mare ed aspettarti che i turisti continuino a venire, no?
E che ci si fa con questi soldi? Dicono che ci faremo un sacco di cose, fra cui migliorare la tutela dell'ambiente, la salute pubblica, il patrimonio infrastruttrale, la tutela del territorio e diminuire il prezzo della benzina. Cioe' prima distruggi il tuo ambiente, poi usi i soldi delle trivelle per tutelarlo. Che saggezza!
Proprio come hanno gia' fatto in Basilicata. Distruggiamo agricoltura e turismo per lo sconto sulla bolletta - fra l'altro in Basilicata la benzina costa di piu che altrove, ma questo il quartetto non lo sa, e non gliene importa di saperlo.
Faranno pure una agenzia per le risorse minerarie - cosi e' piu facile per Assominera controllare tutto, e gestire i propri interessi.
In tutto il decreto, non una parola sulla gente, sulla partecipazione popolare, su possibili referendum, sulla sensibilizzazione della gente, sulla sicurezza vera, sulle inesistenti risorse che ha l'Italia per risanare possibili situazioni drammatiche come quelle del golfo del Messico, sul trivellamento in acque profonde, o sulla situaizone della Castalia, che non ha soldi per pulire il mare in condizioni normali, figuriamoci quando lo stivale sara' un enorme campo petrolifero.
Da, ultimo, questa agenzia avra' bisogno di un capo (= un altra bella poltrona, pagato fior di quattrini). E chi sara' mai?
Dicono che il direttore generale sara' "scelto tra persone di indiscussa moralita' ed indipendenza, di comprovata professionalita' ed elevata qualificazione e competenza nel settore".
Attendo con ansia di sapere chi sara' questa persona di indiscussa moralita' ed indipendenza, se non altro per farmici due risate.
Monday, July 19, 2010
Sorry ain't enough no more
Thursday, July 15, 2010
E' arrivata la politica
Lettere per d493/d505
-----
Mi pare di capire ora che il partito democratico organizza un evento contro il petrolio a Lentella, il giorno 17 luglio.
Ci saranno fra gli altri Franco Caramanico, del PD.
La cosa mi risulta alquanto bizzarra, a dire il minimo, visto che ERA FRANCO CARAMANICO L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE PER LA REGIONE ABRUZZO AI TEMPI DEL CENTRO OLI, visto che a suo tempo fece ben poco per fermarlo il centro oli, e visto che addirittura Franco Caramanico affermo' a suo tempo, sempre sul centro oli:
“noi abbiamo provveduto a rilasciare un nulla osta che riguardava la compatibilita paesaggistica”
Almeno Daniela Stati tace, questo invece dava i nulla osta! Ditemi voi se una raffineria di petrolio puo' essere ‘paesaggisticamente’ compatibile con i nostri vigneti.
In seguito, Paglieta nel 2008, quando gli chiesi davanti a tutti perche' non avesse ritenuto opportuno informare la popolazione, mi disse che per informare la gente occorreva avere risposte e lui non ce le aveva. Disse che tutto quello a cui aveva detto "si" era un atto dovuto.
Un atto dovuto!!! Non capisco e non capiro' mai questo modo di far politica, senza spina dorsale. Se il petrolio fa male, fa male sempre, e una persona onesta per davvero e che opera in coscienza, prende posisioni con o senza il consenso popolare. Anzi, si attiva per crearselo il consenso popolare, e non perche' porta voti, ma perche' e' giusto cosi.
Questa manifestazione Caramanico la doveva fare il 17 luglio del 2007, non il 17 luglio del 2010.
Cosa e' cambiato da allora? La risposta e' semplice, la gente sa, e non solo e' un suicidio politico dire di essere favorevoli al petrolio, ma ce da guadagnarci a dire di essere contrari.
Dove era Caramanico a fare la manifestazioni, ad organizziare eventi PRIMA che sulla scena giungesse la sottoscritta?
Quasi tutto quello che sanno, lo sanno perche' c'e' stata la sottoscritta a
regalargli prensentazioni power point, a fare il lavoro, a farsi il giro d'Abruzzo, ad andare a paralre con gli esperti nelle universita' americane, a coordinare le lettere al Ministero. Il tutto gratis, e rubando piu tempo di quanto dovrei alla mia vita normale.
Ma si sa in Italia, tutti cambiano giacchetta come cambiano le stagioni. E' troppo facile saltare adesso sul carro dell'opinione pubblica e mi fa veramente schifo vedere con quanta sfacciataggine lo si faccia. Certo nulla puo' superare Remo Di Martino che dice di essere sempre stato contrario al petrolio ad Ortona di fronte ad una platea imbalsamata, ma anche questa mi fa senso. Purtroppo vivo negli USA e queste cose qui non sarebbero tollerate in nessuna maniera.
