Questa e' la lettera che Franco Moroni, assessore della provincia di Chieti e delegato speciale per la
difesa della costa e delle problematiche petrolifere, ha scritto a Matteo Renzi in merito allo Sblocca Italia.
La trovo molto bella e la voglio condividere qui.
Grazie Franco, dalla nostra parte, dall'inizio.
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A Matteo Renzi, Presidente del Consiglio d'Italia
La bellezza e l'inferno
E’ vero, l’Italia ha bisogno di risorse energetiche che la svincolino da quei legami equivoci con le grandi potenze che la costringono ad assoggettarsi alla volontà e ai desideri altrui.
Tuttavia, ritengo che non sia questa la strada corretta da intraprendere, Signor Presidente del Consiglio. La natura stessa ce lo dice, gli abruzzesi che ce lo dicono: non intendono più sacrificare neanche un centimetro della propria terra sull’argomento petrolio, una terra vocata per le sue eccellenze, al turismo e all'agricoltura.
La Regione Abruzzo è uno dei tesori segreti dell'Italia.
Non c'è folla, né industria pesante; solo verde, mare, sole, castelli, vigneti, e villaggi in pietra.
Non frantumate questa bellezza, non scaraventateci nell’inferno per fare gli interessi di pochi ignorando completamente quelli di molti, non utilizzate logiche ignoranti e prive di scrupoli decidendo di strumentalizzare il nostro territorio a vantaggio di biechi personalismi.
Esorto anche il Governatore della Regione Luciano D’Alfonso ad attivarsi attraverso i propri canali con il Governo Centrale al fine di scongiurare gli effetti di una strategia energetica che non ha nulla a che vedere con il nostro Abruzzo.
Tengo a rimarcare che centinaia di studi scientifici a livello mondiale dimostrano come l’inquinamento che proviene dalle lavorazioni degli idrocarburi provoca sul territorio aumenti di tumori, malformazioni fetali, malattie cardiorespiratorie e deformazioni genetiche come ben sanno gli abitanti di Falconara, Gela, Viggiano, Priolo, Porto Marghera, Manfredonia, Cremona.
Inoltre, nel compartimento del lavoro, i vari report dell’OPEC evidenziano che il settore è stato notevolmente colpito dal calo della domanda mondiale e che quindi non vi sono prospettive di crescita lavorativa, resistendo in ambito occupazionale nel solo “circolo chiuso” dell’indotto, cioè di quelle poche aziende che operano nel settore.
Il petrolio abruzzese è un petrolio “amaro”, cioè non si ricavano benzine ma solo bitume per asfalti o nel migliore dei casi PVC, come dichiarato anche dall’amministratore delegato della Medoilgas Sergio Morandi, titolare della concessione “Ombrina Mare2”.
Se il 1° settembre 2009 anche la Chiesa Cattolica attraverso il Sinodo dei Vescovi abruzzesi e molisani ha pubblicamente preso una posizione contraria allo sfruttamento petrolifero in Abruzzo.
Se il 30 giugno 2010 “il Sole 24 ore” faceva un excursus sull'impossibile convivenza tra le richieste (e le autorizzazioni) di piattaforme petrolifere offshore e l'economia turistica e l'ambiente.
Se di conseguenza anche il giornale della Confindustria è stato costretto ad una prudente ritirata di fronte ad iniziative petrolifere che cozzano con il turismo, penso che qualcosa nel sistema OIL&GAS non vada, come penso Signor Presidente del Consiglio, che Lei possa e debba dare un segnale concreto modificando il decreto Sblocca-Italia verso risorse ecosostenibili perché se l’Italia vuole uscire da questo imbarbarimento ambientale e sociale deve ritrovare la forza e la dignità dei propri padri. Forza e dignità che nel dopoguerra hanno permesso di uscire dalla morsa della povertà e del sottosviluppo.
Vogliamo bene a questo mare e a questa provincia, ed e' per questo che faremo di tutto per evitare le estrazioni di idrocarburi .
La esorto e Le chiedo di intervenire direttamente nel modificare il decreto Salva-Italia in quelle parti che trasformerebbero una Regione “verde” e vivibile in una Regione “amara”.
Franco Moroni, 29 Settembre 2014
2 comments:
Grazie Ass.re Franco Moroni. Grazie ad una delle poche persone che ci ha sempre risposto al telefono, per mail, che si è sempre dato da fare ed è stato gentile con tutti noi.
Grazie Sig. Moroni per la sue parole che hanno espresso grandemente il senso e lo spirito che sta animando in questi anni la popolazione abruzzese, i suoi operatori del turismo, dell'agricoltura, la chiesa, gli amministratori contro questa spada di damocle che è la petrolizzazione del territorio e del mare che sta rallentando gli slanci delle nostre speranze per un turismo di qualità.
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