L'altro giorno il Los Angeles Times riportava un articolo sulla vita in un paesino dell'Alaska, Cordova, dove circa 19 anni fa la petroliera Exxon Valdez causo' uno dei piu' gravi disastri ambientali della storia a causa di fuorisucite di greggio. Ci furono quasi 50 milioni di litri di petrolio riversati lungo 3,000 chilometri di costa. I danni ambientali sono stati molto piu' gravi di quanto si immaginasse. Dopo tutti questi anni, la vita non e' ancora tornata alla normalita' a Cordova ed alcuni delicatissimi equilibri ambientali sono stati distrutti per sempre.
L'aringa e' un pesce che puo' sembrare insignificante, e forse anche gli abitanti di Cordova pensavano cosi prima del petrolio. Fino al 1989 era molto abbondante e nessuno neanche ci faceva caso. Ma in seguito all'incidente della petroliera, le larve e le uova di questi pesci vennero cosi' fortemente danneggiati che le generazioni succesive nacquero deformi e in numeri sempre minori. Oggi le aringhe sono scomparse, e con loro i salmoni rosa allo stato naturale che se ne cibavano e che rappresentavano la principale fonte di reddito per la citta'.
L'industria della pesca e' in forte declino, tre industrie che inscatolavano le acciughe sono fallite e nessuno compra il poco salmone che c'e' per paura che sia contaminato. Che sia veramente contaminato o no, non conta, e' questa l'immagine del salmone di Cordova. La popolazione e' decimata e i pochi che sono rimasti sono solo anziani e persone scoraggiate. Uno dei sindaci, incapace di risollevare le sorti della citta' si e' suicidato. La Corte Suprema americana si pronuncera' in estate se accordare ai pescatori di Cordova ulteriori danni di 2.5 miliardi di dollari per danni economici alla collettivita'. La Exxon ha gia' pagato 3.5 miliardi di dollari per il ripristino ambientale in Alaska. Ma il ripristino totale secondo gli esperti non ci sara' mai. Un monitoraggio su 25 specie animali riporta che solo sette sono tornate ai livelli pre Exxon Valdez.
Anche in Italia abbiamo un disastro simile, con conclusioni legali un po' differenti. Nel 1991 la Haven, una petroliera di bandiera cipriota, vecchia e malandata, esplose carica di greggio a Genova, con a carico 140,000 tonnellate di petrolio. Naturalmente grazie a giochi di prestigio tipicamente italiani, non vi furono ne risarcimenti ne colpevoli. Nel 2002 furono definitavamente archiviate tutte le richieste di pagamento e di dichiarazioni di colpevolezza dalla Haven. Gli armatori dissero che non capivano perche' ci fosse voluto cosi' tanto tempo per dichiarare la loro innocenza. Non fu colpa di nessuno. La nave giace a una ottantina di metri da Arenzano, in provincia di Genova. E' stimato essere il piu grande relitto subacqueo di tutti i tempi.
L'università di Marsiglia, in Francia nel 1994 condusse una ricerca sull'inquinamento provocato dalla Haven, affermando che la natura del petrolio e le condizioni ambientali non sembravano favorire il naturale processo di decontaminazione. Nel 1995 venne effettuato uno studio sulle ostriche del mar ligure: furono rilevate quantità di idrocarburi superiori a quelle registrate nel porto di Marghera, in Veneto. Le conseguenze di questo disastro ecologico sono ancora evidenti e gli esperti concordano che le sostanze tossiche emesse durante quell'esplosione siano ormai entrate nella catena alimentare.
Il punto che voglio fare con queste storie, e basta navigare in internet un po' per rendersene conto, e' che la natura e gli ecosistemi sono sistemi complessi e fragilissimi e non e' possibile prevedere cosa succedera'. Occorre essere PREVENTIVI e non piangere i morti e i danni dopo che sono successi. Trasformare il porto di Ortona in porto minerario per il commercio di petrolio ed affini solo per promuovere la fratino.com e' una scelta - come molte altre proposte dall'attuale amministrazione ortonese - FOLLE .
Anche se le possibilita' di incidenti sono remote, sono pur sempre possibili e sarebbero catastrofiche. Il caso Genova la dice lunga: se i giochi di prestigio li hanno saputi fare i ciprioti, figuriamoci l'ENI!
Sindaco, ma lei non pensa che sia arrivata l'ora di concedere, elegantemente e con dignita', la sua sconfitta sul petrolio ad Ortona?