Inutile dire che di tutti i personaggi di cui sopra NESSUNO ha mandato osservazioni contro d493 e d505. Inutile dire che a telefonare ai ministeri non c'e' Franco Caramanico ma Giosue'.
Attendo Franco Caramanico ai convegni informativi sul nucleare, sull'elettrodotto, sugli inceneritori, sulla bonfica di Bussi, sull'amianto. I veleni nell'acqua dei Pescaresi sono meglio dei veleni nelle vigne? Lo sa Caramanico che negli USA l'amianto e' stato tutto tolto negli anni '70? Ci scommetto che ci sara' il silenzio su questi temi, perche' li si deve lavorare per davvero ed incominciare da zero.
As pure as can be - Maria
Thursday, July 8, 2010
Nuovi attacchi della Petroceltic d493/d505
Ombrina Mare, estate 2008
dgsalvaguardia.ambientale@pec.minambiente.it, per chi non e' attivato, basta che li inviate al mio indirizzo elettronico (dorsogna@csun.edu), che poi li mandiamo al ministero. Il raccoglitore comune e' qui **
Versione breve
Versione lunga
Non si finisce mai e mentre sono tutti al mare, c'e' qualcun altro che non dorme la notte.
La Petroceltic ci riprova e vuole ora trivellare il mare d'Abruzzo, un po' piu' in la delle 5 miglia della Prestigiacomo. Questo sebbene il capo della commissione UE all'energia Gunther Oettinger proprio ieri, 7 luglio abbia chiesto il FERMO IMMEDIATO DI TUTTE LE CONCESSIONI PETROLIFERE nei mari europei, finche' non si sappiano i motivi degli scoppi della BP
Ma alla Petroceltic questo non interessa, e anzi, questa volta sono stati cattivi e sono andati a pubblicare il bando in Molise e non in Abruzzo. E poi - dopo un mese dal deposito molisano - hanno messo un trafiletto minuscolo un solo giorno sul tempo d'Abruzzo. Di solito e' piu' evidente.
Come chi segue questo blog sa, c'e' un gruppo di persone che leggono i giornali, e poi, una volta allertati, di solito facciamo le osservazioni. Di solito ci sono 60 gg di tempo per farlo e per leggersi carte e documenti.
Tutto questo da volontari che operano nel silenzio e di cui ci sarebbe maggior bisogno.
Abbiamo tutti un lavoro fuori dal petrolio, e per leggersi 300 pagine di malloppo ci vuole tempo ed energia mentale. Questa volta, grazie agli inganni della Petroceltic siamo fuori tempo perche' praticamente non lo abbiamo saputo. Da un lato questo significa che gli abbiamo messo il bastone fra le ruote le scorse volte ed e' per questo che sono andati in Molise, ma dall'altro vuol dire che occorre essere piu creativi e piu' arrabbiati questa volta.
Che schifo.
Ora ci sarebbero tante cose da dire - la provincia di Chieti ha un addetto alla stampa, che in teoria dovrebbe leggere i giornali molto piu' di noi cittadini, o che questo e' contro il trattato di Aarhus, o dove sono Chiodi - Stati - Di Martino (assessore al turismo) - Caporrella (assessore all'ambiente) - Enrico di Giuseppantonio a protestare pubblicamente.
Quant'e' facile andare sul palco fra la gente che e' gia' contro il petorlio e far discorsi e prendersi gli applausi. Altro e' combattere sul serio contro i petrolieri.
Il fatto pero' resta che dopo che l'unico assessore veramente interessato al problema, Franco Moroni, ha contattato il ministero, ci hanno dato una progorga di una settimana di tempo per presentare testi di contrarieta'.
Come sempre ci vuole la raccomandata con ricevuta di ritorno a questi indirizzi:
Direzione per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'Ambiente e della
tutela del territorio e del mare
Attenzione: Petroceltic International - concessione D493 BR-EL e D505 BR-EL
Via Cristoforo Colombo 44
00147 Roma
Direzione Generale della Pesca Marittima e dell'Acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Attenzione: Petroceltic International – concessione D493 BR-EL e D505 BR-EL
Via dell'Arte, 16 - 00144 - Roma
e per conoscenza
Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali
Direzione Generale per la Qualita' e la Tutela del Paesaggio e l'Arte Contemporanea
Via S. Michele, 22
00153 - ROMA
Qui ci sono degli esempi
Versione breve
Versione lunga
Il tempo e' veramente stretto. Sarebbe opportuno cambiare un po i testi - cosi non arrivano al ministero tutte uguali - senno, vanno bene anche cosi. L'importante e' bombardarli con contestazioni da tutta la regione e anche da fuori.