Fonti Los Angeles Times, Focus, Wikipedia
11 comments:
Ho appena finito di scrivere questa cosa e gia' leggo che il TAR ha rimandato di nuovo. Ma non e' una cosa seria! Non possono continuare a giocare cosi, al rimpallo eterno. Non e' logico, non e' sensato, non e' serio, non e' normale
che un tribunale rimandi le sentenze mese dopo mese. E' una presa in giro.
Non lo capisco, veramente. Spiegatemi vi prego.
devono smetterla la gente è incazzata..
fratino deve dimettersi
il TAR e' inutile, e' in mano agli imbroglioni. Si e' capito da un pezzo che non decideranno nulla e aspettano che la faccenda si decida in altro modo. Buffoni!
il TAR in Abruzzo e l'ente più corrotto che ci sia....
qui stanno facendo il tutto per far passare un anno così cade la prescrizione e possono fare ciò che vogliono i signori dell'ENi...
Ciao ANGELO BIONDO grazie per questo articolo importantissimo lo voglia Dio che i BUFFONI ortonesi ti diano ascolto e comunque come di certo saprai sabato scorso gli studenti ad Ortona sono scesi in piazza e anche un bel po' determianti...l'aria sta cambiando.
Ieri sera su Rai 2 è andato in onda una puntata di ANNOZERO in cui si è parlato anche di Viggiano naturalmente il video grazie all'eccellente staff di NATURA VERDE è già sul sito, Ti invito a visionarlo. Per quanto attiene invece al T.A.R., provo a spiegare:
poichè il pronunciamento di ieri avrebbe dovuto riguardare la sospensione dei lavori, peraltro già prevista dalla legge regionale approvata martedì grazie ancora una volta a tutti i partecipanti alla manifestazione, anche con l'accordo con i legali nostri, si è deciso che il T.A.R. si esprimerà DEFINITIVAMENTE il 9 luglio prossimo. Viceversa, se a quella data ci dovesse essere un ulteriore rinvio, grideremmo a RAGIONE ALLO SCANDALO !!!!!
Sperando di aver fatto un po' di chiarezza,
SinceraMente........... saluto !
We should learn to stop burning so much oil. That is the only long term solution to our pollution and economic troubles. Do we really need to consume so much? We have been brainwashed to buy things we don't need in order to make the executives wealthy. I wish you luck in your efforts.
l'Eni ha corrotto anche il tar?????
questa è l'Italia!!!
"NU MAGNA, MAGNE"
ed il sindaco fratino che quando può, pur di riuscire in questo progetto, si lamenta di allarmismo, secondo lui l'impianto non fa male, noi spaventiamo la gente e non entro nei particolari delle c.....e perchè ci sarebbe da ridere!!!
SINDACO A TEMPO PIENO!
e che sindaco!!!
avendo mio marito originario della provincia di Chieti non posso non passare a salutare i blog dei suoi corregionali. Maria da Catanzaro
carissima Maria Rita, come sempre con semplici parole riesci a centrare questioni che potrebbero sembrare complesse e mi permetto di proseguire in tal senso : per comprendere quanto è ancora più grave quello che è successo, e mi riferisco alla inesorabile erosione della biodiversità con le reazioni a catena che comporta, basta pensare a quest'ultima come ad una casa accogliente, bellissima, costruita con dovizia e passione-3Ml. di anni- per permettere al futuro inquilino-la razza umana-di sopravvivere comodamente a climi inospitali.
Oggi più che mai stiamo picconando quelle mura, mattone per mattone, ci aspetta il gelo glaciale se continuiamo così, al quale non sopravviveremo.
Un abbraccio a tutti
fabrizia
Fabrizia - grazie... ci sarebbero veramente tante altre cose da dire, sul web c'e' una caterva di informazioni. Sapere e' gia' un piccolo passo. Tutto quello che facciamo (nella vita civile, con l'ambiente, con il cibo) ha delle conseguenze, la corda non si puo' tirare per sempre.
Flora, scusa se non ti ho risposto prima, mi e' sfuggito, qualche giorno fa mi chiesi, ma come fai a fare tutte queste cose? .. non lo so, e' solo che sono abruzzese e sono cocciuta come un mulo. Voglio sperare che tutti facciano quello che possono. Questo e' il mio contributo.
L'ENI in casa nostra nin c'ha da mini', ne tra nove mesi ne tra nove secoli!
poveri animali
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