Spero che possiamo essere in tanti. I testi di cui sopra non sono perfetti, ma io ho un altro lavoro e non e' che si schiaccia un bottone e che escono comunicati, osservazioni, interviste. Sono sfinita.
Tuesday, July 6, 2010
L'ENI sulle faglie sismiche di Sulmona
Non finiscono mai di stupirci.
Del tubo di Sulmona abbiamo gia' parlato qui: un progetto ENI (e chi altri senno'?) di fare passare il metanodotto SNAM da Brindisi a Minerbio (in Emilia Romagna) attaraverso l'Abruzzo, l'Umbria, le Marche e la Puglia. Maggiori notizie giungono dai Cittadini per l'Ambiente di Sulmona.
Il tubo non sara' per il beneficio degli italiani, perche' servira' solo per farci passare il gas degli inglesi. La British Gas lo compra in Nord Africa e se lo porta in UK. Per risparmiare ci vengono a costruire questo bel tubo sul nostro appennino, perche' ovviamente costruire il tubo su terraferma e' piu' facile che metterlo sottacqua. Ovviamente chi ci guadagna e' anche l'ENI che prendera' i soldi della gestione del tubo.
Alla gente nada, solo consumo di territorio, zone protette per la loro biodiversita' invase da strutture industriali, e pericoli sismici. Prostituiamo il nostro fragile territorio per niente, per il gas degli inglesi, per il petrolio degli americani, per i cavi del montenegro.
Il tubo in questione attraversera' la piana di Navelli, Sulmona, Pacentro, Pratola Peligna, Corfinio, Roccacasale, Popoli. E strada facendo un bella faglia sismica, detta Morrone. E poi si continua per Norcia, Cascia, Preci, Foligno, Colfiorito, Sellano in Umbria. A Sulmona anche la centrale di compressione, per spingere il gas lungo il tragitto.
Fanno quasi 170 km in territorio altamente sismico: i terremoti recenti in Umbria, i terremoti recenti in Abruzzo non hanno insegnato nulla, ne ai politici, ne all'ENI, ne alla SNAM.
Intanto Daniela Stati e Gianni Chiodi tacciono sul tema, come hanno taciuto sul petrolio, come tacciono sull'elettrodotto dall'Abruzzo al Montenegro. Evviva!
Oleodotti, metanodotti, elettrodotti. Siamo tutti dei "dotti" per il transito di merci, petrolio, energia, risorse per il beneficio di altri.
Fa piangere.
Me lo sono gia' chiesto mille volte, ma la domanda che mi faccio e' sempre la stessa: ma che li abbiamo votati a fare questi personaggi se non sono capaci neppure a preservare quello che abbiamo? Come ci aspettiamo che MIGLIORINO l'Abruzzo se non sanno neppure proteggerlo?
Ecco allora cosa succede in giro per il mondo. Ovviamente, la presenza di metanodotti normali sono utili alle persone, e sono rischi compensati dal fatto che ci arriva il gas nelle case. Ma che vantaggi abbiamo nel costruire sul NOSTRO suolo centrali mega galattiche per il gas dei britannici e per l'ENI????
Ecco qui da youtube - basta solo digitare "explosion gas" e viene fuori di tutto. Qui solo un po di quelli che ho trovato.
E noi italiani ci vogliamo mettere questi rischi in casa per farci passare il gas dei britannici?
Scoppio di conduttura gas in Calabria (Febbraio 2010):
Scoppio di conduttura di gas a Mosca (Maggio 2009):
Scoppio di conduttura di gas a Durnham Woods (New Jersey, USA 1994):
Scoppio di conduttura di gas a Appomattox (Virginia, USA 2008):
Scoppio di conduttura di gas a Pecan (Texas, USA 2010)
Scoppio di conduttura di gas a (Texas, USA 2007)
Scoppio di conduttura di gas a Dallas (Texas, USA 2010)
Scoppio di conduttura di gas a Shrewsbury (UK, Gennaio 2010):
Scoppio di conduttura di gas in Maryland
Watch CBS News Videos Online
Scoppio di centrale di gas in Utrecht (Olanda, Giugno 2010)
Friday, July 2, 2010
Claudio Cantiani, medico e sindaco del far west petrolifero
E cosi' in Basilicata arrivano i pozzi di petrolio dietro l'ospedale. A meno di 500 metri dall'ospedale Villa d'Agri a Marsicovetere in Basilicata, la nostra beneamata ENI andra' a costruire un pozzo di petrolio detto Alli2Or. Li vicino c'e' pure un quartiere residenziale detto Villa al Sole.
Meglio rinominarla, Villa al petrolio.
Nonostante le proteste dei cittadini, e' ormai un affare fatto. La notizia e' stata riportata dall'associazione OLA ambientalista qui. E una cosa vergognosa, e come dice il mio amico Vito, facevano prima a farlo vicino al cimitero il pozzo di petrolio.
E' per questo che non si deve MAI arrivare a compromessi coi petrolieri, perche' una volta che gli dici si, quelli si prendono tutto, la tua acqua, la tua aria, i tuoi polmoni, e anche il tuo ospedale.
Ad approvare il pozzo e' stato TUTTO il consiglio comunale di Marsicovetere con a giuda il sindaco Claudio Cantiani. L'unico eroico consigliere che ha detto no e' stato Giovanni Mazziotta.
Il lungimirante Cantiani ha detto che nell'arco di 30 anni, l'ENI dara' 1 milione di euro al suo comune di 5000 anime. Cioe' si parla di 200 euro a persona per 30 anni, cioe' circa 6 euro all'anno a persona.
Un pozzo di petrolio amaro e pesante dietro l'ospedale per 6 euro l'anno a persona!
La cosa interessante e' che questo Cantiani e' un MEDICO. Avra' mai sentito parlare del giuramento di Ippocrate? Avra' mai sentito parlare del principio di precauzione? Avra' semplicemente parlato alla sua gente?
A gennaio 2010 il sindaco in questione aveva anche sponsorizzato un incontro nella sua stessa citta', Marsicovetere, con tanti grandi esperti venuti fin da Roma per creare un progetto di sorveglianza sanitaria sulla popolazione lucana, sponsorizzato dalla federazione dei medici di famiglia, nota come FIMMG e patrocinato dal presidente della regione Basilicata, Vito de Filippo.
La gente infatti si lamenta di aumenti di tumori, e varie statistiche parlano di incrementi per tutti i tipi di cancri e leucemie, e finalmente dopo 15 anni arriva un qualche tipo di studio. Dopo che la gente si e' gia' ammalata ed e' magari gia' morta.
All'incontro di Marsicovetere c'erano dirigenti del dipartimento della salute della regione Basilicata, Gabriella Cauzillo, Antonio Santangelo, segretario Regionale della FIMMG, il prof. Gianfranco Damiani dell'istituto di igiene dell'Universita' Cattolica di Roma, il coordinatore del progetto, Egidio Giordano, medico di medicina generale.
Per cinque anni, di qui al 2014, queste persone faranno un sacco di cose - con software sofisticato, dati, cartogrammi, un flusso informativo elettronico, tutto fuorhce' denunciare il responsabile di chi ha dato questi bei regali ai lucani, e soprattutto niente per evitare il prolifereare di altri strumenti di morte.
Leggo cose agghiaccianti. Questa e' una dichiarazione del professor Gianfranco Damiani:
La Regione Basilicata è, infatti, la prima regione che attua la sorveglianza sanitaria in aree in cui si estrae il petrolio. Un modello che potrà essere esportato anche ad altre regioni e che punta, innanzitutto a consolidare un sistema di sorveglianza non per cercare un colpevole, bensì per realizzare compiutamente la medicina del territorio alla stregua dei Paesi europei che attuando l’assistenza primaria riescono a contenere malattie e mortalità.
Cosa posso dire? Che SOLO in Basilicata in tutta Italia si estrae petrolio in maniera cosi scellerata? Che SOLO in Basilicata mettono pozzi di petrolio un po alla meno peggio e pure DENTRO ai parchi nazionali? Che tutto questo lo stanno facendo DOPO 15 anni dall'inizio delle trivelle? Ci vuole veramente coraggio e sfacciataggine secondo me a dire che vogliono esportare questo modello in altre parti d'Italia.
Credo che nessuna altra parte d'Italia voglia essere prima petrolizzata e poi ricevere le attenzioni di cotanta conoscenza medica per capire che effetti ha avuto il petrolio sulle loro vite!
E visto che non si puo' nominare l'elefante nella stanza, lo dico io: secondo me, la colpa di questo proliferare di malattie tumorali in Basilicata e' anche colpa dell'ENI che ha distrutto l'ambiente e immesso nell'atmosfera ogni tipo di porcheria in Basilicata, mentre politici e il resto della societa' 'importante' dormiva, compresi i signori professori di Roma.
Cantiani a gennaio aveva detto che occorreva migliorare il sistema di centraline e di monitoraggi. Ma veramente pensa di avere la coscienza tranquilla con le centraline da un lato e dall'altra costruendo pozzi di petrolio dietro l'ospedale?
Intanto ecco altri video di quello che accade in Basilicata - petrolio nei ruscelli di montagna - per colpa di una ditta innominabile, che al 30% siamo ciascuno di noi.
Fonti: Slowtime press